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L'amore è qualcosa di fantastico. Parola di Robert De Niro.

L'attore presenta a Roma Manuale d'amore 3.
di Edoardo Becattini

Robert De Niro con Laura Chiatti, Donatella Finocchiaro, Monica Bellucci e Valeria Solarino alla presentazione romana di Manuale d'amore 3
Robert De Niro (80 anni) 17 agosto 1943, New York City (New York - USA) - Leone. Interpreta Adrian nel film di Giovanni Veronesi Manuale d'amore 3.

mercoledì 20 ottobre 2010 - News

Sarà un caso che, dopo un (non)giovane di nome Dante (Francesco Mandelli) e un disc-jockey interpretato da Claudio Bisio, il narratore che sfoglierà per noi i nuovi capitoli del compendio amoroso di Giovanni Veronesi sia un tassista chiamato Cupido (Emanuele Propizio)? Forse no, considerando che il protagonista di Manuale d'amore 3 è il taxi driver per eccellenza della storia del cinema, l'uomo più emulato da varie generazioni di attori posti davanti a uno specchio in cerca di uno sguardo paranoico ed esaltato. C'è voluta una conferenza stampa allestita durante una pausa di lavorazione per vedere e credere ciò che era stato già da tempo annunciato: Robert De Niro protagonista dell'ultima delle ricette sentimentali di Giovanni Veronesi e Aurelio De Laurentiis. I quali, dopo le “appendici” sugli italiani all'estero (Italians) e sul gap generazionale (Genitori & Figli), tornano così alla manualistica più rodata (35 milioni di euro gli incassi complessivi dei primi due film) con un terzo tomo che si porta dietro molti degli attori delle puntate precedenti (Verdone, Scamarcio, Bellucci) più qualche nuova entrata (Michele Placido, Donatella Finocchiaro, Laura Chiatti e Valeria Solarino), tutti uniti a sostenere e controbilanciare la mole del mostro sacro newyorkese.
Dopo il ricco proprietario terriero di Novecento di Bertolucci e il gangster Noodles di C'era una volta in America di Sergio Leone, De Niro rientra in Italia dopo più di venticinque anni per assecondare il genere che da un po' di tempo gli risulta più congeniale (sta per uscire in America la terza parte di Ti presento i miei) e per interpretare (in italiano!) un maturo professore di storia dell'arte destinato a innamorarsi delle forme giunoniche di Monica Bellucci. L'episodio in questione si intitola “Oltre” (in merito a quella fase del percorso amoroso che segue “Giovinezza” e “Maturità”, gli altri due episodi previsti del film), ma è davvero difficile anche per gli altri attori presenti andare “oltre” e parlare liberamente, al di là della presenza di De Niro al loro fianco. Così che anche le loro parole si concentrano sugli aneddoti riguardanti l'attore italo-americano. Il quale, a sua volta, ricambia la stima con molta umiltà e qualche lacrima, a dispetto di un'atmosfera a dir poco festante.

Come è stato coinvolto in questo progetto?
Robert De Niro: Avevo sentito dire che Giovanni Veronesi era interessato a farmi interpretare un ruolo in un suo nuovo film. Per convincermi, mi ha mandato i primi due Manuali. Li ho visti e mi sono piaciuti molto, così come mi è piaciuta l'idea del ruolo scritto per me. Così, mi ha mandato la storia e quando ci siamo incontrati in Sicilia l'estate scorsa, mi sono reso conto che era una persona intelligente e ho deciso di accettare il ruolo.

È stato molto difficile recitare in italiano?
Robert De Niro: Un po' d'italiano lo parlo in realtà, ma la qualità dell'italiano richiesto dalle mie battute era davvero difficile e sofisticato, così ho dovuto imparare a memoria la giusta pronuncia. Non che sia stato difficilissimo, ma devo anche ammettere che non è stato sempre semplice, mi auguro solo di aver recitato con un italiano sufficientemente buono da non dover essere doppiato. Molto dell'umorismo sta anche nel fatto che il mio personaggio deve parlare un accento un po' strano.

Cos'è per lei l'amore?
Robert De Niro: L'amore è sempre lo stesso, a ogni età, ed è sempre meraviglioso: solo che, invecchiando, si è più consapevoli del fatto che tutte le cose hanno una fine. Giovanni Veronesi ha scritto il mio episodio con tanta dolcezza, dando al personaggio una seconda possibilità. D'altronde l'amore è qualcosa di fantastico. Di dolce e di fantastico.

Cosa la attira così tanto nella commedia contemporanea?
Robert De Niro: Le commedie generalmente hanno meno restrizioni. Nella commedia puoi provare su ogni cosa, puoi osare di più. Puoi essere molto più spregiudicato rispetto a un dramma. Mi piace fare commedie e devo dire che recitare in una commedia italiana è stato ancor più piacevole, grazie a una grande tradizione che gli permette in modo unico di coniugare comico e drammatico.

Le tre fasi evolutive dell'amore: Oltre
Giovanni Veronesi: Con “Oltre”, volevo parlare di quella fase dell'uomo dopo la maturità, quella fase molto delicata e molto dolce, in cui non si chiede più molto dalla vita. L'idea vincente dell'episodio con Bob è stata quella di affiancargli Michele Placido e Monica Bellucci: assieme li ho resi davvero un trio esplosivo! Standogli vicino, ho imparato molto cercando di osservare la sua dedizione: all'interno di un piccolo film italiano con attori a lui sconosciuti, lui dà il massimo e passa anche ore a imparare una singola battuta. Diciamo che sono andato a scuola e ho imparato abbastanza.
Monica Bellucci: Finalmente un ruolo femminile così bello e due grandi accompagnatori. Inizialmente ero molto stupita dall'idea di lavorare con questi attori: non sapevo cosa poteva venirne fuori. Inoltre eravamo tutti in qualche modo intimiditi dal De Niro star. Fortunatamente siamo presto riusciti a conoscere anche l'uomo e ce ne siamo davvero tutti innamorati. Si tratta davvero di una bellissima esperienza di cinema.
Michele Placido: Credo che siamo a un'età in cui si comunica molto di più fra colleghi parlando della vita e dei nostri piaceri che del nostro lavoro. A casa De Laurentiis, Bob ha rotto il ghiaccio subito facendosi una foto con tutti quanti. Poi abbiamo passato serate intere a dissertare sulla qualità delle mozzarelle del Sud, si è creata una grande atmosfera amichevole.

Giovinezza
Valeria Solarino: La giovinezza è quella fase in cui non si è ancora presa una direzione, quando ci ferma a pensare e si cerca di crescere oppure si cambia improvvisamente percorso di vita per una svolta esistenziale. Per quanto riguarda me stessa, sento di essermi arricchita molto in questi ultimi anni e anche grazie a questa esperienza.
Riccardo Scamarcio: Interpreto un giovane avvocato, un uomo che si trova in quella fase della vita in cui occorre fare scelte importanti, ma poi per una cosa di lavoro vengo mandato in un paesino di provincia della Toscana. A Castiglion della Pescaia vivrò grazie a una sbandata per il personaggio di Laura Chiatti un ritorno adolescenziale che metterà in crisi le mie prospettive sulla stabilità.
Laura Chiatti: Sono davvero molto onorata di partecipare a questo film, fin dalla prima volta in cui ho conosciuto De Niro non ho avuto il coraggio di dire niente. Tuttora credo di dover ancora realizzare. Il mio personaggio è una ragazza energica e brillante, con un carattere forte. Sono tuttavia il seme della discordia, quello che creerà problemi alla coppia Scamarcio-Solarino.

Maturità
Carlo Verdone: Ho preso parte a Manuale 3 un po' in extremis. Dovevo cominciare a girare il mio nuovo film in questo periodo ma mi sono reso conto che non sarei riuscito a finire di scriverlo per tempo. Così, di comune accordo col produttore De Laurentiis, mi sono preso un po' di tempo e ho trovato qualche spazio libero che ho cercato subito di impiegare chiedendo a Giovanni di poter occupare con una partecipazione al suo film. Mi ha risposto subito sì e ha creato un episodio alla Attrazione fatale con Donatella Finocchiaro, tanto bella e simpatica, quanto pericolosa e compulsiva. Lavorando a stretto contatto con De Niro, abbiamo avuto il privilegio di incontrare un grandissimo attore, una grandissima persona dotata di signorilità e di grande umiltà. Quando l'ho conosciuto avrei voluto parlargli per ore di Taxi Driver o Il cacciatore e invece siamo finiti a mostrarci le foto delle vacanze con la famiglia sul cellulare! Abbiamo creato un legame attraverso il telefonino.
Donatella Finocchiaro: Nell'episodio interpreto una donna affetta da una sindrome bipolare, una tendenza ossessivo-compulsiva. La sua ossessione per Carlo diventa follia vera, finché non divento per lui una minaccia seria. Ma non abbiamo voluto banalmente ridicolizzare una malattia seria, vedrete che l'episodio ha anche una sua complessità.

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