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anistreep
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venerdì 10 febbraio 2012
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una lady di ferro e una streep
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bel film sulla prima donna ministro brittanica che è passata alla storia con il soprannome di THE IRON LADY, per il suo carattere forte, esuberante e mai arrendevole...ancora una volta la Streep fenomenale, nei modi di fare e nell'aspetto identica alla Tatcher :)
non è il mio genere di film, ma lo consiglio perchè parte notevole e recente della storia politica inglese, e poi tutti i film della Streep son da vedere :)
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nalipa
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venerdì 10 febbraio 2012
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lode alla streep
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Strepitosa la Streep nella parte di Margaret Thatcher nel controverso film che non é all'altezza della sua interprete.
Sicuramente debole sia la sceneggiatura che la regia, un vero peccato!
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melania
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venerdì 10 febbraio 2012
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meravigliosa interpretazione di meryl streep
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La trama è interessante perchè ci fa conoscere la biografia di una grande donna ma il film risulta bello e di spessore per la splendida interpretazione di meryl streep che ,ancora una volta,esprime un talento non comune,calandosi con estrema bravura in personaggi diversi,a seconda dei films che interpreta.
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filippo gini
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venerdì 10 febbraio 2012
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cinque stelle per la streep!!!!!
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Lode alla Sreeep e a Broadbent, ma..il film (non me ne vogliate) é decisamente bruttino. Peccato!
Troppa attenzione alla parte che narra la vecchiaia; o meglio la demenza senile; di quelle che é stata (anche se si possono non condividere le scelte politiche) una delle donne più corraggiose della storia dell'Europa.
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gianmarco.diroma
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giovedì 9 febbraio 2012
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the iron lady?
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Il punto interrogativo sottolinea sia il maggior punto di forza dell'ultima fatica della regista di Mamma Mia! sia il suo punto di debolezza: il suo punto di forza è da ricercare nella scelta narrativa di ambientare la vicenda di Margaret Thatcher non nel suo evolversi nel corso degli anni dell'ascesa politica, bensì in quelli della vecchiaia. Il tempo presente del film è scandito da continui bicchieri di whisky diluiti nell'acqua, allucinazioni che la tengono in perenne contatto con il marito ormai defunto, nostalgia per un passato che ormai si può solo ricordare tra vecchie foto e vecchi filmini, il morbo di Alzheimer che incombe, lo spazio di una casa da cui non può neanche uscire per comprare un semplice cartone di latte.
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Il punto interrogativo sottolinea sia il maggior punto di forza dell'ultima fatica della regista di Mamma Mia! sia il suo punto di debolezza: il suo punto di forza è da ricercare nella scelta narrativa di ambientare la vicenda di Margaret Thatcher non nel suo evolversi nel corso degli anni dell'ascesa politica, bensì in quelli della vecchiaia. Il tempo presente del film è scandito da continui bicchieri di whisky diluiti nell'acqua, allucinazioni che la tengono in perenne contatto con il marito ormai defunto, nostalgia per un passato che ormai si può solo ricordare tra vecchie foto e vecchi filmini, il morbo di Alzheimer che incombe, lo spazio di una casa da cui non può neanche uscire per comprare un semplice cartone di latte. Il successo tra le fila del partito conservatore inglese e la guida del suo paese come unica Primo Ministro donna per ben 11 anni, fanno solo da cornice ad una dimensione fortemente nostalgica che purtroppo però, non riesce mai a trasformarsi o in dimensione claustrofobica, o allucinatoria o semplicemente kafkiana, permettendo per esempio al ricordo di arrovellarsi a tal punto su sé stesso da far perdere le proprie tracce (arte in cui per esempio si è mostrato grande David Lynch in tutta la sezione finale di Mulholland Drive). "The Iron Lady" quindi viene mostrata nel pieno delle sue paure e del senso di solitudine che la attanagliano, ed in questo senso il titolo assume un valore di forte ambiguità, marcando prepotentemente anche la violenza con cui questa figura si impone nei confronti di chi non la pensa come lei, ma è proprio sul piano dello stile e delle scelte squisitamente cinematografiche che il film fallisce: inquadrature di sbieco, montaggio piuttosto frenetico, ralenti e continue sovrapposizioni di voci fuori campo fanno perdere di forza quello che sarebbe dovuto veramente essere il senso di questo film, ovvero la voglia di questa donna (indipendente da come la si pensi su ciò che è stata ed ha rappresentato) di lottare per delle idee ed in nome di queste "non essere qualcosa, bensì realizzarlo!", abbandonando uno stile da prima pagina, dove allo spettatore non arriva nulla se non la doverosa cronistoria dei principali accadimenti della vita politica di Margaret Thatcher.
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[+] il film merita l'oscar quanto la magnifica attrice
(di mizuteo)
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spike
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giovedì 9 febbraio 2012
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deludente
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Il film non è male, merito soprattutto dell'interpretazione di Meryl Streep, ma la regista tratta troppo superficialmente le questioni sociali ed economiche del periodo (che ritengo siano alla base dell'esperienza politica della protagonista). La pellicola è uno sguardo introspettivo del personaggio, della malattia che relega una donna a confrontarsi con gli incubi del suo passato. Prima di vedere il film leggetevi qualcosa sull'argomento.
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carlacoronsclerosimultipgrazie
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martedì 7 febbraio 2012
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brava la streep, povero nel complesso il film
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mi ha deluso.
le doti di recitazione della Meryl Streep sono notevoli ma, mi è sembrato, che tutto finisse là.
ok, era difficile dare un'interpretazione netta di una personaggio controverso come lei e ancora in vita, se non altro per rispetto umano, ma il/la regista era davvero impaurita!!!!
oltretutto l'analisi del personaggio era piuttosto debole, gli elementi e momenti storici da riprendere decisamente insufficienti...insomma da questo film mi immaginavo un'interpretazione forte e netta...insomma un film di carattere come lo è stata lei!
eppoi la Streep era troppo dolce per poter impersonificare una persona cinica l'Iron Lady! era meglio una tedesca o russa!
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(di mizuteo)
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alaflai
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martedì 7 febbraio 2012
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magari la pellicola fosse all'altezza della stree
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la Streep che impersona la Thaatcher è l'unico motivo per andare a vedere il film. Il film è mal concepito e la sua interpretazione è l'unica ragion d'essere del film. La capacità della Streep di calarsi nei personaggi è nota ed in questo film è fenomenale.
Per il resto la pellicola sorvola appositamente l'approfondimento storico ,la narrazione si concentra per di più sulla vita di questa signora anziana e malata .Non vedo perchè debba interessarci.Magari il film fosse all'altezza della sua protagonista.
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osteriacinematografo
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martedì 7 febbraio 2012
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il passato e il presente della thatcher
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“The iron lady” narra la vita di Margaret Thatcher attraverso i ricordi più o meno lineari dell’ex primo ministro. Phyllida Lloyd mostra la Thatcher di oggi, una distinta signora ottantenne alle prese con una demenza senile che avanza senza pietà, malattia a cui la stessa oppone una strenua ma inane resistenza. E così è costante la presenza del marito Denis (deceduto nel 2003), con cui la protagonista dialoga, condivide immagini, ricordi, sensazioni, tentando di tenere nascosto il fatto ai familiari, di liberarsi di un fantasma che però finisce sempre col cercare, forse perchè rappresenta il conforto e il filo conduttore di una vita intera.
Lo stile e il metodo con cui la Lloyd dipinge – in modo liquido e improvviso- la Thatcher solitaria nel tavolo in cui sembra condividere la colazione con il marito, e quelli con cui poi sfuma l’immagine da un pranzo di oggi a un convivio del passato -in cui la giovane Miss Roberts iniziava a mostrare i segni della propria intraprendenza dialettica- conferiscono dall’inizio classe ed eleganza alle forme dell’opera.
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“The iron lady” narra la vita di Margaret Thatcher attraverso i ricordi più o meno lineari dell’ex primo ministro. Phyllida Lloyd mostra la Thatcher di oggi, una distinta signora ottantenne alle prese con una demenza senile che avanza senza pietà, malattia a cui la stessa oppone una strenua ma inane resistenza. E così è costante la presenza del marito Denis (deceduto nel 2003), con cui la protagonista dialoga, condivide immagini, ricordi, sensazioni, tentando di tenere nascosto il fatto ai familiari, di liberarsi di un fantasma che però finisce sempre col cercare, forse perchè rappresenta il conforto e il filo conduttore di una vita intera.
Lo stile e il metodo con cui la Lloyd dipinge – in modo liquido e improvviso- la Thatcher solitaria nel tavolo in cui sembra condividere la colazione con il marito, e quelli con cui poi sfuma l’immagine da un pranzo di oggi a un convivio del passato -in cui la giovane Miss Roberts iniziava a mostrare i segni della propria intraprendenza dialettica- conferiscono dall’inizio classe ed eleganza alle forme dell’opera.
Il presente e il passato si avvicendano sistematicamente nel corso del film, e i tempi in cui da giovanissima lavorava nella drogheria di famiglia, l’inizio del rapporto col futuro marito, l’ingresso in politica, l’elezione a primo ministro inglese, il triplo mandato consecutivo condito da successi e polemiche, la discussa guerra nelle Falkland, l’attentato subito, il carattere rigido con cui guidò prima i conservatori e poi un Paese intero, il rapporto difficile con la famiglia e la vita stessa scorrono nella giostra di una mente debilitata ma presente, seppur a sprazzi.
Meryl Streep è ancora una volta straordinaria, e si cala perfettamente nel doppio ruolo che copre l’arco temporale e visivo compreso fra l’ingresso in politica e la vecchiaia della Thatcher: è gelida e maestosa nelle vesti di primo ministro, fragile e confusa in quelle di una signora in pensione; i primi piani abbondano, e la Streep regge la scena da attrice consumata qual è, supportata da un ottimo Jim Broadbent e da una regia che ne esalta le doti e le sfaccettature; la sua versatilità, la profonda sensibilità e l’estrema adattabilità ai ruoli più disparati costituiscono i segni distintivi della migliore attrice del nostro tempo.
La biografia della Lloyd non tralascia il lato intransigente e spesso controproducente della prima donna che governò il Regno Unito: emergono così i travagli che la sua politica riformista produsse, gli interminabili scioperi, gli attentati sanguinari, il disagio sociale che accompagnarono le sue decisioni, il dolore delle numerose famiglie che videro i propri figli morire in guerra. Come è certo che il suo operato ebbe molti risvolti discutibili, è altrettanto innegabile che le riforme della Thatcher , la sua lotta allo statalismo e il suo favore per il libero mercato risollevarono uno Stato al tracollo.
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zoom e controzoom
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lunedì 6 febbraio 2012
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e' più l'ambizione che l'ideale a fare la politica
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Uomini e donne sono molto spesso fortemente sostenuti da eguali debolezze più che da forti ideali d'amor patrio quando scendono nel campo politico trovando la forza per imporre la proprie scelte sulla testa dei popoli. Il film biografico sulla Lady di ferro, inizia emanando una tristezza insaziabile sulla realtà della vecchiaia, ma alla fine del suo percorso, di quella tristezza, anzichè la pena, rimane un altro aspetto : l'inutilità di tanta ambizione al cospetto di cotanta inesorabile demenza. La vita della vecchia Lady è permeata dalla tristezza e sarebbe insopportabile, come si sentisse l'odore della vecchiaia, se la lentezza del ritmo, non fosse sostenuta e contrastata da una splendida fotografia curata nei minimi particolari, scolpendo ugualmente i primi piani e i gruppi.
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Uomini e donne sono molto spesso fortemente sostenuti da eguali debolezze più che da forti ideali d'amor patrio quando scendono nel campo politico trovando la forza per imporre la proprie scelte sulla testa dei popoli. Il film biografico sulla Lady di ferro, inizia emanando una tristezza insaziabile sulla realtà della vecchiaia, ma alla fine del suo percorso, di quella tristezza, anzichè la pena, rimane un altro aspetto : l'inutilità di tanta ambizione al cospetto di cotanta inesorabile demenza. La vita della vecchia Lady è permeata dalla tristezza e sarebbe insopportabile, come si sentisse l'odore della vecchiaia, se la lentezza del ritmo, non fosse sostenuta e contrastata da una splendida fotografia curata nei minimi particolari, scolpendo ugualmente i primi piani e i gruppi. Le luci accarezzano, fanno emergere, sprofondare diversificando i piani di attenzione, ombreggiano volti o sfondi ed al cambio di scena, nei vari passaggi temporali dal presente al ricordo, la tonalità varia tra i toni più caldi o più freddi per conformarsi maggiormente al reale nelle scene di gruppo per le masse o dove nelle masse la Lady si va a presentare; è la fotografia che rende sopportabile quella lenta decadenza. Poi, il ritmo muta nel ricordo, gli eventi assumono il ritmo sostenuto del reale, degli scontri tra gli uomini oppressi e per la ferocia degli uomini politici, quelli che comandano e, seppur inglesi, non si risparmiano sceneggiate quasi oscene se si considera la strarippante presenza maschile quando la Lady con loro si confronta in parlamento. Il ritmo cambia notevolmente durante lo svolgersi del racconto e se all'inizio non è immediato il rapporto realtà/sogno, poi questo si scioglie secondo un dettame ripetitivo che si inserisce in modo fluido negli altri passaggi degli altri salti temporali. Grande il trucco maestrale che imbolsisce e toglie vigore a Meryl Streep, non degnamente sostituita nell'espressività fisica dalla sua alter-ego giovane pulzella. Molto godibile la colonna sonora che alternando momenti suggeriti a momenti celebrativi, collabora non poco a sostenere il ritmo. Buon ultimo, ma non ultimo il marito: figura fuori dalle righe, angelo o anima, memoria o giullare, coscienza o buffone ? Eppure è perfettamente inserito con la sua utilità in un incredibile equilibrio di sapore intimamente domestico/affettivo : assume da subito l'aspetto di ectoplasma più che di umano, per cui non era necessaria quella fine attraverso una luminosità celestiale che proprio non ha alcun aggancio con la poetica del ricordo e della mancanza di un affetto, ma molta di più con un serial di angeli e diavoli con super poteri, piuttosto che con le presenti debolezze umane.
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