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cinecinella
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mercoledì 7 gennaio 2015
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il grande fratello degli horror
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Film ricco di citazioni e riferimenti grotteschi al genere, nel finale deludente perde di aplomb sprofondando nell'autoreferenzialità, un po'come faranno i due superstiti. Nello scopo di denunciare i clichè del genere, il film parte bene ma va via man mano a scadere nel ridicolo: se questo era la scopo del regista, sicuramente ci è riuscito, personalmente preferisco più la sostanza alla forma, quando la denucia è fine a se stessa si eccede e il risultato è un prodotto noioso, poco fruibile e decisamente pretenzioso.
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christo77
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lunedì 24 novembre 2014
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boh!!!
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Scusate la mia scarsa verve artistica, la mia ancor più scarsa comprensione della nuova prospettiva cinematografica, la mia ottusità di fronte a tanta creatività ma per me questo film è come un " trittico" di Mirò: lo guardo e non mi lascia niente. Non assolve a nessuna funzione se non a un bisogno di essere originale in un modo o nell'altro. Scusatemi ancora, non capisco l'arte come nn capisco il cinema, ma Drew Goddard, mi si dice, ha sceneggiato Lost e Cloverfield, beh...ecco, in quella serie TV e in quel film ho avvertito tutta la forza dirompente, travolgente, di un qualuno che ha idee e osa. Questo mi sembra solo un banale esperimento abortito nel finale, e che gli antichi dei mi perdonino se oso non esser d'accordo con i più.
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gianleo67
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giovedì 12 giugno 2014
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cinque personaggi in cerca d'autore
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Cinque ragazzi, amici di college, decidono di recarsi in una isolata baita tra i boschi per una breve gita fuoriporta durante il weekend. Quello che non sospettano è che una regia occulta e spietata ha organizzato tutto con lo scopo di pianificare e mettere in atto il misterioso sacrificio di vittime innocenti e predestinate ad opera dei peggiori incubi che la fantasia umana abbia mai potuto partorire. Carneficina assicurata con...sopresa finale!
L'esordiente regista Drew Goddard (già sceneggiatore di'Buffy - L'ammazzavampiri' e affiancato nello script proprio dal creatore della serie Joss Whedon) ha deciso di stupirci con i mirabolanti effetti speciali di questo stralunato e ammiccante teen-horror-reality e, a giudicare dai risultati di pubblico e di critica, sembra proprio esserci riuscito appieno.
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Cinque ragazzi, amici di college, decidono di recarsi in una isolata baita tra i boschi per una breve gita fuoriporta durante il weekend. Quello che non sospettano è che una regia occulta e spietata ha organizzato tutto con lo scopo di pianificare e mettere in atto il misterioso sacrificio di vittime innocenti e predestinate ad opera dei peggiori incubi che la fantasia umana abbia mai potuto partorire. Carneficina assicurata con...sopresa finale!
L'esordiente regista Drew Goddard (già sceneggiatore di'Buffy - L'ammazzavampiri' e affiancato nello script proprio dal creatore della serie Joss Whedon) ha deciso di stupirci con i mirabolanti effetti speciali di questo stralunato e ammiccante teen-horror-reality e, a giudicare dai risultati di pubblico e di critica, sembra proprio esserci riuscito appieno. Partendo dal presupposto che le strade dello splatter-horror sono infinite e tutte senza sbocco, saturate dai modelli e dagli epigoni che ne hanno replicato all'infinito i codici ed i meccanismi di intrattenimento negli ultimi trent'anni (o giù di lì), è pur vero che una riflessione sul cinema e sulla matrice riconoscibile dei suoi molteplici linguaggi è sempre possibile,quando non auspicabile, ed è proprio l'argomento della tesi cinematografica che sembra impegnare Goddard (cognome allitterante e altisonante quando si parla di cinema) in questa divertita rassegna sugli stereotipi tanto del genere (o dei generi cui sembra alludere) quanto soprattutto di quei processi metacinematografici che portano pirandellianamente i cinque personaggi del racconto in cerca del proprio misterioso autore/demiurgo ('Burattinai?...Burattini!,Sì,burattini!' sussurra timidamente lo 'strafatto' della compagnia). Recuperando il clichè di una ben assortita compagine di vittime sacrificali (la vergine per ultima e non è detto che debba morire) nella trasferta di una location ormai divenuta un classico del cinema splatter ('La casa' Sam Raimi 1982) e riconfigurando le distopie da manipolazione demiurgica che dai sospetti di una realtà posticcia ('The Truman Show - Peter Weir 1998) portano alla sala di controllo di una contaminazione eterodiretta tra realtà e virtualità ('The Matrix ' Lana e Andy Wachowski -1999), il film del giovane Goddard porta un piccolo contributo alla elaborazione dei processi di scrittura che informano da sempre il cinema yankee e dove la pretestuosità delle motivazioni finali (un sacrificio agli spietati e antichi Dei dell'intrattenimento 'tout court') vale come scanzonato divertissement che coniuga le sboccate ironie della teen commedy di ambientazione collegiale alla truculenza gratuita e gratificante dello slasher per gusti non proprio raffinati. Non ci sono ambizioni critiche nè velleità teoriche in questa messa alla berlina dei paradigmi del genere, quanto piuttosto la voglia di mettersi in gioco in un'operazione intelligente e straripante che anima la disperata e consapevole ribellione di personaggi posticci in rivolta contro il loro stesso autore. E chi se ne frega se questo significa la fine del mondo, tanto prima o poi qualcuno deve fare pur scorrere la scritta 'Fine' ed i titoli di coda.
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marvin black
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lunedì 17 febbraio 2014
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da oscar.. se solo fosse una parodia.
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Bugiardo. La prima parola che mi viene in mente è questa. Spacciato per un horror, sarebbe un ottimo film se solo fosse inserito nella categoria "parodia". D'altronde credo che di vera e propria parodia si tratti, viste le infinite citazioni. Sarebbe il primo caso di parodia senza l'obiettivo finale di rendere tutto comico e ridicolo, se non fosse che il film stesso lo è. Sarebbe addirittura una bella parodia con scene realmente paurose e ben create (ricreate in questo caso) e non mancano nemmeno le battute ridicole o le scene assurde, specie all'interno della "sala controllo"... ma non posso dire tutto nel rispetto di chi ancora non ha visto il film e ai quali calorosamente consiglio di farlo.
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Bugiardo. La prima parola che mi viene in mente è questa. Spacciato per un horror, sarebbe un ottimo film se solo fosse inserito nella categoria "parodia". D'altronde credo che di vera e propria parodia si tratti, viste le infinite citazioni. Sarebbe il primo caso di parodia senza l'obiettivo finale di rendere tutto comico e ridicolo, se non fosse che il film stesso lo è. Sarebbe addirittura una bella parodia con scene realmente paurose e ben create (ricreate in questo caso) e non mancano nemmeno le battute ridicole o le scene assurde, specie all'interno della "sala controllo"... ma non posso dire tutto nel rispetto di chi ancora non ha visto il film e ai quali calorosamente consiglio di farlo. Comunque questa è solo la mia personale opinione ma sfido chiunque a negare che questo film sia una parodia-horror. Inoltre credo che alcune pietre miliari del cinema horror non meritavano di essere citati in questo scabroso tentativo di ridicolizzare l'horror, chi li crea e, non ultimi, gli spettatori appassionati del genere.
PS: in verità vi consiglio di guardarlo, tanto per togliervi il dubbio che io abbia scritto fesserie.
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sabba22
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giovedì 23 gennaio 2014
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spudorato, dissacrante e sottilmente geniale.
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Durante tutto il film si ha una sensazione di deja-vu, si ha la sensazione di aver già visto quella scena, di aver già visto quella location... ed è così.
Quella casa nel bosco è un piccolo bignami del cinema horror, ci troverete dentro: Evil Dead, The Cube, La notte dei morti viventi, Venerdì 13 e chi più ne a più ne metta... una citazione dietro ogni angolo.
Non fatevi ingannare però, l'idea di fondo è a parer mio parecchio interessante grazie alla sua audacia e al suo poco pudore.
Tuttavia, è una pellicola destinata purtroppo, ad esser presa a male parole in eterno dagli pseudo-critici-bacchettoni amanti del genere che non possono accettare di vedere dissacrate le loro icone dell'horror.
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Durante tutto il film si ha una sensazione di deja-vu, si ha la sensazione di aver già visto quella scena, di aver già visto quella location... ed è così.
Quella casa nel bosco è un piccolo bignami del cinema horror, ci troverete dentro: Evil Dead, The Cube, La notte dei morti viventi, Venerdì 13 e chi più ne a più ne metta... una citazione dietro ogni angolo.
Non fatevi ingannare però, l'idea di fondo è a parer mio parecchio interessante grazie alla sua audacia e al suo poco pudore.
Tuttavia, è una pellicola destinata purtroppo, ad esser presa a male parole in eterno dagli pseudo-critici-bacchettoni amanti del genere che non possono accettare di vedere dissacrate le loro icone dell'horror.
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istian gonny
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giovedì 9 gennaio 2014
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che orrore....
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il peggior horror che abbia mai visto... una storia che incuriosisce per gran parte del film, ma che ti lascia a bocca aperta su un finale che sembra uscito fuori dalla mente di un fumettista della comics...
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kayako
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lunedì 16 dicembre 2013
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idea originale, ma poteva essere sviluppata meglio
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Dal trailer del film si può ovviamente pensare che sia un classico teen horror come quasi tutti i film che vedono come dei protagonisti dei ragazzi. Ma poi salta all'occhio una piccola sequenza di immagini che fanno riflettere sulla trama vera e propria del film: una di queste è la famosa parte del trailer dove un'aquila si schianta contro un muro invisibile sul fianco di una montagna. Appena cominciato il film si fa fatica a capire quale sia la sua vera natura e si può pensare che le parti del trailer che ci avevano colpito siano solo un enorme flop. L'inizio del film fa risultare quest'ultimo già visto e banale: dei ragazzi decidono di passare un bel week-end in una casa in mezzo a un bosco.
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Dal trailer del film si può ovviamente pensare che sia un classico teen horror come quasi tutti i film che vedono come dei protagonisti dei ragazzi. Ma poi salta all'occhio una piccola sequenza di immagini che fanno riflettere sulla trama vera e propria del film: una di queste è la famosa parte del trailer dove un'aquila si schianta contro un muro invisibile sul fianco di una montagna. Appena cominciato il film si fa fatica a capire quale sia la sua vera natura e si può pensare che le parti del trailer che ci avevano colpito siano solo un enorme flop. L'inizio del film fa risultare quest'ultimo già visto e banale: dei ragazzi decidono di passare un bel week-end in una casa in mezzo a un bosco. Ma nel corso della visione si incontrano scienziati, tecnici, laboratori sotterranei...che controllano, per mezzo di alcuni congegni, le menti dei ragazzi, portandoli a fare ciò che vogliono con lo scopo di farli uccidere da una famiglia di zombie, scelta inconsapevolmente dalle nostre sfortunate vittime come metodo di uccisione. Trovo che l'idea in sé sia originale, soprattutto per il fatto che i tecnici che manipolano la "storia" è i suoi protagonisti possono essere paragonati in qualche modo al regista che dirige il cast. In alcuni tratti si può percepire la parodia del classico film horror, con l'esagerazione delle personalità dei personaggi: la bionda sexy trasformata al l'ennesima potenza in biondina stupida per esempio. La caricatura dei protagonisti dei film horror viene fatta presente alla fine del film quando bisogna uccidere "la puttana", "l'atleta", "l'intellettuale" è il "buffone" lasciando in vita la "vergine". Non mancano tuttavia momenti in cui la trama sembra tirata per fare andare avanti il film e alcuni tratti che vanno contro l'originalità dell'idea della parodia horror trasformando esso in una specie di "Scary Movie fatto in stile horror-splatter". Nel complesso l'originalità del film è molto apprezzata, ma si poteva sviluppare la trama in modo migliore.
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pameluccia
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sabato 14 dicembre 2013
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rituali e sacrifici, tra horror e commedia
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Ma cos'è? Uno scherzo o cosa? All'inizio mi sembrava di stare in un Truman show di pessimo gusto, con tecnici che si occupano di 'aumentare la libido', di far aprire botole e uscire zombie da sottoterra. Che poi, vedendoli, la prima cosa che ti viene da pensare è: ma sono veri o fanno parte del gioco? L'immancabile gruppo di amici che parte per un 'tranquillo weekend di paura', con un camper per poi andare a dormire dentro una casa. Il solito gruppo di scalmanati in cui non può mai mancare: il belloccio, l'intellettuale, l'idiota e le due donne, di cui una decisamente santarellina. Tutti moriranno o qualcuno si salverà? Si accettano scommesse.
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Ma cos'è? Uno scherzo o cosa? All'inizio mi sembrava di stare in un Truman show di pessimo gusto, con tecnici che si occupano di 'aumentare la libido', di far aprire botole e uscire zombie da sottoterra. Che poi, vedendoli, la prima cosa che ti viene da pensare è: ma sono veri o fanno parte del gioco? L'immancabile gruppo di amici che parte per un 'tranquillo weekend di paura', con un camper per poi andare a dormire dentro una casa. Il solito gruppo di scalmanati in cui non può mai mancare: il belloccio, l'intellettuale, l'idiota e le due donne, di cui una decisamente santarellina. Tutti moriranno o qualcuno si salverà? Si accettano scommesse. Dalle sequenze iniziali, il film non regge, spiazza e confonde. Quando si chiude la scena dei laboratori e compare il titolo del film, ho quasi pensato che avessero magari montato per sbaglio due film diversi. Solo in seguito si comprende cosa c'entri il laboratorio con tutto il resto. L'immancabile strada di campagna e l'altrettanto sempipresente pompa di benzina abbandonata, sudicia e inquietante, con un chiaro richiamo a 'Non aprite quella porta', e l'immancabile strada che conduce all'inferno, in un viaggio di sola andata. Rituali assurdi e sacrifici antichi si mischiano con la tecnologia e il presente, in un connubio tutt'altro che felice. Mostri e incubi intrappolati in celle di vetro che vagano sottoterra attendendo il proprio turno. Perché è grazie ad essi che il 'sacrificio verrà compiuto' e gli dei saranno felici e rimarranno al loro posto, negli abissi dellaTerra. Peccato che, in realtà le cose non vanno come si sperava e, abbassati i calici, toccherà chiedere perdono a Dio, se mai lo concederà. Film di genere che esalta il genere stesso: l'horror qui è portato alle estreme conseguenze: zombie, mostri, incubi e sangue, sangue e volontà (con una stanza così rossa che mi ricoda, non so come e perché, la scena di Shining in cui l'androne si riempie di sangue. Ma la domanda è: cosa faremmo noi se trovassimo dei microfoni che corrono da una stanza all'altra? Di certo non penseremmo che qualcuno 'ai piani bassi' abbia deciso di sacrificarci agli dei, per placare i loro animi; Ed è qui l'intoppo: posso pure ripetere le stesse noiosissime scene da film di genere e farli morire tutti, uno per uno, per mano di un qualche psicopaticodi zona, con tendenze paranoico-maniacali. Invece no: tesso tutta una storia dietro, oserei dire ridicola, che parla di dei, di sacrifici, di vergini, e di fato. Sinceramente, se l'avessi saputo, avrei guardato altro. Sicuramente non è un film che rivedrò una seconda volta. E di certo non è un film che consiglio.
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claus27
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domenica 8 settembre 2013
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bellissmo!!
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Originale si e anche tanto forse troppo però dal regista e dallo sceneggiatori di grandi film e telefilm nn mi sarei aspettato una schifezza del genere!
Trama stupida, inutile, orrrenda e sensa senso che cade nel mitologico con il finale (scontro tra titani 3?)!! Va bene che i film horror di nostri tempi ormai nn fanno che ridere ma questa è pessimo!! Mi chiedo come si possa dire che è piaciuto: avete gusti barbari e pessimi!! Che schifo!
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giorgpazzo123
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venerdì 30 agosto 2013
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più che discreto ma...
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Un film innovativo,ma a mio parere troppo splatter e poco profondo,effetti speciali buoni.Doppiaggio in italiano abbastanza curato,ma stà di fatto che gli """zombie""" bhé,a me sembrano più demoni film con buoni spunti ma sprofonda Nell abisso per i troppi cliché,finale poco prevedibile.3 ⭐⭐⭐
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