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Il nostro paese è destinato ad essere multirazziale

Presentato a Roma Il padre e lo straniero di Ricky Tognazzi.
di Luca Marra

Alessandro Gassman, Simona Izzo e Ricky Tognazzi al photocall.
Ricky Tognazzi (Riccardo Tognazzi) (69 anni) 1 maggio 1955, Milano (Italia) - Toro. Regista del film Il padre e lo straniero.

lunedì 7 febbraio 2011 - Incontri

25 anni, 25 film” celebra così le ‘nozze d’argento cinematografiche’ Simona Izzo al suo venticinquesimo lungometraggio col compagno Ricky Tognazzi, regista e sceneggiatore insieme alla moglie anche del loro ultimo lavoro Il Padre e Lo Straniero. Già presentata fuori concorso all’ultimo festival di Roma, la pellicola è stata proiettata in anteprima alla casa del Cinema capitolina e uscirà il prossimo 18 Febbraio in circa 100 copie.

La trama del film
Alessandro Gassman è un padre nervoso e iperfumatore che un giorno, mentre aspetta il figlio disabile, incontra un affascinante uomo siriano, interpretato da Amr Waked, che gli farà scoprire, sullo sfondo di una spy story, una Roma inedita, la Siria, e anche la vera amicizia, sentimento che cambierà lui e il rapporto con la moglie, Ksenia Rappoport.

La figura femminile secondo Simona Izzo
"Però" spiega Simona Izzo "in questo film la donna è una figura secondaria. Il nostro è un racconto maschile su un uomo che partorisce la sua paternità". Una storia ispirata dal romanzo di Giancarlo De Cataldo che anni prima di "Romanzo Criminale" pubblica “Il padre e lo straniero”. “Credo sia il libro più sentito di De Cataldo perché preso da una sua vicenda personale" dichiara la Signora Tognazzi "è un romanzo di formazione. Nessuno ci ha insegnato a essere padri e madri, anche se le donne hanno una capacità maggiore di ascoltare i silenzi dei figli, l’istinto materno è cercato meno dagli uomini. Infatti ricordo una bella considerazione del neuropsichiatra Bollea, scomparso pochi giorni fa. Lui diceva che a undici anni le madri dovrebbero sparire per far posto ai padri”.

Alessandro Gassman il giramondo
A questo punto la parola passa agli uomini, ai padri e figli d’arte nei film e nella vita. Per Alessandro Gassman la donna è salvifica: “Ho la febbre, ma ieri, solo vedendo mia moglie, mi è scesa di un grado”. Dopo la gag, il figlio di Vittorio Gassman ha raccontato l’importanza del suo ruolo nel film: “Ho imparato tanto da questo papà, oggi mi sento più cittadino del mondo, perché è un film sul multiculturalismo e nonostante mi manchi solo la Cina per completare il giro del mondo, ho sempre voglia di viaggiare”.

Ricky Tognazzi: Il merito è tutto degli attori
Un altro che ha viaggiato molto, soprattutto tra i generi cinematografici, è il regista Ricky Tognazzi: “Anche mio padre amava cambiare e sperimentare. Recitava nella commedia di successo, nei film degli esordienti e in quelli dei ‘pazzi’ come Ferreri. In questo ultimo lavoro penso che il merito vada agli attori, che pur non vivendo le situazioni di disagio descritte hanno saputo portare a galla i loro lati nascosti. Una forza anche di sceneggiatura”. Difatti, tra gli autori della storia è presente Dino Giarrusso: “Abbiamo lavorato tanto per cambiare poco rispetto al libro. Il lato spy story è stato limato per far emergere l’umanità del personaggio, e l'amicizia”. D'accordo anche Simona Izzo: “La nostra è anche una storia di amicizia senza pregiudizi e poi una considerazione sulla paternità nella cultura araba: loro dicono 'quando vedo mio figlio, vedo il mio fegato camminare'. Parlano di fegato e non di cuore come invece avremmo fatto noi occidentali, ciò sottolinea la forza di essere genitori”.

Gli assenti e la difficile situazione egiziana
A fare notizia non sono solo i presenti ma anche gli assenti: De Cataldo impegnato a Parigi, la Rappoport, in maternità, ha una nobile giustificazione, come anche Amr Waked, che anima la protesta degli artisti nell’Egitto in subbuglio di questi giorni, e dove, qualche mese fa, il film ha ricevuto 3 premi al Festival Internazionale de Il Cairo. "Io e Amr siamo diventati veri amici" dichiara Gassman "sono stato in Egitto e li non si possono nemmeno riunire le persone in cinque in pubblico. La democrazia latita”. Per Tognazzi un’emergenza che è anche artistica: "non hanno più fondi statali, la qualità delle pellicole si è abbassata tanto". Preoccupazione anche per la produttrice del film, Grazia Volpi: "Waked distribuisce il film nel mercato orientale. Ci preoccupiamo che Il Padre e lo Straniero non possa arrivare in Egitto dove ci hanno accolto benissimo, sarebbe un peccato perché parla dell’incontro di culture”. Il multiculturalismo ha convinto anche Rai Cinema che distribuisce il film in Italia. Paolo Del Brocco, amministratore delegato, ritiene che la pellicola è “In piena sintonia con la linea editoriale della Rai. Una storia che arriva al momento giusto anche se ora al cinema le commedie vincono, ridere fa bene ma per evitare che la tv fagociti il cinema con sole fiction di comici, bisogna educare il pubblico anche ad altri prodotti".
Chiusura tutta per Gassman jr: "Il nostro paese è destinato ad essere multirazziale, sarà un vantaggio… se saremo intelligenti".

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