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greatsteven
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sabato 5 maggio 2018
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i leoni stuccano, non sorprendono e reiterano.
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UNA NOTTE DA LEONI 2 (USA, 2011) diretto da TODD PHILLIPS. Interpretato da BRADLEY COOPER, ED HELMS, ZACH GALIFIAKANIS, JUSTIN BARTHA, KEN JEONG, PAUL GIAMATTI, JAMIE CHUNG, MASON LEE, MIKE TYSON, SASHA BARRESE, JEFFREY TAMBOR, NIRUT SIRICHANYA, BRYAN CALLEN, GILLIAN VIGMAN
Son passati due anni dalla folle notte di Las Vegas, e stavolta è Stu a sposarsi, e lo farà in Thailandia. Invita gli amici di sempre già maritati Phil e Doug per un brunch tranquillo. Tracy, moglie di Doug, intercede però affinché anche il fratello Alan possa riaggregarsi al gruppo per non sentirsi abbandonato, e alla fine gli altri tre, seppur a malincuore, accettano.
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UNA NOTTE DA LEONI 2 (USA, 2011) diretto da TODD PHILLIPS. Interpretato da BRADLEY COOPER, ED HELMS, ZACH GALIFIAKANIS, JUSTIN BARTHA, KEN JEONG, PAUL GIAMATTI, JAMIE CHUNG, MASON LEE, MIKE TYSON, SASHA BARRESE, JEFFREY TAMBOR, NIRUT SIRICHANYA, BRYAN CALLEN, GILLIAN VIGMAN
Son passati due anni dalla folle notte di Las Vegas, e stavolta è Stu a sposarsi, e lo farà in Thailandia. Invita gli amici di sempre già maritati Phil e Doug per un brunch tranquillo. Tracy, moglie di Doug, intercede però affinché anche il fratello Alan possa riaggregarsi al gruppo per non sentirsi abbandonato, e alla fine gli altri tre, seppur a malincuore, accettano. La donna con cui Stu dovrà sposarsi si chiama Lauren, e all’aeroporto Stu conosce il di lei fratello, Teddy. I rapporti fra Stu e il futuro suocero non sono dei migliori e, malgrado le proteste del futuro sposo e spinto dalle insistenze della sposalizia, egli si recherà in spiaggia per un bungalow a base di birra americana e marshmallow arrostiti, accompagnandosi dietro Teddy, con cui Alan intrattiene subito un rapporto di antipatia non ricambiato. Peccato che anche in questo caso il fattaccio si ripeta perché Alan, nel frattempo messosi in contatto col criminale cinese Leslie Chow via computer, taglia i dolciumi con delle droghe perché voleva sbarazzarsi di Teddy in quanto non lo considerava un membro del "branco", mentre Doug, visto che Tracy non si sentiva bene, è rientrato in anticipo e sta bene. I tre si risvegliano in un bugigattolo sporco e spoglio in piena Bangkok, e devono vedersela con una serie di peripezie ancora peggiori di quelle trascorse nel biennio precedente: Chow che ricompare, ha un conto bancario segreto ed è ricercato dalla polizia federale americana; una scimmietta che funge da corriere della droga e nasconde un biglietto nel giubbotto importante per il lestofante cinese; un tatuatore che realizza un tatuaggio alla Mike Tyson sul volto di Stu, con enorme e spaventoso disappunto di quest’ultimo; un criminale in motocicletta che esige imperativo la restituzione del primate e spara a Phil; un locale di prostitute, papponi e transessuali in cui Alan viene rapato a zero e a cui viene scritta una frase sulla panciona, Stu viene sodomizzato da una donna transex e Teddy si taglia un dito sotto l’effetto dell’ubriachezza (uno dei primi segnali che fa capire ai tre che hanno combinato per l’ennesima volta cose inenarrabili); il rapimento del capo di un tempio di monaci tibetani che ha fatto da tempo voto di silenzio, col quale si avranno sia malintesi con la polizia che botte coi frequentanti del luogo sacro; e infine la scomparsa di Teddy, che comprometterebbe il matrimonio di Stu, la sua reputazione agli occhi del suocero e la vita stessa del ragazzo, rinchiuso per due giorni (proprio su intuizione di Stu) in un ascensore posto sopra una cella frigorifera. Ma al termine delle disavventure, l’arrivo a bordo di un motoscafo sulla costa thailandese su cui si celebrerà il matrimonio permetterà che ogni cosa si risolva per il meglio. A ricompattare l’atmosfera gaia e festosa della serata, comparirà sul finale cantato anche uno scatenato Mike Tyson, contattato dallo stesso Alan. L’imperdonabile peccato capitale di questo secondo capitolo è di essersi trasformato nella copia carbone del suo predecessore: stesse gag, stessa volgarità gratuita, stesso gusto sfrenato per l’eliminazione a priori del buongusto e del buonsenso, soltanto con un accenno neanche tanto moderato di violenza in più. Anche qui Helms improvvisa una canzone, Galifianakis spara cretinate a raffica dando allo spettatore il modo di attendere quella successiva, Cooper riceve una ferita, Bartha viene allontanato come nell’episodio precedente nel ruolo del personaggio incautamente accantonato e Jeong interpreta senza nessuna sottigliezza autoironica la parte del malvivente becero e indiscriminato. Le donne, pur con la loro bravura recitativa e col loro distacco ammirevole per equità solidale dalla spavalderia spaccona degli uomini, fanno tappezzeria, compresa la troppo messa da parte J. Chung. Unica nota positiva: le due comparse di P. Giamatti, a suo agio nelle vesti del poliziotto falsamente infido che è sulle tracce di Jeong e si finge imprenditore per trarlo in inganno adoperando il terzetto protagonista come esca, rivelandosi alla fine persona onesta e magnanima e non odorosa di scaramanzia come i tre sospettavano al principio. Musiche: Christophe Beck. Prodotto dalla Warner Brothers con la Legendary Pictures. Se non altro, rimane il gusto, pur sempre autoreferenziale ed egocentrico, di mischiare la commedia all’avventura senza che nessuno dei due prevalga sull’altro diventando la cifra narrativa assoluta e con la pazienza di accumulare un divertimento fine a sé stesso che non fa altro che alimentarsi a forza di iperboli comiche e situazioni grottesche. Paradossale e di grana grossa verso il più menefreghista dei disgusti.
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matteo fedele
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martedì 10 settembre 2013
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seconda notte da beoni
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Questa volta a convolare è il dentista ebreo, teatro sono Bangkok e dintorni e il condimento è più denso di sangue. Per il resto, stesso sviluppo degli eventi, stessa comicità zoppicante, stesse mezze sorprese insipide. Se il precedente interessava almeno per l'idea di fondo (un gruppetto di amici che si ritrova deficiente di un membro e deve ricostruire gli sbronzi eventi della notte passata per recuperarlo) e si faceva perdonare la stra-abusata Las Vegas come location, questo sequel trasuda vecchiaia e lentezza, si basa su una ripetitività sconfortante, per volere della quale il fortunato Doug rimane ancora una volta impotente al margine degli eventi, una narcoscimmietta rimpiazza la più godibile tigre di Thyson e lo stesso Thyson fa un'inutile e fastidiosa comparsata finale che pare un colpo di grazia.
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Questa volta a convolare è il dentista ebreo, teatro sono Bangkok e dintorni e il condimento è più denso di sangue. Per il resto, stesso sviluppo degli eventi, stessa comicità zoppicante, stesse mezze sorprese insipide. Se il precedente interessava almeno per l'idea di fondo (un gruppetto di amici che si ritrova deficiente di un membro e deve ricostruire gli sbronzi eventi della notte passata per recuperarlo) e si faceva perdonare la stra-abusata Las Vegas come location, questo sequel trasuda vecchiaia e lentezza, si basa su una ripetitività sconfortante, per volere della quale il fortunato Doug rimane ancora una volta impotente al margine degli eventi, una narcoscimmietta rimpiazza la più godibile tigre di Thyson e lo stesso Thyson fa un'inutile e fastidiosa comparsata finale che pare un colpo di grazia. Tanti clichè, troppa volgarità superflua, la squallida presenza di Paul Giamatti (l'unico a essere riuscito a far del male persino a Babbo Natale) sono le più evidenti tra le pesantezze di una commedia eccessiva e non incisiva, che poteva sfruttare meglio protagonisti e comprimari. Persino la punta di diamante, il personaggio di Alan, appare troppo ristretto per il buon Galifianakis.
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ludovica_bathory
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mercoledì 18 giugno 2014
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stupendo !!!!
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Non capisco le recensione negative di questo film... è vero è praticamente uguale al primo, ma qua si parla di film commedia e non di film thriller o giallo ( dove la trama deve essere differente dal primo film per ovvie ragioni) stiamo parlando di un film comico e leggero. Io l'ho trovato divertente come il primo anche se la storia di base è la stessa le piccole cose che vanno a cambiare il film ( battute, ambientazione ecc... ) sono diverse!! io l'ho trovato splendido... peccato però che siamo in pochi a pensarla così... ed infatti nel 3° si vede...
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fufa78
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martedì 7 giugno 2016
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volgarità gratuita
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Due stelle quasi più come omaggio al primo, da cui questo sequel prende assolutamente le mosse, che per altro.
Tanta volgarità gratuita nuda e cruda, così per coprire i buchi lasciati da una trama abbastanza scarsa.
Decisamente disprezzabile l'uso scorretto che si fa in questo film degli animali. Mi dite com'è possibile negli anni duemila che si permetta di mettere in tv una scimmietta che fuma? Per me è come vedere un bambino di cinque anni con la sigaretta in bocca! Fossero almeno finte quelle sequenze, invece no: si vede proprio l'innocente bestiola che aspira il fumo e lo ributta fuori. In una parola: vomitevole. Se anche il film poteva avere una chance di rimanere appena a galla, con questa bella trovata, se l'è giocata del tutto: se gli uomini si vogliono rendere ridicoli, pateticamente e morbosamente dipendenti dal sesso più squallido, gli animali son tutt'altra amministrazione e vediamo di non privarli della loro dignità, solo al fine di strappare( forse) la risata in più ad un pubblico, evidentemente, un po' troppo grossolano e superficialotto.
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Due stelle quasi più come omaggio al primo, da cui questo sequel prende assolutamente le mosse, che per altro.
Tanta volgarità gratuita nuda e cruda, così per coprire i buchi lasciati da una trama abbastanza scarsa.
Decisamente disprezzabile l'uso scorretto che si fa in questo film degli animali. Mi dite com'è possibile negli anni duemila che si permetta di mettere in tv una scimmietta che fuma? Per me è come vedere un bambino di cinque anni con la sigaretta in bocca! Fossero almeno finte quelle sequenze, invece no: si vede proprio l'innocente bestiola che aspira il fumo e lo ributta fuori. In una parola: vomitevole. Se anche il film poteva avere una chance di rimanere appena a galla, con questa bella trovata, se l'è giocata del tutto: se gli uomini si vogliono rendere ridicoli, pateticamente e morbosamente dipendenti dal sesso più squallido, gli animali son tutt'altra amministrazione e vediamo di non privarli della loro dignità, solo al fine di strappare( forse) la risata in più ad un pubblico, evidentemente, un po' troppo grossolano e superficialotto.
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cassanonat
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giovedì 9 giugno 2011
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un ritorno da leoni!
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Alan, Doug, Phil, Stu e compagnia bella sono tornati. E che ritorno!
Dopo che il primo "The hangover" (titolo originale della pellicola) aveva sbancato i botteghini mondiali con una sana dose di ironia, costruita sulle tragicomiche vicende semiassurde di questo gruppo di amici durante quello che potremmo chiamare 'l'addio al celibato che tutti sogniamo', siamo al secondo capitolo. Dopo due anni.
Il regista Todd Phillips aggiunge una serie di dettagli stuzzicanti per non fare sembrare il tutto una versione rattoppata del primo, senza però azzardarsi a modificare gli ingredienti base del successo della pellicola. Ecco quindi che la scena si sposta dai neon di una Las Vegas simbolo del vizio all'oscurità sia reale ("1500 blackout all'anno, come ricorda Alan durante il discorso al matrimonio di Stu con una bella asiatica) sia metaforico, poichè da sempre è simbolo di un mix letale: droga, prostituzione, armi e malavita.
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Alan, Doug, Phil, Stu e compagnia bella sono tornati. E che ritorno!
Dopo che il primo "The hangover" (titolo originale della pellicola) aveva sbancato i botteghini mondiali con una sana dose di ironia, costruita sulle tragicomiche vicende semiassurde di questo gruppo di amici durante quello che potremmo chiamare 'l'addio al celibato che tutti sogniamo', siamo al secondo capitolo. Dopo due anni.
Il regista Todd Phillips aggiunge una serie di dettagli stuzzicanti per non fare sembrare il tutto una versione rattoppata del primo, senza però azzardarsi a modificare gli ingredienti base del successo della pellicola. Ecco quindi che la scena si sposta dai neon di una Las Vegas simbolo del vizio all'oscurità sia reale ("1500 blackout all'anno, come ricorda Alan durante il discorso al matrimonio di Stu con una bella asiatica) sia metaforico, poichè da sempre è simbolo di un mix letale: droga, prostituzione, armi e malavita.
Questa volta a perdersi però non è più il novello sposo di turno, ma il fratellino della sposa, Teddy, che scompare dopo una bevuta in spiaggia e il successivo risveglio in una lercia camera d'albergo.
Rispetto al primo film si nota subito come alcuni particolari tendono ad aggiungere un'assaggio di thriller/spionaggio alla comicità del film, con minore censura rispetto al primo. Su tutto potremmo citare quindi il ritrovamente del dito del piccolo scomparso, le varie scene di nudo/seminudo delle spogliarelliste e le tante pallottole che vengono sparate dai mafiosi russi. Insomma il film si evolve ad un nuovo livello, anche se la trama completa strizza l'occhio a molti particolari del primo, anche nel prologo ed epilogo nonchè in vari particolari che non potranno essere compresi da chi si avventura per la prima volta in questo mondo di leoni, come la presenza del pugile Tyson.
Menzione particolare ai due personaggi che, a mio avviso, sono ancora la base del film: Alan e Cho. Sono loro che aggiungono quella speziatura, quell'irriverenza, elemento chiave del successo del primo. Se si ride senza pensarci due volte, è grazie a loro, che seguono alla perfezione il modello dell'amico semi-psicopatico, che se ne frega di ciò che pensano gli altri. Vivono in un mondo tutto loro e ribaltano completamente i tipici modelli che il cinema ci ha tramandato: un criminale internazionale con una voce così stridula non si è mai visto, impossibile non pensare alla rassicurante e roca voce di Mr Corleone, totalmente agli antipodi.
Insomma, un film costruito sul successo del primo, che ne segue l'onda ma riesce comunque a tracciare una propria scia nella sabbia, senza sembrare un clone come altri successi del botteghino recenti quale Fast & Furious 5.
I leoni sono tornati e stavolta sono più agguerriti che mai e alla fine anche Stu potrà gridare "abbiamo battuto Bangkok" al padre della sposa, che lo aveva tacciato di essere insipido come il riso che si dà da mangiare ai vecchi e ai bambini. E questo film è, come si definisce lo stesso Stu nel finale, 'un riso molto, ma molto pepato'
Long live the lions!
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bigdrugo
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mercoledì 15 giugno 2011
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top movie
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Avevano giurato di non ricascarci ... Ma è successo! Cosa?! Scopritevelo da voi al Cinema!
Il film è sostanzialmente strutturato come il primo, un (pazzo) puzzle che si va costruendo, incontri impensabili e situazioni assurde, un mix esplosivo, al quale (questa la mossa vincente) partecipa anche il pubblico che scopre piano piano i pezzi del puzzle insieme ai protagonisti ignari di quello che è stato e di quello che potrà essere!
Una sceneggiatura decisamente forte, è sempre difficile scrivere questo genere di film senza incappare in buche o errori facilmente riconoscibili, qui non ce ne sono, tutto ha un suo perchè, tutto rientra in un disegno più grande. Anche il montaggio serrato non lascia un attimo di respiro e le musiche sono ben utilizzate.
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Avevano giurato di non ricascarci ... Ma è successo! Cosa?! Scopritevelo da voi al Cinema!
Il film è sostanzialmente strutturato come il primo, un (pazzo) puzzle che si va costruendo, incontri impensabili e situazioni assurde, un mix esplosivo, al quale (questa la mossa vincente) partecipa anche il pubblico che scopre piano piano i pezzi del puzzle insieme ai protagonisti ignari di quello che è stato e di quello che potrà essere!
Una sceneggiatura decisamente forte, è sempre difficile scrivere questo genere di film senza incappare in buche o errori facilmente riconoscibili, qui non ce ne sono, tutto ha un suo perchè, tutto rientra in un disegno più grande. Anche il montaggio serrato non lascia un attimo di respiro e le musiche sono ben utilizzate. Il film non deluderà i fans del primo episodio, primo episodio che, a mio avviso, va visto prima, i riferimenti (molti velati) a questo non mancano.
Molto divertente.
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miticocampo
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giovedì 2 giugno 2011
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una serata di pure risate
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Il film si presenta come un degno remake del precedente con nuove e esilarantitrovate in cui si ritroverranno immischiati i tre amici dopo un innocuo brindisi sulla spiaggia di sera. Il gusto è abbastanza sconcio e trasgressivo, ma è propio questo il suo marchio di fabbrica. Preparatevi a vedrne delle belle.
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roonin
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venerdì 27 maggio 2011
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scontato: si ripetono le risate :)
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Avvincente, divertente, convincente = colpisce proprio perchè "scontato"!
Il regista ha individuato il canale giusto e da quello non si discosta (perchè farlo poi?!). Il ritorno dei leoni è in perfetto stile e non tradisce la loro natura esilarante che ci ha lasciati davanti uno schermo a ridere per tutta la durata del film ed anche dopo (fino ad oggi!).
Gli elementi del cocktail ci sono proprio tutti, e tutto segue uno schema vincente con qualcosa in più.
Il film funziona e non è difficile perdonare delle "esagerazioni" che hanno la sola pretesa di mostrare i leoni per quello che sono nell'evoluzione di una notte lasciata al proprio delirio di onnipotenza che tutti almeno una volta nella vita hanno sognato.
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Avvincente, divertente, convincente = colpisce proprio perchè "scontato"!
Il regista ha individuato il canale giusto e da quello non si discosta (perchè farlo poi?!). Il ritorno dei leoni è in perfetto stile e non tradisce la loro natura esilarante che ci ha lasciati davanti uno schermo a ridere per tutta la durata del film ed anche dopo (fino ad oggi!).
Gli elementi del cocktail ci sono proprio tutti, e tutto segue uno schema vincente con qualcosa in più.
Il film funziona e non è difficile perdonare delle "esagerazioni" che hanno la sola pretesa di mostrare i leoni per quello che sono nell'evoluzione di una notte lasciata al proprio delirio di onnipotenza che tutti almeno una volta nella vita hanno sognato.
Attenzione: il film risulta essere particolarmente efficace solo se si è visto il primo! altrimenti resta comunque un vero spasso.
Benvenuti nel branco allora, e arrivederci al prossimo addio al celibato (magari proprio quello di Alan!)
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er senior
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martedì 31 maggio 2011
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copia e incolla
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C'è chi considera inutile confrontare un sequel con il primo capitolo di una saga, ma è inevitabile nel caso di una pellicola che, fin dalle primissime inquadrature, ostenta riferimenti al film precedente. Dejà vu o ripetitività? Semplicemente un film che nulla toglie e nulla aggiunge al suo predecessore: la sceneggiatura ricalca fedelmente quella di "Una notte da leoni", aggiungendo qua e là un poco di esotismo oppure esasperando situazioni già note. Alan/Galifianakis, rivelazione del primo film, qui è sempre al centro della scena riducendo i 4 leoni di Las Vegas ad un "branco con un lupo solo". Mancano il guizzo, la spontaneità, e anche la tensione del film precedente: 2 stelle per una messa in scena visualmente impeccabile.
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C'è chi considera inutile confrontare un sequel con il primo capitolo di una saga, ma è inevitabile nel caso di una pellicola che, fin dalle primissime inquadrature, ostenta riferimenti al film precedente. Dejà vu o ripetitività? Semplicemente un film che nulla toglie e nulla aggiunge al suo predecessore: la sceneggiatura ricalca fedelmente quella di "Una notte da leoni", aggiungendo qua e là un poco di esotismo oppure esasperando situazioni già note. Alan/Galifianakis, rivelazione del primo film, qui è sempre al centro della scena riducendo i 4 leoni di Las Vegas ad un "branco con un lupo solo". Mancano il guizzo, la spontaneità, e anche la tensione del film precedente: 2 stelle per una messa in scena visualmente impeccabile.
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juzadellenuvole-
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martedì 31 maggio 2011
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ottimamente
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se avete anche solo apprezzato l'avventura di phil alan e stu nelle grinfie di las vegas non potrete che amare questo seguito ben fatto, anzi, fatto meglio! Questa volta il matrimonio è di stu, ed è in thailandia, non certo luogo di perdizione per amanti dell'azzardo ma piuttosto per crimine e povertà. se nel primo ci si divertiva grazie a gioco e matrimoni pazzi qui ci si diverte per scimmie-corriere di droga e monaci vari, ma di certo non sono mancati anche qui alcol donne (e a volte uomini) e la droga di alan somministrata a fine pasto di nascosto.
un film più grintoso del precedente, forte del successo già previsto. di certo non ci si potrà che divertire con questo film che nella commedia si è reinventato un suo genere.
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se avete anche solo apprezzato l'avventura di phil alan e stu nelle grinfie di las vegas non potrete che amare questo seguito ben fatto, anzi, fatto meglio! Questa volta il matrimonio è di stu, ed è in thailandia, non certo luogo di perdizione per amanti dell'azzardo ma piuttosto per crimine e povertà. se nel primo ci si divertiva grazie a gioco e matrimoni pazzi qui ci si diverte per scimmie-corriere di droga e monaci vari, ma di certo non sono mancati anche qui alcol donne (e a volte uomini) e la droga di alan somministrata a fine pasto di nascosto.
un film più grintoso del precedente, forte del successo già previsto. di certo non ci si potrà che divertire con questo film che nella commedia si è reinventato un suo genere. per quanto povero di innovazioni rispetto al primo, continua ad essere carico e vivo, permettendoci un sorriso senza pretese ma pieno di gusto. Pronti ad idolatrare la calma e il cinismo di phil, la sbronza selvaggia di stu, sempre pieno di speranze e sempre prondo a precludersele e alan, schizofrenico col corpo di un cinghiale e la mente di un bambino viziato... buona visione!
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