Fantasia e fantasmi
Ha sempre voglia di volare Maurizio Nichetti. Che sia per raggiungere le alte vette della comicità silenziosa e metropolitana di Jacques Tati (Ratataplan), per superare il confine del progresso tecnologico digitale (Honolulu Baby) o per raccontare in televisione la storia di un medico severo che si converte alla terapia del sorriso (Dr. Clown), le sue ali sono quelle leggere e ariose della fantasia più fanciullesca e e dell'ironia più vitale. Mantenendo anche nel passaggio alla regia per la fiction televisiva il suo caratteristico occhio al cinema internazionale, nel nuovo film presentato ieri sera al RomaFictionFest, Agata e Ulisse, Nichetti prende spunto un po' da Ghost e un po' dalle commedie sui fantasmi, mescolando la screwball americana con la Commedia all'italiana. Sul palco dell'Auditorium della Conciliazione si è presentato senza più i suoi caratteristici occhialoni rotondi e senza i suoi baffi incolti. Ma, anche se i tratti salienti vengono meno, evidentemente non è lo stesso per la sua voglia di confrontarsi con argomenti insoliti in senso umoristico. Lui stesso, in apertura di serata, dichiara che Agata e Ulisse è una commedia romantica che muove i suoi passi dal mondo del paranormale, ma in cui "l'elemento paranormale non viene sviscerato come in un trattato scientifico, ma solo come base per creare una commedia dove predominano i non-sense e le situazioni paradossali".

I due protagonisti
Come si evince facilmente dal titolo, questa storia "para-surreale" ruota attorno a due personaggi. Agata è una sedicente sensitiva, una maga truffatrice che sostiene di svolgere un servizio di assistenza retribuita alla comunità, ma anche una madre seria e di buon carattere, mentre Ulisse è uno scienziato che crede nel positivismo scientifico e nel raziocinio illuminista, con uno stile di vita sobrio ed estremamente preciso. Attorno a loro si muove una storia di tono leggero ma dall'intreccio complesso che coinvolge più situazioni e personaggi. Oltre alle schermaglie amorose fra Agata e Ulisse, c'è la figlia adolescente di Agata, Milla (Rosabel Laurenti Sellers), i suoi primi sospiri d'amore e il desiderio di scoprire l'identità del padre scomparso, una vecchia vedova vicina alla sfratto desiderosa di mettersi in contatto col marito defunto, e infine i siparietti comici della coppia di assistenti di Ulisse al laboratorio di ricerca di Istituto di Ricerche Paranormali, interpretati da Lucia Ocone e Gianluca Ansanelli.
Di quanto il filo conduttore del progetto sia una comicità dinamica e coinvolgente, hanno parlato anche i due protagonisti presenti in sala insieme a tutti gli altri membri del cast. Per Antonio Catania, "essere stato scelto per interpretare un personaggio serio con delle solide certezze da uomo di scienza è stato divertente ma impegnativo dal punto di vista della commedia. Il suo scetticismo per il mondo soprannaturale è tale da fargli rasentare l'antipatia, perciò l'aspetto più importante era lavorare su questa antipatia per trasformarla in qualcosa di gradevole e divertente". Sempre l'attore protagonista aggiunge: "Il divertimento nasce dal contrasto fra due elementi: fra le seriose certezze di Ulisse e le situazioni assolutamente irrazionali in cui lo caccia Agata".

Una bella favola...
Ed è d'accordo la stessa Agata che, nelle parole di chi la interpreta ovvero Elena Sofia Ricci, "è una ciarlatana, un'imbrogliona, un po' un personaggio da commedia all'italiana. Truffatrice di animo gentile, con in più una figlia alla quale vuole bene e che deve educare da sola". L'attrice di Mine vaganti e de I Cesaroni è quella che meglio interpreta la filosofia Nichetti quando afferma che "è un film dove niente va preso sul serio se non l'aspetto ludico, l'elemento del divertimento e del gioco". A presenziare all'anteprima che anticipa la messa in onda sulle reti Mediaset il prossimo autunno, anche i due produttori del film, Paola e Fulvio Lucisano. Quest'ultimo con onestà ha dichiarato "di non esser stato era troppo convinto della storia inizialmente", pur trattandosi di un soggetto scritto dalla coppia di vari successi giovanili, Fausto Brizzi e Marco Martani. "Poi, grazie alla fantasia e all'estro di Maurizio, il film si è trasformato in un piccolo gioiello, una bella favola per tutta la famiglia".