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Dalla Cina con…stupore!!! Nel senso che c’è da stupirsi che si abbia avuto il coraggio di distribuire in Italia un prodotto simile, una pellicola di serie z, oserei dire. E c’è da stupirsi che in Cina Sex and Zen 3D abbia incassato più di Avatar. Probabilmente i riferimenti alla loro cultura, l’elemento erotico e l’attrazione del 3D hanno avuto un peso maggiore rispetto alla bassissima qualità tecnica, quale recitazione, sceneggiatura, dialoghi, oltre al contenuto.
Francamente va riconosciuto che il 3D costituisce una mezza truffa, poiché stupisce solo nei titoli di testa e in qualche scena (come quella dei seni in primo piano), poi nella maggior parte del “film” risulta mal fatto e con prospettive sbilenche, che alla fine provocano un mal di testa allo spettatore.
Anche l’elemento erotico è veramente irrisorio, e il più delle volte viene sopraffatto dall’elemento goliardico e inverosimile, con situazioni davvero assurde e demenziali (si veda la scena del trans superdotato che dà spettacolo con il suo membro, di dimensioni talmente esagerate da doverlo attorcigliare alla gamba).
Veniamo poi all’aspetto prettamente tecnico, dove troviamo una bassissima qualità al di fuori di ogni standard, in tutti i campi: sceneggiatura contorta con buchi narrativi ovunque, dialoghi assurdi e imbarazzanti, recitazione a livelli amatoriali. Mai si era vista una pellicola così pessima in ogni suo aspetto sui nostri schermi.
Non ci sono parole per definire questo “non-film”, che dovrebbe essere studiato in accademia come esempio di cosa il cinema non deve essere.
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