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Produce Luc Besson che inserisce un'altra eroina nella sua personale collezione dopo Nikita, Giovanna D'Arco e Angel-A. Cataleya, la protagonista, vede uccidere i suoi genitori e da qui parte il film: il viaggio adrenalinico di quella ragazzina, ormai adulta, che cerca vendetta. A dare corpo a un (le)tale mix di sensualità e iperviolenza è Zoe Saldana, meglio nota come Neytiri di "Avatar". Il film chiude un'ideale trilogia per quanto riguarda l'action di Besson dopo "Nikita" (la femem più fatale di sempre) al quale si ispira e "Leon", di cui è un pò la naturale preosecuzione. Chiamato a dirigire è un seguace di Besson, Olivier Megaton, non nuovo a film movimentati come il terzo capitolo della saga del trasportatore interpretato da Statham. Il film narrativamente ripercorre gran parte delle tappe del capolavoro con Jean Reno, tanto da renderlo spesse volte prevedibile e stagnante con scene action utilizzate con parsimonia fino alla valanga di piombo per un finale annunciato. Di genere hollywoodiano, ha la capacità di intrattenere ma non di colpire o di attrarre con Zoe Saldana che supera ampiamente i limiti della credibilità e un regista che dimostra mano ferma, ma non è Besson. Complessivamente un discreto film, dinamico, che può piacere agli amanti del genere ma che non fa più del compitino e che ha scatenato le ire di un popolo e di una nazione intera, la Colombia, che l'hanno ritenuto lesivo e diffamatorio nei loro confronti e a ben vedere i cliché sono tanti. Gira forte ma l'energia prodotta è poca, soprattutto manca dell'introspezione e dell'analisi della sofferenza della protagonista in favore della sua bellezza estetica e della sua abilità acrobatica.
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