hulk1
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sabato 11 febbraio 2012
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capolavoro
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Mi sono sparato l'intera trilogia cartacea e cinematografica, di conseguenza voglio dire la mia, qualsiasi commento negativo, offensivo......fatevi i .....vostri , quanto scrivo non ammette repiche, non le accetterò, badate bene professorini, azzeccagarbugli, cacadubbi, scopiazzatori di recensioni altrui, sono in parecchi ad ispirarsi alle riviste di cinema. Questa opera è al livello del silenzio degli innocenti, un super triller, che analiza la nostra situazione politica come da anni attendevamo. I tomi cartacei non sono capolavori, hanno avuto il pregio di rendere popolari temi riguardanti la fine della socialdemocrazia svedese, la morte in quel paese raccontato con tanto patimento dal maestro Bergman, del paradiso dello stato del benessere, dalla culla alla tomba.
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Mi sono sparato l'intera trilogia cartacea e cinematografica, di conseguenza voglio dire la mia, qualsiasi commento negativo, offensivo......fatevi i .....vostri , quanto scrivo non ammette repiche, non le accetterò, badate bene professorini, azzeccagarbugli, cacadubbi, scopiazzatori di recensioni altrui, sono in parecchi ad ispirarsi alle riviste di cinema. Questa opera è al livello del silenzio degli innocenti, un super triller, che analiza la nostra situazione politica come da anni attendevamo. I tomi cartacei non sono capolavori, hanno avuto il pregio di rendere popolari temi riguardanti la fine della socialdemocrazia svedese, la morte in quel paese raccontato con tanto patimento dal maestro Bergman, del paradiso dello stato del benessere, dalla culla alla tomba. Raccontato anche da molti altri scrittori, meno famosi , ma più bravi. La trilogia cinematografica è mediocre, solo il primo episodio ha un vago sapore cinematografico, i seguenti sono dei tv movie niente più. Fincher prende la spada e la conficca nella carne , nel sangue di questa vicenda , come dicevo, spessso prolissa, sbarrellata, mal scritta. Il male , il nazismo che penetra , passando il testimone da padre in figlio è lì, lucidamente folle, arribva da Zoidiac, atmosfere claustrofobiche, con illuminazione anticinematografiche, direttamente da Seven. Attori in stato di grazia, ben scelti, diretti magistralmente, nessun cedimento difronte alle sequenze di violenza, nessun arretramento, omissione, nessuna caduta di stile. Un capolavoro poche balle.
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(di gigrim)
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diomede917
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sabato 11 febbraio 2012
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...e adesso fincher diriga io uccido
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Difficile, sopratutto per noi italiani, giudicare questo film di un romanzo che hanno letto tutti (e chi non l'ha letto sa almeno chi è il colpevole) e che ha visto la sua versione cinematografica svedese di recente. L'idea di affidarne la regia a uno di forte personalità come David Fincher è senza dubbio buona v...isto che nella sua filmografia serial killer, faide familari e non, scheletri nell'armadio non mancano.
La sua mano la si vede nei titoli di testa accompagnati da Immigrant Song dei Led Zeppelin (fin da Seven sinonimo di marchio di fabbrica), nella dura e volenta scena dello stupro e nella resa dei conti finale con l'assassino.
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Difficile, sopratutto per noi italiani, giudicare questo film di un romanzo che hanno letto tutti (e chi non l'ha letto sa almeno chi è il colpevole) e che ha visto la sua versione cinematografica svedese di recente. L'idea di affidarne la regia a uno di forte personalità come David Fincher è senza dubbio buona v...isto che nella sua filmografia serial killer, faide familari e non, scheletri nell'armadio non mancano.
La sua mano la si vede nei titoli di testa accompagnati da Immigrant Song dei Led Zeppelin (fin da Seven sinonimo di marchio di fabbrica), nella dura e volenta scena dello stupro e nella resa dei conti finale con l'assassino....algida quasi asettica e forse per questo decisamente spaventosa....ma e c'è un ma!!! Si avverte che Fincher lavora per commissione...in un film che dura così tanto questi colpi d'ala sono un pò pochi....Con questo non voglio dire che abbia diretto male anzi tutt'altro, ma svolgendo il compitino assegnato non riesce a evitare l'ovvio senso di deja vu che tutta l'operazione impone.
Rispetto alla versione svedese (pur non volendo fare paragoni e quasi istintivo) la scelta del cast mi sembra più aderente ai personaggi descritti dal libro.....la fisicità di Daniel Craig si confà meglio al Micheal Blomqvist della carta (l'attore svedese era troppo bolso e non emanava quello charme descritto da Stieg Larsson) mentre Christopher Plummer e Stellan Skarsgard sono dei caratteristi nati che sono sempre la gioia per un regista.....e Lizbeth Salander????
Diciamola tutta chi è andato a vedere questo film lo ha fatto anche per vedere se la performance Rooney Mara è stata all'altezza Noomi Rapace....sinceramente (e forse mi inimicherò qualcuno) dico che la sfida è finita in pareggio.
Noomi Rapace, forse anche per motivi anagrafici, ha puntato molto sulla fisicità e la mascolinità di questo personaggio molto duro con l'universo che lo circonda.....Rooney Mara, che è più vicina all'età della protagonista, esprime tutto con gli occhi. Ora sofferti che nascondono il terribile passato, poi diabolici per attuare la sua vendetta e infine malinconici come è malinconico il finale. Come direbbe Mara Maionchi...."Bravi gli attori, bravo il regista, bravissimo il direttore della fotografia ma per me è 6"
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nino pell.
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sabato 11 febbraio 2012
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grande regista david fincher
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Quando un remake cinematografico non fa rimpiangere l'originale e addirittura lo supera per certi tratti, ci troviamo di fronte ad un preziosissimo caso raro. E per questo primo capitolo della trilogia Millennium, il merito va attribuito all'esperienza del regista David Fincher, il quale grazie alla sua padronanza e alla sua inconfondibile abilità dietro la macchina da presa, riesce ad arricchire questa sua opera di uno spessore interpretativo, scenografico ed ambientale di massimo livello. Capolavoro
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hollyver07
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sabato 11 febbraio 2012
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un baratro di anime nel gelo in stile fincher
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Ciao. “Millenium – Uomini che odiano le donne” è un film di notevole impatto estetico ed emotivo diretto da David Fincher. E’ ovviamente inutile riassumere la trama in quanto si tratta di un remake dell’omonimo film del 2009 tratto dal best seller di Stieg Larsson. In questa pellicola la mano di Fincher è, a dir poco, evidentissima. Rispetto al predecessore (buono ma non oltre) è estremamente consistente la virata verso atmosfere più gelide ed inquietanti. Già dai titoli di testa, musiche ed accompagnamento sonoro davvero azzeccati, è chiaro che il regista ha inteso la proposizione di una storia che si dibattesse in un ambiente fortemente claustrofobico, anche quando questo mostrasse gli enormi spazi della Svezia.
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Ciao. “Millenium – Uomini che odiano le donne” è un film di notevole impatto estetico ed emotivo diretto da David Fincher. E’ ovviamente inutile riassumere la trama in quanto si tratta di un remake dell’omonimo film del 2009 tratto dal best seller di Stieg Larsson. In questa pellicola la mano di Fincher è, a dir poco, evidentissima. Rispetto al predecessore (buono ma non oltre) è estremamente consistente la virata verso atmosfere più gelide ed inquietanti. Già dai titoli di testa, musiche ed accompagnamento sonoro davvero azzeccati, è chiaro che il regista ha inteso la proposizione di una storia che si dibattesse in un ambiente fortemente claustrofobico, anche quando questo mostrasse gli enormi spazi della Svezia. In questo senso, è risultato esser ottimo ed efficace il lavoro di Jeff Cronenweth (alla fotografia – già con Fincher in “Fight club” e “The social Network”). Per quanto concerne la sceneggiatura, Steven Zailliam ha optato per una visione più agile e meno articolata (rispetto al film precedente) riducendo lo spazio concesso a didascaliche spiegazioni degli eventi e concedendone in maggior misura a dialoghi e forme d’espressione degli attori. Il ritmo narrativo è anch’esso particolare in quanto il “possibile” climax viene raggiunto ampiamente prima del termine del film stesso. Apparentemente è un controsenso, viste le consuete abitudini dei cineasti statunitensi. In pratica non è così, vuoi per lo svolgimento della storia, vuoi per la differente impronta voluta dal regista – per chiarire… Fincher, in questo film, non elimina mai l’oscurità ed il disagio dai personaggi (anche quando le situazioni appaiono più morbide e consolidate) ed un buon esempio è il comportamento di Lisbeth quando porta un costoso regalo a Mikael. Inoltre, il regista, ha il pregio di non limitarsi alla storia in se stessa. Egli estende la sensazione gelata ben oltre i soli eventi, il “gelo” (come ambientazione e sensazioni emotive) è sempre presente nell’anima delle persone e delle cose e prosegue per tutta la durata della pellicola. In tema di attori, il cast si è davvero dimostrato all’altezza dell’impegno. Daniel Craig (nel ruolo di Mikael Blomkvist) si è disimpegnato in un ruolo che non richiedeva tratti esclusivamente macho/eroici anzi… a tratti piuttosto fragile ed insicuro per arrivare ad apparire “perso” senza una spalla forte alla quale appoggiarsi (…Lisbeth). In sostanza, una valida prova per il buon Daniel che ha retto onorevolmente l’esuberante figura della partner. Rooney Mara… (nel ruolo di Lisbeth Salander) ha quasi bucato lo schermo in termini estetici ed espressivi. Ruolo molto difficile da gestire, quella di Lisbeth, una ragazza complessa, capace e determinata fino all’estremo . Rooney Mara, grazie anche ad un eccellente trucco di scena, ha mostrato valide capacità espressive ed interpretative risultando estremamente intonata al ruolo risultando quindi un’efficace proposizione del personaggio interpretato. Ottimi anche i comprimari tra i quali emergono Christopher Plummer e Stellan Skarsgad – rispettivamente Henrick e Martin Vanger – interpretano efficacemente due dei molteplici volti di una famiglia dell’alta borghesia svedese in una nazione che appare ben distante dall’aurea di “tranquillità” alla quale viene comunemente associata. In merito alle scene più crude, si può discutere a dismisura sulla loro liceità. Per quanto mi riguarda, mi sento di affermare che siano contestuali alla logica narrativa del film senza che fossero “virate” ad una gratuità morbosità. Questo perché esse non appaiono occasionali e speculative, bensì appartengono alle scelte meditate (per quanto estreme) fatte dal personaggio di Lisbeth, la quale riuscirà così ad affrancarsi da un sordido ricatto. Chiudo il mio commento convinto d’aver assistito ad un film davvero ottimo che ho assai gradito; non lo considero eccellente solo perché si tratta di un remake. Fincher ha reso notevole la trasposizione cinematografica dell’opera di Stieg Larsson e poco conta se non sia completamente aderente alla storia originale. E’ una pellicola di qualità, realizzata con molta personalità ed adeguatamente interpretata da ottimi attori. Corretto il rating +16, ritengo che meriti d’esser visto. Buona visione, saluti a tutti
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chaoki21
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sabato 11 febbraio 2012
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stupendo
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lucblaks
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venerdì 10 febbraio 2012
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uomini che amano i remake
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Mikael Blomkvist, giornalista di successo accusato di diffamazione, viene ingaggiato da uno dei più potenti e ricchi uomini in Svezia Henrick Vagner per trovare il brutale assassino che quarant'anni prima ha ucciso sua nipote Harriet.
Per condurre le indagine al meglio Mikael si affianca a Lisbeth Salander, abile haker dall'oscuro passato. Insieme i due protagonisti scopriranno spaventosi segreti della famiglia Vagner che fino ad allora erano rimasti nascosti.
Ok partiamo dal presupposto che chiunque abbia intenzione di confrontare la versione svedese con quella americana di Uomini che Odiano le Donne non può farlo! Perchè? Perchè sono due film completamente diversi.
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Mikael Blomkvist, giornalista di successo accusato di diffamazione, viene ingaggiato da uno dei più potenti e ricchi uomini in Svezia Henrick Vagner per trovare il brutale assassino che quarant'anni prima ha ucciso sua nipote Harriet.
Per condurre le indagine al meglio Mikael si affianca a Lisbeth Salander, abile haker dall'oscuro passato. Insieme i due protagonisti scopriranno spaventosi segreti della famiglia Vagner che fino ad allora erano rimasti nascosti.
Ok partiamo dal presupposto che chiunque abbia intenzione di confrontare la versione svedese con quella americana di Uomini che Odiano le Donne non può farlo! Perchè? Perchè sono due film completamente diversi. C'è la versione di Fincher e la versione di Oplev. Nella versione di Oplev abbiamo un' attrice protagonista ( Noomi Rapace) che si cala perfettamente nella parte più fisicamente che psicologicamente, rendendo il suo personaggio tosto ma assolutamente incapace ad amare. Nella versione di Fincher invece c'è un grande paradosso: Lisbeth è disturbata, è agguerrita, ma è anche innamorata. Tutto questo però è grazie alla brillante e riuscitissima interpretazione della quasi sconosciuta Mara. In uomini che odiano le donne Rooney Mara non interpreta Lisbeth, lei è Lisbeth in tutti i sensi. La giovane attrice ha fatto in modo che tutti i tatuaggi,tutti piercing e lo stesso atteggiamente di Lisbeth diventassero parte di lei. Risultato? Un film eccezzionale con un cast azzeccatissimo,bravo anche Daniel Craig, e una fotografia impeccabile. C'è bisogno di parlare della regia? io penso di no dato che David Fincher in ogni film che fa mette tutto se stesso ed è sempe eccellente. A mio parere questa pellicola olte ad essere più brutale e sessualmente forte, batte nettamente quella svedese. Tutti parlano di Meryl Streep e Viola Davis come favorite agli Oscar, io invece penso che l'impegno e la determinazione di Rooney Mara meriterebbero di essere premiati.
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luca scial�
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venerdì 10 febbraio 2012
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avvincente thriller tra nazismo e abusi sessuali
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Mikael Blomkvist è il giornalista di punta di una rivista molto importante: Millennium. La sua reputazione viene infangata da una condanna per diffamazione in seguito a uno scandalo poi rivelatosi non vero relativo a un magnate. Proprio nel momento più basso della propria autostima, Mikael viene ingaggiato da un altro magnate svedese, che vuole sapere com'è morta una sua nipote molto brillante, che sarebbe diventata senza dubbio un'ottima manager della loro plurisecolare azienda. Parte così alla volta dell'isola Hedestad e s'imbatterà in persone poco socievoli, senza scrupoli e tutte dal passato poco chiaro e rinnegato.
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Mikael Blomkvist è il giornalista di punta di una rivista molto importante: Millennium. La sua reputazione viene infangata da una condanna per diffamazione in seguito a uno scandalo poi rivelatosi non vero relativo a un magnate. Proprio nel momento più basso della propria autostima, Mikael viene ingaggiato da un altro magnate svedese, che vuole sapere com'è morta una sua nipote molto brillante, che sarebbe diventata senza dubbio un'ottima manager della loro plurisecolare azienda. Parte così alla volta dell'isola Hedestad e s'imbatterà in persone poco socievoli, senza scrupoli e tutte dal passato poco chiaro e rinnegato. Dovrà però chiedere aiuto a colei che ha prodotto il documento che lo ha messo all'angolo: Lisbeth Salander, agente investigativo instintivo e poco socievole, dalla vita difficile.
David Fincher traspone un romanzo di grande successo, Uomini che odiano le donne, con un thriller seriale alla Seven e alla Zodiac. Nonostante la lunghezza, il film si lascia seguire tutto d'un fiato; avvince e intriga facendosi svelare a poco a poco. Suggestivi e agli antipodi anche i luoghi in cui si svolgono le scene: ora la tranquilla Hedestad, ora una caotica metropoli americana. Fincher rincara la dose con una storia di incesti all'interno di una famiglia insospettabile e di gran successo, oltre che con forti scene di violenze subite da Lisbeth, continuamente bastonata dalla vita. Anche quando le cose sembrano finalmente aver preso la giusta strada.
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opidum
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venerdì 10 febbraio 2012
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senza infamia e senza lode
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Il classico film di cui fra un mese non mi ricorderò praticamente più nulla. Però nelle due ore e mezza non mi sono quasi mai annoiato . Voto 6 e 1/2.
Non avevo visto il film del 2009 nè letto il libro : perciò per me il personaggio della Haker Punk è una sorpresa.
Mettiamola così : è un personaggio di fantasia della categoria "borderline con super poteri" come Hanniba Letter , Forrest Gump e il Tenente Colombo.
Mentre gli altri personaggi del film possono essere reali quello della Haker Punk è di fantasia: non esistono persone così in gamba nella realtà; altro che interdizione!!!!
[+] più realistico di così!!
(di gigrim)
[ - ] più realistico di così!!
[+] tutto vero tranne lisbeth
(di sergiotti)
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sergiotti
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giovedì 9 febbraio 2012
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Da vedere,forte a tratti un po' malinconico....meraviglioso, x me...
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chaoki21
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giovedì 9 febbraio 2012
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molto migliore dell'originale
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il film supera di gran lunga l'originale,sfruttando megli il materiale di partenza. attori bravi e migliori dei mediocri svedesi dei quali si salvava la rapace ma più per meriti del personaggio che suoi. ma soprattutto una regia che non è neanche paragonabile a quella di oplev, che ovviamente viene massacrato nel confronto con fincher
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