alpha59
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mercoledì 17 agosto 2011
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la fuga dalla realtà raccontata da un genio...
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Ho visto con grande ritardo Sucker Punch e non posso fare a meno di scrivere questa recensione, in quanto, come tutti i film innovativi è molto controverso. I voli onirici della piccola protagonista sono magistrali per l'uso incredibilmente coinvolgente degli effetti speciali. E' un film che vive di eccessi e per questo lo amo e lo consiglio a tutti che sanno cosa vuol dire fuggire dalla realtà attraverso i sogni...
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time_traveler
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domenica 7 agosto 2011
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attenti a quelle ragazzine col mitra!
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Anni'50. Durante una colluttazione con il malvagio patrigno, la giovane orfana Baby Doll spara erroneamente alla sorrella uccidendola. Viene perciò chiusa in un istituto di sanità mentale, dove il patrigno, d'accordo con un inserviente corrotto, conta di porterla sottoporre a lobotomia, così che non possa difendersi davanti ad un giudice e raccontare la sua verità. Per sfuggire a quel luogo tetro e corrotto, Baby Doll si rifugia nella sua immaginazione, e da essa tenta un'ulteriore fuga fittizia. Una trama apparentemente complicata, ma che pian piano si compone, lasciando spazio a spettacolari sparatorie come in un videogioco giapponese. 3 sono i "livelli" su cui si svolgono le vicende, uno la realtà,l'altro un mondo alternativo immaginario in cui è in una casa di apputamenti, e infine in un altro livello, in cui è una soldatessa di un epoca imprecisata.
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Anni'50. Durante una colluttazione con il malvagio patrigno, la giovane orfana Baby Doll spara erroneamente alla sorrella uccidendola. Viene perciò chiusa in un istituto di sanità mentale, dove il patrigno, d'accordo con un inserviente corrotto, conta di porterla sottoporre a lobotomia, così che non possa difendersi davanti ad un giudice e raccontare la sua verità. Per sfuggire a quel luogo tetro e corrotto, Baby Doll si rifugia nella sua immaginazione, e da essa tenta un'ulteriore fuga fittizia. Una trama apparentemente complicata, ma che pian piano si compone, lasciando spazio a spettacolari sparatorie come in un videogioco giapponese. 3 sono i "livelli" su cui si svolgono le vicende, uno la realtà,l'altro un mondo alternativo immaginario in cui è in una casa di apputamenti, e infine in un altro livello, in cui è una soldatessa di un epoca imprecisata. Film piacevole, con ritmi serrati e non pochi punti di riflessione. Sconvolge l'apprendere che questa pellicola abbia tardato tanto ad uscire. Piacevole sopresa.
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boyraro
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domenica 31 luglio 2011
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capolavoro!
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adolfo figura
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venerdì 24 giugno 2011
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una sola idea basta per incentrare intero film ?
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Avere un idea ed imbastirci un film è cosa comune oggi, basta condire il tutto con filtri fotografici ed effetti visivi ad effetto ( JUMPER ).
Tutto il film è imperniato su di una bella idea ma che crea un ciclo ricorsivo infinito.
Il tutto stanca ed annoia lo spettatore che dopo i primi venti minuti viene pervaso da un senso di angoscia claustrofobica legato alla prevedibilità degli eventi. Il viaggio onirico cercato dal regista è quello che lo spettatore deve compiere per non decidere di abbandonare il film.
'Il ladro di orchidee' di Spike Jonze tra racconto e realtà ma almeno lì, qualcuno aveva scritto un copione.
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owlofminerva
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venerdì 17 giugno 2011
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un contenitore vacuo di effetti speciali
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Un tentativo fallito di riprendere la stratificazione delle realtà di inception. Una accozzaglia di scene da videogame, eroismo patetico e gesta di porno lolite elevate a paladine della libertà, che combattono in mutande mostrando glutei e autoreggenti per tutta la durata del film. Assolutamente imbarazzante. Patetica la ridondanza di scene di guerra in cui le conigliette play boy con un taglio di spada, katana o un colpo di arma da fuoco abbattono di tutto senza farsi un graffio, atterrano da un elicottero illese, in pose sexy e ben mostrando la coscia.
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Un tentativo fallito di riprendere la stratificazione delle realtà di inception. Una accozzaglia di scene da videogame, eroismo patetico e gesta di porno lolite elevate a paladine della libertà, che combattono in mutande mostrando glutei e autoreggenti per tutta la durata del film. Assolutamente imbarazzante. Patetica la ridondanza di scene di guerra in cui le conigliette play boy con un taglio di spada, katana o un colpo di arma da fuoco abbattono di tutto senza farsi un graffio, atterrano da un elicottero illese, in pose sexy e ben mostrando la coscia. Pietosa la voce fuori campo da ammaestramento morale fiabesco. Insomma: un contenitore di effetti speciali vacuo. Pessimo.
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uova e bacon
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lunedì 13 giugno 2011
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sucker punch.. un vero film cult !
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Un cult nel vero senso della parola ! Ricco di suspence, colpi di scena, pathos.
Zack Snyder è un grande regista, da 300 a Watchmen, ma qui ha davvero superato se stesso.
Non aspettatevi un film leggero, ma un film molto elaborato che nasconde una verità di fondo.
L' inizio del film è eccezionale, riassume brevemente una sorta di "prefazione" in modo chiaro, accompagnato dalla straordinaria canzone di Marilyn Manson che fà " Some of them want to us you.." ecc. ecc.
Baby Doll è la protagonista della storia (o forse no?) : la madre muore uccisa dal padre, che incolpa Baby Doll dell'omicidio. Ella verrà portata in un istituto meantale in cui, un pò come Donnie Darko (di cui la ragazza, Jena Malone, è una delle protagoniste), lei si immaginerà due distinte realtà collegate fra loro, come unica missione di fuggire dall'istituto: Il bordello in cui baby Doll ballerà e diverse sfide che dovrà compiere con le sue compagne ( Blondie, Ember, Rocket.
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Un cult nel vero senso della parola ! Ricco di suspence, colpi di scena, pathos.
Zack Snyder è un grande regista, da 300 a Watchmen, ma qui ha davvero superato se stesso.
Non aspettatevi un film leggero, ma un film molto elaborato che nasconde una verità di fondo.
L' inizio del film è eccezionale, riassume brevemente una sorta di "prefazione" in modo chiaro, accompagnato dalla straordinaria canzone di Marilyn Manson che fà " Some of them want to us you.." ecc. ecc.
Baby Doll è la protagonista della storia (o forse no?) : la madre muore uccisa dal padre, che incolpa Baby Doll dell'omicidio. Ella verrà portata in un istituto meantale in cui, un pò come Donnie Darko (di cui la ragazza, Jena Malone, è una delle protagoniste), lei si immaginerà due distinte realtà collegate fra loro, come unica missione di fuggire dall'istituto: Il bordello in cui baby Doll ballerà e diverse sfide che dovrà compiere con le sue compagne ( Blondie, Ember, Rocket..). Non dico atro sulla trama del film se non lo avete ancora visto, perchè rovinarei parecchio la sorpresa e il colpo di scena finale.
Notare come il ritmo del racconto sia molo fluido e mai stancante nella prima parte della storia, nonostante sia in parte maggiore rispetto alla fine, molto più movimentata.
Gli oggetti da trovare fanno rimanere costante l'attenzione e l' interruzione brusca e improvvisa della narrazione, del fallimento delle Ragazze, rende ancora più coinvolgente il tutto.
La parte finale riprende un treno in cui l'unica sopravvissuta delle Ragazze fugge... ma è la vocde in sottofondo di Baby Doll che ti fà rimanere tre minuti impalato, anche dopo i titoli di coda.
Chi sceglie per cosa viviamo e per cosa dobbiamo morire ? Chi ci imprigiona, e chi ha la chiave per renderci liberi?
Sei Tu !
Consigiliatissimo, un film da vedere ad ogni costo. Se lo vedete nelle vetrine fra qualche mese, compratelo perchè ne vale la pena, ve lo assicuro.
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uova e bacon
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domenica 12 giugno 2011
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sucker punch : il nuovo film cult degno di nota.
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Un cult nel vero senso della parola ! Ricco di suspence, colpi di scena, pathos.
Zack Snyder è un grande regista, da 300 a Watchmen, ma qui ha davvero superato se stesso.
Non aspettatevi un film leggero, ma un film molto elaborato che nasconde una verità di fondo.
L' inizio del film è eccezionale, riassume brevemente una sorta di "prefazione" in modo chiaro, accompagnato dalla straordinaria canzone di Marilyn Manson che fà " Some of them want to us you.." ecc. ecc.
Baby Doll è la protagonista della storia (o forse no?) : la madre muore uccisa dal padre, che incolpa Baby Doll dell'omicidio.
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Un cult nel vero senso della parola ! Ricco di suspence, colpi di scena, pathos.
Zack Snyder è un grande regista, da 300 a Watchmen, ma qui ha davvero superato se stesso.
Non aspettatevi un film leggero, ma un film molto elaborato che nasconde una verità di fondo.
L' inizio del film è eccezionale, riassume brevemente una sorta di "prefazione" in modo chiaro, accompagnato dalla straordinaria canzone di Marilyn Manson che fà " Some of them want to us you.." ecc. ecc.
Baby Doll è la protagonista della storia (o forse no?) : la madre muore uccisa dal padre, che incolpa Baby Doll dell'omicidio. Ella verrà portata in un istituto meantale in cui, un pò come Donnie Darko (di cui la ragazza, Jena Malone, è una delle protagoniste), lei si immaginerà due distinte realtà collegate fra loro, come unica missione di fuggire dall'istituto: Il bordello in cui baby Doll ballerà e diverse sfide che dovrà compiere con le sue compagne ( Blondie, Ember, Rocket..). Non dico atro sulla trama del film se non lo avete ancora visto, perchè rovinarei parecchio la sorpresa e il colpo di scena finale.
Notare come il ritmo del racconto sia molo fluido e mai stancante nella prima parte della storia, nonostante sia in parte maggiore rispetto alla fine, molto più movimentata.
Gli oggetti da trovare fanno rimanere costante l'attenzione e l' interruzione brusca e improvvisa della narrazione, del fallimento delle Ragazze, rende ancora più coinvolgente il tutto.
La parte finale riprende un treno in cui l'unica sopravvissuta delle Ragazze fugge... ma è la vocde in sottofondo di Baby Doll che ti fà rimanere tre minuti impalato, anche dopo i titoli di coda.
Chi sceglie per cosa viviamo e per cosa dobbiamo morire ? Chi ci imprigiona, e chi ha la chiave per renderci liberi?
Sei Tu !
Consigiliatissimo, un film da vedere ad ogni costo. Se lo vedete nelle vetrine fra qualche mese, compratelo perchè ne vale la pena, ve lo assicuro.
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ln.91
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domenica 15 maggio 2011
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snyder visionario post-moderno
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Voto: tra 2 e mezzo e 3 (su 5)
L'autore di “300” (2007) e “Watchmen” (2009) conferma il suo stile, uno stile legato a ciò che oggi si ama definire - molto nei trailer, ma ormai anche da parte della critica - “visionarietà”.
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Voto: tra 2 e mezzo e 3 (su 5)
L'autore di “300” (2007) e “Watchmen” (2009) conferma il suo stile, uno stile legato a ciò che oggi si ama definire - molto nei trailer, ma ormai anche da parte della critica - “visionarietà”. Inteso come lo si intende naturalmente oggi nel linguaggio comune, tale attributo è implicitamente legato alle nuove etiche ed estetiche post-moderne, in irrisolto contrasto tra l'analisi critica (con uso di citazioni e metalinguismo costantemente annesso) e banalizzazione dei contenuti.
“Sucker Punch” (buon titolo che s'ignifica, tanto per rendere il concetto appena accennato di analisi, nel caso specifico del medium utilizzato, “pugno a sorpresa”) riflette a pieno questi conflitti.
L'idea centrale della fuga/evasione in vari livelli mentali - non si tratta dei tre luoghi della psiche freudiana, ma di vere e proprie linee narrative a sé stanti, parallele tra loro e tuttavia ben distinte - è decisamente buona; e prima che lo spettatore poco accorto lo affermi, si tratta di un'idea lontana sia nella genesi che nei risultati dal recente “Inception” (2010) di Christopher Nolan.
La colonna sonora è magnifica, un vero punto di forza a favore di Snyder - daltronde come dimenticarsi la “score” di repertorio variegata e di carattere le cui note accompagnavano il già citato “Watchmen”? - , con brani che si adattano perfettamente alle sequenze cui fanno da accompagnamento (è di grande impatto l'azzeccatissimo riarrangiamento iniziale di “Sweet Dreams”) e che risultano essere particolarmente evocativi e onirici nelle sequenze del ballo.
Snyder ha ormai definitivamente coniato una propria personale maniera, alla faccia delle infinite imitazioni di 300, una personalità produttiva quasi espressionista (si veda la riuscita figura secondaria del sindaco) che certo prima o poi dovrà modificare o perlomeno maturare, ma che per ora resta sinonimo della sua caratteristica “visionarietà” (e ci sono cascato pure io) estetica - mesi fa, vedendo il primo trailer americano per caso, avevo capito di chi fosse il film prima ancora che arrivassero i primi titoli.
E in effetti è sul piano visivo che lo spettatore riceve i più importanti stimoli - non sto parlando delle procaci protagoniste, anche se almeno un quarto di stella nella mia vautazione lo dedico a Sweet Pea... ; ) - grazie a invenzioni intelligenti e stranianti (le sequenze degli androidi riflettenti e il geniale movimento di macchina “dentro” lo specchio nei camerini del bordello/varietà, ma anche la scena in trincea contro i vaporosi zombie tedeschi).
Rimane solo il dubbio che un comparto visivo tanto magniloquente e a tratti felicemente sperimentale non sia eccessivo, non nel suo essere magniloquente e a tratti felicemente sperimentale, ma perché rischia di diventare la sola ragion d'essere del film e di eclissare certi tratti psicologici o blandamente filosofici molto interessanti che la trama in sé potrebbe offrire. Ma che invece, sembrerebbe quasi per superficialità intellettuale o per fretta realizzativa (ma la sceneggiatura è stata completata nel generoso arco di tempo di otto anni), vengono appiattiti, senza che ne scaturiscano vere e proprie riflessioni.
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(di ultimoboyscout)
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miss rivers
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domenica 15 maggio 2011
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una meravigliosa illusione a specchi
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Sucker punch affronta con diversivi adolescenziali e allo stesso tempo dotati di grande determinazione, il tema della libertà. Il film è pieno di specchi, pieno di immaginazione dentro all'immaginazione. C'è continuamente un'evasione da quella che è la realtà, un continuo voler migliorare e rendere proprie le situazioni, per poterle controllare, per poterne essere padrona. il film non è mai statico e quindi perfino chi non ama l'action può trovarsi bene. E' un film degno di essere visto.
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ln.91
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sabato 14 maggio 2011
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snyder visionario post-moderno
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L'autore di 300 e Watchmen conferma il suo stile, uno stile legato a ciò che oggi si ama definire - molto nei trailer, ma ormai anche nella critica - “visionarietà”. Inteso come lo si intende naturalmente oggi nel linguaggio comune, tale attributo è implicitamente legato alle nuove etiche ed estetiche post-moderne, in irrisolto contrasto tra l'analisi critica (con uso di citazioni e metalinguismo costantemente annesso) e banalizzazione dei contenuti.
“Sucker Punch” (buon titolo che s'ignifica, tanto per rendere il concetto appena accennato di analisi, nel caso specifico del medium utilizzato, “pugno a sorpresa”) riflette a pieno, a mio parere, questi conflitti.
L'idea centrale della fuga/evasione in vari livelli mentali - non si tratta dei tre luoghi della psiche freudiana, ma di vere e proprie linee narrative a sé stanti, parallele tra loro ma ben distinte - è decisamente buona; e prima che lo spettatore poco accorto lo affermi, si tratta di un'idea lontana dal recente Inception di Nolan.
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L'autore di 300 e Watchmen conferma il suo stile, uno stile legato a ciò che oggi si ama definire - molto nei trailer, ma ormai anche nella critica - “visionarietà”. Inteso come lo si intende naturalmente oggi nel linguaggio comune, tale attributo è implicitamente legato alle nuove etiche ed estetiche post-moderne, in irrisolto contrasto tra l'analisi critica (con uso di citazioni e metalinguismo costantemente annesso) e banalizzazione dei contenuti.
“Sucker Punch” (buon titolo che s'ignifica, tanto per rendere il concetto appena accennato di analisi, nel caso specifico del medium utilizzato, “pugno a sorpresa”) riflette a pieno, a mio parere, questi conflitti.
L'idea centrale della fuga/evasione in vari livelli mentali - non si tratta dei tre luoghi della psiche freudiana, ma di vere e proprie linee narrative a sé stanti, parallele tra loro ma ben distinte - è decisamente buona; e prima che lo spettatore poco accorto lo affermi, si tratta di un'idea lontana dal recente Inception di Nolan.
La colonna sonora è magnifica, con brani che si adattano perfettamente alle sequenze cui fanno da accompagnamento (è di grande impatto l'azzeccatissimo riarrangiamento iniziale di Sweet Dreams) e che risultano essere particolarmente evocativi e onirici nelle sequenze del ballo.
Snyder ha ormai definitivamente coniato una propria personale maniera, alla faccia delle infinite imitazioni di 300, unapersonalità produttiva quasi espressionista (si veda la riuscita figura secondaria del sindaco) che certo prima o poi dovrà modificare o perlomeno maturare, ma che per ora resta sinonimo della sua caratteristica “visionarietà” (e ci sono cascato pure io) estetica - mesi fa, vedendo il primo trailer americano per caso, avevo capito di chi fosse il film prima ancora che arrivassero i primi titoli.
E in effetti è sul piano visivo che lo spettatore riceve i più importanti stimoli - non sto parlando delle procaci protagoniste, anche se almeno un quarto di stella nella mia vautazione lo dedico a Sweet Pea... ; ) - grazie a invenzioni intelligenti e stranianti (le sequenze degli androidi riflettenti e il geniale movimento di macchina “dentro” allo specchio nei camerini del bordello/varietà, ma anche la scena in trincea contro i vaporosi zombie tedeschi).
Mi è solo rimasto il dubbio che un comparto visivo tanto magniloquente e a tratti felicemente sperimentale non sia eccessivo, non nel suo essere magniloquente e a tratti felicemente sperimentale, ma perché rischia di diventare la sola ragion d'essere del film e di eclissare certi tratti psicologici o blandamente filosofici molto interessanti che la trama in sé potrebbe offrire. Ma che invece, sembrerebbe quasi per superficialità intellettuale o per fretta produttiva (ma la sceneggiatura è stata completata nel generoso arco di tempo di otto anni), vengono appiattiti, senza che ne scaturiscano vere e proprie riflessioni.
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