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Glee, dance and sing with me!

La serie americana più attesa del momento e gli altri musicaldrama televisivi.
di Nicoletta Dose

Glee come fenomeno sociale
Matthew Morrison (Matthew James Morrison) Altri nomi: (Matthew Morrison / Matthew J. Morrison) (45 anni) 30 ottobre 1978, Fort Ord (California - USA) - Scorpione. Interpreta Will Schuester nel film di John Scott (IV), Brad Falchuk, Elodie Keene, Ryan Murphy Glee.

mercoledì 20 gennaio 2010 - Televisione

Glee come fenomeno sociale
Circondati da talent show più o meno interessanti. Annoiati dalle litigate televisive tra ballerini e cantanti capitanati dalla Maria De Filippi nazionale. O ancora stufi di dover aspettare qualche uscita al cinema per vedere un bel musical di qualità. La risposta alle nostre insoddisfazioni viene dall'America. Anche qui in Italia stiamo per fare i conti con una delle serie rivolte ai teenager (ma siamo sicuri che farà vittime anche tra gli over 18) più curiose e coinvolgenti degli ultimi tempi. Parliamo naturalmente di Glee che, tradotto in italiano, suona semplicemente "gioia". Una serie televisiva, mix di dramma e commedia, che celebra la magia dell'unione tra ballo e canto, tra movimento e voce; un fenomeno sociale che negli Stati Uniti è già un cult, con una media di otto milioni di telespettatori a puntata e la benedizione della critica più agguerrita. I fans hanno un nomignolo tutto loro, si fanno chiamare "gleeks", parola che unisce "glee" con "geek", ovvero "strano". E la moda si sta diffondendo: basta fare un giro tra i siti internet dedicati alla serie per scorgere, tra i volti di adolescenti appassionati, un atteggiamento fideistico che non sente ragioni ma ama senza limiti. In fondo, per cominciare ad avvicinarsi al mondo "Glee" basta poco. Pollice e indice a forma di "L" e si è già parte del club.

I sogni son desideri, dal cinema alla tv
Dopo il successo mondiale di High School Musical, le grandi potenzialità della musica, unite alla magia della danza, hanno invaso le case di molti ragazzi sognanti. Lo spettacolo è assicurato, così come l'happy end finale, dove, in qualche modo, dopo aver superato diversi ostacoli, arriva il successo, il pubblico si emoziona e applaude fragorosamente quella piccola rivincita in cui è facile immedesimarsi. Sempre di rivalsa si tratta, in queste ultime serie televisive dedicate al mondo del musical. C'è un tale (o un gruppo) che sogna di esprimersi, cantare, ballare o suonare su un palcoscenico ma non ha il carattere giusto per farlo. Gli manca la determinazione e l'audacia necessaria per mettersi in gioco ma troverà qualcuno che lo aiuterà nell'impresa, tra baci sfiorati o accese litigate. Così accade dai tempi di Saranno famosi (1980) di Alan Parker, la tradizione di film su danza e canto (da Flashdance a Dirty Dancing, da Save the Last Dance al più recente Step Up) ha continuato ad affascinare generazioni di sognatori che guardano alle stelle e farebbero di tutto per ammantarsi di quella luce brillante che accende i palcoscenici. Il cinema ha poi influenzato la televisione che ha cominciato a sfruttare questa ricetta sorprendente adattandola al format della serialità. Ecco che, dopo i batticuore dei più famosi Troy (Zac Efron) e Gabriella (Vanessa Hudgens), visti a tubare nella finzione (e fuori dal set) in High School Musical, sono sbarcati personaggi molto simili anche nel piccolo schermo. Anche se hanno una differenza: spesso sono bruttini, disadattati e piuttosto timidi. Basti pensare alla piccola protagonista de Il mondo di Patty, alla spaesata Lauren di Britannia High e ai numerosissimi componenti del Glee Club.

Tutti vogliono il Glee Club
L'ultima di queste serie dedicate al genere 'musicaldrama' – e anche la più attesa – è senza dubbio Glee. Dietro al progetto c'è la mente creativa di Ryan Murphy, già ideatore di Nip/Tuck e Popular, grandi successi internazionali degli anni passati. Murphy ha pensato di stravolgere il sistema stereotipato degli studenti al college, ha messo da parte cheerleader e giocatori di football e si è concentrato sui ragazzi più riservati, meno legati ad affari di gossip e glamour. Li ha riuniti in un gruppo di canto e ballo diretto da Will Schuester (Matthew Morrison, attore di Broadway, già visto al cinema in Scrivimi una canzone), professore di spagnolo idealista e ambizioso, credente 'integralista' nel valore dei talentuosi ragazzi della scuola, difficilmente corruttibile dagli altri insegnanti che non vedono di buon occhio il Glee Club. Da qui parte tutto il gioco: il pop di Madonna si mescola a quello dei Wham!, "Take a Bow" di Rihanna alterna le soronità rock dei Journey. La musica e il ballo si contendono il ruolo da protagonista in ogni puntata, ma è una gara senza perdenti. L'arte vince su tutti i guai sentimentali, prima unisce, poi divide, infine diverte, come fossimo ad una festa dove la libertà di esprimersi è un dovere dell'invitato.

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