gabriella
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venerdì 1 luglio 2011
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tutto in una notte
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Bastano davvero poche ore per rimettere in discussione, e quindi in gioco quattro anni di matrimonio e la regista dimostra di sapersela cavare molto bene , avendo a disposizione solo l'arco di una notte.
Si parla di gelosia, di fedeltà, di priorità, di scelte, che inevitabilmente incideranno in un rapporto di coppia, alla fine si delinia un bilancio molto incerto per Michael e Joanna, un investimento emotivo destabilizzante per lei e un tadrivo mea culpa per lui. Si, perchè entrambi hanno tadito in quella notte, lui cedendo a un desiderio sessuale, subito spento appena consumato, e lei che invece sceglie di "fare all'amore", con Alex, trascorrendo la notte a parlare e dormire abbracciata a lui le ultime ore.
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Bastano davvero poche ore per rimettere in discussione, e quindi in gioco quattro anni di matrimonio e la regista dimostra di sapersela cavare molto bene , avendo a disposizione solo l'arco di una notte.
Si parla di gelosia, di fedeltà, di priorità, di scelte, che inevitabilmente incideranno in un rapporto di coppia, alla fine si delinia un bilancio molto incerto per Michael e Joanna, un investimento emotivo destabilizzante per lei e un tadrivo mea culpa per lui. Si, perchè entrambi hanno tadito in quella notte, lui cedendo a un desiderio sessuale, subito spento appena consumato, e lei che invece sceglie di "fare all'amore", con Alex, trascorrendo la notte a parlare e dormire abbracciata a lui le ultime ore. Non sarà più la stessa la coppia che si ritrova dopo il tempestivo rientro di Michael a casa, appesantito dal senso di colpa nonostante provi vigliaccamente a scagionarsi " Non volevo accadesse", come se non fosse stato presente, lui che fugge dalle responsabilità delle sue azioni, lei che ha sempre taciuto la sua conoscenza con Alex ( già questo dimostra quanto in realtà Alex abbia sempre avuto peso nella vita di Joanna ), le scarpe abbandonate sul pavimento, ai piedi del divano, non sappiamo se sarà argomento di discussione, d'indagine, sicuramente insinueranno dubbi, sospetti. Prima della partenza di Michael per Philadelfia, dopo la scenata di gelosia di Joanna, gelosa dell'avvenenza di Laura, collega del marito che dovrà accompagnarla nel viaggio di lavoro gli dice " io te lo risparmio.. lo farei".
Non può sapere alla fine se davvero glielo ha risparmiato, a meno che i due non siano disposti ad affrontarsi a viso aperto, reggerebbero alla verità?
Ha ragione Stuart, l'amico di Alex, quando gli dice "scommetto che non avete passato nemmeno cento giorni insieme, è il meglio.. lascia le cose come stanno"? da un punto di vista etico, certamente si, vero anche che l'idealizzazione di un sentimento mai soddisfatto , rimarrà sempre in una specie di limbo dove le emozioni saranno sempre amplificate dal non contatto con la realtà, magari è veramente meglio non metterlo mai alla prova.
Buon film, interessante, sottile e intelligente.
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foreveryoung
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lunedì 6 giugno 2011
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i sentimenti che non riescono a spegnersi
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Le dinamiche amore/passione e le differenze nel viverle fra uomo e donna,spiegate magistralmente in sole 24 ore.
Il film analizza il rapporto fra Joanna e Michael,sposati da quattro anni e di come possa sgretolarsi in una sola notte. Le differenze sono sostanziali e tragicamente universali.
L'uomo riesce a tradire fisicamente lasciandosi andare alla passione,mentre la donna pur di rimanere fedele con il corpo,decide di rinunciare al vero amore,rimasto vivo e latente anche attraverso gli anni.
Il regista lascia una sorta di finale aperto che però non impedisce di rimanere con l'amaro in bocca.
Credo che la vera essenza del film,si possa riscontrare nella frase finale di Joanna verso il suo "ex amore" Alex : - Cosa non darei per essere stanca di te-
Ottimo lavoro,consigliato.
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allek
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giovedì 2 giugno 2011
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ritenete che protagonisti sian sullo stesso piano?
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Ritenete che i due protagonisti siamo stati messi, dalla regista, sullo stesso piano? Lei sa benissimo con chi è il marito (pieno di rimorsi per qualcosa che non ha fatto) e con quale stato d'animo sia partito; lui non immagina neanche cosa stia facendo lei. Lui rinuncia a qualcosa che gli viene fornito su un piatto d'argento, lei offre la piena disponibilità ad essere corteggiata (anzi rimprovera il suo insospettabile EX di non spedirle più mail, ecc ecc..., oltre che si sono già visti altre volte). Dobbiamo assolverla perchè non si è concessa totalmente? avrebbe cambiato qualcosa? probabilmente sarebbe stato solo un aggravante!
Lui mi sembra zavorrato dallo stato d'animo, lei libera di agire in incognito.
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Ritenete che i due protagonisti siamo stati messi, dalla regista, sullo stesso piano? Lei sa benissimo con chi è il marito (pieno di rimorsi per qualcosa che non ha fatto) e con quale stato d'animo sia partito; lui non immagina neanche cosa stia facendo lei. Lui rinuncia a qualcosa che gli viene fornito su un piatto d'argento, lei offre la piena disponibilità ad essere corteggiata (anzi rimprovera il suo insospettabile EX di non spedirle più mail, ecc ecc..., oltre che si sono già visti altre volte). Dobbiamo assolverla perchè non si è concessa totalmente? avrebbe cambiato qualcosa? probabilmente sarebbe stato solo un aggravante!
Lui mi sembra zavorrato dallo stato d'animo, lei libera di agire in incognito. Solo il rientro anticipato del marito e le scarpe disordinatamente abbandonate sul pavimento riportano (almeno è quello che supponiamo) i protagonisti sullo stesso piano.
Inviterei la regista a ripetere lo stesso film INVERTENDO la situazione iniziale.
P.S. Il tradimento di un uomo è paragonabile a quello di una donna? tantissimi letterati (gente di pensiero) lo hanno posto su piani diversi. Qual è quello più grave? fisico o mentale?
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mirko84
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martedì 10 maggio 2011
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niente di nuovo
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In una newyork stereotipata le vicende sentimentali di una coppia che si trovera' a fare i conti con il tradimento solo mentale (?) per lei e fisico per lui.
Il film lancia qualche interrogativo allo spettatore sui grandi e inflazionati temi del tradimento e del senso di colpa.
Ci dobbiamo sentire in colpa se sentiamo di essere attratti da altre persone? E' solo questo gia' un tradimento? E' possibile perdonare al partner un'infedelta?
E' meglio mentire per non rovinare un rapporto a cui teniamo davvero?
Questi gli interrogativi lanciati e lasciati senza risposta, tanto che la sceneggiatura non ci mostra neppure quello che la coppia si dice al ritorno da quella lunga notte, ma si riflette su come i due affrontano i dilemmi morali del tradimento.
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In una newyork stereotipata le vicende sentimentali di una coppia che si trovera' a fare i conti con il tradimento solo mentale (?) per lei e fisico per lui.
Il film lancia qualche interrogativo allo spettatore sui grandi e inflazionati temi del tradimento e del senso di colpa.
Ci dobbiamo sentire in colpa se sentiamo di essere attratti da altre persone? E' solo questo gia' un tradimento? E' possibile perdonare al partner un'infedelta?
E' meglio mentire per non rovinare un rapporto a cui teniamo davvero?
Questi gli interrogativi lanciati e lasciati senza risposta, tanto che la sceneggiatura non ci mostra neppure quello che la coppia si dice al ritorno da quella lunga notte, ma si riflette su come i due affrontano i dilemmi morali del tradimento.
In un'ora e mezza precisa di film si bevono almeno cento litri di vino e cocktails, quasi a far credere che solo se beviamo possiamo essere sinceri anche con noi stessi. Forse un messaggio pericoloso.
Se siete interessati all'argomento andate direttamente alla Bibbia del maestro Kubrick : EYES WIDE SHUT.
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hatecraft
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domenica 17 aprile 2011
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come mettere le corna all'unisono
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con una fotografia calda dai colori vividi e da un effetto decisamente patinato - sembra di sfogliare il catalogo dell'ikea -, ci si può vedere qualsivoglia disamina sociologica sui trentenni e via discorrendo, ma e me pare che il succo del film sia solo una manierata ed impersonale ripresa su un manipolo di personaggi (insulsi e a tratti odiosi) che nella loro vita hanno evidentemente a cuore come arredare al meglio la casa cosa mettersi dove andare la sera che drink scegliere quale locale quale festa calcare, e crearsi una pletora di problemucci sentimentali affetti da un sentimentalismo scadente di serie z. dialoghi di una pochezza disarmante e vicenda che si regge sulle stampelle. finale che non riscatta il gettone.
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con una fotografia calda dai colori vividi e da un effetto decisamente patinato - sembra di sfogliare il catalogo dell'ikea -, ci si può vedere qualsivoglia disamina sociologica sui trentenni e via discorrendo, ma e me pare che il succo del film sia solo una manierata ed impersonale ripresa su un manipolo di personaggi (insulsi e a tratti odiosi) che nella loro vita hanno evidentemente a cuore come arredare al meglio la casa cosa mettersi dove andare la sera che drink scegliere quale locale quale festa calcare, e crearsi una pletora di problemucci sentimentali affetti da un sentimentalismo scadente di serie z. dialoghi di una pochezza disarmante e vicenda che si regge sulle stampelle. finale che non riscatta il gettone. nota: la Knightley tutto può sembrare meno che una scrittrice seppur alla page. nota II: menzione speciale almeno per le musiche di mansell che salvano parecchie scene donando atmosfere rarefatte e sospese.
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giuseppefaraci
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venerdì 25 marzo 2011
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buon film
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astromelia
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mercoledì 23 febbraio 2011
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closer 2
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al di là del tema,trattato altre volte nel cinema,il film racconta senza pretese,con logica esponenziale il tradimento di coppia senza però mai scadere nel banale,unico neo troppi bicchieri ...
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ultimoboyscout
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sabato 19 febbraio 2011
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tante parole, pochi fatti.
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tanto per cominciare non si mangiano le uova col succo d'arancio, ne ci si alza in piena notte e si chiede se ci sono pomodori...ma dove siamo? Kiera Knightley, anoressia evidentissima a parte, ha subito un'involuzione pazzesca rispetto ai promettenti inizi mentre Worthington dopo buoni film e il successone di "Avatar" dovrebbe scegliere con più cura i copioni da interpretare per evitare di venir risucchiato in film piatti e di livello complessivamente basso come questo, molto parlato, troppo ragionato, affatto vivace. Tagliata ottimamente per la parte Eva mendes, conturbante sirena ammaliatrice, è perfetta nell'incastro del gioco delle coppie. Il tuttoi in 24 ore non funziona, non si capisce molto del perchè la giovane coppia di sposi che vuole apparire normalissima e perfetta sia in realtà così in crisi e nasconda fin troppi segreti.
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tanto per cominciare non si mangiano le uova col succo d'arancio, ne ci si alza in piena notte e si chiede se ci sono pomodori...ma dove siamo? Kiera Knightley, anoressia evidentissima a parte, ha subito un'involuzione pazzesca rispetto ai promettenti inizi mentre Worthington dopo buoni film e il successone di "Avatar" dovrebbe scegliere con più cura i copioni da interpretare per evitare di venir risucchiato in film piatti e di livello complessivamente basso come questo, molto parlato, troppo ragionato, affatto vivace. Tagliata ottimamente per la parte Eva mendes, conturbante sirena ammaliatrice, è perfetta nell'incastro del gioco delle coppie. Il tuttoi in 24 ore non funziona, non si capisce molto del perchè la giovane coppia di sposi che vuole apparire normalissima e perfetta sia in realtà così in crisi e nasconda fin troppi segreti. Amore e tradimento, ci si potrebbero scrivere libri, anzi intere enciclopedie e tutti avrebbero torto e ragione ma senza poter dire chi ha torto o ragione.
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mr_mojo.risin86
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giovedì 27 gennaio 2011
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un film di parole e sguardi
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Last Nightè il film che ha inaugurato la movimentata edizione 2010 del Festival Internazionale del Film di Roma.
Una giovane coppia, bella e innamorata, viene messa alla prova, nella stessa notte, da ogni forma di seduzione e tentazione: mentre Michael (Sam Worthington) è in viaggio di lavoro con la sua nuova e sexy collega Laura (Eva Mendes), sua moglie Joanna (Keira Kneightley) incontra per caso l’altro grande della propria vita, Alex (Guillame Canet).
Melodramma di parole e di sguardi, concepito dall’esordiente regista Massy Tadjedin, affronta il delicato tema, di kubrikiana memoria (vedi Eyes Wide Shut), del tradimento, reale o solo pensato.
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Last Nightè il film che ha inaugurato la movimentata edizione 2010 del Festival Internazionale del Film di Roma.
Una giovane coppia, bella e innamorata, viene messa alla prova, nella stessa notte, da ogni forma di seduzione e tentazione: mentre Michael (Sam Worthington) è in viaggio di lavoro con la sua nuova e sexy collega Laura (Eva Mendes), sua moglie Joanna (Keira Kneightley) incontra per caso l’altro grande della propria vita, Alex (Guillame Canet).
Melodramma di parole e di sguardi, concepito dall’esordiente regista Massy Tadjedin, affronta il delicato tema, di kubrikiana memoria (vedi Eyes Wide Shut), del tradimento, reale o solo pensato. La concezione borghese dell’amore di coppia della nostra società, basato sulla fiducia e sulla fedeltà, viene messo in crisi ogni giorno dall’ineliminabile natura dualistica dell’uomo, eternamente in bilico tra mente e corpo, e si rivela per questo perdente, salvo il ricorso a scomodi compromessi. Tenendo fede alla lezione nietzschana, secondo cui non esistono fatti morali in sé ma soltanto interpretazioni morali di fenomeni, la regista narra con neutralità e occhio distaccato le vicende dei suoi personaggi, guardandosi bene dall’emettere giudizi di merito di alcun genere, fornendo così allo spettatore tutti gli elementi per farsi la propria opinione scevra da condizionamenti esterni.
Ciliegina sulla torta di questo film ben riuscito e dialogato, è la prestazione di Keira Kneightley che, nella sua sofisticata bellezza, si conferma ormai come una vera e propria attrice a tutto tondo. Eva Mendes, dal canto suo, interpretando un il ruolo di una disincantata donna in carriera, non sfigura affatto.
Il finale a conti fatti è un non-finale ma il messaggio dell’autrice, a quel punto già espresso, non dipende dall’esito concreto della vicenda.
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benedetta mattei
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giovedì 16 dicembre 2010
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i segreti del cuore
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Una passione carnale di una sola notte, ed un sentimento custodito nel cuore. Massy Tadjedin, già sceneggiatrice e adesso alla sua opera prima con la regia di Last night, film d'apertura al Festival di Roma, segue da vicino le tentazioni di una giovane coppia. Joanna Reeds (Keira Knightley) a New York con Alex (Guillaume Canet), prezioso ricordo parigino, e Michael Reeds (Sam Worthington) in viaggio con la nuova collega Laura (Eva Mendes). La narrazione per piani paralleli procede per tutto il film con un buon ritmo, creando attese e continue curiosità nello spettatore.
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Una passione carnale di una sola notte, ed un sentimento custodito nel cuore. Massy Tadjedin, già sceneggiatrice e adesso alla sua opera prima con la regia di Last night, film d'apertura al Festival di Roma, segue da vicino le tentazioni di una giovane coppia. Joanna Reeds (Keira Knightley) a New York con Alex (Guillaume Canet), prezioso ricordo parigino, e Michael Reeds (Sam Worthington) in viaggio con la nuova collega Laura (Eva Mendes). La narrazione per piani paralleli procede per tutto il film con un buon ritmo, creando attese e continue curiosità nello spettatore. Non si privilegia mai un personaggio rispetto all'altro inquisendo allo stesso modo le debolezze del marito e mancate verità di Joanna. Non si giudica perché anche un tradimento, reale o desiderato che sia, può rafforzare un matrimonio.
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