flyanto
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martedì 1 settembre 2015
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la bella facciata di una parte della borghesia con
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Ivano De Matteo ha il pregio di descrivere nelle proprie opere i vizi e le virtù (ma, per lo più, i vizi) della gente appartenente alla bella e benestante borghesia cittadina e ne "La Bella Gente" egli presenta, come, del resto, nel successivo "I Nostri Ragazzi", una famiglia tanto perfetta apparentemente quanto meschina, ipocrita, egoista, altezzosa, ma soprattutto prevaricatrice nel profondo.
Monica Guerritore interpreta il ruolo di una bella ed affascinante donna di cinquant'anni che appartiene alla buona borghesia romana e che è sposata con un libero professionista (Antonio Catania). Nel corso della vicenda si intuisce che ella nella vita svolge il lavoro di psicologa e che si occupa di aiutare coloro che vivono in condizioni più disagiate, soprattutto giovani donne maltrattate, o costrette a prostituirsi per la strada e comunque in serie difficoltà economiche e situazioni esistenziali.
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Ivano De Matteo ha il pregio di descrivere nelle proprie opere i vizi e le virtù (ma, per lo più, i vizi) della gente appartenente alla bella e benestante borghesia cittadina e ne "La Bella Gente" egli presenta, come, del resto, nel successivo "I Nostri Ragazzi", una famiglia tanto perfetta apparentemente quanto meschina, ipocrita, egoista, altezzosa, ma soprattutto prevaricatrice nel profondo.
Monica Guerritore interpreta il ruolo di una bella ed affascinante donna di cinquant'anni che appartiene alla buona borghesia romana e che è sposata con un libero professionista (Antonio Catania). Nel corso della vicenda si intuisce che ella nella vita svolge il lavoro di psicologa e che si occupa di aiutare coloro che vivono in condizioni più disagiate, soprattutto giovani donne maltrattate, o costrette a prostituirsi per la strada e comunque in serie difficoltà economiche e situazioni esistenziali. Trascorrendo con anche un'altra coppia di amici (assai grossolani ed arricchitisi in fretta) vicini di casa dei giorni di vacanza nel proprio casolare nella campagna laziale, un giorno viene colpita da una giovanissima ragazza ucraina che si prostituisce per la strada e che viene malmenata fortemente dal suo protettore. Nonostante la diffidenza iniziale del proprio consorte, la donna decide e riesce a condurre la ragazza a casa, togliendola dalla strada e trattandola quasi come una figlia. La convivenza e l'intesa tra la coppia e la ragazza sembra procedere nel migliore dei modi finchè non arriva il giovane figlio della coppia che porterà ovviamente un grosso scompiglio. Da questo momento la gelosia della madre nei confronti di quest'ultimo e un'insana ed infondata sua paura di perdere tutto ciò che di materiale e non ella potrebbe perdere, costituiscono la molla che le farà repentinamente cambiare atteggiamento nei confronti della giovane, arrivando a trattarla come una subalterna, sino a "licenziarla" e dunque ad allontanarla nel vero senso della parola non solo dalla propria casa, ma dalla propria e dei suoi cari esistenza.
Ivano De Matteo, presentando qui delle belle persone e dei begli ambienti, non fa loro nessuno sconto nell'esame che egli conduce in maniera quasi distaccata ma assai lucida nel corso della vicenda e portando lo spettatore da solo ad una presa di coscienza e di conseguenti riflessioni (per lo più amare). Egli descrive il tutto partendo dall' apparente positività sino a svelare a poco a poco il marcio intriso dentro un mondo costituito di persone che non posseggono alcun tipo di buon sentimento, nè umano o umanitario, (a dispetto invece di quanto professano e di come fanno invece credere di essere agli altri) e svelandosi come individui altamente ipocriti, cattivi, meschini, egoisti e soprattutto fortemente prevaricatori. Purtroppo questa è la realtà quanto mai negativa ed inaccettabile, ma purtroppo esistente ed imperante, che De Matteo condanna (e continuerà anche successivamente ne "I Nostri Ragazzi") e induce a condannare ma contro cui, però, è molto difficile, se non impossibile, lottare.
Il cast sapientemente scelto e diretto dal regista costituisce uno degli elementi determinanti il successo del film in quanto composto da ottimi attori che ben interpretano il ruolo loro assegnato. Monica Guerritore, Antonio Catania, Iaia Forte, Giorgio Gobbi ed Elio Germano sono dei professionisti che, del resto, difficilmente deludono le aspettative del pubblico in quanto capaci di dare la giusta intonazione al proprio personaggio, quasi immedesimandosene. Una menzione particolare merita anche la giovane e bella Victoria Larchenko nella parte della prostituta ucraina che dall'aria iniziale un poco perversa a quelle susseguenti ingenua e poi amareggiata, nonchè soprattutto disillusa, e di nuovo scaltra e perversa, passa con le espressioni del proprio volto, rendendosi quanto mai credibile e vera.
Consigliabile ed apprezzabile il fatto che la pellicola, girata da De Matteo nel 2009 e probabilmente ingiustamente censurata, sia almeno uscita nelle sale ai giorni nostri ed alla fine dei films del circuiti estivi. Meglio tardi che mai....
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fabiofeli
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lunedì 14 settembre 2015
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ma io sono davvero così?
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Non è un caso che De Matteo ha girato un film siffatto - da qualche parte si dice che viene da una famiglia di giostrai, in qualche modo quindi "diversa" - e che questo film è restato in frigo 6 anni prima di uscire in Italia, se si eccettua una proiezione al teatro Valle occupato. Nel frattempo la pellicola ha raccolto premi anche in festival del cinema esteri "minori" (Annecy) e ha trovato il traino giusto nelle successive buone prove dello stesso regista. Il soggetto è scomodo e turba la coscienza lo spettatore, perché ne mette in discussione gli ideali e la visione del mondo. Ci si chiede: ma davvero io sono così? Non sono convinto della parità degli esseri umani, qualunque sia il percorso dei singoli, donne e/o uomini, che li hanno portati davanti, vicino, dentro di noi?
Una famiglia borghese di "sinistra" (madre psicologa, impegnata nel sostegno di donne maltrattate; padre affermato architetto, ex-leader studentesco, una volta sovvertitore ed ora dedicato a smorzare i contrasti familiari; un figlio apparentemente libero da pregiudizi e bizzarro di carattere) si imbatte in una "aliena", una giovanissima prostituta ucraina, non ancora nata alla vita e già costretta agli squallidi rituali del sesso a pagamento.
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Non è un caso che De Matteo ha girato un film siffatto - da qualche parte si dice che viene da una famiglia di giostrai, in qualche modo quindi "diversa" - e che questo film è restato in frigo 6 anni prima di uscire in Italia, se si eccettua una proiezione al teatro Valle occupato. Nel frattempo la pellicola ha raccolto premi anche in festival del cinema esteri "minori" (Annecy) e ha trovato il traino giusto nelle successive buone prove dello stesso regista. Il soggetto è scomodo e turba la coscienza lo spettatore, perché ne mette in discussione gli ideali e la visione del mondo. Ci si chiede: ma davvero io sono così? Non sono convinto della parità degli esseri umani, qualunque sia il percorso dei singoli, donne e/o uomini, che li hanno portati davanti, vicino, dentro di noi?
Una famiglia borghese di "sinistra" (madre psicologa, impegnata nel sostegno di donne maltrattate; padre affermato architetto, ex-leader studentesco, una volta sovvertitore ed ora dedicato a smorzare i contrasti familiari; un figlio apparentemente libero da pregiudizi e bizzarro di carattere) si imbatte in una "aliena", una giovanissima prostituta ucraina, non ancora nata alla vita e già costretta agli squallidi rituali del sesso a pagamento. Accanto alla famiglia di cui sopra altre persone amiche piuttosto sgradevoli: uno squallido imprenditore che ha fatto i soldi con il commercio con l'est europeo prima del 1989 e "poi è finito tutto -commenta cinicamente- quando i cattivi, i comunisti, hanno lasciato il posto ai buoni"; una moglie fatua alla ricerca del lusso e del meglio del meglio; una ragazza viziata legata a un luogo esclusivo in preda al desiderio di dominio totale del suo ragazzo. Per l'evoluzione dei comportamenti dei personaggi "buoni" , che svelano la distanza tra quello che desiderano essere e quello che in effetti sono ,ineluttabilmente ci si trova dalla parte della prostituta bambina, l'unica "innocente". Un tema attuale indubbiamente. Ma qualcosa non quadra nei comportamenti e nella psicologie; non è chiaro cosa leghi i primi tre agli altri tre: lo stato sociale? Il luogo? Il "bel" vivere? Recitazione ottima di tutti, con citazioni particolari per la Larchenko, Monica Guerritore, Elio Germano. Un linguaggio cinematografico sapiente nel descrivere senza parole le situazioni e i paesaggi con una fotografia splendida conducono ad un finale - dopo i titoli di coda - con un treno che parte per un finale scontato, ma lasciato anche volutamente ambiguo e aperto.
valutazione ***
FabioFeli
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sellerone
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domenica 26 agosto 2018
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ipocrisia della bella gente
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Film pesante sotto un certo punto di vista. Per aiutare le persone non serve la carità, bisogna essere disposti ad avere fiducia e a rischiare di sacrificare anche tutto quello che si è costruito. Questo film è il ritratto dell'ipocrisia di un certo tipo di persone. Una donna impegnata a costo 0 nel sociale, cerca di soddisfare il suo io impegnandosi in un'impresa fuori delle sue limitate possibilità sociali ed umane. Alla fine dona un'illusione a chi ne ha bisogno e mette a rischio la sua famiglia. Grandi attori e bellissimi scenari. Profondo anche il messaggio contro una certa idea di umanità, fatta solo di cultura astratta, pietà e celato conservatorismo.
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mademoiselle nives
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mercoledì 7 ottobre 2015
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l’alterazione degli equilibri, rivela la realta’
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“ L’ALTERAZIONE DEGLI EQUILIBRI, RIVELA LA REALTA’ “
Sono convinta di poterlo considerare il motto ideale del lavoro di De Matteo.
Il caso che ci trasmette il regista attraverso il film è:
Il falso buon senso della gente apparentemente sensibile e legata alle vicende sociali, pronti a contribuire all’abolizione di gravi circostanze come, la prostituzione.
Struggente realtà che dilaga soprattutto fra le ragazze dell’est Europeo.
Ivano De Matteo per l’ennesima volta ci invita ad aprire gli occhi, per farci capire quanto il mondo sia pieno di un “condimento” inutile che esalta i valori di tutta quella gente che, se ci immergessimo in acque più profonde, capiremo quanto il loro, sia un comportamento da falsi perbenisti.
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“ L’ALTERAZIONE DEGLI EQUILIBRI, RIVELA LA REALTA’ “
Sono convinta di poterlo considerare il motto ideale del lavoro di De Matteo.
Il caso che ci trasmette il regista attraverso il film è:
Il falso buon senso della gente apparentemente sensibile e legata alle vicende sociali, pronti a contribuire all’abolizione di gravi circostanze come, la prostituzione.
Struggente realtà che dilaga soprattutto fra le ragazze dell’est Europeo.
Ivano De Matteo per l’ennesima volta ci invita ad aprire gli occhi, per farci capire quanto il mondo sia pieno di un “condimento” inutile che esalta i valori di tutta quella gente che, se ci immergessimo in acque più profonde, capiremo quanto il loro, sia un comportamento da falsi perbenisti.
Vi chiederete, PERCHE’ LA GENTE DOVREBBE ESSERE COSI’ IPOCRITA?
Il film ci consegna la chiave giusta per risolvere questo rebus.
Alfredo e Susanna, formano una famiglia che se pur borghese, non ostenta troppo le proprie possibilità finanziarie.
Accolgono nella loro vita Nadja, una ragazza Ucraina salvata dalla strada e dai maltrattamenti di un uomo che la costringeva a fare la prostituta.
Susanna decide di salvarla, coinvolgendo il marito ma lo fanno per sentirsi migliori, per salvare i propri ideali e per non affogare nella fredda indifferenza.
Quell’egoismo che tanto vorrebbero estromettere, in realtà fa capolino, prendendo il sopravvento nella loro vita.
Si, perché alla fine scopriamo che non agiscono per la salvezza della ragazza ma per se stessi.
Ma tornando al motto
“ L’ALTERAZIONE DEGLI EQUILIBRI, RIVELA LA REALTA’ ”
Quando Susanna nota che la ragazza, supera i limiti che le sono stati imposti e altera gli equilibri famigliari, inizia ad avere delle debolezze o meglio delle sciocche gelosie.
Susanna da personaggio eroico, adesso passa al ruolo di donna debole, sopraffatta dalla paura di perdere il marito, sotto seduzione di una 17enne o di vedersi portare via il figlio, fidanzato da tempo con una ricca pariolina.
A questo punto, vale la pena passarci una mano nella coscienza e chiederci:
RIUSCIREMO VERAMENTE AD ACCOGLIERE CHI NECESSITA DI UN AIUTO…?
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ralphscott
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giovedì 1 ottobre 2015
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un dramma che implode
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Questa messa in scena,riuscita,del vorrei...ma forse no,regge pienamente sotto ogni punto di vista:attori in parte,regia efficace,sceneggiatura essenziale,musica piacevole. Non c'é stato il ricorso alla contaminazione con il thriller,contaminazione che spesso paga e accresce la resa sul pubblico;non vediamo il pappone se non all'inizio,quando schiaffeggia la bella Nadya. Anche quando la ragazza viene raggiunta nella solitudine della casa isolata,sappiamo già che sarà Giulio l'uomo nero che pare voglia sfondare porte e finestre. La coppia Forte-Gobbi ci regala battute davvero spassose,degne dei piu impensabili,cinici coniugi della miglior commedia nostrana. Il ragazzo che pare poter scombinare le carte,il sempre superlativo Elio Germano,tradisce anche lui,alla fine,le aspettative dello spettatore.
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Questa messa in scena,riuscita,del vorrei...ma forse no,regge pienamente sotto ogni punto di vista:attori in parte,regia efficace,sceneggiatura essenziale,musica piacevole. Non c'é stato il ricorso alla contaminazione con il thriller,contaminazione che spesso paga e accresce la resa sul pubblico;non vediamo il pappone se non all'inizio,quando schiaffeggia la bella Nadya. Anche quando la ragazza viene raggiunta nella solitudine della casa isolata,sappiamo già che sarà Giulio l'uomo nero che pare voglia sfondare porte e finestre. La coppia Forte-Gobbi ci regala battute davvero spassose,degne dei piu impensabili,cinici coniugi della miglior commedia nostrana. Il ragazzo che pare poter scombinare le carte,il sempre superlativo Elio Germano,tradisce anche lui,alla fine,le aspettative dello spettatore. Seguirà la strada che riporta ad un tranquillo tram tram familiare. Ovviamente un film così impegnato si,ma bello e con attori in parte molto conosciuti,é stato relegato,qua a Genova,in una sala da 40 posti:povera Italia!
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