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Benvenuti nella famiglia Benvenuti

La nuova fiction di Canale 5.
di Alessandra Giannelli

Benvenuti in famiglia
Massimo Boldi (78 anni) 23 luglio 1945, Luino (Italia) - Leone. Interpreta Lorenzo Benvenuti nel film di Paolo Costella Fratelli Benvenuti.

venerdì 19 marzo 2010 - Televisione

Benvenuti in famiglia
Da domenica 21 marzo, per sei appuntamenti (12 episodi da 50 minuti) in prima serata su Canale 5, torna la coppia Massimo Boldi e Barbara De Rossi (i fratelli Lorenzo e Teresa Benvenuti) in Fratelli Benvenuti, una fiction, a detta dello stesso Boldi, girata come un film, anzi sei film. Questo, ha dichiarato lo stesso attore, lo si è potuto constatare, soprattutto, alla realizzazione, grazie anche al regista Paolo Costella (non presente alla conferenza perché impegnato nelle riprese del prossimo cine-panettone dal titolo A Natale mi sposo). Un film raccontato in maniera moderna, con grande mezzi messi a disposizione da Mediaset, girato in 25 settimane per produrre 600 minuti di trasmissione (un terzo del tempo che si utilizza per un film) di cui Boldi è stato produttore esecutivo. Una commedia familiare dai grandi sentimenti. Tra gli altri, anche Massimo Ciavarro, i Fichi D'india (Jean e Luis), i Turbolenti (le Guardie, alla loro prima esperienza), ma anche la nota Gisella Sofio (la contessa), Elisabetta Canalis (Krishna), Elisabetta Gregoraci (diventata mamma il 18 marzo, nei panni di Chiara), ma, soprattutto, il grande attore teatrale Paolo Ferrari (nel ruolo di Pericle Benvenuti). Accanto a loro, i più giovani: Valeria Graci (Maria), Eleonora Gaggioli (Angela), David Sebasti (Paolo), che hanno reso la conferenza energica e divertente. In evidente concorrenza con Tutti pazzi per amore, sebbene posticipata un paio di volte, Mediaset punta su questa serie per il diverso target cui si rivolge, senz'altro più giovane, sebbene la fiction Rai sia molto amata.

Come mai, più volte, ne è stata spostata la programmazione?
Boldi: Ormai non c'è solo la guerra politica, ma anche quella televisiva. E' complicato, infatti, fare una buona televisione ed è complicato pensare che quel pubblico rimanga a guardare quello che tu hai faticosamente fatto. Stamattina, sono stato ospite di Rita Dalla Chiesa, a Forum, e lì ho detto che la cosa che mi inorgoglisce di più è il fatto di rimanere in questa famiglia, non solo la Benvenuti fantasia, ma quella professionale che ha portato la famiglia Benvenuti alla ribalta con Un ciclone in famiglia. Questo non c'entra niente con Un ciclone, anche perché ci sono tanti personaggi nuovi e sono, soprattutto, non attori, ma nostri amici. Siamo in una grande famiglia, che ci permette di lavorare e di dare al pubblico quella cosa in più che difficilmente si riesce ad avere. Sono contento di stare nella famiglia di Mediaset, che mi ha dato la possibilità di produrre la serie, anche grazie a mio fratello Fabio (che l'ha realizzata per la Mari film) e mi augurò che piacerà e abbia un seguito.
Barbara De Rossi, che esperienza è stata?
Io e Massimo per la sesta volta insieme ('come la Mondaini e Vianello' echeggia Boldi), ma stavolta siamo fratelli. Non volevamo, infatti, stancare il pubblico come marito e moglie. Così avevamo la possibilità di lavorare ancora insieme e di vedere un nuovo ruolo in cui crescere, cambiare. Teresa, il mio personaggio, è una che si sceglie sempre uomini sbagliati, anche perché ha deciso di dedicarsi ai suoi fratelli. Comunque, è una bella storia d'amore, ma non vi diciamo come andrà a finire.

Enzo Salvi, ti è piaciuto partecipare a questa fiction?
Lieto di aver lavorato con la 'famiglia Boldi' (ironizza). A parte tutto, sono dieci anni che lavoro accanto a Massimo e anche questa è stata una bellissima esperienza e spero che il pubblico gradisca, anche perché la serie è indirizzata sia al pediatrico sia al geriatrico, riusciamo a coprire tutte le fasce di età. Il mio personaggio (Claudio Benvenuti) è molto divertente, per la prima volta ho baciato e mi sono innamorato (nella fattispecie di Elvira, interpretata da Gea Lionello).
Barbara, come è stata la scena di sesso? (domanda rivolta dallo stesso Boldi)
È successo che a Massimo je rodeva tanto fare questa scena perché io dovevo fare una scena d'amore con Massimo Ciavarro (Angelo) e lui era geloso e, allora, si è presentato nella stanza e io gli ho chiesto che cosa ci facesse lì. Mi ha risposto che lui era in veste di produttore esecutivo e che doveva controllare e non si è mosso finché non è finita.
Boldi: Diciamola tutta…quando ha finito, c'aveva le guance molte rosse…perciò c'ha dato giù!!!!.
Barbara, ti senti meno a adatta a questo ruolo, rispetto a quello della moglie?
Mi trovo bene, come sorella, perché abbiamo la possibilità di interagire, di provare le nostre scene. Mi piacerebbe, se ci sarà un'altra serie, girare anche con Enzo perché mi piacciono le cose di famiglia, sono cose nelle quali si ritrovano tutti e poi questa è una famiglia particolare. Abbiamo la possibilità di portare avanti, insieme, le nostre storie.
Pensi di diventare una perfetta show-girl?
De Rossi: No, non ci penso adesso.

Vi siete ispirati a Centrovetrine?
Boldi: Questa idea nasce da un signore che si chiamava Pipolo. Castellano e Pipolo, nel 1986, fecero un film, dove c'ero io, ma anche Ciavarro, De Sica e si chiamava Grandi magazzini. Mentre giravo Un ciclone in famiglia, parlavo con Pipolo e ci chiedevamo se era possibile fare I grandi magazzini 2, ma i grandi magazzini non ci sono più, ci sono i centri commerciali. Pensavamo ogni tanto a questa idea, poi anche Pipolo, purtroppo, è scomparso. Un giorno io raccontati a Paolo Costella questa idea, l'abbiamo proposta a Giancarlo Scheri (direttore delle fiction) e gli è piaciuta. Non è un'idea nuova, ma diversa. Siamo nella famiglia, ma è moderna.
Scheri: Abbiamo raccontato quello che avviene un po' nelle grandi città dove spariscono le botteghe di quartiere e nascono i centri commerciali. Volevamo raccontare questo e cioè la storia della famiglia di piccoli imprenditori che vede messa la propria attività in pericolo quando sorge il centro commerciale.
Boldi: Poi, col tempo, scopriremo un altro mondo, un nuovo mondo, diverso dal precedente.
Paolo Ferrari, come si trova in questo cinema, lei che ha fatto il grande teatro?
Massimo ha anticipato quello che volevo dire io. Non c'è mai niente di nuovo, ma mi è sembrato, con questa fiction, di essere tornato a La cittadella a quando le fiction erano girate con una certa cura. La produzione ha fatto un miracolo, realizzandola in tempi brevi usando la stessa meticolosità di quando i tempi erano più dilatati. Ho incontrato un Boldi che non conoscevo se non attraverso il cinema; un attore di una certa professionalità, ma questo è stato un gruppo in cui c'era armonia, gentilezza e la disponibilità, che mi hanno fatto pensare, ogni tanto: 'forse, sono stranieri'. Ho incontrato un regista che non conoscevo, cui non ho mai sentito alzare la voce ed è sempre stato disponibile. Difficilmente, mi capiterà di lavorare con questo entusiasmo e divertimento. E' la prima volta, dopo tanti anni, in cui, arrivando sul set, ti senti dire 'ciao, come stai?'. Per questo, ringrazio tutti di aver pensato di aver usato un attore 'giovane' come me perché mi ha dato vitalità e mi ha fatto riconciliare con questo mestiere.
Gloria Guida, che professionalità incontra lei oggi nel teatro, avendo lavorato con Garinei?
Mi è venuta la pelle d'oca, quando Ho sentito il nome di Garinei. Ho lavorato lui per cinque stagioni, ho fatto una gran bella gavetta. Purtroppo, avendo avuto l'incontro con lui, che è stato il più grande, per me è difficile fare un paragone. Il mio approccio alla fiction è stato normale, sono entrata in punta di piedi, dopo quasi vent'anni. Mi è piaciuto, mi sono divertita in un ruolo che Massimo mi ha dato l'opportunità di fare.

Come mai è stata così tanto lontana dalle scene?
Guida: Il perché lo sapete tutti e cioè perché mi sono dedicata alla famiglia, a mia figlia e Massimo mi ha coinvolta, mi ha fatto il lavaggio del cervello, è stato molto bravo e non ho saputo dire di no.
Massimo Ciavarro, ti piace il tuo personaggio?
È la prima volta che faccio un personaggio brillante, delle volte buffo, quasi comico ed ero un po' spaventato. Sono andato sul set un po' prima e di ispirazione ne ho trovata molta. È stato divertente, soprattutto perché guidato da Paolo, persona di una vera gentilezza, e poi Barbara alla fine rideva e questo mi dava la certezza che me l'ero cavata. Speriamo che si possa continuare perché, come diceva Ferrari, raramente si lavora così. Il cinema è fatto, spesso, da 'loschi figuri', qui abbiamo trovato dei veri signori.
Fichi D'india, vi è piaciuto lavorare in questa fiction?
Il nostro amico Massimo ci porta sempre in giro per il mondo, stavolta, invece, siamo rimasti in Brianza, proponiamo per il seguito un luogo esotico!.
Boldi: Nella seconda serie, farete i becchini!.
Boldi, alternare la cinema e tv cosa ti comporta?
Quando scatta il ciak non capisco più niente e vado dritto per la mia strada e mi piace proprio perché quella è la mia vita, non potrei farne a meno. Tanti mi chiedono perché non faccio il teatro, ma non credo che mi possa dare la stessa sensazione che mi dà la macchina da presa.
Puoi descrivere il tuo personaggio?
Boldi: È stravagante, divertente, anche un po' folle, ma, soprattutto, è buono come il pane!.

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