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Da dove si ricomincia a vivere?

La stanza del figlio, Reservation Road, Rabbit Hole.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

In foto Nicole Kidman in una scena del film Rabbit Hole di John Cameron Mitchell.
Nicole Kidman (Nicole Mary Kidman) (56 anni) 20 giugno 1967, Honolulu (Hawaii - USA) - Gemelli. Interpreta Becca Corbett nel film di John Cameron Mitchell Rabbit Hole.

martedì 8 febbraio 2011 - Approfondimenti

Nel 2001 Nanni Moretti s'incaricava di cristallizzare sul grande schermo il dolore di una famiglia di fronte alla perdita del figlio (e fratello) in un incidente da sub. Sei anni dopo, al festival del cinema di Roma viene presentato il dramma domestico di Terry George in cui si narra di una famiglia che perde un figlio in un incidente stradale. A distanza di altri tre anni il regista indie John Cameron Mitchell torna sull’argomento portando sullo schermo l’adattamento di Rabbit Hole, la piéce teatrale firmata dal premio Pulitzer David Lindsay-Abaire. Il cinema non è mai stato estraneo al tema della morte, e qualche volta ha persino provato a offrire soluzioni o quanto meno uno spazio nel quale iniziare a elaborare una perdita personale. “La perdita e l’amore sono elementi con i quali, da attrice, mi sono spesso dovuta confrontare e Rabbit Hole non fa eccezione” ha dichiarato la Kidman che con questo film fa il suo esordio come produttrice. Anche in Birth - Io sono Sean il mio personaggio doveva superare una perdita ma in questo caso si tratta di un dolore molto più profondo; la morte di un figlio è qualcosa che mi terrorizza, ma per come sono fatta, invece di ritrarmi cerco sempre di esplorare le mie paure”. Quanto a John Cameron Mitchell, che si è fatto un nome come regista anticonvenzionale dirigendo prima Hedwig - La diva con qualcosa in più e poi Shortbus - Dove tutto è permesso, Rabbit Hole rappresentava l’opportunità di elaborare un lutto privato (la morte del fratellino di dieci anni più piccolo che ha segnato la sua adolescenza) e di mettere piede a Hollywood mantenendo allo stesso tempo lo status di regista indipendente.

Da dove si ricomincia a vivere?
Il ricordo più vivido dello psicoanalista di Moretti in La stanza del figlio è quello che lo vede alla guida della sua automobile, con moglie al fianco e figli dietro a cantare “Insieme a te non ci sto più”, ma è l'arrivo di una lettera inaspettata, indirizzata al ragazzo da una sconosciuta fidanzatina, a sciogliere i nodi e dare via al pianto. Per l'Ethan di Joaquin Phoenix, invece, il lutto del figlio non è elaborabile. È l'attesa di potersi vendicare del pirata che ha lasciato il bambino morente sul bordo di Reservation Road a tenere insieme il genitore spezzato, ma di fronte alla confessione dell'altro padre è costretto a cedere al dolore e affrontare, infine, la morte del figlio attraverso il perdono lasciando che l'emozione diventi elaborazione. A differenza dei genitori di Moretti e Morante, di Phoenix e Connelly, i coniugi Corbett della Kidman e Aaron Eckhart in Rabbit Hole non hanno ancora soluzioni; saprebbero forse riprendere a vivere in un pomeriggio di sole, seduti nel giardino della loro estate, ma per il momento la felicità è racchiusa in un sogno fragile quanto una bolla di sapone.

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