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Femmine alla riscossa?

Presentato a Roma il secondo ed ultimo capitolo della commedia dei sessi di Fausto Brizzi.
di Marianna Cappi

Salvatore Ficarra e Valentino Picone alla conferenza di Femmine contro Maschi
Salvo Ficarra (Salvatore Ficarra) (52 anni) 27 maggio 1971, Palermo (Italia) - Gemelli. Interpreta Rocco nel film di Fausto Brizzi Femmine contro Maschi.

venerdì 28 gennaio 2011 - Incontri

Eravamo state avvertite, ma non siamo state salvate. Dopo aver messo alla berlina i maschi, il team Brizzi-Martani-Bruno-Pulsatilla mette in luce difetti e principali errori delle femmine, tacciate di essere manipolatrici e accusatrici per partito preso. Il secondo capitolo del dittico, Femmine contro Maschi, esce in sala con il logo Medusa, anche e soprattutto perché vede protagonista di una delle tre storie principali il duo comico Ficarra e Picone, che a Medusa è legato da un rapporto di esclusiva. A loro va il grazie più sentito, per aver portato un po’ di buonumore e di leggerezza dentro una commedia che fa un uso ampio di clichés e di opinioni al limite del pregiudiziale. Tiepido l’applauso della platea all’anteprima stampa. Riscaldano l’atmosfera gli attori presenti, molti dei quali comici, dentro e fuori lo schermo.

Si può chiedere al regista quale dei due film preferisce?
Brizzi: Me lo hanno chiesto tutti, ma non risponderò mai, nemmeno sotto tortura. Come sapete i due film sono stati girati contemporaneamente, con un piano di lavorazione mischiato, uno al mattino e uno al pomeriggio o viceversa, per cui faccio fatica a differenziarli, anche se so che nel risultato sono molto diversi: uno più comico e spettacolare e l’altro più tenero e romantico. Paradossalmente Femmine contro Maschi è finito per primo, ma è uscito per secondo.

Con Ex hai iniziato la tua personale rivisitazione della commedia sentimentale, con questo dittico prosegui sulla stessa strada. Dove vuoi arrivare? Qual è il tuo obiettivo?
Brizzi: Voglio continuare a fare film che mi piacciono, avere una lunga carriera e divertirmi. Non voglio fare film drammatici, perché sono il primo ad annoiarmi quando ne vedo uno.

Alla fine dei conti, chi esce meglio dal confronto?
Brizzi: Le femmine. Pulsatilla, nonostante in fase di sceneggiatura fosse una contro tre di noi, ha azzeccato tutti i nostri difetti, non c’era modo di ribattere.
Bisio: Aggiungerei che mi pare che le donne di questo film siano più vere e tridimensionali delle donne che vediamo sui giornali.
Ficarra: La più grande verità del film è che l’obiettivo delle donne è cambiare gli uomini, se avessero l’uomo perfetto non saprebbero cosa farci.
Littizzetto: In realtà è vero che ci innamoriamo dei difetti degli uomini, dei maschi un po’ stronzi e un po’ pirla, poi però li troviamo fastidiosi e viviamo male. Gli uomini, invece, se ne sbattono, fanno la loro strada, e fanno bene. Siamo noi donne che vogliamo per forza tenere insieme tutto, figli, lavoro, e inseguiamo un ideale impossibile.

Il film mette in campo anche la figura della suocera e porta sul grande schermo una protagonista del piccolo: Wilma De Angelis.
Wilma De Angelis: non avevo mai partecipato ad un film prima d’ora. Quando mi hanno chiamato ho accetto per incoscienza, poi mi sono trovata benissimo, mi pareva di sognare. Ad un certo punto ho detto: “Fausto, pizzicami. Così mi sveglio”. Ho visto il film finito per la prima volta ieri sera e ho pianto per l’emozione.
Brizzi: Al nostro primo incontro, pensava che io fossi un inviato di "Scherzi a Parte", che fosse tutto finto, per cui diceva “si” a tutto, ai tempi, ai compensi… Io sono uscito pensando che fosse una pazza, lei si è trovata imbarcata nel progetto.

Il personaggio della Littizzetto “riformatta” le abitudini del marito, approfittando di una sua grave amnesia. Per formattare le donne, invece, cosa ci vorrebbe?
Littizzetto: Non mi piace che delle donne in gamba si dica che hanno “le palle”. Io non ho mai avuto l’invidia del pene. Nostalgia qualche volta, invidia mai.
Solfrizzi: Anch’io penso che seguendo il modello maschile, le donne abbiano perso qualcosa. Gli uomini sono più dediti al gioco, sia esso il calcio o le figurine, ma non credo che per questo debbano essere riformattati. Ci vuole solo più rispetto, che è una cosa che ogni tanto nelle coppie si perde, per colpa del tran-tran quotidiano.

E veniamo a Ficarra e Picone…
Brizzi: La scena del bacio tra Ficarra e la Inaudi è stata girata il primo giorno delle riprese e Ficarra l’ha sbagliata almeno 20 volte, apposta.
Ficarra: Invece Picone con la Autieri ha fatto un solo ciak, buona la prima. E si vantava. Gli ho detto: “ma sei scemo?”
Picone: è vero, ci ho pensato dopo. Sono arrivato impreparato.

Quanto è difficile fare i comici quando la realtà supera la fantasia?
Brizzi: Molto. È per questo, oltre che perché mi interessa di più, che io preferisco parlare di sentimenti piuttosto che di politica o di società.
Picone: Noi registriamo Zelig il martedì e la trasmissione va in onda il venerdì. In quei due giorni in mezzo viviamo nel terrore che la realtà annulli i nostri sforzi.
Littizzetto: Il comico deve ribaltare la realtà, ma se la realtà è già ribaltata devi fare il doppio salto mortale e non sempre ti riesce. Scivolare, diventare offensivi, è un rischio reale, appena dietro l’angolo.
Bisio: Diciamo che la televisione è come fosse un quotidiano e il cinema un libro. Credo che con questo film abbiamo scritto un bel libro.

Nancy Brilli sta diventando un’attrice feticcio di Fausto Brizzi?
Brilli: Ma io dico: la rinascita del cinema italiano non poteva succedere dieci anni fa? Io ho quasi 47 anni e soffro del razzismo verso le attrici della mia età, però Fausto dieci anni fa era in fasce, non si poteva fare. Non so se è così, ma mi piacerebbe molto essere una sua attrice feticcio.

La canzone del film, “Vuoto a perdere”, è stata scritta da Vasco Rossi per Noemi.
Noemi: La canzone dipinge la figura di una donna di grande sostanza, che non ha paura di fare un resoconto della sua vita e dire che, malgrado tutto, l’ha vissuta al massimo. Il video è interpretato da Carla Signoris e Serena Autieri, per la regia di Brizzi stesso.

Medusa e il fatturato record del momento. Reinvestirete? Come?
Letta: Speriamo non sia solo un momento, perché ciè che accade ora è frutto di un impegno cominciato diversi anni fa con gli autori, i produttori, gli attori e le attrici, vale a dire della ricerca di storie di qualità, di un certo tipo e di un certo stile. Da sempre abbiamo reinvestito i risultati principalmente nel cinema italiano e continueremo a farlo. Per avere un listino eterogeneo, che spazi dalla commedia al film di Natale, al film drammatico, dal film comico all’opera prima, quando ci sono dei progetti che ci interessano particolarmente.

Il prossimo progetto di Fausto Brizzi è Sex 3D. Credi davvero nel futuro di questa tecnologia?
Brizzi: Sì, io credo che il 3D tra poco sarà lo standard. Ho appena girato un videoclip e sono entusiasta del risultato. Quello che conta in un film continuerà ad essere la sceneggiatura, il 3D non salva un film che non funziona, ma non ha nemmeno più bisogno di contenuti ad hoc, sarà sempre meno invasivo. Vedremo il cinema che ora vediamo in 2D girato e proiettato in 3D semplicemente perché l’effetto è più bello.

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