Fair Game - Caccia alla Spia |
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Un film di Doug Liman.
Con Sean Penn, Naomi Watts, Sam Shepard, Bruce McGill, David Andrews.
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Titolo originale Fair Game.
Azione,
durata 107 min.
- USA 2010.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
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Dio benedica l'America...nonostante tutto.
di ultimoboyscoutFeedback: 89733 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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lunedì 10 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La pellicola si basa su un fatto realmente accaduto nel 2003 che ha avuto come protagonista l'agente CIA Valerie Plame. La trama infatti è tratta direttamente dalle sue memorie, pubblicate alcuni anni dopo. Doug Liman rinuncia totalmente all'azione per mettere in risalto i fatti e la narrazione, lo fa basando la storia sulla tensione e sul ritmo ma il risultato è un film troppo retorico e molto conformista, fatto bene ma scontatissimo e soprattutto fuori tempo massimo. Dietro la maschera della spy story si cela un discorso fatto essenzialmente di segreti ed equilibri, di sguardi buttati all'interno delle stanze oscure dei poteri forti, mette il dito e lo gira nelle ferite delle verità (o presunte tali) mai dette e nella piaga che ancora oggi è l'Iraq. Ma nel panorama dei tanti film simili, questo di Liman ha almeno il merito e l'originalità di aver proposto una prospettiva differente e insolita, quella della crisi familiare tra l'agente Plame e il marito Joe Wilson. Lo stile è quello del ginema di genere anni '70, cinema di denuncia socio-politica misto al genere spionistico ma il grido, al regista, resta soffocato in gola, proprio perchè crea un ibrido che non sa da che parte stare, lontano da "The Bourne identity" ma anche da "Mr. & Mrs. Smith", tanto per citare quelli che potrebbero essere i più affini diretti dallo stesso Liman. E soprattutto, se Liman avesse voluto raccontare come si è arrivati al conflitto in Iraq, non solo non c'è riuscito ma non ci è andato nemmeno vicino. Film che si addice alle idee social e progressiste di Sean Penn, che è grande attore e dovrebbe scegliere i copioni con più attenzione, lasciando certi lavori ad altri colleghi da nome e curriculum meno altisonanti. Film brutto, noiso, spesso statico di cui si può comodamente fare a meno.
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