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Festival di Venezia: [REC]2, i registi non faranno un terzo capitolo

Il film è nato per rispondere alle curiosità del pubblico.
di Marlen Vazzoler

Più punti di vista, un unico incubo
Manuela Velasco (48 anni) 23 ottobre 1975, Madrid (Spagna) - Scorpione. Interpreta Ángela Vidal nel film di Jaume Balagueró, Paco Plaza [Rec] 2.

giovedì 3 settembre 2009 - Incontri

Più punti di vista, un unico incubo
Ieri sera si è tenuta la proiezione di [REC]2, sequel di [REC], sempre scritto e diretto dai registi Jaume Balaguerò e Paco Plaza.
Il seguito riprende la storia del primo film e inizia quindici minuti dopo che Angela Vidal, ultima sopravvissuta della misteriosa epidemia che ha infestato l'edificio, è stata colpita dal virus. In questo secondo film si moltiplicano i punti di vista della pellicola: seguiamo una squadra delle forze speciali tipo SWAT e un gruppo di ragazzini che per curiosità riesce ad entrare nell'edificio e ne rimangono chiusi dentro. I registi confessano di essersi ispirati al mondo dei videogames e dei social network.

Qual è la differenza di budget tra il primo e il secondo film?
Jaume Balaguerò: Il budget era molto simile, un po' di più quest'anno, è cresciuto in proporzione al film. Ma mi preme dire che volevamo che lo spirito fosse lo stesso. Inizialmente abbiamo fatto [REC] con un budget basso, volevamo che [REC]2 avesse lo stesso tipo di risorse del film precedente.
Lo show televisivo, le telecamere sui caschetti, che società è quella in cui avvengono queste cose?
Paco Plaza: Abbiamo parlato molto di questo, è come se attualmente le telecamere non ci fossero più è una realtà un po' strana, viviamo nell'era di facebook, di twitter. È come se la realtà esistesse non per essere vissuta ma per essere raccontata, esibita, divulgata, trasmessa. Questo per me è stato un elemento importante, un elemento di riflessione un elemento che ci ha fatto pensare, che ci ha sorpreso e a volte preoccupato.

Com'è stata sviluppata la tematica del sovrannaturale?
Jaume Balaguerò: Già alla fine del primo film c'erano degli elementi sovrannaturali come l'episodio del corpo della bambina.... Nel secondo film abbiamo voluto approfondire questa tematica, questo universo composto da demoni, elementi legati alla Chiesa, al Vaticano.
Ci sarà un terzo episodio in cui il virus si espande al di fuori dell'edificio?
Paco Plaza: Secondo me no ma forse con un altro regista. Entrambi vogliamo tornare al nostro mondo, riprendere a lavorare da soli. Per entrambi è stata una bellissima esperienza, però entrambi pensiamo che con [REC]2 si sia concluso questo percorso.
L'uso del night shoot permette di vedere una doppia realtà, funge quindi un po' da occhio spirituale.
Paco Plaza: Innanzitutto si trattava di qualcosa di estetico, di mostrare alcuni personaggi che si vedono solamente al buio. Il night shoot permette di mostrare e quindi di vedere un'altra realtà che noi non vediamo oppure forse non vogliamo vedere. Questo dispositivo ha una funzione un po' metaforica che ti permette di vedere di più.

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