turalix
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mercoledì 14 aprile 2010
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adrenalinico!
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Mi permetto di darvi un consiglio su questo film. Ovvero: prendetelo per quello che è. Un ottimo film d'azione ambientato in Iraq ai tempi (neanche troppo lontani) della caduta di Saddam. Qui non stiamo parlando di Platoon o Apocalypse Now. Certo...la sceneggiatura presenta qualche falla qui e la e il tutto si presenta come un "qualcosa" di già visto e a volte troppo scontato, ma i centoquindici minuti del film volano via in un batter baleno. Qui si parla poco e si agisce. Adrenalina. Tensione. Tachicardia. Non ci si annoia un minuto. A patto che lo prendiate per quello che è. Un ottimo film d'azione. Punto.
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big uncle
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mercoledì 14 aprile 2010
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matt damon è una garanzia
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bel film!!
strutturato bene e la storia è molto interessante...
merita di essere visto
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tommynini
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martedì 13 aprile 2010
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gomorra in iraq
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splendido film.regia perfetta.ambientazione da oscar.la vera soria dell'invasione in iraq e delle dissonanze tra poteri centrali e militari alla ricerca della pistola fumante.un matt demon carismatico alla ricerca della verita' tra agguati,ricerche inutili,disinformazione dei servizi segreti e colla borazione con una parte della cia.ottimo l'attore che interpreta la parte del generale irakeno.consigliato a chi ha amato apocalipse now.come l'america libera guarda se stessa ed odia la menzogna.bush verra' sotterrato dall'astro obama.da vedere assolutamente solo al cinema.
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mat49
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martedì 13 aprile 2010
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tanto casino per niente...
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Neanche da mettere in confronto a i tre bourne....
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alcoholfueledtommy
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martedì 13 aprile 2010
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una visione "aggiornata" della guerra
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Baghdad 2003, primo mese di guerra. L'ufficiale Roy Miller, militare ordinario ma che non difetta di buonsenso e misura, è frustrato dalla scarsezza di progressi nella ricerca delle famose armi di distruzione di massa, della quale lui e la sua squadra sono incaricati. Cercare la verità stravolgerà completamente la sua missione.
A 3 anni da "United 93" Paul Greengrass si butta nuovamente e con decisione nell'attualità, riportando l'attenzione al conflitto forse più discusso della Storia recente in un film di guerra moderno, lineare e diretto. Non c'è comunque nulla di nuovo da dimostrare nelle contraddizioni della guerra (anche se si avverte una chiara nota di amarezza, soprattutto nelle inquadrature finali.
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Baghdad 2003, primo mese di guerra. L'ufficiale Roy Miller, militare ordinario ma che non difetta di buonsenso e misura, è frustrato dalla scarsezza di progressi nella ricerca delle famose armi di distruzione di massa, della quale lui e la sua squadra sono incaricati. Cercare la verità stravolgerà completamente la sua missione.
A 3 anni da "United 93" Paul Greengrass si butta nuovamente e con decisione nell'attualità, riportando l'attenzione al conflitto forse più discusso della Storia recente in un film di guerra moderno, lineare e diretto. Non c'è comunque nulla di nuovo da dimostrare nelle contraddizioni della guerra (anche se si avverte una chiara nota di amarezza, soprattutto nelle inquadrature finali.) ,e niente viene concesso alla retorica o a facili distinzioni tra "amici" e "nemici". Conta soprattutto l'azione in una Baghdad labirintica, immensa e disastrata (ben resa dalla fotografia di Barry Ackroyd), dove si passa dai fastosi palazzi del regime ora sede del comando americano (la cosiddetta "Green Zone") alla guerriglia nelle strade per pura forza di immagini. E' qui che il particolare stile del regista, che in altri film poteva sembrare eccessivamente cinetico e confusionario, riesce a fondere abilmente finzione, spettacolo e realtà (a tratti vicino, come oggettività, ad un cinegiornale di guerra) con un perfetto senso del ritmo, della tensione e dello spazio filmico. Attori in parte, con Matt Damon che si libera con disinvoltura dei panni di Jason Bourne, e il sempre granitico Brendan Gleeson. Bello il personaggio antieroico del mutilato iracheno, interpretato da Khalid Abdalla.
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carmine antonello villani
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martedì 13 aprile 2010
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action movie allo stato dell'arte
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La coppia Greengrass/Damon torna a fare centro. Adrenalinico ed ipercinetico, “Green Zone” è un action movie che s’interroga sulle ragioni vere o presunte del conflitto iracheno. Vecchie ferite, la ragion di Stato non può molto dinanzi ad un ufficiale dell’esercito che ancora crede negli ideali di libertà ed uguaglianza. Troppe zone d’ombra a dispetto di quel titolo che fa presagire chissà quali prati verdi eppure la guerra è quasi sempre una follia quando in ballo ci sono vite umane ed interessi economici che vanificano persino le migliori intenzioni. Basato sul libro di un giornalista del Washington Post, il film ripercorre le vicende diplomatiche alla vigilia della Seconda guerra del Golfo portando alla luce crimini e misfatti dell’amministrazione Bush.
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La coppia Greengrass/Damon torna a fare centro. Adrenalinico ed ipercinetico, “Green Zone” è un action movie che s’interroga sulle ragioni vere o presunte del conflitto iracheno. Vecchie ferite, la ragion di Stato non può molto dinanzi ad un ufficiale dell’esercito che ancora crede negli ideali di libertà ed uguaglianza. Troppe zone d’ombra a dispetto di quel titolo che fa presagire chissà quali prati verdi eppure la guerra è quasi sempre una follia quando in ballo ci sono vite umane ed interessi economici che vanificano persino le migliori intenzioni. Basato sul libro di un giornalista del Washington Post, il film ripercorre le vicende diplomatiche alla vigilia della Seconda guerra del Golfo portando alla luce crimini e misfatti dell’amministrazione Bush. Armi di distruzione di massa ricercate con ossessiva determinazione e mai trovate, intrighi di palazzo e lotta per il potere, la CIA sa sporcarsi le mani se si tratta di mettere al potere un governo fantoccio che fa le veci dei vincitori. Paul Greengrass si conferma un genio del cinema d’azione grazie alle sequenze da videoclip che sono allo stato dell’arte; Greg Kinnear con la sua interpretazione della realpolitik è convincente come non mai; Matt Damon dona vivacità al gruppo di combattenti di stanza in Iraq nonostante riporti alla memoria l’agente smemorato immortalato nella saga di Bourne. Il resto è una ricostruzione minuziosa di scontri a colpi di mitra e lanciarazzi.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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g_andrini
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martedì 13 aprile 2010
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non male.
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Sinceramente mi è piaciuto nel mostrare le due facce della stessa medaglia. Due punti di vista differenti, in contrasto tra loro. La verità? Stà nel mezzo. E' vero che le armi di distruzione di massa erano praticamente assenti in Iraq, ma è anche vero che con delinquenti malati alla radice è impossibile dialogare. La guerra è così, a volte è impossibile evitarla, purtroppo.
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the84damy
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martedì 13 aprile 2010
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da non perdere!!!!!!!!!!!!!
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Ottimo film con una regia coraggiosa ma vincente ed un Matt Damon come al solito credibile nel suo personaggio.
Non si limita ad essere un validissimo ed appassionante film d'azione ma anche un film impegnato e fortemente riflessivo (una vera e propria denuncia alla precedente amministrazione Bush riguardo alla guerra in Iraq del 2003) motivo in più per tutti per andarlo a vedere.
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roman
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lunedì 12 aprile 2010
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avanti un altro
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D'accordo che siamo ormai avvezzi a cinema di bassa e bassissima lega, ma risulta davvero indigesto parlare bene di "the green zone".
Il soggetto, più che scontato, si regge su un pilastro del cinema commerciale d'oltre oceano: l'umile servitore (o, come in questo caso, il soldato - più precisamente lo Chief Warrant) che, probo ed onesto, scopre i loschi intrighi dei potenti (che sono sempre cattivi).
Al di là di una blanda rimemorizzazione della sporca vicenda della Guerra in Iraq, menzogna globalizzata dimenticata con la rapidità del lampo, il contenuto del film è davvero povero, per non dire poverissimo: super efficienza dei sempre vincenti marines e accessori vari, ecc. fino al nativo claudicante (che però non è critico nei confronti dell'intervento yankee) che riesce laddove non è riuscito il fior fiore della tecnologia e dell'addestramento nord americano.
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D'accordo che siamo ormai avvezzi a cinema di bassa e bassissima lega, ma risulta davvero indigesto parlare bene di "the green zone".
Il soggetto, più che scontato, si regge su un pilastro del cinema commerciale d'oltre oceano: l'umile servitore (o, come in questo caso, il soldato - più precisamente lo Chief Warrant) che, probo ed onesto, scopre i loschi intrighi dei potenti (che sono sempre cattivi).
Al di là di una blanda rimemorizzazione della sporca vicenda della Guerra in Iraq, menzogna globalizzata dimenticata con la rapidità del lampo, il contenuto del film è davvero povero, per non dire poverissimo: super efficienza dei sempre vincenti marines e accessori vari, ecc. fino al nativo claudicante (che però non è critico nei confronti dell'intervento yankee) che riesce laddove non è riuscito il fior fiore della tecnologia e dell'addestramento nord americano.
Suvvia!
Nota positiva: il film è girato con sapienza, e Greengrass, come già dimostrato in altre pellicole, gestisce sapientemente il caotico avvicendamento delle riprese da un elevato numero di angolazioni, rendendo in questo modo davvero avvicenti le scene d'azione.
Non più che "discreto", davvero, non più di questo
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[+] ma come????????
(di the84damy)
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exult
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lunedì 12 aprile 2010
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tanto rumore per nulla!
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Sinceramente un pò deluso!Un thriller che non é tale! Scontato nel suo dipanare elementi di giudizio già conosciuti.Incredibile quanto alla reale portata della ricostruzione degli avvenimenti.I mas media occidentali hanoo operato all'unisono coscienti di non avere alcuna prova in merito e quali portatori d'acqua del sistema lobbistico dell'apparato militare/industriale.Salvo poi cercare di rifarsi un'identità pulita addossando alla parte politica la responsabilità condivisa per anni.
Matt Demon sul quale tutto la pellicola é incentrata fa del suo meglio,ma sia le scenografie che la dinamica lasciano a desiderare.
Tanto rumoreper nulla!
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