La solitudine dei numeri primi

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Un film di Saverio Costanzo. Con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Maria Neri.
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Drammatico, durata 118 min. - Italia, Francia, Germania 2010. - Medusa uscita venerdì 10 settembre 2010. MYMONETRO La solitudine dei numeri primi * * - - - valutazione media: 2,19 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
robyoby venerdì 17 settembre 2010
chiassoso Valutazione 1 stelle su cinque
74%
No
26%

Il bello, quando leggi un libro è che i protagonisti li scegli tu. Scegli inoltre di ricordarti e di amare alcuni aspetti del libro: la tua visione. Il bello di un libro è che difficilmenti lo assapori con una musica assordante a farti da sfondo perchè t'impedirebbe di leggere e capire i dialoghi... I dialoghi invece, in questo film, sono praticamente inesistenti e sostituiti da musica ad altissimo volume. Difficilmente penso di aver visto un film con una fotografia peggiore, con controluce accecanti e insensati. La storia di due persone che hanno vissuto esperienze forti che si approcciano all'amore con alterne vicende per rincorrersi e mai trovarsi viene vanificata con la rappresentazione di due psicopatici, sociopatici. [+]

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maria venerdì 17 settembre 2010
dove sono i numeri primi? Valutazione 1 stelle su cinque
84%
No
16%

se si considera che la definizione centrale del romanzo viene collocata nella scena del matrimonio di Viola e pronunciata da Viola stessa in chiave apparentemente sarcastica(proprio non sono riuscita a capirla questa....ma anche altre cose) , si può capire quanto il regista abbia preso sul serio l'opera. Se ne è appropriato facendo un'altra cosa, abbastanza incomprensibile e un po' noiosa. Per me si salvano solo le sequenze sui due traumatici episodi infantili;peraltro, Alice e Mattia bambini, e in parte gli adolescenti, sono interpretati molto meglio dei due personaggi adulti, imbalsamati in recitazioni grottesche(Rohrwacher compresa: oltretutto assolutamente inadatta fisicamente). [+]

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francesco giuliano venerdì 17 settembre 2010
il guscio della solitudine Valutazione 3 stelle su cinque
23%
No
77%

Parlerò solo del film per evitare le superflue discussioni che portano spesso ad evidenziare le differenze sostanziali tra un film e il romanzo da cui la storia del film è stata estratta. Il film descrive le storie parallele di Mattia e di Alice, il primo con il corpo pieno di cicatrici, la seconda claudicante. Sono queste lesioni che fanno presentire che i due hanno vissuto un’infanzia segnata da fatti tragici o comunque dolorosi. Fatti che gli hanno condizionato irreversibilmente la vita per tutta la sua durata, che hanno indotto nei loro comportamenti l’impossibilità di esprimere apertamente i sentimenti più genuini, e che hanno determinato in ciascuno di loro un chiudersi verso l’altro creando, naturalmente e involontariamente, un invisibile ma percettibile guscio protettivo per difendersi da chi gli potrebbe procurare soltanto del male. [+]

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maurizio giovedì 16 settembre 2010
saverio costanzo fa centro un'altra volta Valutazione 5 stelle su cinque
37%
No
63%

Film eccezionale sia per l'architettura della sceneggiatura che per il gusto quasi viscontiano-ma non estetizzante- del dettaglio che, infine, per la bravura degli interpreti. La Rohrwacher cresce esponenzialmente di film in film. Strepitosi i tre minuti che Filippo Timi si è ritagliato da co-sceneggiatore per costruire un "cameo" indinenticabile. Senz'altro ai livelli più alti della produzione cinematografica dell'anno.

[+] ... (di giuliaebasta)
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monclick giovedì 16 settembre 2010
che orrore! Valutazione 2 stelle su cinque
43%
No
57%

Ieri sera sono andato al Cinema per vedere questo film, ancora pieno dell'emozione che mi aveva dato il libro, uno dei migliori libri italiani letti negli ultimi anni. Il film l'ho trovato terribile: di una pesantezza oscura e tetra, claustrofobico e con personaggi che sembrano macchiette. Forse l'unica che non lo sembra è Viola, per il resto sembrano tutti stereotipi lombrosiani. Sono uscito dal Cinema dopo poco più di un'ora, lo sconsiglio assolutamente a meno che si abbia voglia di farsi un po' di male. Della Poesia che l'autore riesce a trovare nei personaggi si vede ben poco, quel che resta è solo un gran mal di stomaco e senso di soffocamento. Leggetevi il libro, bellissimo e poetico, e dimenticate questo Polpettone. [+]

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giulinet giovedì 16 settembre 2010
la solitudine ben raccontata Valutazione 4 stelle su cinque
27%
No
73%

Questo è un signor film se paragonato alle tante uscite recenti nelle sale. Il regista si vede che conosce bene il suo mestiere, dal taglio delle inquadrature a come dirige i suoi attori, tutti bravissimi. Bella la fotografia e sceneggiatura ben costruita. Si può dire però che è più un operazione stilistica dell'autore che un film per il grande pubblico. Infatti all'inizio si fa fatica a seguire la storia perchè chi non ha letto il libro, come me, perde il patos del racconto nel cercare di focalizzare i personaggi nei continui flashback usati dal regista per rivelarceli incrociandoli continuamente in un lungo arco temporale che li segue da bambini sino all'età adulta. E' un racconto sempre in tensione a cui fa da contralto una colonna sonora di memoria darioargentiana, e sia le atmosfere cupe e rarefatte dei dolorosi ricordi che i colori saturi delle sofferenze del presente contribuiscono a dare il senso del dramma di queste solitudini che il film ben racconta. [+]

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m.d.c giovedì 16 settembre 2010
amori impossibili nella solitudine urbana Valutazione 3 stelle su cinque
36%
No
64%

Tutto sommato un tradimento può essere davvero ben accetto, soprattutto se realizzato con la collaborazione attiva del "tradito". La solitudine dei numeri primi si discosta in modo felice dal libro omonimo di P. Giordano (piuttosto sopravvalutato) rispettandone lo spirito ma stravolgendone la struttura e modificandone con sapienza l'atmosfera che, rispetto alla pagina scritta, diviene sullo schermo decadente e persino malata. Così le vite guaste dei due protagonisti, l'anoressica Alice e l'autolesionista Mattia, si incrociano dando vita ad una deriva esistenziale credibilissima incarnata nel corpo martoriato di Alba Rohrwacher (costretta ad un orripilante dimagrimento) e in quello liso della scoperta Luca Marinelli. [+]

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brian77 giovedì 16 settembre 2010
regia, non romanzo Valutazione 3 stelle su cinque
55%
No
45%

Non ho letto il romanzo e devo dire che - a partire da quanto vedo sullo schermo - mi sembra che il materiale narrativo in sé sia piuttosto schematico, un po' furbastro. Ma il film ha ambizioni alte, Costanzo si conferma uno dei pochi registi italiani giovani che cercano di lavorare sulle immagini, che non cadono nella banalità da fiction paratelevisiva, che tentano soluzioni ambiziose di regia. In questo film a volte riesce, a volte no, a volte cade rovinosamente (il primo piano horror di Mattia mentre la madre dice che le fa paura è veramente ridicolo), ma nell'insieme cerca di fare del cinema. Dei personaggi, delle loro storie e delle loro enfatiche disgrazie, purtroppo mi frega poco: e questo è un limite del film. [+]

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lalli giovedì 16 settembre 2010
spesso ci sente soli numeri primi... Valutazione 3 stelle su cinque
25%
No
75%

ancora non ho letto il libro ma presto lo farò. un bel film con ottimi attori, fuori luogo a volte le musiche "horror"

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nicolac mercoledì 15 settembre 2010
incontri e vissuti Valutazione 3 stelle su cinque
38%
No
63%

Il film di Saverio Costanzo è un intreccio di storie, vissuti e incontri. Sono presenti diversi flashback che hanno come protagonisti Mattia e Alice. I due ragazzi sono descritti nelle loro problematiche, la trama del film è drammatica e carpisce l'attenzione dello spettatore. Mi ha colpito, in particolare, il rapporto di Alice con le sue amiche che la deridono e la figura complessa di Mattia. Complessivamente il film mi è piaciuto e ne consiglio la visione.

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