Le foto del dramma apocalittico di Von Trier, con Dunst e Gainsbourg.
di Luca Volpe
È uno dei film di cui più si è parlato durante l'ultima edizione del festival di Cannes. Ma più che la regia, la sceneggiatura o la prova degli interpreti, sono state le parole del regista Lars Von Trier a far discutere. Quelle frasi che, provando a giustificare l'antisemitismo hitleriano, sono costate all'autore danese non solo l'espulsione ma anche l'etichetta infamante di "persona non gradita".
A quasi sei mesi dall'episodio, Melancholia esce nelle sale italiane. E anche al suo stesso film Lars Von Trier non riserva un buon trattamento: "Girano i trailer… le foto… che orrore. Sono sconvolto" afferma. Per poi continuare: "È sdolcinato, è un film da donna! Mi verrebbe voglia di 'rigettarlo' come un organo trapiantato". Il motivo per cui ha deciso di girarlo? È presto spiegato: "Volevo buttarmi a capofitto negli abissi del romanticismo tedesco. Wagner a mille. O forse era un modo per parlare della sconfitta. Sconfitta al minimo dei comuni denominatori cinematografici. Il tema romantico è sempre stato trattato in modo banale e ottuso, nel film tradizionale".
Ed è curioso che siano state proprio queste motivazioni – l'interesse per il romanticismo – ad aver spinto Von Trier a girare un film apocalittico, che non lascia speranze, e che si conclude con un finale poco rassicurante, di cui solo il suo autore poteva dire: "In un certo senso il film ha un lieto fine". Come curioso è anche il fatto che sia proprio dalla fine, inevitabile e decisamente poco romantica, che il controverso regista decide di partire. Muoiono tutti. Ma non è una sorpresa: lo si scopre subito, in modo tale che il pubblico possa solo appassionarsi alla storia, senza illudersi con false speranze. "Succede anche in Titanic", dice Von Trier, motivando la sua scelta, "Quando i passeggeri salgono a bordo della nave, sai già che andrà a sbattere contro un iceberg… E secondo me la maggior parte dei film funziona così, in realtà".
Protagoniste della storia sono due sorelle, Claire (Charlotte Gainsbourg) e Justine (Kirsten Dunst). Se la prima ama convintamente la vita e mai accetterebbe di rinunciarvi, la seconda – la più piccola – è una ragazza depressa, che fatica a trovare il suo posto nel mondo e ad assumerne i vuoti rituali, e che, proprio per questo motivo, si trova più preparata quando scopre l'imminenza della fine del mondo. Nel cast, tra gli altri, figurano anche Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgård e John Hurt.