Fin dai tempi del famoso Nosferatu del regista tedesco Murnau, proiettato per la prima volta nel 1922, il mito della creatura in bilico tra il mondo dei morti e quello dei vivi, conosciuto meglio come vampiro, ha invaso letteralmente il cinema per anni. Il grande schermo ha dato vita a svariati tipi di succhiasangue, da quello romantico a quello malvagio, dall’assassino crudele al pentito che cerca il sangue degli animali per non uccidere uomini innocenti.
La letteratura come il cinema racconta l’origine di questo essere tormentato, né uomo né animale, che mette al centro della sua vita l’omicidio per sopravvivere. Dal 26 agosto troviamo al cinema Fright Night, thriller diretto da Craig Gillespie e remake de L’ammazzavampiri, nel quale Colin Farrell interpreta il misterioso ed inquietante Jerry, vicino di casa del giovane Charlie Brewster. Quest’ultimo capisce che dietro quello sguardo tenebroso e poco rassicurante si nasconde un brutale segreto: Jerry è un vampiro e il suo quartiere diventa la sua preda quotidiana.
Il cinema del passato ha dedicato molto spazio ai vampiri, partendo dai vari film con Dracula al centro delle scene, passando per L’ammazzavampiri, Nosferatu e il più recente Intervista col vampiro, spesso accompagnati da altre creature spaventose come per esempio i licantropi o i morti viventi/zombie. Ma il loro mondo è stato sempre diviso in due: coloro che sono accecati dalla sete e non riescono a fare a meno di uccidere gli esseri umani per dissetarsi e diventare sempre più forti, e dall’altra parte coloro che invece sono stati ridotti in questo stato per volontà altrui e rinnegano la loro natura sanguinaria, cercando di limitare i danni verso il prossimo e relazionarsi in un modo più normale ed emotivo verso le altre persone.
Soprattutto con la famosa saga di Twilight che ha invaso il cinema negli ultimi anni, si è fatta strada l’idea del vampiro romantico e dell’immortalità non soltanto di se stesso ma dell’amore che lo lega alla persona amata, diversa da lui eppure possibile compagna di vita. Il vampiro è diventato un modo per descrivere l’amore impossibile, protagonista da secoli di opere letterarie e filmiche, e incarna in fondo l’essere umano in perenne conflitto tra il bene e il male, il cattivo e il buono, l’abbandono all’istinto e ai sensi oppure la ragione e la razionalità. Una figura affascinante, misteriosa e che comunque non accenna a tramontare. In attesa del capitolo finale della saga Twilight, in cui il vampiro Edward ha una storia d’amore tormentata e travolgente con la mortale Bella, al cinema arriva Colin Farrell nei panni del vampiro cattivo, che non vuole saperne di fermare la sua sete e miete vittime tra il suo vicinato, finchè un ragazzo coraggioso non si organizza per fermarlo.
Anche il genere cinematografico che parla del vampiro non è unico, ma passa dalla commedia al drammatico, dal thriller all’horror con molta facilità. A prova di questo, basta ricordare 30 giorni di buio, Blade, Dal tramonto all’alba, Intervista col vampiro, Io sono leggenda, il nostrano Fracchia contro Dracula e tanti altri. E anche il mondo delle serie tv non disdegna questa figura, come possiamo vedere con Buffy l’ammazzavampiri, True Blood, The Vampire’s Diares. Davvero un intero universo di sentimenti, emozioni, avventure e disavventure, che affascinano e coinvolgono un pubblico numeroso di diverse generazioni e paesi.