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filippo catani
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mercoledì 29 agosto 2012
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tre fratelli in lotta per l'algeria
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Alla metà degli anni '50 tre fratelli algerini si trovano in Francia a dover fare i conti con la lotta armata per l'indipendenza della loro terra. Uno è un ex militare che ha partecipato alla guerra in Indocina e lotterà insieme al fratello che è veramente fedele alla lotta armata. Il terzo si divide tra la gestione di un cabaret e l'allenamento di pugili ma finirà per contribuire anche lui alla lotta.
Molto interessante questa lettura della lotta che portò alla indipendenza dell'algeria vista dagli occhi e dalle azioni di tre fratelli già segnati dall'infanzia da un torto subito. Nonostante le diversità di vedute i tre rimarranno sempre uniti e se il maggiore abbandonerà anche la famiglia pur di continuare la lotta armata sarà il mezzano quello che voterà anima e corpo alla rivoluzione sacrificando anche i suoi sentimenti per una giovane ragazza.
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Alla metà degli anni '50 tre fratelli algerini si trovano in Francia a dover fare i conti con la lotta armata per l'indipendenza della loro terra. Uno è un ex militare che ha partecipato alla guerra in Indocina e lotterà insieme al fratello che è veramente fedele alla lotta armata. Il terzo si divide tra la gestione di un cabaret e l'allenamento di pugili ma finirà per contribuire anche lui alla lotta.
Molto interessante questa lettura della lotta che portò alla indipendenza dell'algeria vista dagli occhi e dalle azioni di tre fratelli già segnati dall'infanzia da un torto subito. Nonostante le diversità di vedute i tre rimarranno sempre uniti e se il maggiore abbandonerà anche la famiglia pur di continuare la lotta armata sarà il mezzano quello che voterà anima e corpo alla rivoluzione sacrificando anche i suoi sentimenti per una giovane ragazza. Il terzo che pare essere il più guascone e amante della bella vita non potrà fare a meno di seguire in parte le mosse dei fratelli ed essere unito a loro fino alla fine. Notevoli le differenze con un classico come la battaglia di Algeri di Pontecorvo ma anche questo film rende con estrema crudezza il clima di odio e disperazione che si respirava in quei frangenti.
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molenga
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martedì 10 luglio 2012
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said e i suoi fratelli
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Bella pellicola sulla storia di tre fratelli algerini le cui vicende personali s'intrecciano con la guerra del FLN per liberare il paese nordafricano dal dominio francese. Ottima fotografia, regia sapiente e bravissimi gli interpreti principali, sotto certi punti di vista ricorda il viscontiano "rocco e i suoi fratelli".
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pensionoman
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martedì 26 luglio 2011
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la libertà ...di agire per la legge!
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è un film bellissimo e avvincente che racconta della storia di tre fratelli sullo sfondo della guerra x l'indipendenza dell'algeria. merita di essere visto, oltre che per la pregevole e incalzante narrazione della storia, spruzzata di noir e gangster story, anche e soprattutto per il dilemma morale, e storico, che è alla base di tante lotte per la libertà... può l'ingiustizia del dominio straniero giustificare il terrorismo e la carneficina di innocenti? se ci pensiamo bene, sotto un certo punto di vista, anche i moti indipendentisti italiani, carboneria et similia, ebbero una connotazione sovversiva e terroristica, in una certa misura... sicchè la storia insinua nella mente dello spettatore questa fondamentale domanda.
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è un film bellissimo e avvincente che racconta della storia di tre fratelli sullo sfondo della guerra x l'indipendenza dell'algeria. merita di essere visto, oltre che per la pregevole e incalzante narrazione della storia, spruzzata di noir e gangster story, anche e soprattutto per il dilemma morale, e storico, che è alla base di tante lotte per la libertà... può l'ingiustizia del dominio straniero giustificare il terrorismo e la carneficina di innocenti? se ci pensiamo bene, sotto un certo punto di vista, anche i moti indipendentisti italiani, carboneria et similia, ebbero una connotazione sovversiva e terroristica, in una certa misura... sicchè la storia insinua nella mente dello spettatore questa fondamentale domanda... fino a che punto è giusto spingersi per la lotta per la libertà? se si guarda alla storia dopotutto risulta evidente che tutte le guerre di indipendenza (tranne forse quella americana) hanno generato terrore e governo di pochi, mai del popolo e della democrazia, rappresentando tuttavia lo snodo fondamentale per una crescita sociale e democratica che non sembra riuscire a sganciarsi dallo scontro sanguinoso, civile e fratricida.... lampante è l'esempio che a un certo punto del film vien fatto dall'accostamento tra il dominio tedesco in francia (certo meritevole della strenua opposizione armata della resistenza) e il dominio francese in algeria, che sembra invece non meritare tanto terrore in sua risposta.... e allora dov'è la differenza? qual è la ratio? nella risposta il senso del film, che si misura (e si esaurisce) nell'esproprio manu militari, ingiusto e sine titulo, subito dai protagonisti all'inizio della storia... "in nome della legge".... verrebbe da rispondere allora "VIM VI REPELLERE LICET"... ma pur sempre "CUM GRANO SALIS".... EST MODUS IN REBUS! il terrore inumano non può mai essere la giusta soluzione.... altrimenti si finisce per rispondere al sopruso e violazione di legge con la mancanza di legge... donde il titolo appunto!
un saluto e ... sempre buona visione...
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hatecraft
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giovedì 9 giugno 2011
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tra il polar e le contigenze ed il movente storiografico, un film verboso e a tratti lento, ellittico, necessario, per raccontare con intento obiettivo le condizioni di un popolo oppresso e la lotta delle frange armate di quest'ultimo contro le forze costituite per ri-conquistare la propria condizione di identità, attraverso una battaglia senza la legge morale.
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angelo umana
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martedì 24 maggio 2011
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tutta la nostra anima dev'essere votata al partito
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Un film di Rachid Bouchareb merita di essere visto per la riconoscenza che gli si deve per London River. Questo sulla guerriglia che portò all'indipendenza dell'Algeria dalla Francia ha anche il pregio di mostrare una certa neutralità verso il conflitto, di non prendere le parti degli oppressori nè degli oppressi. Le due categorie del resto non sono sempre facili da discernere. E' simbolico l'esproprio che viene fatto alla famiglia dei tre fratelli all'inizio del film, "in nome della legge", una legge che - chissà perché - è sempre quella del più forte, spesso anche ai nostri giorni. I tre fratelli si ritroveranno a lottare insieme per la giusta causa dell'indipendenza, uno dei tre lo farà per l'ancora più giusta causa dell'affetto che lo lega agli altri due.
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Un film di Rachid Bouchareb merita di essere visto per la riconoscenza che gli si deve per London River. Questo sulla guerriglia che portò all'indipendenza dell'Algeria dalla Francia ha anche il pregio di mostrare una certa neutralità verso il conflitto, di non prendere le parti degli oppressori nè degli oppressi. Le due categorie del resto non sono sempre facili da discernere. E' simbolico l'esproprio che viene fatto alla famiglia dei tre fratelli all'inizio del film, "in nome della legge", una legge che - chissà perché - è sempre quella del più forte, spesso anche ai nostri giorni. I tre fratelli si ritroveranno a lottare insieme per la giusta causa dell'indipendenza, uno dei tre lo farà per l'ancora più giusta causa dell'affetto che lo lega agli altri due.
Però risulta un pò illogico, se non demenziale, che "tutta la nostra anima deve essere votata al partito", oppure frasi come "sono costretto a farlo per il bene di mio figlio", "per lui ho fatto tanto" e "conosco solo la morte" ed ancora "mi batto per una causa giusta". La storia del mondo è lunga, forse sono letali queste certezze, non risulta chiaro in assoluto cosa è bene e cosa è male. Le guerre d'indipendenza, viste a distanza di decenni o di secoli, ci dicono - la mia è una provocazione - che se l'Algeria fosse rimasta francese e se l'Italia fosse rimasta sotto il dominio austriaco, sarebbero oggi nazioni migliori.
Peccato dunque che la tedesca Helene, collaboratrice degli indipendentisti, non venga ascoltata da uno dei tre fratelli di cui si è innamorata, il più idealista: "Dimentica la rivoluzione per una sera!".
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martalari
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domenica 22 maggio 2011
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che noia
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Uomini senza legge (Per chi ama il genere, film molto particolare, non per tutti.A tratti anche noioso)....
Verso la fine della Seconda guerra mondiale sul Fronte occidentale, le manifestazioni indipendentiste in Algeria (al tempo colonia francese) si fanno sempre più forti e frequenti fin quando la Francia soffoca queste rivolte nel sangue con il massacro di Sétif e Guelma l'8 maggio 1945: da qui parte la trama del film, che racconta la storia dei tre fratelli Saïd, Messaoud ed Abdelkader dalla guerra al 1962.
a me ha annoiato, molto
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flyanto
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domenica 15 maggio 2011
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mio commento personale
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Film sulla lotta per l'indipendenza dell'Algeria dalla Francia attraverso le vicende di tre fratelli. Interessante il tema dell'agire umano secondo o contro la legge ai fini di vincere una causa. Molto documentaristico e per conoscere più a fondo questo periodo storico.
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algernon
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mercoledì 11 maggio 2011
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contraddizioni armate algerine
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bellissimo film che segue la storia di tre fratelli algerini, dapprima espropriati della loro terra madre, poi emigrati in Francia ed entrati nella lotta armata del Fronte di Liberazione Nazionale. tre storie in parte divaricate, Saïd infatti si dedica allo sfruttamento della prostituzione e appoggia solo esternamente Messaoud e Abdelkader, che partecipano invece direttamente alle attività terroristiche. il film descrive benissimo le personalità dei tre fratelli, e le fatali contraddizioni fra bene e male, fra la giusta aspirazione per l'autodeterminazione del popolo algerino e i feroci e sanguinari attentati con i quali si prefiggono di raggiungerla, che tante vittime innocenti hanno lasciato sul campo, e che pure hanno contribuito a condurre, infine, all'indipendenza dell'Algeria dalla Francia.
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astromelia
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mercoledì 11 maggio 2011
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gran bel film
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mi apprestavo a vedere un'anteprima di scarso interesse,ma questo film mi ha ravveduto,girato otttimamente,bravi gli attori, coinvolgente,meritevole di un oscar.....
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