maravezzi
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mercoledì 15 luglio 2015
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aprire le orecchie ed il cuore
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E` sempre cosi` decisivo lo sguardo da cinefilo smaliziato ? E` fondamentale intrattenersi a parlare di scenografie povere e persino obiettare sull'origine geografica degli attori ? Se ci si diletta a giocare al "piccolo critico" evitare la visione del film ; se altresi` si ricerca emozione, coinvolgimento, spiritualita` ed altre anticaglie, retaggio di diversi decenni fa`, beh allora mettetevi comodi ed apritevi alla nostalgia che , canaglia come mai, vi prendera` per mano fino a quando non troverete, o ritroverete , un libro di Terzani.
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jayan
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lunedì 16 dicembre 2013
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un film delicato, poetico, luminoso
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Il coraggio del regista, non volendo fare una cronistoria delle avventure giornalistiche di Tiziano Terzani, ma più della sua crescita spirituale, è stato nel dire e non dire, e più con sguardi, sonore risate e arrabbiature, descrive l'animo del grande scrittore mentre si avvicina al punto di morire. Grande è stata l'interpretazione di Bruno Ganz, che è riuscito a esprimere l'animo innocente e diretto di Terzani. Una curiosità: Bruno Ganz interpretò "La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler" e ora interpreta il saggio Terzani. Quando un attore è bravo può interpretare tutto! Ottima la fotografia, un po' sterile la sceneggiatura, ma forse ciò è stato voluto dal regista.
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Il coraggio del regista, non volendo fare una cronistoria delle avventure giornalistiche di Tiziano Terzani, ma più della sua crescita spirituale, è stato nel dire e non dire, e più con sguardi, sonore risate e arrabbiature, descrive l'animo del grande scrittore mentre si avvicina al punto di morire. Grande è stata l'interpretazione di Bruno Ganz, che è riuscito a esprimere l'animo innocente e diretto di Terzani. Una curiosità: Bruno Ganz interpretò "La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler" e ora interpreta il saggio Terzani. Quando un attore è bravo può interpretare tutto! Ottima la fotografia, un po' sterile la sceneggiatura, ma forse ciò è stato voluto dal regista. E credo che abbia fatto bene.
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francesco2
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mercoledì 16 maggio 2012
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non sono un intellettuale. e neanche il film
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Quando il (protagonista-narratore Terzani afferma: "Non sono un intellettuale", forse riusciamo a cogliere il senso di questo film(etto); innocuo, a tratti proprio noioso, per fortuna ben interpretato. Inserendo la frase nel contesto, infatti, Terzani non appare un qualsiasi Celentano "Re degli ignoranti", che elogia demogagicamente la "semplicità"; né la sua affermazione appare -Credo- riconducibile all'elogio dell'ignoranza che chi scrive, ha ragione o a torto, ha scorto nel film "The Millionaire".
No, Terzani afferma di dovere SENTIRE, FISICAMENTE, le cose. Ha del resto molto viaggiato, il che lascia presumere che la sua sia stata una conoscenza e coscienza diretta, che a volte -Come nel caso della Cina- si è protratta per parecchio tempo, coinvolgendo anche la propria famiglia.
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Quando il (protagonista-narratore Terzani afferma: "Non sono un intellettuale", forse riusciamo a cogliere il senso di questo film(etto); innocuo, a tratti proprio noioso, per fortuna ben interpretato. Inserendo la frase nel contesto, infatti, Terzani non appare un qualsiasi Celentano "Re degli ignoranti", che elogia demogagicamente la "semplicità"; né la sua affermazione appare -Credo- riconducibile all'elogio dell'ignoranza che chi scrive, ha ragione o a torto, ha scorto nel film "The Millionaire".
No, Terzani afferma di dovere SENTIRE, FISICAMENTE, le cose. Ha del resto molto viaggiato, il che lascia presumere che la sua sia stata una conoscenza e coscienza diretta, che a volte -Come nel caso della Cina- si è protratta per parecchio tempo, coinvolgendo anche la propria famiglia. Come è vero anche -O soprattutto- che nel film viene citata la natura, il cui equilibrio non va turbato. Lo si potrebbe leggere come un accostamento con l'ultimo (Si fa per dire:1986!) Miyazaki. Anche. Ma, forse, per natura si potrebbe intendere la citata "Semplicità", nel senso positivo del termine; a ciò, forse, si potrebbe ricondurre il rifiuto per il comunismo maoista, maturato col tempo: tutti i regimi, almeno sotto certi aspetti, si equivalgono anche nell'esere artificiosi (Si pensi, ad esempio, ai riferimenti all'educazione dogmatica che i figli di Terzani avevano finito per ricevere):
Contravvengono dunque, alla "natura". Anche loro. Che per Terzani, toscan(acci?)o in certi atteggiamenti, oltre che nella pronuncia, coincide con "Carnalità". Anche se ciò non gli impdisce di considerare la morte un passaggio naturale, come in certe culture orientali.
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notedo
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mercoledì 9 novembre 2011
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operazione riuscita
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Niente immagini,solo parole,ma quanta commozione in quelle parole. Bravissimo Bruno Ganz! Peccato che si sia visto poco in quest'ultimi tempi. Per quanto riguarda i commenti sprezzanti e disfattisti dei vari "vervain" o "marezia devo dire che sono ben contento di aver visto il film senza leggere il lbro. Che provino a giudicare il film in quanto tale e basta.
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(di vervain)
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ipno74
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lunedì 3 ottobre 2011
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la morte di terzani
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Devo dire che il filmè ben girato, con una bella fotografia e scenografie, ma è lentoe a volte ci si addormenta con il suono della voce di Terzani.
Trasporre un libro su film non è facile soprattutto quando si tratta di libri come questo.
Comunque si parla di argomentazioni interessanti, che vi faranno pensare e domandare a voi stessi sul senso della morte.
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spike
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giovedì 4 agosto 2011
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intenso ma televisivo
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Un film per meditare sulla vita e sulla morte. Non conosco l'opera di Terzani ed il film è un ottimo modo per incuriosire lo spettatore - lettore. Bravi gli attori, meno del solito Germano (anche per il pessimo doppiaggio), regia televisiva.
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antonio de padova
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giovedì 26 maggio 2011
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approfondire la conoscenza di tiziano terzani
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Ammetto di non conoscere approfonditamente la figura di Terzani se non per averne sentito parlare, ma tanto mi è bastato per avere la curiosità di andare a vedere il film. Curiosità che si è trasformata in desiderio di saperne di più su Terzani ed il suo libro. Già solo per questo il film sarebbe da apprezzare. Si sa che, per chi ha prima letto il libro da cui un film è tratto, le immagini e l'interpretazione siano riduttive e non corrispondano all'idea che uno si possa essere fatto. Io invece ho visto il film per quello che è ed ho trovato molti spunti, per esempio per chi è costretto ad elaborare un lutto o per chi semplicemente voglia dare un senso alla sua vita prima che gli anni lo travolgano, prima che si ritrovi troppo avanti con gli anni e con troppe occasioni mancate, per se e per chi gli sta vicino.
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Ammetto di non conoscere approfonditamente la figura di Terzani se non per averne sentito parlare, ma tanto mi è bastato per avere la curiosità di andare a vedere il film. Curiosità che si è trasformata in desiderio di saperne di più su Terzani ed il suo libro. Già solo per questo il film sarebbe da apprezzare. Si sa che, per chi ha prima letto il libro da cui un film è tratto, le immagini e l'interpretazione siano riduttive e non corrispondano all'idea che uno si possa essere fatto. Io invece ho visto il film per quello che è ed ho trovato molti spunti, per esempio per chi è costretto ad elaborare un lutto o per chi semplicemente voglia dare un senso alla sua vita prima che gli anni lo travolgano, prima che si ritrovi troppo avanti con gli anni e con troppe occasioni mancate, per se e per chi gli sta vicino.
Dal punto di vista dell'interpretazione di Ganz e della direzione della fotografia ho apprezzato molto tra le tante cose la gestualità delle mani nodose che parlavano a volte più delle parole, messe sapientemente in risalto da primissimi piani. Il territorio, sfondo favoloso, è stato gestito con sapiente parsimonia, se non quando diventava protagonista, e anche questo mi è piaciuto.
Sarò un animo semplice ma la visione del film mi ha regalato uno stato di pacata tranquillità e voglia di vivere.
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astromelia
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lunedì 9 maggio 2011
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cos'è la vita
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chiunque ognuno di noi sia stato in vita.di fronte alla morte non è più nessuno..........
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lalli
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lunedì 2 maggio 2011
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un grande uomo
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tiziano non avrebbe voluto ma sono uscita dalla sala tristissima con le lacrime agli occhi. 4 stelle per gli attori e l'uomo 3 x il film.
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piratabrixia
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mercoledì 20 aprile 2011
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ogni posto è una miniera. basta lasciarcisi andare
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buon film,bravo soprattutto il regista che sembra raccontarci il libro per piu di un'ora senza mai stancare lo spettatore,coinvolgendolo nonostante tutto il film venga girato nel giardino dell ex giornalista..mi aspettavo cmq un film che rivivesse davvero il passato di Terzani cioe che inscenasse davvero il suo passato,non limitandosi solo a raccontarlo..
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