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Febbre da Fieno: sul set

Una storia che gira attorno ad un negozio vintage.
di Gabriele Niola

3 personaggi che vanno avanti guardandosi indietro

mercoledì 23 dicembre 2009 - Incontri

3 personaggi che vanno avanti guardandosi indietro
È una giornata particolare sul set di Febbre da fieno, il cast è tutto riunito per girare alcune delle ultime scene prima che finisca la lavorazione su un set stranamente spoglio. Si tratta del negozio di articoli vintage intorno al quale ruota tutta la storia, per l'occasione semivuoto poichè le scene che si girano oggi sono quelle immediatamente seguenti una grande svendita che appunto ha svuotato il locale.
A giudicare dalla tenuta degli attori si direbbe un film in costume, in realtà la grande svendita a cui i loro personaggi prendono parte viene effettuata mascherati anni '70 per attirare più persone: "Mi vedi così ma io mi vesto anche normale eh!" comincia subito Andrea Bosca, protagonista del film e volto noto soprattutto per la partecipazione a Si può fare. Proprio dopo averlo visto in quel film infatti la regista Laura Luchetti l'ha cercato e voluto per Febbre da fieno.
Stesso destino per le altre due attrici del film, Diane Fleri e Giulia Michelini, coinvolte con intensità differente nel film ma comunque entrambe fortemente volute: "Ho fatto un regolare provino ma so che Laura [la regista] aveva già pensato a me e sperava che andassi bene" spiega Diane Fleri "abbiamo molto parlato del film e io ho amato questa poesia infusa nel mio personaggio che forse è il più poetico che abbia mai interpretato".

Andrea Bosca è Matteo
Ci siamo incontrati [con la regista] quasi un anno fa e abbiamo discusso di tematiche che ci potevano interessare, poi quando mi ha presentato la storia abbiamo cominciato un giro di letture e riscritture, a quel punto già sapevo che in alcune zone interne del personaggio potevamo metterci il mio vissuto e un'attitudine alla missione amorosa che possiedo di mio. Poi però c'è anche tutta una caratterizzazione esteriore del personaggio che ho cercato con Laura discutendo e facendo le esperienze di questi ragazzi che lavorano in questi negozi, capire cosa sono le raccolte, da dove vengono gli oggetti vintage ecc. ecc. La cosa divertente è che mi sono preparato molto e ho fatto un lungo giro per poi arrivare dove Laura aveva messo il punto all'inizio".
Così in poche parole Andrea riassume il primo approccio a Matteo, il suo personaggio in Febbre da fieno, un ragazzo che, come molti nel film, va avanti guardando indietro, che ha dei problemi a relazionarsi con il suo passato e che dirige male le energie profuse alla ricerca della felicità amorosa: "Tutti i personaggi del film sono come gamberi, avanzano ma guardano indietro finchè lo scoglio non finisce e lì cominciano i problemi".
E non è stata certo una lavorazione facile: "Laura è una regista che non ama la prima cosa che ti viene in mente ma insegue le visioni più particolari, mi cambiava addirittura le sillabe!", lo dice con il sorriso sulle labbra e gli occhi soddisfatti Andrea, fiero di aver fatto un lavoro lungo complesso e stratificato: "Facendo questo film sono andato a ritrovare alcuni miei lati o certi miei aspetti che magari non mi servivano per una scena nello specifico ma che mi consentivano di tirare fuori dei sentimenti in tutt'altre parti. In questo mi hanno molto aiutato anche le scelte di Laura, le sue inquadrature molto personali che ti obbligano a cambiare spesso i ritmi".

Diane Fleri è Camilla
Abituata a ruoli di donna che irrompe nella vita di uomini disperati Diane Fleri nel leggere di Camilla nella sceneggiatura di Febbre da fieno temeva si trattasse di un ruolo che già aveva interpretato: "All'inizio temevo che fosse troppo simile al personaggio di Solo un padre, poi mi sono resa conto che le somiglianze erano solo formali e superficiali, soprattutto per il tipo di lavoro che volevo fare non rischiavo di incorrere nella copia perchè sono andata decisamente più in profondità".
Quali siano le particolarità di Camilla è presto detto: "Non è un personaggio che parla molto (come invece sono io) ma che fa capire le cose con gli occhi, ha questa specie di discrezione che è bellissima e questa grazia infinita che si ritrova anche nei colori che il film porta. In questo senso è stato importante per me lavorare sui piani d'ascolto, sui silenzi. Lei poi non ha uno sguardo su di sè ma verso gli altri, tant'è che non si sente così come la descrivo. Le sue complicazioni escono quando va in crisi, perchè nonostante sia timida ha voglia di forgiare il proprio destino e affrontarlo, si costruisce la propria vita andandosi a cercare quel che vuole fino in fondo, per credere e vivere i suoi sogni".
Tutte componenti che, come nel caso di Andrea Bosca, sono state indagate più che altro sul set: "La sceneggiatura era sempre in evoluzione, anche sul set venivano cambiate parole o trasformate le scene. Ma già dalla scrittura si vedeva che non si poteva dire di più e occorreva vedere sul posto che cosa potesse uscire, il risultato è un film pieno di atmosfera e delicatezze che dipendono dall'energia che esce in quel momento, scatenata dall'incontro degli attori e dall'energia che può uscire da quella situazione in quel posto con quelle luci, attraverso quegli occhi".
Camilla è una ragazza che ha il compito di portare la diversità nel mondo dei protagonisti, un elemento esterno al microcosmo del vintage in cui vivono gli altri: "Lei conoscerà questo ragazzo e questo negozio dove lavora, un posto molto disneyano, tutto colorato, pieno di vita in cui lei, che non ha una vita interessante (vive col fratello da sola e sta sempre con lui), trova la famiglia che non ha. Vede persone che fondamentalmente sono dei nerd e ne ha molta tenerezza perchè la cosa li rende più vicini di quanto potesse essere chiunque altro".

Giulia Michelini è Franky
C'è un elemento che distingue il personaggio di Giulia Michelini dagli altri: una folta capigliatura rasta inedita per l'attrice. "Franky è una ragazza che ama andare sullo skate, ama fare una vita un po' particolare, un po' da maschiaccio, vestita in maniera particolare con i capelli rasta e trasandata, però poi sotto certi aspetti si rivela fondamentalmente molto buona". Un personaggio abbastanza lontano dagli altri interpretati in carriera: "Si, non è simile a nulla che abbia mai fatto, è una ragazza giovane, quindi non lontana da me ma poi io non sono così maschiaccio. Mi sono dovuta adattare a partire da due o tre sfumature del mio carattere".
Anche Franky, pur essendo un carattere forte, è caratterizzata dalla difficoltà di vivere il presente come gli altri personaggi: "Si, come gli altri tende a fuggire un po' da quelli che sono i suoi problemi personali, dalle paure e dalle angosce, insomma dalla realtà, rifugiandosi in un amore idilliaco che ha per Jude Law".
Quanto ai rapporti che intrattiene con gli altri: "E' un po' il grillo parlante della situazione quella che quando Matteo cerca di parlarle gli sbatte in faccia tutto quello che non deve fare, che sta sbagliando, che doveva fare e che non vuol vedere, un po' come una migliore amica senza peli sulla lingua. Può sembrare un po' acida ma in realtà è molto con i piedi per terra".
Scontrosa e amichevole, senza peli sulla lingua ma poi piena di angosce: "Si sembra complesso, in realtà ho tentato di tenere tutto sul semplice senza caratterizzarlo in una direzione o in un'altra, ho tentato di mantenere un'idea abbastanza fresca e reale rispetto ai giovani d'oggi per rappresentarne se non altro una parte. Franky è abbastanza disillusa, ancora una sognatrice che poi fa i conti con un lavoro che non riesce a decollare e un amore non ricambiato".

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