dandy
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lunedì 4 aprile 2011
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nessuno dice che sia un capolavoro ma...
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Prodotto da Peter Jackson,un originale film che usa la fantascienza con scoperti sottotesti politici criticando in primo piano la ghettizzazione e i trattamenti stile Abu Grahib.Scritto dal regista che ha ampliato il suo corto di 6 minuti "Alive in Joburg" del 2005.La prima parte è straordinaria,girata come un satirico e spietato "mockumentary",e ci mostra un protagonista per niente diverso dalle ignobili persone da cui prende ordini,costretto dalle circostanze a cambiare punto di vista e prendere atto di cosa significhi essere emarginato,sfruttato,e addirittura cacciato.La seconda come di consueto si avvicina di più a vari esempi americani dove l'azione scontata con qualche lampo splatter ha la meglio sull'ironia acre e soprattutto sulla riflessione.
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Prodotto da Peter Jackson,un originale film che usa la fantascienza con scoperti sottotesti politici criticando in primo piano la ghettizzazione e i trattamenti stile Abu Grahib.Scritto dal regista che ha ampliato il suo corto di 6 minuti "Alive in Joburg" del 2005.La prima parte è straordinaria,girata come un satirico e spietato "mockumentary",e ci mostra un protagonista per niente diverso dalle ignobili persone da cui prende ordini,costretto dalle circostanze a cambiare punto di vista e prendere atto di cosa significhi essere emarginato,sfruttato,e addirittura cacciato.La seconda come di consueto si avvicina di più a vari esempi americani dove l'azione scontata con qualche lampo splatter ha la meglio sull'ironia acre e soprattutto sulla riflessione.Non mancano momenti di commozione e rabbia,e il finale può commuovere gli spettatori non troppo usurati.Ho sentito molte critiche riguardo al budget e sugli effetti speciali.Le trovo assurde:gli effetti sono ottimi,sia artigianali che digitali,e non diventano i protagonisti come facilmente accade.Non è dai milioni spesi che si vede la qualità di un film.Negli USA presto cult,e nel resto del mondo un buon successo.Quasi un "Men in black" politico e sociale.
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castigo26
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giovedì 10 aprile 2014
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delusione totale
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Ho appena finito di vedere District 9 e devo dire che la delusione è davvero forte. Stasera stavo cercando un bel film da vedere e ho letto per caso una recensione su Mymovies e dopo poche righe mi sono convinto a guardarlo.
Mi è bastata mezz'ora per capire che stavo perdendo un'ora e mezza di tempo cercando un senso in un film che non sa di niente. Il tutto inizia con un rapido escursus sugli avvenimenti che hanno portato alla costruzione del Distretto 9, una baraccopoli puzzolente in cui sono stati rinchiusi circa un milione di alieni arrivati vent'anni prima su un' astronave che si è fermata sopra Johannesburg. La gente, a quanto pare, piuttosto che cercare di imparare qualcosa da loro oppure di capire perchè siano arrivati sulla Terra inizia a discriminarli e li lascia marcire nel Distretto 9 a cibarsi di spazzatura.
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Ho appena finito di vedere District 9 e devo dire che la delusione è davvero forte. Stasera stavo cercando un bel film da vedere e ho letto per caso una recensione su Mymovies e dopo poche righe mi sono convinto a guardarlo.
Mi è bastata mezz'ora per capire che stavo perdendo un'ora e mezza di tempo cercando un senso in un film che non sa di niente. Il tutto inizia con un rapido escursus sugli avvenimenti che hanno portato alla costruzione del Distretto 9, una baraccopoli puzzolente in cui sono stati rinchiusi circa un milione di alieni arrivati vent'anni prima su un' astronave che si è fermata sopra Johannesburg. La gente, a quanto pare, piuttosto che cercare di imparare qualcosa da loro oppure di capire perchè siano arrivati sulla Terra inizia a discriminarli e li lascia marcire nel Distretto 9 a cibarsi di spazzatura. E qui conosciamo il nostro protagonista, un raccomandato che grazie al suocero riesce ad ottenere l'incarico di supervisionare il trasferimento degli alieni dal Distretto 9 ad un nuovo ghetto. La storia è interessantissima per l'amor di Dio, ma la trama dopo un incipit così particolare si riduce a una serie di esplosioni e sbudellamenti assurdi farciti da imprecazioni ogni due secondi (infatti l'80% dei dialoghi del protagonista sono parolacce urlate mentre sta facendo saltare la testa a qualche anonimo soldato). Trama inconsistente e dialoghi scarsi non mi hanno lasciato che sperare in un buon finale, mai fui più in errore: l'ultima immagine vede il protagonista, ormai trasformato in alieno, costruire fiori di spazzatura per la moglie lasciando lo spettatore con mille domande su che fine abbia fatto Christopher (l'alieno co-protagonista) dopo essere partito con la nave madre per tornare a casa. Tutti questi risvolti morali che vanta questo film io non ne ho visti e secondo me il tutto si riduce ad una serie di ottimi effetti speciali e sparatorie, cosa che secondo me è abbastanza grave in un film che parte con una buonissima idea ma la brucia in maniera imperdonabile.
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maurizio calcinai
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domenica 8 aprile 2012
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i gamberoni sono mutanti?
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Nel film la televisione appare come un personaggio-narratore a tutto campo. Ma non esce mai dai binari del tema, e tutte le interviste seguono il senso della trama, ne fanno parte, e contribuiscono a fare avanzare la storia. Solo in un caso sfugge alla regola, lascia cadere un indizio, un' esca mai più utilizzata (forse in attesa di Dicstrit 10?).
Si tratta dell'intervista ad un esperto dell' entomologist university of WLG , Clive Enderson, che recita:”La verità è che quelli che abbiamo ammassato in queste colonie sono praticamente i fuchi, non pensano da soli, qualcuno gli da dei comandi, non hanno iniziativa.
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Nel film la televisione appare come un personaggio-narratore a tutto campo. Ma non esce mai dai binari del tema, e tutte le interviste seguono il senso della trama, ne fanno parte, e contribuiscono a fare avanzare la storia. Solo in un caso sfugge alla regola, lascia cadere un indizio, un' esca mai più utilizzata (forse in attesa di Dicstrit 10?).
Si tratta dell'intervista ad un esperto dell' entomologist university of WLG , Clive Enderson, che recita:”La verità è che quelli che abbiamo ammassato in queste colonie sono praticamente i fuchi, non pensano da soli, qualcuno gli da dei comandi, non hanno iniziativa...!”
Possiamo cogliere come riferimento Falling Skies: dove quelli creduti gli alieni sono in realtà esseri intelligenti di varia origine e natura: mutati in droidi viventi da congegni applicati sulle schiene.
In fondo, in dicstrit 9, Wikus Van De Merwe non viene forse trasformato a causa dell'inalazione di una sostanza aliena?
Perciò non sarebbe assurdo pensare che pure i gamberoni siano prodotto di una mutazione genetica.
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jacopo b98
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venerdì 27 settembre 2013
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un capolavoro furente e furioso
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Nel 1982 un’astronave aliena gigantesca si “parcheggia” su Johannesburg. Quando gli umani fanno irruzione a bordo trovano milioni di alieni simili a gamberoni e li deportano nel Distretto 9, una specie di campo di concentramento. Per vent’anni gli alieni rimangono lì ma quando il governo decide di deportarli nel nord del paese, Wikus Van De Merwe (Copley), capo delle operazioni, è contaminato da un fluido alieno e comincia una metamorfosi da umano ad alieno. I suoi connazionali cercano di catturarlo per sezionarlo e venderlo a nazioni diverse, allo scopo di poter utilizzare le fenomenali armi aliene. Prodotto a basso costo (30 milioni di dollari) da Peter Jackson (Il Signore degli Anelli) e Carolynne Cunningham, scritto dal regista con Terri Tatchell e diretto dall’esordiente sudafricano Blomkamp ha stupito tutti al Sundance Film Festival.
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Nel 1982 un’astronave aliena gigantesca si “parcheggia” su Johannesburg. Quando gli umani fanno irruzione a bordo trovano milioni di alieni simili a gamberoni e li deportano nel Distretto 9, una specie di campo di concentramento. Per vent’anni gli alieni rimangono lì ma quando il governo decide di deportarli nel nord del paese, Wikus Van De Merwe (Copley), capo delle operazioni, è contaminato da un fluido alieno e comincia una metamorfosi da umano ad alieno. I suoi connazionali cercano di catturarlo per sezionarlo e venderlo a nazioni diverse, allo scopo di poter utilizzare le fenomenali armi aliene. Prodotto a basso costo (30 milioni di dollari) da Peter Jackson (Il Signore degli Anelli) e Carolynne Cunningham, scritto dal regista con Terri Tatchell e diretto dall’esordiente sudafricano Blomkamp ha stupito tutti al Sundance Film Festival. È un falso documentario fatto di interviste, riprese con camera a spalla e da telecamere a circuito chiuso. Blomkamp “cerca il presente nel futuro”: gli alieni non sono cattivi, ultra tecnologici e invincibili, ma sono più umani degli umani che conducono su di loro tremendi esperimenti genetici. E il punto di vista di Wikus, incarnato da un Copley eccellente, cambia da umano ad alieno: cambia punto di vista di pari-passo al suo cambiamento fisico. Blomkamp dirige con straordinaria originalità e capacità e le banali panoramiche prive di vibrazione dei classici film fantascientifici si trasformano qui in una mobilità mai vista prima o quasi. E che freschezza, che furore, che rabbia, nel ritratto magistrale del Sudafrica di un futuro che tanto futuro non è. Trionfo di critica, quindi, ma anche di pubblico: quasi centocinquanta milioni di incasso internazionale e quattro, inspettate, nomination agli Oscar, nell’anno di The Hurt Locker, miglior film, sceneggiatura non originale (ispirata al cortometraggio Alive in Joburg, dello stesso Blomkamp), montaggio ed effetti speciali (WETA digital).
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inesperto
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venerdì 15 agosto 2014
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gli alieni da un'altra prospettiva
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Questo regista è sempre molto metaforico e la cosa va a suo merito. In questo caso, gli alieni fanno la parte degli immigrati che vengono reclusi in un apposito distretto: esemplificazione dell'apartheid che vi è stata in Sudafrica (luogo nel quale il film si svolge; più precisamente, a Johannesburg). Interessante anche l'evoluzione che subisce il protagonista dopo il contagio: da uomo supponente che trattava dall'alto in basso gli alieni, fino al diventarne amico ed alleato. Nella parte iniziale del film, si poteva evitare di mostrare tutti quei fluidi organici... Con la sua seconda opera, Elysium, Blomkamp ha fatto decisamente un passo in avanti.
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alexander 1986
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martedì 16 febbraio 2016
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gli alieni siamo noi (purtroppo)
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Johannesburg, 1982. La città sudafricana deve affrontare una grave emergenza... umanitaria: una nave aliena è alla deriva proprio sopra di lei e i suoi abitanti, deboli e denutriti, hanno bisogno d'aiuto. Le autorità internazionali non muovono un dito e quindi le forze locali se la cavano come possono: gli extraterrestri vengono rifocillati, schedati e mandati a vivere in segregazione presso una baraccopoli chiamata 'District 9'. La gente del luogo comincia a mugugnare, perché questi sporchi alieni diventano sempre più numerosi e tolgono spazio e risorse a chi dovrebbe disporne per diritto. Il governo sudafricano decide così di farli sfollare.
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Johannesburg, 1982. La città sudafricana deve affrontare una grave emergenza... umanitaria: una nave aliena è alla deriva proprio sopra di lei e i suoi abitanti, deboli e denutriti, hanno bisogno d'aiuto. Le autorità internazionali non muovono un dito e quindi le forze locali se la cavano come possono: gli extraterrestri vengono rifocillati, schedati e mandati a vivere in segregazione presso una baraccopoli chiamata 'District 9'. La gente del luogo comincia a mugugnare, perché questi sporchi alieni diventano sempre più numerosi e tolgono spazio e risorse a chi dovrebbe disporne per diritto. Il governo sudafricano decide così di farli sfollare. Qualcosa andrà storto.
Il film d'esordio del sudafricano Blomkamp, prodotto nientemeno che da Peter Jackson, se non è la migliore opera di sci-fi vistasi negli anni Duemila è comunque in assoluto la più originale. Attraverso una bizzarra miscela tra classico film d'azione ed estetica da mockumentary, ''District 9'' allegorizza un tema di strettissima attualità (il problema dell'accoglienza agli immigrati) in termini fantastici ma soprattutto provocatori. Tra uomini e alieni, lo spettatore simpatizzerà per i secondi: prima di questo film, a memoria mia mai lo si era fatto con una simile convinzione. Film cult già all'uscita, lo sarà ancora per molto tempo.
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elgatoloco
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giovedì 26 novembre 2020
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fim efficace
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"District 9"(Neill Bloomkamp, che ha anche scritto il fim con Terri Tatchell, 2009)racconta di un atterraggio alieno in Sudafrica, precisamente nella capitale Johannesburgh dove vi sono poi bande nigeriane disposte a sfruttare la situazione in senso criminale(senza che, come affermato invece da qualche nigeriano, vi sia nel film ombra di razzismo anti.nigeriano), ma anche il governo e comunque le autirtà preposte sfruttano diversamente il kairòs, volendo sfruttare(ovviamente uccidendolo)il responsabile incaricato del controllo, che, essendosi ferito e dunque"meticciato"con gli alieni, diverrebbe una cavia(ovviamnete morta, appunto)per esperimenti di ogni genere.
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"District 9"(Neill Bloomkamp, che ha anche scritto il fim con Terri Tatchell, 2009)racconta di un atterraggio alieno in Sudafrica, precisamente nella capitale Johannesburgh dove vi sono poi bande nigeriane disposte a sfruttare la situazione in senso criminale(senza che, come affermato invece da qualche nigeriano, vi sia nel film ombra di razzismo anti.nigeriano), ma anche il governo e comunque le autirtà preposte sfruttano diversamente il kairòs, volendo sfruttare(ovviamente uccidendolo)il responsabile incaricato del controllo, che, essendosi ferito e dunque"meticciato"con gli alieni, diverrebbe una cavia(ovviamnete morta, appunto)per esperimenti di ogni genere. Dove il tema è non più"interetnico", ma relativo ai rapporti possibii tra specie diverse(interspecie, potrmemmo dunque dire), senza che vi sia una possibile soluzione: il fuggiasco(il protagonsita, di nome Wikus Van de Merwe, riesce a sottrarsi a queli che sarebbero o dovrebbero essere"i suoi", infatti)riesce in effetti a rifugiarsi in luoghi insicuri, venendo continuamente braccato e non riuscendo a farsi valere come"essere libero", La tecnica, molto interessnate, con la camera a mano quasi sempre, è paradoocumentaristico, dove l'uso della tecnica stessa p decismanete più intelligente e più opportuno di quanto generalmente non avvenga, anche a dimostrazione del fatto che, non sempre ma certamente talora, partendo d auno spunto intelligente e da una scenggiatura altrettnato tale, si possa, con adeguati mezzi tecnici, realizzare un film importante, che riesce a far riflettere, in in questo caso, anche su una conduzione in cui il dominio imperialista arriva a uccidre coloro che sarebbero i propri stessi uomini e"corifei", senza guardare più neppure all'evneutale residuale distinzione tra amici e nemici, ma letteralmeten"sparando nel mucchio", senza alcun rispetto umano e nessuna capacità di differenziazione, dove la scienza è comunque asserivta alla tecnica e la sessa diviene semplice espressione e sturmento del potere(anche maiusoclo, se si vuole9), IN questo film tutto è curato, dagli effetti speciali(forme e fogge degli alieni, macchinari vari)alle musiche di Clinton Shorter, sempre funzionali alle immagini in movimento(volendo citate anche l''opera fondamentale sul cinema di Gilles Deleuze"'L'image -mouvement)e certamente Shairo Copley è protagonista efficace anche nella scene d'azione, mai"gratuite". El Gato
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sixy89
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giovedì 22 luglio 2010
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boh..
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La grafica è ottima, niente da dire e l'idea è originale. E' notevole come siano riusciti a legare temi sociali come il razzismo, con la fantascienza, però non so, non sono riusciti a pieno seocndo me. hanno cercato una specie di parallelo con l'apartheid e i campi di concentramento nazisti, applicati agli alieni.
A tratti c'è qualche buco nella trama. Questa enorme astronave per 20 anni parcheggiata su johannesburg senza che gli umani interagiscano con essa solo perchè appare ferma e "morta" è strano. O anche la scena dove il gamberone e il protagonista fanno irruzione nell'edifico governativo e con tutte le guardie che ci dovrebebro essere, telecamere e sistemi di sicurezza, riescono a infiltrarsi quasi senza problemi.
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La grafica è ottima, niente da dire e l'idea è originale. E' notevole come siano riusciti a legare temi sociali come il razzismo, con la fantascienza, però non so, non sono riusciti a pieno seocndo me. hanno cercato una specie di parallelo con l'apartheid e i campi di concentramento nazisti, applicati agli alieni.
A tratti c'è qualche buco nella trama. Questa enorme astronave per 20 anni parcheggiata su johannesburg senza che gli umani interagiscano con essa solo perchè appare ferma e "morta" è strano. O anche la scena dove il gamberone e il protagonista fanno irruzione nell'edifico governativo e con tutte le guardie che ci dovrebebro essere, telecamere e sistemi di sicurezza, riescono a infiltrarsi quasi senza problemi.
Questo distretto (ghetto) dove vivono i gamberoni...mah O_o.. non credo che se accadesse davvero i soldati (di qualsiasi nazione) lascerebbero in libertà gli alieni, anche se sorvegliati. Non li mostrerebbero neanche, perchè così facendo si metterebbero davanti al giudizio morale dell'opinione pubblica. Li rinchiuderebbero sottoterra, lontano dagli sguardi indiscreti e li userebbero cm cavie da laboratorio fino a farli morire di stenti.
In generale il film non è male, però non mi ha entusiasmata.
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maurocioffi
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giovedì 15 ottobre 2009
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district 9: pubblicità ingannevole
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"District 9" mi incuriosice fin dall'inizio: più di tutto mi colpiscono gli altissimi voti assegnati da critica e pubblico, accompagnati da frasi incensanti. Ma già da subito colgo qualche incongruenza, come il sito dedicato al film, più adatto ad un videogioco che a quel lungometraggio con un messaggio forte che sa pescare sapientemente dalla fantascienza che traspare da recensioni e commenti.
Mi sarò sabagliato io, penso, e tutto sommato fiducioso mi reco al cinema. Il primo quarto d'ora sembra rassicurarmi: un finto documentario mi introduce all'azione vera e propria tramite filmati simil-anni ottanta che narrano dell'arrivo dell'astronave aliena sul cielo di Johannesburg e del confino delle creature extraterresti negli slums del distretto 9.
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"District 9" mi incuriosice fin dall'inizio: più di tutto mi colpiscono gli altissimi voti assegnati da critica e pubblico, accompagnati da frasi incensanti. Ma già da subito colgo qualche incongruenza, come il sito dedicato al film, più adatto ad un videogioco che a quel lungometraggio con un messaggio forte che sa pescare sapientemente dalla fantascienza che traspare da recensioni e commenti.
Mi sarò sabagliato io, penso, e tutto sommato fiducioso mi reco al cinema. Il primo quarto d'ora sembra rassicurarmi: un finto documentario mi introduce all'azione vera e propria tramite filmati simil-anni ottanta che narrano dell'arrivo dell'astronave aliena sul cielo di Johannesburg e del confino delle creature extraterresti negli slums del distretto 9. Finito il prologo però cominciano i problemi: primo in ordine cronologico, gli alieni vengono chiamati "gamberoni": non proprio il massimo, ma ci si potrebbe passare sopra, a patto che il film sappia contestualizzare il termine e renderlo credibile, come una sorta di dispregiativo xenofobo. Purtroppo però non è così, ed è solo l'inizio: da un film incentrato sul confronto con il diverso, piano piano si scivola sempre più verso un action movie pieno di effetti speciali e sbudellamenti. Snodo cruciale fra questa prima parte e la seconda, molto più lunga, è la trasformazione del protagonista da umano a "gamberone": può essere vissuta con un certo pathos da parte dello spettatore, ma presto anch'essa viene accantonata per lasciare spazio ad una lotta a tutto campo fra il nostro eroe e gli umani, che vorrebbero letteralmente farlo a pezzi per studiare la sua trasformazione: il loro interesse, va detto, non è puramente scientifico, infatti Wikus (questo è il suo nome) è l'unico a poter usare le armi aliene: insomma viene buttata lì una sorta di critica alla cupidigia umana personificata in una multinazionale.
In un crescendo di violenza si arriva alla (agognata) conclusione del film, non senza essere passati da sequenze imbarazzanti, dove per interi minuti le battute non consistono che di imprecazioni, minacce e dichiarazioni di belligeranza. Il finale lascia attoniti: prima la completa redenzione del protagonista, che dopo essere stato un fervente cacciatore di alieni si allea con loro in tutto e per tutto, poi un tentativo mal riuscito di richiamarsi al finto documentario iniziale ed infine una scena strappalacrime con Wikus, oramai completamente "gamberone", che lascia dei fiori di spazzatura per la moglie davanti alla prta della sue ex casa.
"Distric 9" presenta diverse pecche: prima fra tutte viene presentato per quello che non è. Infatti non è in nessun modo un film con un messaggio: c'era forse una buona idea di base, ma che non è stata in nessun modo sviluppata per lasciare spazio ad effetti speciali e corpi che esplodono. Ma anche considerandolo solamente all'interno dei confini del suo genere fantascientifico, rimane comunque una produzione mediocre, ricca di incongruenze logiche che non possono essere ignorate e dai dialoghi inesorabilmente retorici.
In ultima analisi, rimane per me totalmente incomprensibile l'ottima accoglienza da parte di critica e pubblico.
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