shining
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lunedì 17 ottobre 2011
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ti fa sognare
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Non potevo sperare in un esordio migliore. Hiromasa Yonebayashi dimostra un talento registico eccellente e, sotto lo sguardo attento del Maestro, realizza l'ennesimo capolavoro targato Studio Ghibli. I disegni e l'animazione tolgono il respiro da quanto sono belli e fanno da cornice ad una fiaba semplice ma profonda e toccante come da tradizione, con un finale triste che chiude in bellezza questa magica avventura. Bravo Hayao, hai trovato un buon erede, ma per favore non fermarti qui.
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tiamaster
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domenica 16 ottobre 2011
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dimenticavo le stelle.
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nella mia vecchia recensione ho dimenticato le stelle.5 ovviamente.
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g_andrini
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domenica 16 ottobre 2011
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stupendo!
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Animazione meravigliosa. Ottimo il doppiaggio italiano.
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adhamo
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sabato 15 ottobre 2011
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un incanto per grandi e piccini
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Ancora una volta il team di Miyazaki riesce a regalarci un perla avvolta in un guscio abbastanza duro com il contesto cinematografico italiano dove ancora il pubblico viene attratto da film fatti e "rifatti" e grandi produzioni hollywoodiane per adolescenti che tanto farebbero divertire Freud ma avrà sicuramente il successo che merita anche qui. Il novello regista Hiromasa Yonebayashi riesce a fondere, con la mano del maestro, perfettamente le dolci melodie di Cécile Corbel con le immagini che si susseguono come un fiume che non ha fretta di giungere alla propria foce. E' strabiliante la facilità con cui ci si immerge nel piccolo mondo di Arrietty, una Prendinprestito che abita le fondamenta di una villa antica insieme ai propri familiari da generazioni.
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Ancora una volta il team di Miyazaki riesce a regalarci un perla avvolta in un guscio abbastanza duro com il contesto cinematografico italiano dove ancora il pubblico viene attratto da film fatti e "rifatti" e grandi produzioni hollywoodiane per adolescenti che tanto farebbero divertire Freud ma avrà sicuramente il successo che merita anche qui. Il novello regista Hiromasa Yonebayashi riesce a fondere, con la mano del maestro, perfettamente le dolci melodie di Cécile Corbel con le immagini che si susseguono come un fiume che non ha fretta di giungere alla propria foce. E' strabiliante la facilità con cui ci si immerge nel piccolo mondo di Arrietty, una Prendinprestito che abita le fondamenta di una villa antica insieme ai propri familiari da generazioni.
La loro unione scorre "soffice" e naturale come ogni famiglia che si rispetti, tra foglie d'edera ed insetti, esaudendo le richieste d' una vita semplice anche se piccola.Tanto forte quanto sottile è l'equilibrio tra ciò che si può "prendere in prestito" e ciò che non si deve fare ed è proprio con l'arrivo di Shō, un giovane umano, che quest'equilibrio inizierà a vibrare come corde di violino che inghiotterranno lo spettatore in un vortice di fantastico-reale senza confini ma ricco di sfumature. L'evitabile e l'inevitabile, sapientemente bagnato d'amore, si intrecceranno magicamente ed il pensiero cercherà più volte di trovare soluzioni semplici o geniali alle varie vicende ma un senso di rispettabile armonia condurrà la giustizia al suo compiersi. L'animo sorriderà alla buffa governante che regalerà momenti di vero attaccamento verso gli abitanti del lungometraggio trasportandoci nel minuscolo universo come umani dignitosamente umili e protettori di cose che andrebbero lasciate al tempo che passa.
La meraviglia per chi mastica Miyazaki sarà senz'altro la colonna sonora che avrà un'intesa così profonda con le immagini da farvene innamorare.
Quelle onde di poetica fantasia così alte da riuscire ad annegare il cuore dipingendolo di malinconico-sereno tipico dello Studio Ghibli, forte in altre produzioni (Il mio vicino Totoro) sarà più lieve in Arrietty ma ciò non toglierà nulla alla pellicola rendendola comunque un incanto per grandi e piccini.
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shishitsu nari
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sabato 15 ottobre 2011
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magnifico
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Prima di tutto riservo l'introduzione alle musiche. Conoscendo già Cecile Corbel, in questo film, posso dire che abbia superato sé stessa.
Le musiche hanno un ruolo molto importante in questo. Sono incalzanti, piene, vivaci. E sono celtiche.
Non sovrastano mai la vicenda, la accompagnano in maniera impeccabile, anzi, a volte sono FONDAMENTALI.
Per la regia è stato fatto un lavoro MAGNIFICO.
Certe scene sono talmente ben fatte a livello di riprese, di soundtrack, di sequenze, che l'emozione è forte. Preferisco non fare spoiler per farvelo godere meglio.
Il rapporto tra i protagonisti è di una dolcezza infinita e il personaggio di Spiller è uno dei pochi personaggi, che quando guardi un film non ti metti a pensare: che seccatura, dividerà i protagonisti.
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Prima di tutto riservo l'introduzione alle musiche. Conoscendo già Cecile Corbel, in questo film, posso dire che abbia superato sé stessa.
Le musiche hanno un ruolo molto importante in questo. Sono incalzanti, piene, vivaci. E sono celtiche.
Non sovrastano mai la vicenda, la accompagnano in maniera impeccabile, anzi, a volte sono FONDAMENTALI.
Per la regia è stato fatto un lavoro MAGNIFICO.
Certe scene sono talmente ben fatte a livello di riprese, di soundtrack, di sequenze, che l'emozione è forte. Preferisco non fare spoiler per farvelo godere meglio.
Il rapporto tra i protagonisti è di una dolcezza infinita e il personaggio di Spiller è uno dei pochi personaggi, che quando guardi un film non ti metti a pensare: che seccatura, dividerà i protagonisti.
In generale posso dire che la sequenza di sceneggiatura cinematografica è inusuale. Siamo abituati ai film americani dove esiste un crescendo progressivo del phatos, per poi risolversi "nel migliore dei modi".
Arrietty conserva invece la struttura tipicamente Ghibli, dove si susseguono una serie di episodi di tensione e consecutive risoluzioni. Il film prosegue in questa maniera, fino ad arrivare ad un finale APERTISSIMO.
Talmente tanto che ti rimane addosso l'ansia di sapere.
La crescita dei protagonisti è innegabile, soprattutto quella di Shou, che da ragazzino pessimista e privo di aspirazioni, diventa una persona nuova, pervaso da una grande voglia di vivere.
Un'opera semplice, adatta ad un pubblico di bambini, ma che non annoierà gli adulti.
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tiamaster
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venerdì 14 ottobre 2011
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addio miyazaki....
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Un degno candidato all'oscar per il miglior film d'animazione.Hayao sà scegliersi il degno erede,mostrando ai pochi fortunati che l'hanno visto,un degno futuro capitano del mitico studio ghibli,che ci ha sempre regalato opere umane e assolute,basta pensare a "ponyo sulla scogliera","la città incantata","il mio vicino totoro","il castello errante di howl".Arrietty è una svolta.Il primo film dopo che il maestro,al pari di disney è andato in pensione.Dolce,poetico,inimitabile,questo film d'animazione è assolutamente delizioso.visionario e geniale il mondo dei "rubacchiotti",dolce la storia tra Arrietty e shawn,l'animazione è naturalmente impeccabile,tutto disegnato a mano come da tradizione.Un opera di "artigianato" in nessun punto fatto al computer,un oscar quasi sicuro.
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Un degno candidato all'oscar per il miglior film d'animazione.Hayao sà scegliersi il degno erede,mostrando ai pochi fortunati che l'hanno visto,un degno futuro capitano del mitico studio ghibli,che ci ha sempre regalato opere umane e assolute,basta pensare a "ponyo sulla scogliera","la città incantata","il mio vicino totoro","il castello errante di howl".Arrietty è una svolta.Il primo film dopo che il maestro,al pari di disney è andato in pensione.Dolce,poetico,inimitabile,questo film d'animazione è assolutamente delizioso.visionario e geniale il mondo dei "rubacchiotti",dolce la storia tra Arrietty e shawn,l'animazione è naturalmente impeccabile,tutto disegnato a mano come da tradizione.Un opera di "artigianato" in nessun punto fatto al computer,un oscar quasi sicuro.Il film prova che la disney può essere battuta,e che miyazaki è un genio...addio maestro è stato bellissimo sapere che al mondo c'è gente come lei,spero che altre case produttrici seguino l'esempio stupendo dello studio ghibli,che più di una casa prodruttrice è un esempio di cinema.
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(di shishitsu nari)
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moviesnake
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domenica 13 febbraio 2011
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non chiamateli rubacchiotti
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Esperimento riuscito! Il giovane Hiromasa Yonebayashi, al suo primo lavoro come regista, si afferma come un degno erede dei maestri dello Studio Ghibli Isao Takahata e Hayao Miyazaki del quale non si rimpiange la mancanza come regista di questo splendido nuovo capolavoro. Il progetto era infatti nato per essere diretto dal leggendario ma ormai prossimo alla pensione Miyazaki che ha quindi deciso di dare maggiore fiducia alle giovani promesse dello Studio per assicurare quindi una continuità artistica che altrimenti andrebbe inesorabilmente perduta. Un degno erede del maestro insomma, che è riuscito a confezionare un'opera completa dalla regia sobria ma elegante, con un ottimo tempo scenico e personaggi coinvolgenti e vivi che portano lo spettatore ad un'immedesimazione completa.
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Esperimento riuscito! Il giovane Hiromasa Yonebayashi, al suo primo lavoro come regista, si afferma come un degno erede dei maestri dello Studio Ghibli Isao Takahata e Hayao Miyazaki del quale non si rimpiange la mancanza come regista di questo splendido nuovo capolavoro. Il progetto era infatti nato per essere diretto dal leggendario ma ormai prossimo alla pensione Miyazaki che ha quindi deciso di dare maggiore fiducia alle giovani promesse dello Studio per assicurare quindi una continuità artistica che altrimenti andrebbe inesorabilmente perduta. Un degno erede del maestro insomma, che è riuscito a confezionare un'opera completa dalla regia sobria ma elegante, con un ottimo tempo scenico e personaggi coinvolgenti e vivi che portano lo spettatore ad un'immedesimazione completa.
Degna di nota è anche l'ottima colonna sonora della compositrice francese Cécile Corbel che in questo film sostituisce degnamente Joe Hisaishi, storico compositore collaboratore di Miyazaki.
Spero proprio di poter vedere presto questo nuovo film dello Studio anche nei cinema Italiani (io l'ho visto grazie ai cugini francesi..) ma come si sa purtroppo in Italia queste opere (basti pensare agli ultimi titoli usciti a cura della Lucky Red nelle nostre sale Totoro, Ponyo e Porco Rosso) non riscuotono mai troppo successo il che è un vero peccato. Staremo a vedere!
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