|
|
nino quincampoix
|
giovedì 12 maggio 2011
|
quel bel cinema francese...
|
|
|
|
C'è un certo cinema francese che affascina ed emoziona (e soprattutto, fa uscire soddisfatti dal cinema) perchè rappresenta la vita umana senza fronzoli e con una delicatezza esemplare. Alix Delaporte racconta ma senza diventare verbosa: non le interessa di dirci perchè Angèle è andata in carcere o perchè fosse costretta a vivere di espedienti persino per riuscire a comprare un pupazzo al figlio o per raggiungere in bici la sua nuova vita. Le immagini quasi rarefatte di una Normandia perfetta per una storia d'amore poco ortodossa (che vediamo svolgersi negli occhi bellissimi della protagonista, un'ottima Clotilde Hesme - affiancata da un bravissimo Grégory Gadebois, della Comédie-Française) ricordano i fratelli Dardenne o come è stato già detto Rohmer.
[+]
C'è un certo cinema francese che affascina ed emoziona (e soprattutto, fa uscire soddisfatti dal cinema) perchè rappresenta la vita umana senza fronzoli e con una delicatezza esemplare. Alix Delaporte racconta ma senza diventare verbosa: non le interessa di dirci perchè Angèle è andata in carcere o perchè fosse costretta a vivere di espedienti persino per riuscire a comprare un pupazzo al figlio o per raggiungere in bici la sua nuova vita. Le immagini quasi rarefatte di una Normandia perfetta per una storia d'amore poco ortodossa (che vediamo svolgersi negli occhi bellissimi della protagonista, un'ottima Clotilde Hesme - affiancata da un bravissimo Grégory Gadebois, della Comédie-Française) ricordano i fratelli Dardenne o come è stato già detto Rohmer. Appunto, quel cinema francese bello ed elegante, intenso e profondo, che non ha bisogno di esplosioni o battute demenziali per lasciare lo spettatore rapito davanti allo schermo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a nino quincampoix »
[ - ] lascia un commento a nino quincampoix »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
mariocarraro
|
martedì 10 maggio 2011
|
il mare ci insegna a ponderare
|
|
|
|
E' vero che siamo quello che siamo per quello che e' stato il nostro passato;
ma a volte basta una opportunita' per diventare quello che avremmo voluto essere.
(Troppa rettorica?)
Film molto bello ,ben fatto e bella la scenografia.
|
|
|
[+] lascia un commento a mariocarraro »
[ - ] lascia un commento a mariocarraro »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
flyanto
|
domenica 1 maggio 2011
|
mio commento personale
|
|
|
|
Film sull'incontro di due persone sole e quasi disperate. Delicato, forse un pò lento sebbene tale ritmo serva a scandire l'evolversi reale della relazione. Delicato come tutti i films d' Oltralpe.
|
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
goldy
|
domenica 1 maggio 2011
|
fisicità e sentimento
|
|
|
|
Partendo dall'importanza degli occhi a scapito della voce, questa storia racconta di una lei molto bella, anche se di una bellezza molto aspra e schiva e di un lui decisamente diverso per l'attività che svolge (pescatore nel Mare del Nord) e per l'estrazione sociale dal quale proviene. Sono portatori di esigenze diverse che se incrociate possono imprimere una svolta positiva alle loro vite. E così succede. Lei immediatamente disponibile, lui invece iinsospettabilmente cauto. frenato vuole essere certo che lei sia lì per lui. E con sguardi, appunto e attraverso piccoli eventi concreti prende forma la loro storia e pervengono a una soluzione positiva che probabilmenre durerà nel tempo.
[+]
Partendo dall'importanza degli occhi a scapito della voce, questa storia racconta di una lei molto bella, anche se di una bellezza molto aspra e schiva e di un lui decisamente diverso per l'attività che svolge (pescatore nel Mare del Nord) e per l'estrazione sociale dal quale proviene. Sono portatori di esigenze diverse che se incrociate possono imprimere una svolta positiva alle loro vite. E così succede. Lei immediatamente disponibile, lui invece iinsospettabilmente cauto. frenato vuole essere certo che lei sia lì per lui. E con sguardi, appunto e attraverso piccoli eventi concreti prende forma la loro storia e pervengono a una soluzione positiva che probabilmenre durerà nel tempo. Una vittoria dei sentimenti nonostante tutto ? Non so. Non sarei così ottimista e tornerei sul'aspetto fisico dei due che maggiormente colpisce cioè l'evidente disparità sul grado di avvenenza che li caratterizza. Mi chiedo se si sarebbe ottenuta la stessa conclusione se fosse stato lui ad essere bellissimo e lei decisamente no.. Il problema dell'inadeguatezza fisica sulla quale molto spesso si tende a sorvolare in nome della superiorità dell'intelligenza , in realtà ha un peso specifico che non si alleggerisce ricorrendo all'esaltazione di altre virtù più nascoste..
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
laulilla
|
sabato 30 aprile 2011
|
una strada in salita
|
|
|
|
Viviamo in un'epoca strana e contraddittoria che ci presenta un'umanità luccicante di salute, ricchezza e benessere, ma ci induce a ignorare che la una grande parte degli uomini nostri contemporanei vive nella malessere e nell'indigenza, che non sempre si palesano, perché il riserbo e la dignità spesso inducono a soffrire in solitudine l'individuale disperazione. Questa è, per esempio la condizione di Angèle, una giovane e bella ragazza francese che, dopo due anni di galera, per motivi che non ci vengono detti, ma che hanno a che fare con la morte del marito, riesce a ottenere la libertà condizionata. In questa precaria condizione, sola al mondo e senza lavoro, Angèle vorrebbe, almeno, ricuperare l'affetto del suo bambino, che per il momento vive coi nonni paterni.
[+]
Viviamo in un'epoca strana e contraddittoria che ci presenta un'umanità luccicante di salute, ricchezza e benessere, ma ci induce a ignorare che la una grande parte degli uomini nostri contemporanei vive nella malessere e nell'indigenza, che non sempre si palesano, perché il riserbo e la dignità spesso inducono a soffrire in solitudine l'individuale disperazione. Questa è, per esempio la condizione di Angèle, una giovane e bella ragazza francese che, dopo due anni di galera, per motivi che non ci vengono detti, ma che hanno a che fare con la morte del marito, riesce a ottenere la libertà condizionata. In questa precaria condizione, sola al mondo e senza lavoro, Angèle vorrebbe, almeno, ricuperare l'affetto del suo bambino, che per il momento vive coi nonni paterni. L'impresa non è tra le più facili, la strada di Angèle è tutta in salita, come ci ricordano le sue pedalate in bicicletta lungo il territorio "up and down" di una triste e grigia Normandia.
Per uscire da questa situazione, Angèle tenta, attraverso un annuncio matrimoniale, di sistemarsi in modo da portare dinanzi al giudice le prove di un avvenuto reinserimento sociale e di una finalmente raggiunta serenità. Tony è l'uomo che le risponderà: più maturo di lei, gran lavoratore, rozzo e sgraziato nell'aspetto (il che lo rende timido e taciturno), fa il pescatore nello stretto della Manica, in un mare infido (che gli ha da poco portato via il padre) e avaro: riesce a portare sul mercato, alla madre che lo rivenderà, il pesce che può trovare a seconda della stagione: non la ricchezza, dunque, ma una vita dignitosa e pulita. Tony vorrebbe sposarsi per consentire alla madre, vecchia e stanca di riposarsi un po'. L'incontro dei due non è fra i più felici: troppo diverse da quelle di Angèle sono le aspettative di Tony, che vorrebbe, se non l'amore di lei, almeno un po' di dolcezza solidale e di tenerezza, difficilissime per chi ha alle spalle una storia crudele e dura. Eppure Angèle, potrebbe farcela, anche se i tempi si prospettano lunghi e faticosi, perché è un'educazione sentimentale vera e propria quella che dovrà farne una vera moglie e una vera madre.
Il film ha il grande pregio di scavare in un ambiente poco raccontato, in cui uomini e donne vivono quasi marginalmente al nostro fianco, senza che noi riusciamo a vederli davvero. La loro vita, che è fatta di stenti, di sacrifici, di meschinità, talvolta, ma anche di slanci generosi, è descritta con una fotografia scura e netta, che indaga comportamenti, sguardi, stati d'animo, con l'indispensabile indugiare di chi vuol capire a fondo un mondo in cui i drammi individuali si consumano in silenzio; in cui i sentimenti delicati, che si celano per pudore, possono diventare affettuosi e accoglienti modi di rapportarsi con gli altri. Gli attori sono molto bravi a rendere questa difficile condizione, benissimo diretti da una regista che utilizza il grande patrimonio francese della finezza dell'analisi psicologica per darci un più che convincente ritratto di un milieu sociale, oltre che di due umanissimi personaggi.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a laulilla »
[ - ] lascia un commento a laulilla »
|
|
d'accordo? |
|
|
|