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Ex: e vissero felici e contenti?

Il nuovo film di Fausto Brizzi invaderà le sale il 6 febbraio.
di Marianna Cappi

Il trionfo dell'amore
Alessandro Gassmann (59 anni) 24 febbraio 1965, Roma (Italia) - Pesci. Interpreta Davide nel film di Fausto Brizzi Ex.

venerdì 30 gennaio 2009 - Incontri

Il trionfo dell'amore
Seicento copie sono pronte nei magazzini di mamma Rai per invadere le sale italiane, il giorno 6 febbraio. Sono le pellicole di Ex, il nuovo film di Fausto Brizzi, scritto dal regista con i fedelissimi Marco Martani e Massimiliano Bruno e prodotto da Fulvio e Federica Lucisano. Il cast è una lunga passerella di volti noti e capaci del cinema, della televisione e del teatro italiano, con l'aggiunta dei "cugini" Cécile Cassel e Malik Zidi. La conferenza stampa è l'occasione per incontrarli quasi al completo e per assistere ad un piccolo battibecco tra "ex" amici, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, non si sa quanto serio e quanto scherzoso. Ma San Valentino è alle porte e l'amore trionferà. Almeno sullo schermo.

Il film si scarta dai suoi lavori precedenti per la commistione di elementi, il gusto di mettere insieme attori che non avevano mai lavorato gli uni con gli altri, le citazioni colte. Come avete lavorato?
F austo Brizzi: Volevo fare un film che facesse ridere e piangere insieme, in cui il cambio di registro fosse velocissimo e per far questo avevo bisogno di attori di grande calibro. Ho usato Bisio in una chiave profondamente romantica, che finora non aveva ancora tentato, e ho riportato Orlando ad una comicità pura, che non indossava da Ferie d'agosto.
Caterina D'Amico (Rai Cinema): Credo che la commistione dei generi sia uno dei punti di forza del cinema italiano ma è un tipo di film che è diventato raro, perché sta rinascendo una mitologia del genere puro, in cui io credo meno.
Fulvio Lucisano: la sceneggiatura era perfetta, per cui, anche se ne ho discusso a lungo con Fausto, alla fine aveva sempre ragione lui. Vedendo il film mi sono commosso e mi ha fatto ricordare uno dei primi film Working Title che presi, Quattro matrimoni e un funerale.

Flavio Insinna è alla quarta prova in abito talare, dobbiamo aspettarcene una quinta? Cosa ne pensano i suoi partner nel film?
I nsinna: per amore di statistica, i preti che ho interpretato sono quattro ma c'è anche un frate, Padre Pio. Ma uno potrebbe fare anche 100 preti e sarebbero tutti diversi, io però non ce li ho 100 preti in canna, non sono così bravo. Per un po' mi fermo, ho appena rinunciato a fare S. Filippo Neri, se no i buoni rapporti che ho maturato con "Famiglia Cristiana" potrebbero finire male. Spero tanto che il film vada bene perché, come all'estero, i film riescono se si scrivono in tre e si recitano in tanti, magari rinunciando a guadagnare grandi cifre. Perché quando "la palla" te la passa un grande attore, sembri più bravo anche tu.
G erini: quando Fausto mi ha chiamato e mi ha raccontato la storia mi sono molto divertita. Con Gianmarco avevo già lavorato in teatro e con Fabio abbiamo trovato un'intesa immediata. Mi è piaciuto fare un personaggio popolare ma per una volta non particolarmente "cafone", una ragazza che ascolta il suo cuore.
T ognazzi: Io ringrazio Fausto per avermi fatto tornare alla commedia e avermi separato da Alessandro (Gassman, ndr) che fa molto ridere in coppia con Fabio De Luigi ma con me...beh, ci saremmo fatti del male.

È questo il film della maturità di Fausto Brizzi?
B rizzi: In un certo senso questo è il mio primo film. Notte prima degli esami non lo avevo scritto per me, mentre questo è il primo lavoro che sapevo che avrei diretto io e che appartiene al genere che amo di più, quello della commedia romantica che sa anche commuovere. È il film che volevo fare ma che non mi sarei potuto permettere come opera prima, anche per il dispendio di mezzi che ha comportato.

Proseguiamo la staffetta degli attori...
C apotondi: Non vedevo l'ora di lavorare ancora per Fausto. Di questo film ho apprezzato il fatto che parlasse di diverse generazioni e mi desse l'opportunità di viaggiare molto: siamo stati a Parigi e in Sud Africa, dove abbiamo girato le scene ambientate in Nuova Zelanda. Ho fatto kite surfing nell'oceano, senza sapere che ero in compagnia degli squali, nell'orario in cui fanno colazione...
Signoris: in questo film ho ritrovato la leggerezza del lavorare e per questo ringrazio Fausto, perché è molto raro. La storia del mio personaggio e di quello di Silvio Orlando non è una vera storia di ex, è quella di una coppia che ci prova a diventare ex ma invece prosegue il progetto matrimoniale, anche dopo che i figli se ne sono andati da casa.
Orlando: Non so perché passo per un attore difficile da chiamare in un cast ma non è vero; la partecipazione a questo film me la sono anche dovuta sudacchiare.
Brilli: è un film che mi è piaciuto moltissimo già sulla carta; quando mi hanno detto chi erano gli altri attori ho pensato che era un film che non si poteva non fare. Magari succedesse più spesso. O forse sta già succedendo, perché questa "onda" ha un futuro.
Gassman: Sono l'unico fesso che non ha visto il film, perché sono in giro con uno spettacolo di teatro. Mi limiterò ad assicurare che nessun attore è stato molestato sul set e tanto meno Fabio De Luigi. Devo anche dire che sono molto felice, a mia volta, di non aver lavorato con Gianmarco Tognazzi.

Questo film cambierà le carte nel panorama della commedia in Italia?
B rizzi: io l'ho fatto per questo, mi pare un film universale nel suo concetto, che non esagera nei regionalismi ed è già stato preacquistato in Francia. Fra qualche mese saprò dire se i miei migliori auspici si saranno avverati.
La carrellata di baci sui titoli di testa fa pensare ad un giudizio ottimista sul trionfo dell'amore. È questo il messaggio che voleva far passare?
Brizzi: Un ottimismo moderato, direi. È un film sul ciclo dell'amore, che finisce per poi ricominciare.
Orlando ha ricevuto la coppa Volpi il giorno prima di lanciarsi nel ballo di questo film sulla musica di "Sex Bomb"...
Orlando: Spero solo che non mi tocchi riconsegnarla... Comunque sì, ora sono pronto per "Ballando sotto le stelle".

Brizzi è uno dei pochi registi che si avvale massicciamente del product placement. Non è così?
B rizzi: Certo; mi sono abituato a farlo da quando scrivo le commedie di Natale di De Laurentiis. Cerco di farlo in modo discreto, in maniera che non appaia "appiccicato" nel film e non disturbi la visione. Per questo ci pensiamo già in fase di scrittura della sceneggiatura. In ogni caso ben venga il product placement, che mi ha permesso questo budget e questi attori straordinari.

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