brunus10480
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mercoledì 15 dicembre 2010
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un robin originale con qualche caduta di stile
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Interessante e originale senza dubbio. Operazione simile a Batman Begins: tornare indietro nel tempo per scoprire le radici di un eroe: e robin dimostra di essere ancora più brigante rispetto a quello che diventerà in seguito. E' il caso a tramutare un'abile arcere in una leggenda, niente più. Veniamo al film: la trama è avvincente, soprattutto la prima parte, quando lo spettatore rimane nel dubbio su quale piega prenderà la storia. A partire dall'arrivo a Nottingham, invece, i contenuti sono più banali e facilmente prevedibili. Le interpretazioni: Crowe è adattissimo per il ruolo, lo stesso vale per la Blanchett e per la combricola di soldati semi-mercenari che ben interpretano la variegata società dell'epoca.
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Interessante e originale senza dubbio. Operazione simile a Batman Begins: tornare indietro nel tempo per scoprire le radici di un eroe: e robin dimostra di essere ancora più brigante rispetto a quello che diventerà in seguito. E' il caso a tramutare un'abile arcere in una leggenda, niente più. Veniamo al film: la trama è avvincente, soprattutto la prima parte, quando lo spettatore rimane nel dubbio su quale piega prenderà la storia. A partire dall'arrivo a Nottingham, invece, i contenuti sono più banali e facilmente prevedibili. Le interpretazioni: Crowe è adattissimo per il ruolo, lo stesso vale per la Blanchett e per la combricola di soldati semi-mercenari che ben interpretano la variegata società dell'epoca. I combattimenti sono emozionanti con qualche caduta di stile: c'era proprio bisogno di una Marion condottiera alla guida di ragazini su Pony che sfidano il temibile esercito francese? Dopo le lezioni di tattica militare de "Il Gladiatore", caro Scott, mi aspettavo ben altro.
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great steven
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giovedì 25 luglio 2013
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da crociato a bandito: un'evoluzione ben narrata
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ROBIN HOOD (USA/UK, 2010)
Diretto da RIDLEY SCOTT. Interpretato da RUSSELL CROWE – CATE BLANCHETT – MAX VON SYDOW – WILLIAM HURT – MARK STRONG – OSCAR ISAAC – DANNY HUSTON – EILEEN ATKINS – MARK ADDY – MATTHEW MACFAYDEN – KEVIN DURAND – SCOTT GRIMES – LEA SEYDOUX – ALAN DOYLE – DOUGLAS HODGE
Robin Longstride è un arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone, impegnato in una crociata che dalla Terra Santa lo sta facendo rimpatriare in Inghilterra: manca solo una fortezza da assalire, in Francia. Sarà per il sovrano l’ultima battaglia, mentre il traditore Godfrey contratta coi baroni francesi l’invasione dell’Inghilterra.
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ROBIN HOOD (USA/UK, 2010)
Diretto da RIDLEY SCOTT. Interpretato da RUSSELL CROWE – CATE BLANCHETT – MAX VON SYDOW – WILLIAM HURT – MARK STRONG – OSCAR ISAAC – DANNY HUSTON – EILEEN ATKINS – MARK ADDY – MATTHEW MACFAYDEN – KEVIN DURAND – SCOTT GRIMES – LEA SEYDOUX – ALAN DOYLE – DOUGLAS HODGE
Robin Longstride è un arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone, impegnato in una crociata che dalla Terra Santa lo sta facendo rimpatriare in Inghilterra: manca solo una fortezza da assalire, in Francia. Sarà per il sovrano l’ultima battaglia, mentre il traditore Godfrey contratta coi baroni francesi l’invasione dell’Inghilterra. Vincolato da una promessa fatta a Sir Robert Loxley, paggio di Re Riccardo morto in un’imboscata, Robin rientra in patria con gli amici commilitoni e consegna la corona del sovrano defunto al fratello, Giovanni Senzaterra, che regnerà col più profondo disprezzo per il suo popolo senza risparmiare a nessuno una pesante tassazione. A Nottingham, dove Robin si reca, vive il padre di Robert Loxley, il vecchio Walter, che insieme alla nuora Lady Marion gestisce una fattoria e un campo da coltivare. Per la volontà di Walter, Robin dovrà assumere il ruolo del figlio morto e fingersi marito di Marion. Per quanto la donna si mostri indocile e sprezzante alla pantomima, l’arciere si dimostra comunque un gentiluomo. Nel frattempo si prepara la guerra con gli invasori francesi, che hanno già seminato il panico per le campagne e i villaggi, e Robin vi partecipa alla testa di Re Giovanni, al fianco del saggio Maresciallo Guglielmo e contro Godfrey, che riuscirà ad uccidere. Scopertosi, grazie all’aiuto di Guglielmo, figlio dell’uomo che sigillò la Magna Charta Libertatum, che garantisce grandi libertà al popolo britannico, Robin dovrà diventare un fuorilegge nella foresta di Sherwood per poter continuare a difendere i deboli disarmati contro i potenti soverchiatori.
Il film ha aperto la 63° edizione del Festival di Cannes, senza ricevere premi. Eppure la ricostruzione storica fornisce alla pellicola un superbo livello plastico-visivo, grazie alla scenografia di Arthur Max. Al montaggio l’italiano Pietro Scalia è eccellente nel riprendere le sequenze di guerra, memore delle battaglie del Gladiatore, precedente film con R. Scott alla regia e R. Crowe (qui un po’ fuori parte per l’età) come attore protagonista. La storia ha il merito probabilmente unico di ripercorrere le tappe antecedenti alla bollatura di Robin Hood come fuorilegge, ritraendolo come un ex crociato che aiuta la forte e combattiva Marion (una C. Blanchett come sempre eccezionale) nel proteggere la sua terra dagli oppressori stranieri tanto nelle battaglie campestri quanto in quelle in riva al mare. Un cast di bravissimi attori con una sceneggiatura che orchestra alla bell'e meglio i rapporti tra i personaggi, che permettono diligenti interpretazioni. La mano sapiente di Scott si rivela nel controllare l’azione, facendola scoppiare ad inizio film per poi calmarla nella parte centrale e riaccenderla infine nello scontro finale sulla spiaggia. Interessante il personaggio di Fra Tuck,
monaco con la passione per l’apicoltura e allegro bevitore. Tra i possibili difetti del film, qualche lacuna nel governo impietoso e irresponsabile di Giovanni Senzaterra e una non piena utilizzazione della figura di Eleonora d’Aquitania, piuttosto in disparte. Gli incassi hanno superato, a livello internazionale, i 329 milioni di dollari.
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jacopo b98
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mercoledì 16 luglio 2014
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mirabile film d'avventura, molto ben interpretato
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Il crociato Robin Longstride (Crowe) torna in Inghilterra, travestito da cavaliere, in seguito alla morte di Riccardo Cuor di Leone (Houston). Mantenendo fede alla promessa fatta a un cavaliere morente, decide di riportare al padre (von Sydow) del defunto la spada del figlio. Il vecchio padre tuttavia sembra conoscere la sua storia e, per difendere la propria casa, gli chiede di fingere di essere il figlio tornato dalla guerra. E dunque anche il marito della vedova (Blanchett) del figlio. Con il suo coraggio, la sua gentilezza e la sua forza d’animo Robin riuscirà a difendere Nottingham dagli spietati esattori del re e dalla truppe francesi che ormai razziano l’Inghilterra, preparando il campo per l’invasione.
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Il crociato Robin Longstride (Crowe) torna in Inghilterra, travestito da cavaliere, in seguito alla morte di Riccardo Cuor di Leone (Houston). Mantenendo fede alla promessa fatta a un cavaliere morente, decide di riportare al padre (von Sydow) del defunto la spada del figlio. Il vecchio padre tuttavia sembra conoscere la sua storia e, per difendere la propria casa, gli chiede di fingere di essere il figlio tornato dalla guerra. E dunque anche il marito della vedova (Blanchett) del figlio. Con il suo coraggio, la sua gentilezza e la sua forza d’animo Robin riuscirà a difendere Nottingham dagli spietati esattori del re e dalla truppe francesi che ormai razziano l’Inghilterra, preparando il campo per l’invasione. Ed è proprio Robin a guidare l’esercito inglese contro i francesi in una feroce battaglia. Ma il re Giovanni (Isaac), invidioso dell’autorità raggiunta da Robin, lo dichiarerà fuorilegge e così il guerriero diventerà il brigante di Sherwood che tutti conosciamo, noto come Robin Hood. E qui che si conclude il diciannovesimo film di Ridley Scott, proprio dove la storia che tutti noi conosciamo inizia. R. Scott voleva fare un film su Robin Hood, e ha avuto il coraggio di non trattare la stessa storia che già decine di volte era stata adattata, un’operazione rischiosa, costosa (140 milioni di dollari) e tutto sommato riuscita. Il merito principale è attribuibile, oltre che a Scott, allo sceneggiatore Brian Helgeland (Oscar per L.A. Confidential). Egli infatti, oltre ad inventare una pre-vicenda credibile e avvincente, è riuscito, grazie ad una serie di curiosi azzardi a rendere interessante un film di oltre due ore. Infatti ha fuso con la mitologia medievale, spunti dalla Seconda Guerra Mondiale (la battaglia finale sembra, ed è la diretta rievocazione, dello sbarco in Normandia americano; la milizia francese si comporta da conquistatore e devastatore, come i tedeschi durante la Guerra), che, a una prima occhiata possono far storcere un po’ il naso, ma poi riescono a convincere sufficientemente. D’altra parte meno male che a Hollywood c’è ancora qualcuno con le p***e, che ha il coraggio di rischiare. Altrimenti gli unici film che si continuerebbero a produrre sarebbero le baracconate di Michael Bay e i film di supereroi della MARVEL. Comunque il film va confrontato principalmente con gli altri due kolossal pseudo-storici di Scott: Il gladiatore e Le crociate. Rispetto ad essi ha alcune sostanziali differenze: innanzitutto è un film più triste. Il Robin Hood di Scott è triste, malinconico. È un film di morti d’altra parte, e di rimpianti. Il rimpianto di non avere mai conosciuto il proprio padre, la tristezza di non aver potuto riabbracciare un marito conosciuto appena, la durezza di una guerra e una povertà che sembrano non finire mai, la malinconia della solitudine. E questo è gran merito, oltre che del regista e dello sceneggiatore, degli attori: il potente australiano Crowe, ma soprattutto la grandiosa Blanchett e il sempre immenso von Sydow. A questo contribuisce la regia di Scott, sempre perfetta, mai maldestra o banale, anche se ormai quelle tecniche registiche di cui si fa ampio uso nel film che nel 2000 con Il gladiatore erano state una piccola rivoluzione, ora sono solo una ripetizione. Ad ogni modo il regista riesce ancora a confezionare scene di singolare bellezza (la cremazione di Walter, la battaglia iniziale, …) e come metteur en scéne nessuno può più criticargli nulla. Il film comunque è emozionante e mai noioso per tutta la sua durata, e non è poco di questi tempi. Se poi diciamo che è due o tre passi avanti rispetto a buona parte dei moderni kolossal hollywoodiani, questo Robin Hood merita tutta la nostra (e la vostra) attenzione.
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renato c.
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venerdì 12 febbraio 2016
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un robin hood prequel
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Un Robin Hood diverso dal solito, comunque un buon film. Russel Crowe non si smentisce dalla fama di essere un ottimo interprete di films storico-avventurosi comunque il contesto è diverso! Riccardo Cuor di Leone muore all'inizio del film e quindi non fa l'apparizione finale davanti ad un allibito e scornato principe Giovanni,
che appare meno cospiratore e più accondiscendente atnto da promettere di firmare la "Magna Carta" per poi al momento bruciarla! Storicamente l'ha firmata, non si sa se prima sia avvenuto realmente l'episodio e abbiano poi dovuto scriverne una nuova! Robin di Locksley (che in questo film è invece Robin Longstride) diventa il fuorilegge Robin Hood solo alla fine ma tra i compagni della foresta ha già la bell
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Un Robin Hood diverso dal solito, comunque un buon film. Russel Crowe non si smentisce dalla fama di essere un ottimo interprete di films storico-avventurosi comunque il contesto è diverso! Riccardo Cuor di Leone muore all'inizio del film e quindi non fa l'apparizione finale davanti ad un allibito e scornato principe Giovanni,
che appare meno cospiratore e più accondiscendente atnto da promettere di firmare la "Magna Carta" per poi al momento bruciarla! Storicamente l'ha firmata, non si sa se prima sia avvenuto realmente l'episodio e abbiano poi dovuto scriverne una nuova! Robin di Locksley (che in questo film è invece Robin Longstride) diventa il fuorilegge Robin Hood solo alla fine ma tra i compagni della foresta ha già la bella amata Lady Marian che da damigella indifesa da proteggere si trasforma in una donna combattiva sicura del fatto suo che è egregiamente interpretata da una bella Cate Blanchett! Tirando le somme, comunque, ne vien fuori un bel film piacevole a vedersi! Certo che dopo infinite versioni il pubblico si sarebbe stancato di vedere la solita trama riportata simile da Erroll Flynn fino a Kevin Costner passando anche attraverso l'animazione Disney, e quindi si è cercato di trovare una storia un po' diversa!!
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fabio 3121
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domenica 11 aprile 2021
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film kolossal supportato da un buon cast
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il film è ambientato alla fine del XII secolo; dopo la morte in Francia durante la battaglia del Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone, l'arciere Robin Longstride (Russel Crowe) riporta la corona a Londra dove diventa Re il principe Giovanni (Oscar Isaac). Robin si dirige poi a Nottingham per riportare la spada del defunto soldato Sir Robert Locksley al padre Sir Walter (Max Von Sydow) il quale gli chiede di assumere l'identità del figlio nonchè marito della vedova Lady Marion (Cate Blanchett). Robin poi guiderà gli inglesi a fronteggiare l'invasione dei francesi guidati dal traditore inglese Sir Godfrey (Mark Strong) nella epica battaglia finale davanti le scogliere di Dover.
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il film è ambientato alla fine del XII secolo; dopo la morte in Francia durante la battaglia del Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone, l'arciere Robin Longstride (Russel Crowe) riporta la corona a Londra dove diventa Re il principe Giovanni (Oscar Isaac). Robin si dirige poi a Nottingham per riportare la spada del defunto soldato Sir Robert Locksley al padre Sir Walter (Max Von Sydow) il quale gli chiede di assumere l'identità del figlio nonchè marito della vedova Lady Marion (Cate Blanchett). Robin poi guiderà gli inglesi a fronteggiare l'invasione dei francesi guidati dal traditore inglese Sir Godfrey (Mark Strong) nella epica battaglia finale davanti le scogliere di Dover. La pellicola ha il format di un kolossal ben fatto con tantissime comparse e con un buon cast di attori nei ruoli principali. Davvero ottime le ricostruzioni dei villaggi e della fortezza reale "La Torre di Londra" dove una valida fotografia valorizza soprattutto le scene girate negli ambienti interni. Minuziosi nei minimi paricolari risultano poi i costumi dei protagonisti. Basato su una discreta sceneggiatura, il cui unico limite è dato da una eccessiva durata del film, il regista Ridley Scoot confeziona comunque un prodotto di intrattenimento di buona fattura. Voto: 7/10.
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crusue '94
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martedì 27 luglio 2010
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un pareggio per ridley
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La trama, benché cambiata e adattata alle testimonianze storiche, narra sempre di Robin Hood, nobile o no, inglese che tornato dalle crociate combatte le ingiustizie di Giovanni senza terra e lotta per dare libertà agli inglesi. Ma nonostante le differenze con la vicenda classica, poco viene aggiunto al personaggio di Robin (un personaggio che vanta ormai varie interpretazioni) e ancora meno ai personaggi secondari, in particolare allo sceriffo: “in particolare” proprio perché l’idea iniziale di Scott era di intitolare il film Notthingam e di raccontare proprio le vicende del suo sceriffo. Fa eccezione il personaggio di Marion (che assomiglia molto a quella di Uma Thurman), promossa a pieno titolo a co-protagonista, ma che, oltre alla somiglianza con il personaggio di Uma Thurman di “Robin Hood – la leggenda” in quanto a “leggiadria”, ha il suo punto debole nella recitazione di Cate Blanchett, la quale non riesce a darle quel po’ di femminilità che la sceneggiatura nega al suo personaggio.
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La trama, benché cambiata e adattata alle testimonianze storiche, narra sempre di Robin Hood, nobile o no, inglese che tornato dalle crociate combatte le ingiustizie di Giovanni senza terra e lotta per dare libertà agli inglesi. Ma nonostante le differenze con la vicenda classica, poco viene aggiunto al personaggio di Robin (un personaggio che vanta ormai varie interpretazioni) e ancora meno ai personaggi secondari, in particolare allo sceriffo: “in particolare” proprio perché l’idea iniziale di Scott era di intitolare il film Notthingam e di raccontare proprio le vicende del suo sceriffo. Fa eccezione il personaggio di Marion (che assomiglia molto a quella di Uma Thurman), promossa a pieno titolo a co-protagonista, ma che, oltre alla somiglianza con il personaggio di Uma Thurman di “Robin Hood – la leggenda” in quanto a “leggiadria”, ha il suo punto debole nella recitazione di Cate Blanchett, la quale non riesce a darle quel po’ di femminilità che la sceneggiatura nega al suo personaggio. Dopo una serie di film che non hanno avuto il successo sperato Ridley Scott torna al genere che gli aveva reso il successo con “Il gladiatore”. Come dice il proverbio “squadra che vince non si cambia” e così ritroviamo un ottimo (come al solito) Russel Crowe nel ruolo del protagonista, John Mathison alla fotografia, Pitro Scala al montaggio, Marc streitenfeld alla musica, Arthur Max alla sceneggiatura e Janty Yates ai costumi e se il film intrattiene e diverte, Ridley Scott questa volta non potrà andare oltre il pareggio.
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the man of steel
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domenica 19 settembre 2010
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che bella storiella
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Un uomo di 50 anni che interpreta un eroe alle prime armi che PER CASO trova la corona di un re che non doveva morire in francia ma ritornare in inghilterra con tanto di foresta iniziale uguale a quella della battaglia dei primi minuti del gladiatore, ma questo non basta ci vuole pure l'usurpatore al trono che vuole tassare tutti e la bonaria parente (stavolta è la madre) che lo implora di comportarsi umanamente (come il gladiatore), poi lui torna e tutti quanto sono idioti o gli reggono il gioco perchè non si accorgono nemmeno che lui non è locksley quindi lui si prende il padre e la moglie marion e ci balla il rock NEL 1200 in una serata di allegria attorniato dai suoi amici ebeti che sembrano dei comici più che dei guerrieri, ad un certo punto parte il cinema psicanalitico e robin è piccino e ricorda come il babbo viene decapitato dal boia (non si sa perchè per come per dove) ma ovviamente glielo fa Max Von Sydow che s'è fatto 20 anni di mazzo con Bergman.
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Un uomo di 50 anni che interpreta un eroe alle prime armi che PER CASO trova la corona di un re che non doveva morire in francia ma ritornare in inghilterra con tanto di foresta iniziale uguale a quella della battaglia dei primi minuti del gladiatore, ma questo non basta ci vuole pure l'usurpatore al trono che vuole tassare tutti e la bonaria parente (stavolta è la madre) che lo implora di comportarsi umanamente (come il gladiatore), poi lui torna e tutti quanto sono idioti o gli reggono il gioco perchè non si accorgono nemmeno che lui non è locksley quindi lui si prende il padre e la moglie marion e ci balla il rock NEL 1200 in una serata di allegria attorniato dai suoi amici ebeti che sembrano dei comici più che dei guerrieri, ad un certo punto parte il cinema psicanalitico e robin è piccino e ricorda come il babbo viene decapitato dal boia (non si sa perchè per come per dove) ma ovviamente glielo fa Max Von Sydow che s'è fatto 20 anni di mazzo con Bergman...il vecchio cieco che vuole morire contro il bastardone traditore parte a cui Strong si è affezionato mah...ad un tratto giovanni e robin SI ALLEANO per sconfiggere gli invasori francesi sulla spiaggia che sono scemi perchè arrivano con tanto di tappettino rosso e armi spianate contro di loro e con mezzi da sbarco con tanto di PORTELLONI in modo da copiare la scena iniziale di SALVATE IL SOLDATO RYAN in NORMANDIA ficcandoci pure le frecce che colpiscono sott'acqua manco fossero pallottole. Gli inglesi vengono aiutati degli inutili bambini della foresta manco fossero i bimbi sperduti dell'isola che non c'è e nel mezzo della battaglia robin sovrappeso esce dall'acqua urlando a squarciagola e spada spianata contro il primo malcapitato francese che gli capita sottolama poi piglia l'arco e con infallibile precisione becca al collo il traditore in fuga sul CAVALLO con tanto di tiro a parabola...il sovrano francese guarda dal mare e fa "tornamo a casa attacchiamno un'altra volta" VITTORIA ma questo è solo L'INIZIO...a giovanni senza terra senza lode e con molta infamia gli salta il grillo in testa e dice "robin hood è un fuorilegge!!!!!!" e il banditore che appende il cartello fa "avete un chiodo?" no c'è di meglio: la freccia di robin capitatagli tra indice e medio. Marion ho deciso...DIFENDERO' I DEBOLI!!! Velo pietoso in memoria dello Scott prima de Il Gladiatore
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claudus
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lunedì 7 febbraio 2011
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il genio della luce nell'oscurita' delle idee
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Il pregio del film sta tutto nell'ambiguità di questo Robin Hood , molto insicuro, rispetto all'autoritario e io, direi, in questo caso, più carismatico Kevin Costner ( cosa che non credevo possibile ) .
Ma questa idea del profilo basso, dell'incertezza, è tutta inventata dal coscientemente balbettante Crowe?
E' totalmente voluta, oppure ,il buon Russell era poco ispirato nell' interpretazione? Era, diciamo annoiato?
La luce, nel film , è sempre la luce di Scott, insuperabile, impareggiabile, L'anti-Caravaggio della cinematografia.
Perchè anti?
Perchè Caravaggio lavorava dagli scuri, Ridley dai chiari, lo stesso Cristopher Nolan paga il suo debito ai chiari-Scott, si vedano "Memento" e " Insomnia " su tutti.
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Il pregio del film sta tutto nell'ambiguità di questo Robin Hood , molto insicuro, rispetto all'autoritario e io, direi, in questo caso, più carismatico Kevin Costner ( cosa che non credevo possibile ) .
Ma questa idea del profilo basso, dell'incertezza, è tutta inventata dal coscientemente balbettante Crowe?
E' totalmente voluta, oppure ,il buon Russell era poco ispirato nell' interpretazione? Era, diciamo annoiato?
La luce, nel film , è sempre la luce di Scott, insuperabile, impareggiabile, L'anti-Caravaggio della cinematografia.
Perchè anti?
Perchè Caravaggio lavorava dagli scuri, Ridley dai chiari, lo stesso Cristopher Nolan paga il suo debito ai chiari-Scott, si vedano "Memento" e " Insomnia " su tutti.
Quello che mi è piaciuto meno del film , perfino parlarne adesso (tale è la banalità dell'argomento) è proprio quell'ideologia da "Avatar" che funziona male anche quì .... Il padre di Robin era un visionario, un filosofo ... Come ?
Qualcuno ha mai sentito o letto i pezzi di questo fantomatico sciamano?
La libertà a tutti !
Al povero, e al ricco, al nobile e all'uomo comune ! ...
Ancora, ancora dobbiamo sorbirci questa retorica dell' uguaglianza?
Nessun uomo è uguale all'altro; questo significa forse che i diritti e i doveri debbano essere differenti?
Nessuna cosa è simile , non esiste un solo frammento di universo che possieda un gemello.
Già quest'affermazione è sufficinte a far cadere tutto l'impianto filosofico del grande visionario di cui sopra.
Quanto al resto... bhè da un cineasta capace di pensare androidi attenti lettori della Bibbia mi aspettavo certamente di più.
E allora che cosa non funziona?
Ma è semplice : Robin Hood ! E' un personaggio assolutamente sopravvalutato !
Colui che divenne un fuorilegge per riportare la legge ... Una legge giusta, una giustizia.
Ora, che Robin Hood sia stato l'anticipatore della rivoluzione d' ottobre questo sì, farà sorridere !
Dispiace che ne abbia riso , forse troppo , anche Ridley Scott , capace di una finezza intellettuale che reputavo incapace d'inciampare fra queste sterpaglie non abbastanza intricate per uno sgambetto.
Socrate aveva capito tutti questi indovinelli del destino e vagabondava nobilmente ricco del suo sapere, senza rivoluzioni ... Tuttavia si può finire sulla forca per essersi fraintesi, si può perfino sorseggiare un pò di cicuta, ma non si può morire credendo a delle sciocchezze:
Si dovrebbe capire , a una certa età cosa si può dire e cosa non si può dire e soprattutto come, con il mezzo:
" cinema". A una certa età si deve capire il limite del proprio talento.
Ezra Pound disse che perfino Dante era caduto in questo trabocchetto nel Purgatorio
Come Bergman , Ridley Scott è caduto in un abisso retorico dove non s'impara a nuotare da grandi.
Bergman , è vero, nuotava già da piccolo, ma non era certo un delfino del dialogo
Questa volta il genio della luce s'è fermato troppo a lungo nell'oscurità delle idee.
Come " Genio della truffa " le idee non servivano il mondo intero, erano meno presuntuose !
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sergente hartman
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giovedì 13 maggio 2010
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il robin di locksley firmato ridley scott
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Il Robin Hood di Scott,impersonato dall'appesantito e non più giovane attore neozelandese Russel Crowe,è un personaggio che il regista ci vuole presentare in una chiave più storica e realistica rispetto a quella romanzata , quasi fiabesca, più conosciuta nell'immaginario collettivo dell'eroe inglese.Scardinare un mito così radicato nelle menti comuni come quello di Robin Hood:Emblema di onestà, di coraggio ,attaccato a saldi principi, trasponendolo in una dimensione più terrena e "umana" presentava i suoi rischi e pericoli ed era abbastanza facile che l'intero progetto potesse concludersi in un colossale flop. E se il film non crolla è dovuto al grande budget di denaro di partenza che ha permesso la ricostruzione accurata dell'ambientazione medioevale e degli scontri armati,della fotografia e del montaggio e anche della presenza di attori ,straordinariamente malleabili e naturali davanti alla macchina da presa, del calibro di Russel Crowe, di Kate Blanchett e del canuto padre di Locksley,sosia di Max Von Sydow: Grazie a questi presupposti il film non si trasforma mai in un polpettone soporifero , anche se appena vengono meno queste connotazioni ,ci si accorge che la regia di Scott non è ai livelli delle aspettative,a cui eravamo abituati nei suoi film precedenti.
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Il Robin Hood di Scott,impersonato dall'appesantito e non più giovane attore neozelandese Russel Crowe,è un personaggio che il regista ci vuole presentare in una chiave più storica e realistica rispetto a quella romanzata , quasi fiabesca, più conosciuta nell'immaginario collettivo dell'eroe inglese.Scardinare un mito così radicato nelle menti comuni come quello di Robin Hood:Emblema di onestà, di coraggio ,attaccato a saldi principi, trasponendolo in una dimensione più terrena e "umana" presentava i suoi rischi e pericoli ed era abbastanza facile che l'intero progetto potesse concludersi in un colossale flop. E se il film non crolla è dovuto al grande budget di denaro di partenza che ha permesso la ricostruzione accurata dell'ambientazione medioevale e degli scontri armati,della fotografia e del montaggio e anche della presenza di attori ,straordinariamente malleabili e naturali davanti alla macchina da presa, del calibro di Russel Crowe, di Kate Blanchett e del canuto padre di Locksley,sosia di Max Von Sydow: Grazie a questi presupposti il film non si trasforma mai in un polpettone soporifero , anche se appena vengono meno queste connotazioni ,ci si accorge che la regia di Scott non è ai livelli delle aspettative,a cui eravamo abituati nei suoi film precedenti.La Trama è scontata e banale e a tratti lacunosa,un personaggio come lo sceriffo di Nottingham ,che aveva un ruolo centrale in Robin Hood ,è considerato quasi alla stregua di una irrilevante comparsa;personaggi stereotipati al massimo,altri totalmente ridicoli e surreali(Il Re Giovanni),rappresentato come un re idiota e dispotico che si atteggia perfino a mò di sovrano orientale quando giustifica la sua legittima autorità al comando affermando che gli è stata conferita direttamente da Dio.Tutto ciò sommato a un latente e nostalgico ,ma mai sepolto, patriottismo inglese rintracciabile diverse volte nella pellicola( la scena più rappresentativa è quella dell'affondamento della bandiera francese nell'oceano ,in seguito alla sventata invasione,come per testimoniare il fallimento di un'impresa tentata più volte nella storia dai francesi )il quale propone come eterno antagonista l'odiato nemico francese: Ritratto come un invasore , viscido ,stupido e spietato,al quale non ripugna usare metodi meschini pur di impossessarsi dell'amata Inghilterra ,dotato di una brutalità "unna" inspiegabile razionalmente (che cosa avrà mai fatto scaturire un odio cosi forte dei soldati francesi verso dei contadini inglesi ,tra l'altro disarmati,al punto da chiuderli in una casa e bruciarli vivi?)
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(di sergente hartman)
[ - ] i nazionalismi hanno causato morte e odio
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[ - ] massacri ingiustificati
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