paolo_89
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martedì 26 febbraio 2013
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donna fredda, personaggio caldo
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he Iron Lady è un film biografico su Margareth Tatcher e un saggio di recitazione di Maryl Streep, perfetta quando interpreta il primo ministro negli anni di governo e anche quando, in vecchiaia, li ricorda nostalgica: merito anche del trucco, ma sembra che la donna abbia già vissuto una propria vecchiaia e l’abbia messa a disposizione del pubblico. Che spettacolo!
La storia della prima donna a capo del governo britannico è raccontata su tre binari che si toccano spesso e raggiungono contemporaneamente i massimi punti di tensione.
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he Iron Lady è un film biografico su Margareth Tatcher e un saggio di recitazione di Maryl Streep, perfetta quando interpreta il primo ministro negli anni di governo e anche quando, in vecchiaia, li ricorda nostalgica: merito anche del trucco, ma sembra che la donna abbia già vissuto una propria vecchiaia e l’abbia messa a disposizione del pubblico. Che spettacolo!
La storia della prima donna a capo del governo britannico è raccontata su tre binari che si toccano spesso e raggiungono contemporaneamente i massimi punti di tensione. Su quello principale riposa la Tatcher anziana, assalita dai ricordi e coccolata da fantasma del marito mentre svuota proprio il suo armadio. Sul secondo corre una giovane Margareth Roberts, giovane laureata in Chimica ad Oxford con la passione della politica, ma pur sempre figlia di un droghiere: un forte discrimine per chi vuole soltanto migliorare il mondo e penetrare in un mondo conservatore e maschilista come il parlamento inglese. E pensare che Margareth è proprio una conservatrice. Sul terzo binario, invece, avanza Margareth Tatcher nel pieno delle forze, dalla decisione di candidarsi primo ministro agli anni in cui ha guidato il paese. L’ambizione, la necessità di combattere per i propri ideali ad ogni costo sono tratti che emergono da carattere di Margareth da giovane, ereditati dal padre e ingigantiti col tempo. Necessari per la guida di un impero, ma ingombranti tra le mura di casa, attutiti con difficoltà anche dal marito che l’ha sempre sostenuta e ammirata. Margareth è caparbia, autorevole, razionale: parole, azioni, abitudini, carattere e destino sono la sequenza che forgia l’essere umano. Non importa se conducono a decisioni impopolari per il bene materiale e ideologico del paese, che comportino sacrifici immediati ma benefici a lungo termine: è qui che salta fuori l’aspetto politico del film, un prolungamento della personalità di Margareth. Inflessibile nella politica economica, irremovibile nella guerra alle isole Falkland, riesce però a inimicarsi i suoi stessi collaboratori: per quanto autorevole e indipendente, neanche Margareth Tatcher è in grado di restare da sola, e la bellezza della storia è nel modo in cui è raccontata: senza stereotipi e con un’attenzione certosina per i piccoli comportamenti che, sommati, costruiscono un carattere spigoloso come quello di Margareth. Combattuta tra chi ha sempre desiderato essere e quella che si è riconosciuta molti anni dopo.
Non stupisce l’uso di colori freddi ed è forte la caratterizzazione degli abiti di Margareth, sempre blu o celesti eccetto che in un momento fondamentale della sua vita politica e privata, che hanno sempre collimato.
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luca scialo
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lunedì 23 novembre 2020
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la vita di una donna che ha anticipato i tempi
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Una attempata vecchietta londinese fa la spesa in un supermarket. Tornata a casa, fa colazione parlando col marito morto anni prima. Un lutto che non è riuscita mai ad elaborare, complice una galoppante demenza senile, ma anche la solitudine nonostante abbia 2 figli. Quella donna, così comune a tante altre, è in realtà Margareth Thatcher. Ex Primo ministro britannico. La quale, lottando in primis contro i pregiudizi maschili e poi contro un sistema economico ormai obsoleto e in grave difficoltà, trasformerà la Gran Bretagna in una super potenza economica. Il film, con un modus operandi tradizionale, fatto di continui flash back che si alternano al più malinconico presente, ricostruisce tutta la sua carriera.
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Una attempata vecchietta londinese fa la spesa in un supermarket. Tornata a casa, fa colazione parlando col marito morto anni prima. Un lutto che non è riuscita mai ad elaborare, complice una galoppante demenza senile, ma anche la solitudine nonostante abbia 2 figli. Quella donna, così comune a tante altre, è in realtà Margareth Thatcher. Ex Primo ministro britannico. La quale, lottando in primis contro i pregiudizi maschili e poi contro un sistema economico ormai obsoleto e in grave difficoltà, trasformerà la Gran Bretagna in una super potenza economica. Il film, con un modus operandi tradizionale, fatto di continui flash back che si alternano al più malinconico presente, ricostruisce tutta la sua carriera. Dai primi lavori nella drogheria del padre, alla prima delusione elettorale, passando per il fidanzamento col futuro marito Denis, fino alla nomina in parlamento e infine quella da Primo Ministro. Straordinaria, manco a dirlo, Meryl Streep. Dalla interpretazione come sempre intensa, e adatta a tutte le fasi dell'ascesa della Thatcher. La quale, tra l'altro morirà proprio 2 anni dopo l'uscita della pellicola. Questo lungometraggio non è però solo un omaggio ad un personaggio che ancora oggi divide (sebbene di fatto le sue politiche lacrime e sangue diventeranno quelle di tutto il resto dell'Europa negli anni '90). E' anche un affresco sulla Terza età e sui bilanci inevitabili della nostra vita che ci obbliga a fare.
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gianmarco.diroma
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giovedì 9 febbraio 2012
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the iron lady?
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Il punto interrogativo sottolinea sia il maggior punto di forza dell'ultima fatica della regista di Mamma Mia! sia il suo punto di debolezza: il suo punto di forza è da ricercare nella scelta narrativa di ambientare la vicenda di Margaret Thatcher non nel suo evolversi nel corso degli anni dell'ascesa politica, bensì in quelli della vecchiaia. Il tempo presente del film è scandito da continui bicchieri di whisky diluiti nell'acqua, allucinazioni che la tengono in perenne contatto con il marito ormai defunto, nostalgia per un passato che ormai si può solo ricordare tra vecchie foto e vecchi filmini, il morbo di Alzheimer che incombe, lo spazio di una casa da cui non può neanche uscire per comprare un semplice cartone di latte.
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Il punto interrogativo sottolinea sia il maggior punto di forza dell'ultima fatica della regista di Mamma Mia! sia il suo punto di debolezza: il suo punto di forza è da ricercare nella scelta narrativa di ambientare la vicenda di Margaret Thatcher non nel suo evolversi nel corso degli anni dell'ascesa politica, bensì in quelli della vecchiaia. Il tempo presente del film è scandito da continui bicchieri di whisky diluiti nell'acqua, allucinazioni che la tengono in perenne contatto con il marito ormai defunto, nostalgia per un passato che ormai si può solo ricordare tra vecchie foto e vecchi filmini, il morbo di Alzheimer che incombe, lo spazio di una casa da cui non può neanche uscire per comprare un semplice cartone di latte. Il successo tra le fila del partito conservatore inglese e la guida del suo paese come unica Primo Ministro donna per ben 11 anni, fanno solo da cornice ad una dimensione fortemente nostalgica che purtroppo però, non riesce mai a trasformarsi o in dimensione claustrofobica, o allucinatoria o semplicemente kafkiana, permettendo per esempio al ricordo di arrovellarsi a tal punto su sé stesso da far perdere le proprie tracce (arte in cui per esempio si è mostrato grande David Lynch in tutta la sezione finale di Mulholland Drive). "The Iron Lady" quindi viene mostrata nel pieno delle sue paure e del senso di solitudine che la attanagliano, ed in questo senso il titolo assume un valore di forte ambiguità, marcando prepotentemente anche la violenza con cui questa figura si impone nei confronti di chi non la pensa come lei, ma è proprio sul piano dello stile e delle scelte squisitamente cinematografiche che il film fallisce: inquadrature di sbieco, montaggio piuttosto frenetico, ralenti e continue sovrapposizioni di voci fuori campo fanno perdere di forza quello che sarebbe dovuto veramente essere il senso di questo film, ovvero la voglia di questa donna (indipendente da come la si pensi su ciò che è stata ed ha rappresentato) di lottare per delle idee ed in nome di queste "non essere qualcosa, bensì realizzarlo!", abbandonando uno stile da prima pagina, dove allo spettatore non arriva nulla se non la doverosa cronistoria dei principali accadimenti della vita politica di Margaret Thatcher.
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[+] il film merita l'oscar quanto la magnifica attrice
(di mizuteo)
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frabi91
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sabato 11 febbraio 2012
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una lady veramente di ferro
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Ineccepibile (come sempre) Meryl Streep che si cala perfettamente nei panni di una donna così determinata e convinta delle sue idee da trovarsi sola in un mondo ostile a chiunque cerchi di cambiarlo. Margaret Thatcher si presenta come personaggio forte fino alla fine, senza rimpianti per una vita dedita all'attività politica piuttosto che alla propria famiglia. Un film che non mira a giudicare l'operato di una figura estremamente controversa, ma anzi a farci riflettere su quanto niente sia bianco o nero. Dietro ogni personaggio si nasconde un volto non visibile alle masse: un concetto sicuramente non originale, ma troppo spesso dimenticato. A tratti commovente, mai noioso o piatto benchè la trama non sia certamente brillante e ricca di avvenimenti.
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Ineccepibile (come sempre) Meryl Streep che si cala perfettamente nei panni di una donna così determinata e convinta delle sue idee da trovarsi sola in un mondo ostile a chiunque cerchi di cambiarlo. Margaret Thatcher si presenta come personaggio forte fino alla fine, senza rimpianti per una vita dedita all'attività politica piuttosto che alla propria famiglia. Un film che non mira a giudicare l'operato di una figura estremamente controversa, ma anzi a farci riflettere su quanto niente sia bianco o nero. Dietro ogni personaggio si nasconde un volto non visibile alle masse: un concetto sicuramente non originale, ma troppo spesso dimenticato. A tratti commovente, mai noioso o piatto benchè la trama non sia certamente brillante e ricca di avvenimenti. Assolutamente da vedere.
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rikitikitawi
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venerdì 4 settembre 2015
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un capolavoro
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Mettersi comodi per vedere un film biografia sulla Lady di ferro è a dir poco sconcertante.
Ma se inizi a guardarlo non lo molli più : intelligenti e magistrali scenografi e regista che riescono a fare una pellicola coinvolgente ed in certi momenti emozionante.
Il film scorre d'un fiato sino alla fine con una sceneggiatura ed una regia da lodi : superfluo aggiungere la bravura degli attori .
Ho visto questo film due volte e non mancherò di rivederlo di tanto in tanto ancora ed ancora.
Consigliatissimo !
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renato c.
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martedì 15 marzo 2016
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brava meryl
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Tre stelle per il fatto che la prima parte del film è un po'deludente in quanto è tutta basata sull'anziana
sig.a Thatcher che cammina male e vive di ricordi con qualche flashback sulla sua gioventù e sui suoi primi approcci alla politica. Nella seconda parte invece il film si rivaluta e ci fa vedere veramente la lady di ferro, intransigente, dal carattere forte, insomma la persona che tutti conoscevamo! Penso che ci volesse un film su questa figura storico-politica che ha fatto molto parlare di se nel bene come nel male! Il suo carattere si nota maggiormente nella sequenza della guerra delle Falkland, ma viene rappresentato bene anche nel successivo resto del film fino a quando lascia la carica scendendo le scale in un modo pieno di dignità! Meryl Streep l'ha interpretata magnificamente sia nei suoi anni di ferro che quando era anziana! La sua politica liberista, le sue conseguenze, ecc.
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Tre stelle per il fatto che la prima parte del film è un po'deludente in quanto è tutta basata sull'anziana
sig.a Thatcher che cammina male e vive di ricordi con qualche flashback sulla sua gioventù e sui suoi primi approcci alla politica. Nella seconda parte invece il film si rivaluta e ci fa vedere veramente la lady di ferro, intransigente, dal carattere forte, insomma la persona che tutti conoscevamo! Penso che ci volesse un film su questa figura storico-politica che ha fatto molto parlare di se nel bene come nel male! Il suo carattere si nota maggiormente nella sequenza della guerra delle Falkland, ma viene rappresentato bene anche nel successivo resto del film fino a quando lascia la carica scendendo le scale in un modo pieno di dignità! Meryl Streep l'ha interpretata magnificamente sia nei suoi anni di ferro che quando era anziana! La sua politica liberista, le sue conseguenze, ecc. sono da lasciare in un discorso politico-economico (così come il neoliberismo di Ronald Reagan) più che in questo film che voleva far vedere soprattutto la personalità di questa donna di ferro! Bellissima la figura del marito Denis,anch'egli intepretato magnificamente da Jim Broadbent, che qui viene rappresentato quasi come il suo angelo custode, l'angelo consolatore, sempre sorridente e pronto a rincuorarla; fantastica la scena dell'addio, anche in questa sequenza la rincuora come se stesse partendo per un viaggio e si comprende che invece è la sua morte quando fa notare che era senza scarpe e lo conferma quando va incontro ad una grande luce! Insomma il film fa vedere che tutti siamo esseri umani e che in famiglia anche le persone d'acciaio hanno i loro problemi come tutti! Sembra strano, comunque che i Britannici accettassero a fatica un primo ministro donna quando da secoli hanno una monarchia ereditaria anche in linea femminile, e che i loro priodi storici più aurei siano stati durante i regni delle regine!
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enzo70
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domenica 15 novembre 2020
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una eccezionale meryl streep per la thatcher
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Margaret Thatcher è entrata nella storia per il suo carattere, per la sua capacità di traghettare la Gran Bretagna verso il 2000, da Paese leader del mercato europeo. Dura, intransigente, la Thatcher è stata una donna molto discussa: la guerra nelle Falkland, la durissima repressione delle ragioni degli irlandesi, la politica economica liberista sono solo alcune delle scelte del Governo inglese che hanno contraddistinto il periodo della Lady di ferro. Interpretata dalla solita, grandissima, Meryl Streep, la Thatcher viene raccontata in modo inusuale: è al termine del suo percorso, è afflitta da una malattia degenerativa ed il film ha come filo conduttore i dialoghi con il marito defunto.
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Margaret Thatcher è entrata nella storia per il suo carattere, per la sua capacità di traghettare la Gran Bretagna verso il 2000, da Paese leader del mercato europeo. Dura, intransigente, la Thatcher è stata una donna molto discussa: la guerra nelle Falkland, la durissima repressione delle ragioni degli irlandesi, la politica economica liberista sono solo alcune delle scelte del Governo inglese che hanno contraddistinto il periodo della Lady di ferro. Interpretata dalla solita, grandissima, Meryl Streep, la Thatcher viene raccontata in modo inusuale: è al termine del suo percorso, è afflitta da una malattia degenerativa ed il film ha come filo conduttore i dialoghi con il marito defunto. E allora il film è un continuo go and back di episodi che hanno caratterizzato la carriera politica e la vita dell’ex premier. La regia è volutamente priva di acuti, i toni sempre costanti ed equilibrati riescono a rendere perfettamente vizi e virtù di una donna importante. Un bel film ma quanto conta avere Meryl Streep nel cast!
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dannyj
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giovedì 16 febbraio 2012
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meryl streep la salvafilm
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Ricordo di aver visto la Streep a Venezia quandò presentò fuori concorso "Il diavolo veste Prada": accanto a lei la splendida coprotagonista - Anne Hathaway - pur essendo molto più giovane e bella, scompariva di fronte alla classe, alla simpatia e all'intelligenza di una delle attrici più straordinarie della storia del cinema. Eppure il film stava - e sta, sui film il tempo non sortisce lo stesso effetto che su alcuni vini - a malapena in piedi per la mediocrità della sceneggiatura e di un montaggio, o forse anche di una regia, che della possibilità di introspezione psicologica di una delle più spietate e tiranniche giornaliste mai vissute fa la sua maggior lacuna.
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Ricordo di aver visto la Streep a Venezia quandò presentò fuori concorso "Il diavolo veste Prada": accanto a lei la splendida coprotagonista - Anne Hathaway - pur essendo molto più giovane e bella, scompariva di fronte alla classe, alla simpatia e all'intelligenza di una delle attrici più straordinarie della storia del cinema. Eppure il film stava - e sta, sui film il tempo non sortisce lo stesso effetto che su alcuni vini - a malapena in piedi per la mediocrità della sceneggiatura e di un montaggio, o forse anche di una regia, che della possibilità di introspezione psicologica di una delle più spietate e tiranniche giornaliste mai vissute fa la sua maggior lacuna. "The iron Lady" - come sottolinea a mio avviso correttamente la Cappi - si sforza di non giudicare l'operato politico della responsabile della scomparsa della classe media inglese, ma proprio in quest'apparente assenza di giudizio sta uno dei maggiori difetti della pellicola: la Thatcher è tuttora a ragione detestata da molti britannici, e mostrarla debole da leonessa che fu non può modificare la sua responsabilità nei confronti dei suoi connazionali così come rispetto al resto del mondo. Per non parlare di questo clima di commiserazione in cui il film sembra auto-ripiegarsi su se stesso abbandonandosi a sterili auto-compiacimenti sul tema "quanto è triste la vecchiaia, che pur giunge tuttavia. Chi vuol esser triste, sia: del tempo vi è certezza" [mi perdoni il Magnifico]. L'unica a dare l'ennesima grande prova di sé è la Streep che incarna magnificamente una vecchia in preda a deliri senili...ma il punto è un altro: la Thatcher è invecchiata? E allora? Perché insistere così a lungo su tale fatto anziché analizzare compiutamente le azioni di un personaggio che definire spregevole sarebbe forse un complimento?
Non so chi abbia prodotto la pellicola - e non mi interessa saperlo, gli intenti quasi celebrativi sono subodorabili - ma questa sottospecie di FilmTV dalla sceneggiatura inconsistente e il montaggio arraffazzonato si avvicina maggiormente a una storiella trasmessa nel pomeriggio per casalinghe annoiate in pausa dopo tra una faccenda domestica e l'altra che all'idea di un cinema capace di restituire alla storia il personaggio Margaret Thatcher
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shiningeyes
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giovedì 28 febbraio 2013
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streep immensa!
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The Iron Lady
"The Iron Lady" non è il solito film biografico che si occupa di narrare normalmente le vicende più importanti del personaggio in questione. E' un film che racconta i motivi e il credo di una donna: Margaret Tatcher.
Il film si divide bene nel raccontare l'intimo della lady di ferro, la quale si dimostra ferma e decisa nel prendere decisioni dure ed importanti, per poi pregare e sentire sulla pelle lo scotto delle decisioni prese; ma la Tatcher era una donna forte, più coraggiosa di qualsiasi uomo del parlamento inglese di quei tempi.
Il film è un flashback continuo nella mente di Margaret, la quale ormai anziana, sente la sua lucidità e forza venire a meno, soprattutto dopo aver perso il suo amato marito Dennis; sempre pronto a sostenerla nei suoi tesissimi giorni al governo.
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The Iron Lady
"The Iron Lady" non è il solito film biografico che si occupa di narrare normalmente le vicende più importanti del personaggio in questione. E' un film che racconta i motivi e il credo di una donna: Margaret Tatcher.
Il film si divide bene nel raccontare l'intimo della lady di ferro, la quale si dimostra ferma e decisa nel prendere decisioni dure ed importanti, per poi pregare e sentire sulla pelle lo scotto delle decisioni prese; ma la Tatcher era una donna forte, più coraggiosa di qualsiasi uomo del parlamento inglese di quei tempi.
Il film è un flashback continuo nella mente di Margaret, la quale ormai anziana, sente la sua lucidità e forza venire a meno, soprattutto dopo aver perso il suo amato marito Dennis; sempre pronto a sostenerla nei suoi tesissimi giorni al governo.
La regia del film è eccellente, e presenta un alto tasso tecnico che valorizza il valore del film, che già è abbiente di un'ottima fotografia ed un montaggio veloce e dinamico che ti colpisce; oltre che, una buonissima sceneggiatura.
Ma ci sta un valore che sta sopra a tutti in questo film.
Si tratta della premiatissima e grandissima Meryl Streep, la quale, ad oltre sessant'anni si dimostra come un'attrice che non ha rivali nel suo campo, compiendo un'interpretazione fantastica, che non solo ci rimanda al vero carattere della Tatcher, ma fa vedere una Tatcher inedita: sensibile, nostalgica e debole; tutto fuorché di ferro; e non parliamo dell'accuratissimo trucco (premio Oscar) che ce la rende così incredibilmente reale.
Jim Broadbent anche fa una grandissima recitazione, e risulta una spalla perfetta per la strepitosa Streep, e ho trovato strano che non avesse avuto nomination al Globe e all'Oscar (avuta invece nel BAFTA).
Altro spunto interessante è rappresentato dal largo spazio dato alle questioni politiche del governo Tatcher, le quali non sono neanche troppo predominanti nella storia, e vengono narrate in modo molto interessante, anche perché vengono mostrate in modo da darci un punto di vista nostro, e ciò lo ritengo giusto e anche educativo.
"The Iron Lady" è un bellissimo film, che meritava, secondo me, altre due nomination (regia e attore non protagonista) ai Globe ed Award. Ma state tranquilli, che, il cinema inglese man di mano che va avanti strapperà più consensi, e senza usare budget hollywoodiani.
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si_bor90
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lunedì 13 febbraio 2012
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margaret thatcher e il riscatto del femminismo
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La storia di Margaret Thatcher raccontata attraverso alcuni flashback della Thatcher attuale. E' questa la struttura che la Lloyd ha scelto per raccontare la storia di una delle donne più potenti che la storia ricordi. Personalmente mi sono imbattuto in alcune critiche che sostengono che il film dovesse concentrarsi maggiormente sulla straordinaria vita politica di Maggie, elemento che invece è stato piuttosto trascurato. Tuttavia, pur non potendo negare che ciò corrisponde a verità, il modo in cui la vita di un personaggio viene rappresentata sul grande schermo dipende sempre e necessariamente anche dalla visione e dalla concezione che il/la regista ha di quello stesso personaggio.
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La storia di Margaret Thatcher raccontata attraverso alcuni flashback della Thatcher attuale. E' questa la struttura che la Lloyd ha scelto per raccontare la storia di una delle donne più potenti che la storia ricordi. Personalmente mi sono imbattuto in alcune critiche che sostengono che il film dovesse concentrarsi maggiormente sulla straordinaria vita politica di Maggie, elemento che invece è stato piuttosto trascurato. Tuttavia, pur non potendo negare che ciò corrisponde a verità, il modo in cui la vita di un personaggio viene rappresentata sul grande schermo dipende sempre e necessariamente anche dalla visione e dalla concezione che il/la regista ha di quello stesso personaggio. Evidente a tutti è che la Lloyd abbia preferito analizzare, per quanto possibile, la psiche di un personaggio grandioso come la Thatcher, calando tale analisi in molteplici contesti, dalla formazione, alla vita privata e familiare, alla vita politica, che quindi naturalmente non risulta essere l'elemento centrale e basilare dell'intero film. Apprezzo moltissimo il tentativo della regista di fare luce sui sentimenti e sulle emozioni di un leader carismatico per natura come Margaret Thatcher, anche a costo di sacrificare la rappresentazione sul grande schermo di qualche aspetto della sua vita politica (che comunque, in alcuni punti salienti, è assolutamente presente anche nel film).
A questo punto meriterebbe una lunghissima analisi la recitazione assolutamente impeccabile di Meryl Streep, vera e indiscussa dea di questo capolavoro. L'interpretazione che Meryl ha dato di Margaret ha messo chiaramente in luce quanto ella si sia immedesimata in questo ruolo, nonostante la diversità della sua posizione poilitica. Ha mostrato che cosa significa veramente recitare, mettendo tutta se stessa in un ruolo che ha messo, se possibile, ancora più in luce il suo straordinario e ineguagliabile talento. Proprio la sublime interpretazione di Meryl ha reso evidente la grandissima forza che ha caratterizzato la mastodontica figura della Thatcher, che è riuscita a ribaltare completamente un luogo comune, ovvero che solo gli uomini potessero raggiungere posizioni elevate all'interno del mondo della politica, ha dato il colpo di grazia a quella concezione che dominava da sempre, è riuscita ad annientare ogni convenzione e ad aprire la strada della politica ad altre donne nel mondo occidentale, oltre ad essersi configurata lei stessa come la madre dell'attuale politica inglese.
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