Il gotha della nuova commedia italiana
Tutti riuniti per lo stesso film. Oggi sposi vede infatti alla sceneggiatura la premiata ditta Brizzi e Martani (Notte prima degli esami, Ex) assieme a Fabio Bonifacci (Notturno bus, Diverso da chi?, Lezioni di cioccolato) coordinati da Luca Lucini (L'uomo perfetto, Solo un padre, Amore bugie e calcetto). Un trust di talenti con un team di attori di prima linea formidabili e caratteristi di provata esperienza.
"Ho un approccio da esterno al cinema, trovo sia uno spettacolo di intrattenimento e pura gioia del raccontare" dice il regista parlando del suo modello che sarà esportato all'estero da Cattleya "Non mi sono sforzato di rendere attuale un genere così nostro come la commedia, anche perché gli ingredienti fondamentali sono sempre la scrittura e la recitazione. I nostri cinepanettoni ad esempio non sono esportabili facilmente, si tratta di fenomeni locali. Io invece credo che la commedia debba essere destinata ad un pubblico generico e anche non italiano".

Il gioco delle coppie
Quattro coppie, otto personaggi principali ognuno con i relativi parenti e amici a fare da spalle. Un campionario di attori invidiabile, tutti con ruoli complessi e intriganti.
I più attuali sicuramente sono la coppia Montanari-Pession, lui giovane genio della finanza, neo ricco con le mani sporchissime e lei divetta televisiva dotata di una femminilità prepotente ma anche "triste perché vittima del sistema" dice l'attrice che la interpreta "Per il ruolo ho fatto un po' di ricerca sui giornali di gossip, cose molto semplici, di materiale ce n'è! Non voglio fare la bacchettona o sputare sentenze, non volevo nemmeno essere sopra le righe e in questo Luca mi ha aiutato".
Al contrario la coppia Argentero-Atias, poliziotto con forti origini pugliesi e figlia dell'ambasciatore indiano, costituiscono la parte di pura exploitation bollywoodiana, in più Luca ha anche avuto modo di confrontarsi con Michele Placido da attore (nel film sono padre e figlio) dopo averlo "subito" sul set di Il grande sogno: "È stato divertente passare da Placido regista a Placido attore cialtrone e sapevo di avere una scena in cui lo mandavo a fanculo. Non nascondo che dopo aver sudato sul suo set per mesi ho vissuto quel momento con particolare trasporto, è stata una catarsi importante".
Carolina Crescentini e Filippo Nigro invece sono un'estetista con velleità d'arrampicatrice e un magistrato un po' nerd, entrambi folgorati dalla possibilità di recitare con Renato Pozzetto (nella finzione padre di Filippo Nigro): "L'ho potuto baciare!!!" dice contenta la Crescentini mentre Nigro confessa di essersi trattenuto a lungo dal dichiararsi fan dei film dell'attore lombardo fino a che non è scoppiato in un "Canistracci oil!!" citando il film Vita da strega che Pozzetto aveva girato con Eleonora Giorgi.
Infine Dario Bandiera e Isabella Ragonese sono una coppia di precari, poveri in canna che hanno detto ai genitori di essere ricchi: "Voglio un premio solo per il fatto di aver dovuto lavorare con Dario Bandiera" dice l'attrice e in effetti anche solo a giudicare dal caos che il comico-attore ha creato durante le interviste si intuisce che non dev'essere stato facile….

Verso una commedia più sofisticata
La complessità in un film simile sta nel costruire un racconto che sembri unico anche se fatto di quattro storie" spiega lo sceneggiatore Marco Martani. Oggi Sposi infatti pur avendo i tipici toni dei lavori di Brizzi e Martani ha anche un respiro cinematografico molto maggiore (merito dell'abilissimo mestierante Lucini) e tocca alcuni estremismi comici non frequenti (merito dell'apporto di Bonifacci).
"Analizzando le commedie del passato ma anche quelle internazionali" spiega il regista "ci si accorge come sia sempre possibile caratterizzare i personaggi con forza senza renderli macchiette mentre da noi oggi c'è sempre questo timore. Basta che siano scritti bene e interpretati da bravi attori. In molti miei film la caratterizzazione è forte ma l'umanità risulta alla fine vincente".
Si parla quindi di commedie sofisticate, che siano capaci di andare leggermente oltre quello che si vede abitualmente, ad un livello di intelligenza e potenza maggiore ma sempre Lucini è il primo a mettere le mani avanti: "Alla commedia sofisticata ci si arriva per gradi. Noi volevamo fare un film divertente e popolare, una sfida già abbastanza difficile, perché quando il pubblico è ampio anche le esigenze si moltiplicano. Da quel punto di vista questo film lo trovo un buon passo in avanti per riavvicinare un certo pubblico a un tipo di commedia che un po' ci siamo persi. Poi, sarà nel momento in cui non ci saranno solo tre sceneggiatori geniali ma venti o quando ci saranno dieci registi a fare queste cose che si potrà andare ancora più avanti per fare film sempre migliori".