La recensione ***
Senza un attimo di tregua (dopotutto sono i secoli dell’Antica Roma con invasioni barbariche e conquiste), il centurione Marco, con muscoli e prestanza inedita, si avventura oltre il Vallo di Adriano e, per 275 pagine, rende vivi i tempi in cui l’Europa era ancora una terra inesplorata capace di nascondere i pericoli più incredibili. Rosemary Sutcliff imbastisce un romanzo che scorre via tutto d’un fiato, con un gruppo di barbari bellicosi che non sono certo quelli bonaccioni di Asterix & Obelix. L’Aquila della legione paterna scomparsa, vero simbolo di questo libro, è la scusa per una caccia al tesoro pari a quella dei libri di Robert Stevenson che lucida gli stessi meccanismi narrativi.

In sintesi
Cresciuto nell’esercito romano, il giovane Marco Flavio Aquila diventa centurione, seguendo le orme del padre. Ma quando la legione paterna, nel 117 d.C., che comprendeva ben quattromila soldati scompare nel nulla in una spedizione in Gran Bretagna, viene il momento per Marco di mettersi in viaggio. Accompagnato dal suo fido schiavo Esca, cercherà di scoprire la verità, spingendosi verso Nord, oltre il Vallo di Adriano e in incognito (si spaccerà per un oculista greco).

L’autrice
Rosemary Sutcliff nacque il 14 dicembre 1920 e morì il 23 luglio 1992. Romanziera storica britannica e scrittrice per l’infanzia, crebbe a Malta, dove il padre lavorava come ufficiale alla Royal Navy. Appassionata di leggende celtiche, ha però dei gravi problemi di salute che non le permetteranno di frequentare la scuola (imparerà a leggere solo a nove anni) e lascerà la scuola a quattordici per entrare alla Bideford Art School, dalla quale ne uscirà diplomata. Pittrice di miniature, diventerà poi scrittrice nel 1950 con il libro “The Chronicles of Robin Hood”, successivamente seguito dal suo lavoro più conosciuto “La legione scomparsa” (1954). Nel 1959 firma “The Lantern Bearers” e nel 1972 “Tristan and Iseult”. Vincitrice di numerosi premi letterari, dedicati principalmente al suo lavoro come autrice di libri per bambini, diventerà Officer of The Order of the British Empire. Scriverà fino alla sua morte.

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