Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Alfonso Arau |
Attori | Maria Grazia Cucinotta, Primo Reggiani, Anne Parillaud, Geraldine Chaplin, Ernesto Mahieux Miriana Comiato, Ralph Palka, Mimosa Campironi, Miguel Ángel Silvestre, Giselda Volodi, Angélica Aragón, Pep Munné, Pietro Ragusa, Nathalie Caldonazzo, Piero Cardano, Maurizio Nicolosi, Maria Entraigues, Riccardo Floris, Elena Guerrini, Maria Del Monte, Modesta Maryam Aiello. |
Uscita | venerdì 18 giugno 2010 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,28 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 marzo 2014
Nel 1905 il cinematografo, la grande invenzione del momento, il mistero a cui nessuno sa dare ancora una spiegazione, conquista il sud Italia, gettando nello scompiglio la povera gente del circondario, ai quali pare una diavoleria. In Italia al Box Office L'imbroglio nel lenzuolo ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 380 mila euro e 79 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Sicilia, 1905. Federico studia contro voglia medicina e sogna con tutto il cuore di scrivere storie d'amore per il cinematografo, meraviglia di luce che riflette la vita su un lenzuolo. Commosso come i suoi paesani dalla magia del cinema, Federico abbandona gli studi e si improvvisa direttore di scena per Don Gennarino Pecoraro, vizioso produttore napoletano deciso a produrre un film tutto suo. Stufo di treni che arrivano alla stazione e di operai all'uscita dalle fabbriche, Don Gennarino commissiona al ragazzo una storia pruriginosa che 'scopra' aspiranti attrici e ne mostri generosamente le grazie. Ispirato dal bagno biblico della "Casta Susanna", Federico sceglie di immortalare le carni della bella Marianna, fattucchiera imbrogliona e lavandaia analfabeta di una scrittrice torinese. Il successo del film creerà non pochi problemi alla protagonista inconsapevole, additata e disonorata dal paese almeno fino a quando "u'mbrogghiu nt'o linzolu" non verrà rivelato.
Tratto dal romanzo omonimo di Francesco Costa, L'imbroglio nel lenzuolo recupera e racconta la luce dei Lumière e lo stupore che produsse nei primi spettatori. Dieci anni dopo le prime immagini proiettate a Parigi nel Boulevard des Capucines, il cinematografo approdò in Sicilia e innamorò fino alle lacrime contadini, comari e provinciali inurbati, che avvertirono l'impulso irrefrenabili di alzarsi dalle sedie per evitare che un treno in corsa gli piombasse addosso. Diretto da Alfonso Arau (Il profumo del mosto selvatico) e prodotto ed interpretato da Maria Grazia Cucinotta, L'imbroglio nel lenzuolo è ambientato nell'Italia del 1905, quando le proiezioni cinematografiche poterono finalmente contare su un'industria efficiente, su apparecchi più perfezionati, su un repertorio di film ampio e variato, prendendosi la loro rivincita sullo spettacolo d'arte varia, al punto da occupare tutto lo spazio del programma e a provocare la trasformazione di molti locali di varietà in veri e propri cinematografi.
Non dimostrando alcun senso di soggezione o di inferiorità nei confronti del vaudeville, il cinema riuscì ad integrarsi facendo leva, come il Gennarino di Ernesto Mahieux, su spettacoli pruriginosi e altrettanto promettenti di quelli offerti da ballerine o cantanti dal nome francese che si esibivano dal vivo. Rimpiazzata da femmine di luci, la vedette di turno cedette passo e scena a un'apparizione piuttosto che al suo manifestarsi vero e proprio. La "casta Susanna" della Cucinotta incarna proprio una di quelle ombre che galvanizzarono il pubblico maschile, solleticandone la curiosità voyeuristica.
Sullo sfondo di una terra sospesa tra leggende e superstizioni, Arau gira un melodramma popolare che si esprime in maniera didascalica e che declina (e spreca) le potenzialità del soggetto nell'ammiccamento pruriginoso e lezioso. Pur mantenendo un livello di sobrietà visiva, il regista messicano non riesce a infondere vitalità a quanto scorre "sul lenzuolo".
La fotografia di Storaro non basta a risolvere la questione della profondità temporale e le pur nobili suggestioni di un film modesto, che tradisce un'evidente vocazione televisiva e non brilla certo per consapevolezza di sceneggiatura o per slancio interpretativo. Fanno eccezione la performance di Ernesto Mahieux e di Giselda Volodi, aristocratica bellezza da promuovere a ruoli di primo piano.
L'IMBROGLIO NEL LENZUOLO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€6,89 | – | ||
€8,50 | – |
...in questi giorni ho letto critiche molto contrastanti su questo film, ieri finalmente sono andato al cinema! Nel film ci sono alcune "ingenuità" che, ... ahimè ... non sostenute da una fotografia, a volte troppo egocentrica e non complice della storia, tendono in alcune scene alla banalità. Ma il film ha anche un grande punto di forza, una storia che alterna, momenti divertenti e scoppiettanti [...] Vai alla recensione »
Film commedia italiana ambientato negli anni 30 con la Cucinotta che dimostra sempre piu' di non essere all'altezza del ruolo tenuto.Discrete la scenografia la musica e l'interpretazione di quesi tutti gli attori. Nel complesso un film scialbo, inutile,povero di idee e nel complesso discreto.Voto 6
... ragazze ero all'anteprima di Taormina...... Primo Reggiani è belloooooooo da morire... e nel film è bravissimo!!!! Riuscite a farmi avere un autografo?
ormai siamo così abituati a vedere megafilm in 3d......sparatorie ed esplosioni per due ore di fila.....che quasi avevo dimenticato il piacere di andare al cinema e godere pienamente ed in modo rilassato di un buon film!! beh questo è quello che mi è successo con "l'imbroglio nel lenzuolo"!! Un film che mi ha conquistato il cuore raccontando una storia lontana eppure [...] Vai alla recensione »
... se un FILM pur con i suoi difetti, riesce a farti ridere ed a raccontarti in 90 minuti una storia, vale SICURAMENTE la pena di essere visto!!! Io mi sono divertito tantissimo, le scene con la Volodi e Mahieux sono uno SPASSO ... quindi ... con o senza "l'imbroglio" ... buon CINEMA a tutti!
Siamo in una Sicilia dei primi anni del '900, fatta di persone semplici ed ingenue, piena di leggende ed antiche superstizioni. L'arrivo del cinema in questo contesto è visto come qualcosa di meraviglioso e inspiegabile; la gente è incoriosita dalle prime pellicole che vengono realizzate e soprattutto è impaurita perchè non distingue [...] Vai alla recensione »
A me il film è piaciuto, con l'eccezione di alcuni momenti della cucinotta, ho passato poco più di un'ora e mezza in relax. La fotografia è sensazionale, la storia intrigante e la regia di buon livello. Sorpresa dalla caldonazzo che si vede poco ma è brava.
Voglio dare cinque stelle alla Cucinotta, per aver raccontato di una Sicilia e di un Sud Italia in una chiave del tutto nuova! Ironia, eros e passione si alternano senza alcun accenno a mafia e violenza, depressi e sfigati, perchè al Sud c'è pure questo, creatività ed intraprendenza, gioia di vivere e voglia di non arrendersi! .
mai ho visto maria grazia cucinotta così brava. ottima nella descrizione della quotidianità dell'erbivendola marianna, con il tenero amore che la lega al suo giocondo, diventa addirittura superba quando l'assale la disperazione nel finale. l'idea del film rasenta la genialità, anche se avrei preferito vedere più povertà, più miseria nella resa visiva dei contadini, ma forse tutto quel lusso è una scelta [...] Vai alla recensione »
Volete vedere uno dei peggiori film della storia del cinema italiano? Bene! Per capire come si fa un pessimo film e soprattutto per capire cos'è un pessimo film, dovete vedere "L'imbroglio nel lenzuolo". La trama - anche se la storia è ripresa dal romanzo omonimo di Francesco Costa - è scopiazzata malamente dai migliori film di Tornatore (Nuovo cinema paradiso, [...] Vai alla recensione »
Convinto dalle recensioni del pubblico sono andata. Ora è tutto chiaro, erano i quattro parenti che sono andati avedere il film. Storia imbarazzante, recitazione vergognosa, tutto brutto e noioso. La Cucinotta è veramente impossibile ... La storia è supèerficiale, nonfa ridere, non commuove, non interessa .... un film veramente inutile
è un bel film, mi è piaciuto, soprattutto la storia. ho scoperto molte cose sul cinema antico, argomento che mi appassiona. non è di certo un capolavoro, ma è bello da guardare.
...quando vedremo la cucinotta recitare senza le tette al vento? ....il film non mi ha lasciato nulla.
E' la prima volta che vedo un film sul cinema muto...e mi sono spaccato dalle riste!!!!! La cosa innovativa è il nudo che invece nei film muti non c'era....almeno che io ricordi...però qua l'ho apprezzato molto!!! :D :D Veramente bravi Don Gennarino Pecoraro e la sorella. Da vedere assolutamente.
E' un film davvero bello,ingenuo,fresco,con un sapore di fiaba.splendida la Cucinotta ma bravo comunque tutto il cast.Consigliabile!
certamente il film non è un capolavoro ma neppure tutti i dipinti ( per restare in un campo che mi compete) sono opere d'arte: è purtuttavia un prodotto elegante dal punto di vista visivo e che scorre con una certa facilità dal punto di vista contenutistico. quello che trovo davvero straordinarie sono le locations: chissà dove si trova quella stupenda villa settecentesca [...] Vai alla recensione »
Consigliato da una collega sono andato a vedere il film con i miei figli, e ci siamo divertiti molto! Passo parola a chi è rimasto in città e vuole trascorre una serata piacevole! Buone vacanze a tutti
Non solo è statao sbandierato al vento che avremmo visto la Cucinotta nuda per la prima volta sullo schermo...ma ho avuto la netta sensazione che in quei pochi fotogrammi di "nudo" non ci sia proprio la Cucinotta ma un'altra ragazza!...Se così fosse ci sarebbe VERAMENTE L'Imbroglio...nel lenzuolo!
Anticamente, lo schermo era un lenzuolo bianco. Ci voleva l'arcaico Sud del 1905 per il nudo siculo di Maria Grazia Cucinotta, che in questo melodramma popolare disvela le sue grazie di lavandaia, proiettate su un lenzuolo, teso (con l'imbroglio), pronto a illudere, col miraggio del cinema, lo svogliato studente (in medicina) Federico. Un po' di macchiette, la luce abbacinante del meridione, catturata [...] Vai alla recensione »
Dapprima increduli per la sfrontata ingenuità, ci si lascia prendere da questa simpatica parodia del feuilleton. Dove si cerca di ricostruire lo sconcerto creato dall' apparire del cinematografo, magico mondo delle illusioni. Nel doppio senso, di cura degli affanni reali attraverso l' immersione nel sogno, e di inganno. Tra i personaggi che entrano ed escono dalla scombinata sceneggiatura un giovanotto [...] Vai alla recensione »