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Stessa spiaggia e stesso mare

Idealmente ispirato al Casotto di Sergio Citti, esce in sala Tutti al mare.
di Marzia Gandolfi

Gigi Proietti in una scena di Tutti al mare di Matteo Cerami.
Gigi Proietti (Luigi Proietti) 2 novembre 1940, Roma (Italia) - 2 Novembre 2020, Roma (Italia). Interpreta Smemorato nel film di Matteo Cerami Tutti al mare.

martedì 8 marzo 2011 - Incontri

In principio era una cabina sul mare che ospitava ‘indifferente’ l’entrare e l’uscire di una varia umanità. Diretto da Sergio Citti e scritto da Vincenzo Cerami, Casotto indagava in costume i costumi dell’Italia degli anni Settanta, ospitando tra le sua fila Ugo Tognazzi, Gigi Proietti, Paolo Stoppa, Jodie Foster, Catherine Deneuve. Trentaquattro anni dopo, confermati Cerami alla sceneggiatura, Piccioli alla produzione e Proietti sulla scena, Matteo Cerami (figlio di Vincenzo) dirige Tutti al mare, ideale proseguimento ambientato questa volta dentro e fuori un chiosco ‘spiaggiato’ sul litorale romano. In dialettica col mare, i tanti personaggi in mostra sulla sabbia e tra le dune di Castelporziano provano a replicare il successo del Casotto, da cui la commedia di Cerami mutua l’amarezza e l’unità di luogo e di tempo.

Analogie e differenze con il Casotto di Sergio Citti
A Roma per presentare il loro film Matteo e Vincenzo ci raccontano la loro esperienza sulla pagina e sul set: “Scrivendo la sceneggiatura di Tutti al mare mi è tornato in mente il modo in cui lavoravo con Citti e ho cominciato a tracciare i profili di alcuni personaggi e a pensare a come farli muovere. Anche questa volta abbiamo pensato a una storia che si svolgesse in un luogo solo e in un tempo compreso tra l’alba e la sera. Se per Casotto optammo per una soluzione claustrofobica, questa volta Matteo suggeriva un chiosco, da intendersi come un barcone che galleggia sulla sabbia senza sapere bene dove andare, proprio come gli uomini e le donne che lo frequentano. Personaggi realisticamente provvisori perché arrivano la mattina e se ne vanno la sera, ma anche simbolicamente perché fortemente disorientati”.

In Tutti al mare anche uno sguardo ai giorni d'oggi
All’amarcord del padre, Matteo ribatte col presente: “Non posso negare di essermi voltato indietro e di aver rivolto un’occhiata al bel film di Sergio Citti ma allo stesso tempo l’ho aggiornato all’oggi, aggiungendo anche lo sguardo degli immigrati che l’oste furbastro di Marco Giallini accoglie a modo suo nel chiosco e nella sua attività. Non era nelle mie intenzioni girare un film sociologico alla Ferie di agosto, ero piuttosto interessato ad applicare alla mia commedia un punto di vista antropologico. Tutti al mare osserva i suoi tanti personaggi come se fosse davanti a un acquario e loro sono pesci che credono di nuotare in alto mare e invece sono chiusi in un barile”. Accanto a loro interviene il produttore Gianfranco Piccioli, ‘protagonista’ sul set e fuori dal set: “Tutti al mare è il mio primo film da attore mentre Casotto fu il mio primo film da produttore, trovo carina questa convergenza. Probabilmente senza il contributo inconsapevole di Alberto Crespi Tutti al mare non sarebbe mai esistito. Qualche tempo fa in occasione di un evento cinematografico curato da Crespi, rividi con un pubblico gaudente e appassionato il film di Citti e davanti a tanto entusiasmo mi dissi perché no? Perché non provare e replicare quella splendida esperienza di tanti anni prima? Così chiamai Vincenzo, lo provocai con la mia idea e adesso eccoci qui a presentarlo alla stampa. Sono orgoglioso del risultato raggiunto e di aver prodotto un’opera prima pregevole, costata poco rispetto al panorama generale e arrivata in porto grazie a Rai Cinema e al contributo ministeriale”.

Proietti e Davoli, dal casotto al chiosco sul mare
A rimarcare la continuità col passato e con la commedia di Sergio Citti ci sono sullo schermo (e in sala) Gigi Proietti e Ninetto Davoli, già ‘frequentatori’ nobili del casotto: “Mi sono divertito davvero tanto sul set e certo io e Gigi non potevamo mancare quest’occasione. Sono ormai quarant’anni che lavoro con Vincenzo e quando mi fece leggere la sceneggiatura di Tutti al mare mi prese una nostalgia per il tempo passato che ho subito accettato di interpretare il ruolo di un pescatore truffaldino, un Ninetto naturalmente più maturo ma sono sempre io. Lavorare con Vincenzo e Gigi per me è come (re)stare in famiglia”. Mattatore meno sfumato e più ‘a fuoco’ nel film è Gigi Proietti: “Il mio personaggio era già scritto e quindi c’è stato poco da improvvisare, forse le pause… Mi è piaciuto lavorare con Rodolfo Laganà con cui ho grande familiarità, direi che potremmo definirci una vecchia coppia di vecchi comici. Trovo che Rodolfo sia un attore comico straordinario che merita di più di quello che ottiene”. In sala dall’undici marzo con 170 copie, Tutti al mare prova a fare i conti con una nazione ‘scottata’ e un’umanità al tracollo.

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