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5x1: Megan Fox, erede di Angelina

Molti la accostano alla Jolie, lei vuole essere solo se stessa, in tutti i sensi.
di Stefano Cocci

Bella ma sovraesposta sui media
Megan Fox (37 anni) 16 maggio 1986, Rockwood (Tennessee - USA) - Toro. Interpreta Jennifer Check nel film di Karyn Kusama Jennifer's Body.

lunedì 7 dicembre 2009 - Celebrities

Bella ma sovraesposta sui media
Negli ultimi mesi, negli Stati Uniti ma anche in Europa, è salita alle stelle la febbre da Megan Fox. In coincidenza con l’uscita di Jennifer’s body - il primo ruolo da protagonista della bella attrice – Megan è apparsa un po’ dappertutto, compresa una copertina "animata" di Esquire che ha girato in lungo e in largo la Rete. Così tanto che nel settembre di quest’anno alcuni blog statunitensi annunciarono la giornata "Un giorno senza Megan". Al di là dell’effettivo valore e dell’inevitabile battage pubblicitario che una major mette in piedi a favore delle star, la Fox dà parecchio da parlare oltre che essere una delizia per gli occhi. Ha confessato di aver fatto uso di droghe, che non le piacciono ma che è favorevole alla legalizzazione della marijuana; ha ammesso problemi di disordine alimentare e autolesionismo. Non solo: ha anche lasciato trapelare un certo interesse, a 14 anni, per una bella spogliarellista, così che qualcuno ha scritto che è bisessuale.
Così, la Fox si prepara ad essere una delle stelle più calde dei prossimi anni mentre già si annuncia il duello con un’altra bellissima, Evangeline Lilly, la Kate di Lost, per raccogliere lo scettro di Angelina Jolie quando la regina di Hollywood deciderà di abdicare. Per salire sul trono la Fox ha tutte le credenziali, basta guardare il suo bellissimo corpo tempestato qua e là da tatuaggi molto sexy (al momento sono nove) tra cui una frase tratta dal Re Lear di Shakespeare "We will all laugh at gilded butterflies" - Tutti rideremo delle farfalle dorate.
In attesa di spodestare la signora Pitt, Megan arriva in Italia con il suo primo ruolo da protagonista, Jennifer’s body, scritto dal premio Oscar Diablo Cody.

Transformers
È il grande successo di Michael Bay, con la supervisione alla produzione di Steven Spielberg. Il regista di Bad Boys vuole fortemente portare sul grande schermo la saga intergalattica della guerra tra Autobots e Decepticons e lo fa alla grande. Innanzitutto mettendo in piedi una splendida sarabanda di effetti speciali. Poi scegliendo un cast giovane, da piegare alla propria volontà ma capace di affascinare il pubblico. Così, al fianco di Shia Labeouf – ultimo innamoramento artistico proprio di Spielberg che lo vorrà con sé anche nell'ultimo capitolo delle avventure di Indiana Jones – ecco Megan che inizia a percorrere le orme di Angelina nel ruolo della fanciulla sexy al centro di un film di azione. Bay aveva già lavorato alcuni anni prima con la Fox proprio in Bad Boys II. Sembra l'inizio di un sodalizio artistico anche se poi…

Transformers – la vendetta del Caduto
Il secondo capitolo della saga delle auto che si trasformano in robots non è bello come il primo. Le recensioni sono pessime anche se il botteghino ride. Ciò si ripercuote sullo "spogliatoio". Arrivano alla stampa i primi mugugni. Megan non ha mai avuto peli sulla lingua e così, in un'intervista, ha dichiarato che Michael Bay è come Hitler e "goffo senza speranza". Probabilmente il risentimento della Fox è dovuto all'ordine perentorio di Bay di guadagnare peso prima di iniziare le riprese di Transformers – la vendetta del Caduto, costringendola a mangiare una fetta di torta tutte le sere. Bisogna ammettere che nei campi di concentramento la situazione era senz'altro peggiore. La tensione non accennò a scemare, anzi. Nel settembre del 2009 alcuni membri dello staff tecnico del film prese le difese del regista e definì la Fox "un'ingrata". Al momento, però, l'attrice è accreditata nel cast del terzo film sui Transformers.

Jennifer's Body
Dopo il successo dei due Transformers, la Fox è "quasi" una stella di prima grandezza. Manca il film che le dia un successo pieno, interamente identificabile con la sua performance. Arriva l'occasione della prima sceneggiatura post – Oscar di Diablo Cody, un'altra personalità eccentrica di Hollywood, ex spogliarellista, anche lei super tatuata ma con un grande talento per lo scrivere. Lo dimostra Juno. Per la storia di una cheerleader posseduta dal demonio, la scelta non poteva non cadere su un corpo caldo come quello della Fox, un corpo - e dei denti – da cui molti uomini non esiterebbero a farsi sbranare.

Hope&Faith
Quella bellezza frutto di un incrocio genetico veramente interessante – nativa americana, francese e irlandese – deve aver convinto in fretta i produttori di Hope & Faith che Megan Fox facesse al caso loro. La sit com nasce ispirata alla vicenda di Joanna Johnson, creatrice della serie nonché ex membro del cast di Beautiful, addirittura nel ruolo di Caroline, l'amore che perseguitò Ridge per parecchi anni. Infatti, racconta le vicende di due sorelle, una delle due è una ex-stella di una soap opera caduta in disgrazia e che, per rimettersi in sesto va a vivere insieme alla famiglia dalla sorella maggiore. La vicenda ripercorre proprio la biografia della Johnson che dopo la partecipazione a Beautiful non riuscì a trovare un posto nel grande circo dell'entertainment a stelle e strisce. Megan Fox parteciperà a 36 episodi prima della chiusura, dopo appena 3 stagioni.

Quanto è difficile essere teenager
Forse non sarà il sogno di tutte le teenager americane ma sicuramente è quello di una parte consistente di ragazzine alle prese con le prime confusioni ormonali: un bel paio di tacchi a spillo firmati Roberto Cavalli. È la prima cosa di un certo valore (600 dollari circa) che la giovane Megan Fox acquistò con i primi "veri" soldi. Chissà se fu questo ruolo al fianco di Lindsay Lohan a garantirle la possibilità dell'acquisto. E chissà cosa ha pensato Megan, quando ha saputo che avrebbe dovuto interpretare il personaggio della ragazza più popolare della scuola in Quanto è difficile essere teenager. Proprio, lei che, in più di una intervista, ha dichiarato di aver odiato il periodo scolastico, quando era spesso messa ai margini e faticava ad essere accettata dai compagni. Insomma, per lei il film di Sara Sugarman è stato una nemesi, forse una seduta psichiatrica necessaria per spiccare il volo.

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