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I delitti del cuoco: Il ritorno di Bud Spencer

Dal 9 maggio su Canale 5.
di Alessandra Giannelli

Crimini e cucina
Bud Spencer (Carlo Pedersoli) 31 ottobre 1929, Napoli (Italia) - 27 Giugno 2016, Roma (Italia). Interpreta Carlo Banci nel film di Alessandro Capone I delitti del cuoco.

venerdì 7 maggio 2010 - Televisione

Crimini e cucina
Tutte le domeniche, dal 9 maggio, per sei serate (la prima settimana, eccezionalmente, anche di giovedì), andrà in onda I delitti del cuoco, la fiction, forse, più attesa della stagione di Canale 5, che vede il ritorno, attesissimo, di Bud Spencer (vero nome Carlo Pedersoli) nei panni di un commissario in pensione con la passione per la cucina. Accanto a Spencer, che è Carlo Banci, anche Enrico Silvestrin (Francesco Fattori), Sascha Zacharias (Elsie Keller), Monica Scattini (Castagna), Lucia Ragni (Suor Croce) e altri artisti diretti dal regista Alessandro Capone. Sei serate per undici storie ambientate in una location suggestiva come Ischia, dove il consumato commissario Banci si ritira per dedicarsi alla sua vera passione: la cucina, aprendo il ristorante "Polipo Allegro". Crimini e cucina, un modo senz'altro nuovo nell'ambito poliziesco, che però ha anche un lato di commedia, anzi è un prodotto family, come ribadisce il Direttore Giancarlo Scheri.

Sig. Spencer, cos'è che la spinta a tornare alla commedia?
Sono tornato alla televisione e questa cosa è stata molto importante per me. Ho anche avuto la fortuna di fare molti film all'estero, in Australia, in Messico, in Spagna, in Germania. In me, però, c'è sempre stato il desiderio di parlare in dialetto napoletano (lui è nato a Napoli n.d.r.), anche se non sembrerebbe, ma è la mia terra e, quando mi hanno proposto il personaggio di un commissario in pensione che si comprava un ristorante per potersi mangiare finalmente quello che voleva, ho pensato che era una cosa meravigliosa. Ho lavorato con attori bravissimi e con un grande regista; è stato come stare in famiglia, e non capita spesso nel cinema.
Lei ha 80 portati magnificamente, il merito della sua longevità è dato da un matrimonio che dura da 50 anni e dai tanti interessi che ha?
Per i 50 anni, bisognerebbe chiederlo a mia moglie! Per il resto, devo dire che io sono molto curioso e, ogni cosa che mi capita davanti, mi incuriosisce. Sono un "piccolo bignami", così è la mia cultura, quindi immaginate che disastro, però ogni cosa nuova mi interessa e comincio a farla e, ad un certo punto, se vedo che non ci riesco, passo a un'altra cosa. Il mio è un continuo cercare. Ci sono rimaste due cose che mi piacerebbe molto fare: il ballerino d'Opera, il fantino d'ippica, ma il resto l'ho fatto tutto.
La sua "napoletanità" c'entra con la scelta di Ischia, come ambientazione?
Quando mi hanno detto che si faceva lì, sono stato contento, ma non l'ho scelta io. La 'napoletanità' me la sono portata dietro, in Brasile, in Argentina, ce l'ho dentro, è meravigliosa!.
Qual è il suo rapporto con la cucina?
È una cosa importantissima! Tutti, alla fine, viviamo per mangiare e a me piace molto.

Monica Scattini, qual è stato il rapporto con il suo personaggio?
Io sono una chimica e, nonostante abbia fatto il Liceo scientifico, in chimica ero pessima!.
Come è stato lavorare con Bud Spencer?
Lavorare con lui è stato un onore. Non lo conoscevo e sono rimasta colpita dalla signorilità, dalla gentilezza, dalla grande personalità: un grande uomo con un grande cuore e una grande anima e ci siamo divertiti subito moltissimo. Il sistema di lavoro è stato importante: la mattina ci mettevamo tutti intorno al tavolo per decidere le scene da fare, studiarle un po' come si fa a teatro e a Bud è piaciuto molto, ci ha portato tutti a fare del nostro meglio.
Enrico Silvestrin: Nel mio mestiere c'è sempre la necessità di avere stimoli e il primo stimolo grande è stato di lavorare, dopo due anni di Distretto, nuovamente con Alessandro Capone; lui mi ha voluto, con i regolari provini, e poi mi ha chiesto di interpretare questo ruolo. Quando poi ho saputo che si trattava di lavorare con Bud è stato come andare a lavorare con un super eroe. Prendi un pezzo della tua infanzia, del tuo immaginario, qualcosa che secondo te esiste solo nel televisore, poi lo vedi e hai anche delle scene insieme a lui. La cosa più bella, che mi rimane ancora dentro, è il rapporto d'affetto che Bud/Carlo ha avuto nei miei confronti dall'inizio e poi per tutte le riprese, è stata una cosa di cui gli sono infinitamente grato perché non è qualcosa di scontato.

Sig. Spencer, lei sa cucinare?
Amo la cucina e so cucinare, spesso cucino anche sul set! Le cose che più amo, nella cucina, sono le cose napoletane. Odio, per esempio, questi piatti giganti, in cui il cibo è pochissimo oppure ci sono duemila cose diverse. A volte dico allo chef che uno deve sentirsi sazio.
C'è un ruolo cui è rimasto affezionato tra i tanti?
Ogni volta che ho fatto un film, degli oltre 100 che ho interpretato, è stata un'esperienza soprattutto divertente. In questo lavoro, ho cercato di dare al pubblico (che ha creato Bud Spencer e non il contrario) un'ora e più di tranquillità, di serenità. Cerco di fare una commedia e, allo stesso tempo, qualcosa di interessante per tutto il pubblico che ha creato e che apprezza Bud Spencer.
Le citazioni dei suoi film in questa serie da quale idea nascono?
Ritengo che l'opera di Alessandro Capone rappresenti qualcosa di veramente interessante. Lui ha capito, con questo personaggio, quello che il pubblico voleva da me. Con Terence Hill non siamo comici, ma abbiamo creato una comicità gestuale, che viene dal muto. Per cui la regia di Alessandro ha riproposto questo secondo tipo di comicità. Non mi ricordo di citazioni, mi sono venute naturali.
Carlotta Ercolino (sceneggiatrice): Le citazioni sono tante perché enorme è la sua carriera ed era giusto ricordarla. L'idea della serie è mia e di Giuseppe Pedersoli; l'idea della cucina è stata mia perché sono un'appassionata, vivo con i canali tematici, mentre lui pensava a un personaggio vicino a Nero Wolfe e abbiamo unito le nostre forze.

Avete mai pensato, con Terence Hill, di tornare a lavorare insieme?
Il primo record, mio e di Terence, è che siamo l'unica coppia che non ha mai litigato, a differenza di tutte le coppie famose del cinema. Saremo insieme ai David di Donatello, premieranno due italiani che, credo, abbiano dato qualcosa.
Perché questa miniserie verrà trasmessa la domenica in concomitanza con "Tutti pazzi per amore"?
Scheri: Questo è un prodotto per tutta la famiglia e il giorno in cui tutta la famiglia sta insieme è la domenica, abbiamo anche aspettato che non ci fossero le partite di sera. In questo momento è difficile trovare una serata in cui non ci sono fiction e poi bisogna confrontarsi anche con gli altri!.
Spencer: Io ho imparato a perdere nella vita, anche se parto con l'idea di vincere.

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