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mary22
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martedì 6 aprile 2010
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gustosissimo
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Un mix perfetto tra favola-fantasia e realtà. Divertente, simpatico, intelligentemente surreale e ben recitato.
Un film leggero agli antipodi del tanto acclamato ma pallosissimo " Il Profeta".
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cannedcat
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martedì 6 aprile 2010
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si stava meglio qunado.....si stava meglio
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Il mondo di quando si stava meglio perchè si stava meglio, quando i bambini avevano i diritto di avere sogni e paure puerili e anche i grandi non sognavano che la ricchezza degli affetti condita di solo un po' di benessere.
Il cinema francese sta ritrovando quel modo di raccontare lieve e delicato che con un sorriso riesce a parlare del bello delle persone e di quelle personcine assolutamente speciali che sono i bambini.
E quelli di questo film lo sono ancora di più per la capacità di farci rivivere il mondo di una generazione fortunata che ha avuto abbastanza, ma non troppo, insegnanti dolci e preparate e sopratutto un futuro dove si poteva sognare di diventare qualsiasi cosa, anche un bravo regista.
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Il mondo di quando si stava meglio perchè si stava meglio, quando i bambini avevano i diritto di avere sogni e paure puerili e anche i grandi non sognavano che la ricchezza degli affetti condita di solo un po' di benessere.
Il cinema francese sta ritrovando quel modo di raccontare lieve e delicato che con un sorriso riesce a parlare del bello delle persone e di quelle personcine assolutamente speciali che sono i bambini.
E quelli di questo film lo sono ancora di più per la capacità di farci rivivere il mondo di una generazione fortunata che ha avuto abbastanza, ma non troppo, insegnanti dolci e preparate e sopratutto un futuro dove si poteva sognare di diventare qualsiasi cosa, anche un bravo regista.
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kubrickino
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martedì 6 aprile 2010
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le petit nicolas
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"che cosa vorresti fare da grande"? è la frase scritta sulla lavagna, dalla maestra della scuola elementare dove è concentrata una buona parte della storia.
I bambini iniziano a scrivere i loro sogni, i possibili sogni.
Il protagonista è un bambino francese e vive in una parigi senza tempo.
Ha una vaga somiglianza all'interpretazione del sogno,della sua irreltà e di una parigi ricostruita in studio degna del film "Amelie" anche per la sua struttura fumettistica.
Nicolas,dicevamo, sembra distratto durante il tema proposto dalla maestra-
è occupato a "raccontare" in che cosa diventeranno i suoi amici da grandi.
Con una voce fuori campo, le immagini dimostrano alcuni suo significativi compagni che si ritrovano ad affiancare i loro padri nei propri mestieri,
chi il poliziotto, chi sogna il ciclista e chi il ganster, ma quello del ganster non è un mestiere!
Ha inizio cosi il film colorato come un fumetto, da cui è stato basato dall'abilità scherzosa del buon Goscinny, padre del più celebre fumetto;Axterix.
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"che cosa vorresti fare da grande"? è la frase scritta sulla lavagna, dalla maestra della scuola elementare dove è concentrata una buona parte della storia.
I bambini iniziano a scrivere i loro sogni, i possibili sogni.
Il protagonista è un bambino francese e vive in una parigi senza tempo.
Ha una vaga somiglianza all'interpretazione del sogno,della sua irreltà e di una parigi ricostruita in studio degna del film "Amelie" anche per la sua struttura fumettistica.
Nicolas,dicevamo, sembra distratto durante il tema proposto dalla maestra-
è occupato a "raccontare" in che cosa diventeranno i suoi amici da grandi.
Con una voce fuori campo, le immagini dimostrano alcuni suo significativi compagni che si ritrovano ad affiancare i loro padri nei propri mestieri,
chi il poliziotto, chi sogna il ciclista e chi il ganster, ma quello del ganster non è un mestiere!
Ha inizio cosi il film colorato come un fumetto, da cui è stato basato dall'abilità scherzosa del buon Goscinny, padre del più celebre fumetto;Axterix.
l'infanzia del piccolo Nicolas è perfetta, ha i colori pastello che ricordano vagamente le case popolate nella cittadina irreale del film "edward mani di forbici"cui Tim Burton ne fece un affresco concentrato anche sulla difficoltà di essere diversi anche in un territorio piccoloborghese.
A differenza di Edward, Nicolas non è un diverso ed è uguale ai suoi personaggi.
E' quella dell'infanzia in cui la televisione non intrattiene i bambini, in una sequenza fugace il televisore è visto come l'elettrodomestico necessario ad arredare la casa piccolaborghese dei protagonisti e per sberleffo cadrà dal mobiletto.
E' l'infanzia vissuta dalla strada, dai cortiletti e dai giochi di fantasia.
L'infanzia di Nicolas non è simile a quella di Antoine Doinel il piccolo dei "Quattrocento Colpi che aveva poca voglia di studiare si divertiva ad andare al cinema, a marinare la scuola, a compiere piccoli furti, oppresso da una famiglia che pensa troppo a se stessa e lo relega a buttare via la spazzatura o ad andare a comprare il latte, lasciando ai compagni di scuola il compito di accompagnarlo all'adolescenza.
Il percorso perfetto di Nicolas viene interrotto da alcuni dubbi per una coincidenza; egli crede che sua madre aspetti un'altro figlio, tenga all'oscuro la gravidanza e progetti un abbandono al bosco dell'ingenuo Nicolas, come nella fiaba di Pollicino, che viene raccontata dal secchione della classe con addosso un paio di occhiali vistosi come il piccolo woody allen in Radio Days.
Progetta un rapimento del piccolo prematuro, e per una serie di coincidenza crede che il ganster che dovrà compiere l'azione abbia lo stesso nome di una carrozzeria che cercheranno nell'elenco telefonico.La "rimozione" (dell'auto, si intende, i bambini credono che sia quella del prematuro) costa un bel po di franchi e progetteranno una pozione fatta da un alchimia di bevande che agguanteranno un bel po di bambini, soldi sufficenti per convincere il ganster a compiere il misfatto.Vi si crederanno poi che avere un fratellino sia una cosa meravigliosa,anche per insegnargli al gioco del calcio,dei soldatini e ad andare in bicicletta.Solo se è un maschio e nel caso di Nicolas dopo aver convinto i genitori a fare il figlio e tutte le coincidenze si sono sciolte, sarà una femmina.
Ma l'infanzia continuerà in un viaggio verso l'adoloscenza con una virtù assai diversa da Antoin Doinel, forse si meraviglierà anche Nicolas del mare, forse, ma quel mare sarà colorato come un fumetto.
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olgadik
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sabato 27 marzo 2010
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com'era verde quel tempo
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Una fotografia e un clima alla Jacques Tati in versione colore,un pizzico di humour francese, una classe di bambini tipo libro Cuore riveduto e corretto agli anni 50’, siparietti di cartone per titoli di testa firmati Sempe, una proiezione al mattino (una volta si diceva un matinèe) ed il gioco è fatto. Questa la presentazione de “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” che ha come antecedente prima una serie di fortunati racconti e poi un libro di Goschinnj, noto autore francese per bambini, che si è avvalso di un disegnatore del calibro di Sempe. Protagonista del film è il piccolo Nicolas che racconta il mondo visto attraverso la sua esperienza e la sua sensibilità.
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Una fotografia e un clima alla Jacques Tati in versione colore,un pizzico di humour francese, una classe di bambini tipo libro Cuore riveduto e corretto agli anni 50’, siparietti di cartone per titoli di testa firmati Sempe, una proiezione al mattino (una volta si diceva un matinèe) ed il gioco è fatto. Questa la presentazione de “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” che ha come antecedente prima una serie di fortunati racconti e poi un libro di Goschinnj, noto autore francese per bambini, che si è avvalso di un disegnatore del calibro di Sempe. Protagonista del film è il piccolo Nicolas che racconta il mondo visto attraverso la sua esperienza e la sua sensibilità. In esso ovviamente sono personaggi di primo piano i genitori ed i compagni di classe più una miriade di ritrattini minori che ricordano in qualcosa “Il favoloso mondo di Amelie”. Lo sfondo del racconto, come accennato prima, è una Francia anni 50’, sorpresa in immagini che sembrano irreali, in cui luoghi e atmosfera rimandano a tempi pìù semplici, con rapporti fluidi , senza grosse asperità e a una bonomia andata perduta o immaginata dal filtro dei ricordi. Niente rumori di guerre sullo sfondo, niente violenza: i giorni scorrono lisci ,riconoscibili come le stagioni. Nicolas vive un momento dell’esistenza equilibrato nelle gioie e negli affetti. Ha una famiglia solida, non gli manca nulla, i compagni e la scuola sono classicamente caratterizzati: c’è lo sgobbone antipatico, lo svampito, il figlio di ricchi, il ciccione ecc. ecc. Lui è nella media, il ragazzino vispo ed intelligente che “potrebbe fare di più” come rendimento scolastico. Un giorno però, già messo sull’avviso dall’esperienza di un suo amichetto,crede di capire da mezze frasi e strani comportamenti dei suoi, che è in arrivo un fratellino cioè un rivale che gli ruberà spazi ed affetti. Tutto congiura a far sentire il piccolo come una specie di Pollicino che sarà abbandonato nel bosco. Parte così una serie di bravate, che egli orchestra con i compagni più intimi, volte ad impedire l’orribile evento. Il tutto con un andamento di commedia che spesso tocca anche gli adulti impegnati a risolvere i propri problemi con una goffaggine ed ingenuità pari a quella dei loro figli. A questo riguardo il cast è piacevolissimo e specialmente Kad Merad nel ruolo del padre che risfodera la vena buffa e tenera di “Giù al Nord”. Ma efficaci risultano anche i bambini-attori che si muovono con naturalezza e spontaneità. Il ritmo del racconto non sempre convince per momenti di lentezza ripetitiva, ma la maggior parte delle scene si avvalgono della grazia dei più piccoli e del divertimento fatto di fantasia e piccole cose che fa ridiventare bambini i più grandi. Non a caso in sala piccini ed adulti erano quasi pari.
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gi0vina
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mercoledì 24 marzo 2010
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bellissimo!
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Ieri ho visto Il piccolo Nicolas in anteprima gratuita. Ci sono andata senza grandi aspettative, anche se dalla scheda il film prometteva come minimo di essere piacevole.
Sono rimasta assolutamente folgorata. Credo sia il film più carino che ho visto negli ultimi 12 mesi.
Una storia leggera come una farfalla, raccontata dal punto di vista di un bambino delle elementari.
Un mondo magico e colorato dove il mostro più cattivo è un bidello ringhioso che si diverte a far scrivere frasi sul quaderno agli alunni irrispettosi, dove le favole sono realtà , molto più reali dei fatti di cronaca e dei problemi degli "adulti".
Un'altro lato positivo è che è ambientato negli anni '50, un'epoca in cui i bambini andavano ancora in giro da soli, potevano fare di uno sterrato la base di un club e muoversi con una libertà ora impensabile, soprattutto a quell'età.
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Ieri ho visto Il piccolo Nicolas in anteprima gratuita. Ci sono andata senza grandi aspettative, anche se dalla scheda il film prometteva come minimo di essere piacevole.
Sono rimasta assolutamente folgorata. Credo sia il film più carino che ho visto negli ultimi 12 mesi.
Una storia leggera come una farfalla, raccontata dal punto di vista di un bambino delle elementari.
Un mondo magico e colorato dove il mostro più cattivo è un bidello ringhioso che si diverte a far scrivere frasi sul quaderno agli alunni irrispettosi, dove le favole sono realtà , molto più reali dei fatti di cronaca e dei problemi degli "adulti".
Un'altro lato positivo è che è ambientato negli anni '50, un'epoca in cui i bambini andavano ancora in giro da soli, potevano fare di uno sterrato la base di un club e muoversi con una libertà ora impensabile, soprattutto a quell'età. Chi come me è nato negli anni '70 sa di cosa parlo. Noi siamo praticamente stati l'ultima generazione di bambini di città a poter giocare a pallone in piazza e a poter uscire per interi pomeriggi senza alcun controllo.
Si ride fino alle lacrime (portatevi i fazzoletti), si sorride di bambini e genitori ai limiti dell'assurdo, e ci si intenerisce parecchio, ma mai in modo malinconico.
Bello bello bello!
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valetroman
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mercoledì 17 marzo 2010
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viva i bimbi
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spero di vederlo al più presto
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thekalisa
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mercoledì 17 marzo 2010
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la nuova pepit peste
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Piccolo commento su questo film! Davvero favoloso! Non è una pellicola per ragazzini come può sembrare dal titolo. Anzi, è un film davvero indicato per tutta la famiglia. Continua quella schiera di film che va da Mamma ho perso l'aereo, a Piccola peste, a Matilda sei mitica. Film davvero godibilissimi. Un futuro cult. figo anche il sito www.ilpiccolonicolas.it
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