weach
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martedì 6 marzo 2012
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sfiora il capolavoro!!!!!!!!! e la genialità
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
contatto con il pubblico nel 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film il progetto di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'essere messi in contatto con la diversità, con 'l'alieno" che alberga un poco ovunque.
Parliamo di una diversità prima percepita come qualcosa di inaccettabile , e da temere ; questa diversità poi , una volta assimilata , assume contorni " familiari" tipici della frequentazione quotidiana , comunque una frequentazione che resta conflittuale .
Lo spazio di essere in questo contesto deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizza un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite.
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
contatto con il pubblico nel 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film il progetto di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'essere messi in contatto con la diversità, con 'l'alieno" che alberga un poco ovunque.
Parliamo di una diversità prima percepita come qualcosa di inaccettabile , e da temere ; questa diversità poi , una volta assimilata , assume contorni " familiari" tipici della frequentazione quotidiana , comunque una frequentazione che resta conflittuale .
Lo spazio di essere in questo contesto deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizza un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite.
Poi straripa un concetto forte: dove alberga il vero mostro? Fra gli umani o gli alieni? ?Forse è così la possibile lettura !
Sullo sfondo una Johannesburg ,teatro permanente di un conflitto sociale disumano, si rinnova una differente apartheid, non più quella fra bianchi e neri ma questa volta fra umani e non: una segregazione che comunque prende corpo alimentata dall''ignoranza , dalla paura , dal timore del diverso ma anche dalla paura di un confronto paritario.
Mentre questo giovane regista , alla prima esperienza con un lungometraggio , sta ancora assorbendo l'improvvisa notorietà che gli è piovuta addosso con District 9, cerchiamo di mettere insieme un parere sulla sua personalità espressa da novello regista: l'action, il digitale , la percezione veloce, le intuizioni geniali sono gli ingredienti della sua cinematografia; una cinematografia che comunque non disdegnare di affrontare con compiutezza e sensibilità contenuti esistenziale fondamentali .
District 9 è vincente perché contiene una storia originale ,mai noiosa, che ci invita a guardarci allo specchio e comprendere meglio le mostruosità che siamo capaci di partorire; e tutta questa intima riflessione prende corpo con un linguaggio cinematografico agile , intuitivo, quello di Neill Blomkamp ;un linguaggio che tutto osserva e , come una spugna, sa assorbire e decodificare la cinematografica del genere fantascientifico che lo ha preceduto con grande senso di innovazione e duttilità.
Complimenti alla regia!!!!!!!!!!!
Che questa opere di fantascienza resti gelosamente nelle nostre private cineteche come esempio eccellente di innovazione.
Vale 4 stelle d'oro ed il piacere di " viaggiare" con lei
buona visone
weach illuminati
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weach
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lunedì 5 marzo 2012
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dinamico, intenso, sofferto esistenziale , special
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
contatto con il pubblico nel 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film il progetto di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'
essere messi in contatto con la diversità, come 'l'alieno" che alberga un poco ovunque , diversità prima percepita come qualcosa difficile da accettare , comunque da temere ; una diversità che poi assimilato come qualcosa di familiare ( una presenza sul territorio terrestre ventennale ), ma comunque egualmente conflittuale ; lo spazio di essere anche in seno ad una famiglia deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizza un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite.
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
contatto con il pubblico nel 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film il progetto di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'
essere messi in contatto con la diversità, come 'l'alieno" che alberga un poco ovunque , diversità prima percepita come qualcosa difficile da accettare , comunque da temere ; una diversità che poi assimilato come qualcosa di familiare ( una presenza sul territorio terrestre ventennale ), ma comunque egualmente conflittuale ; lo spazio di essere anche in seno ad una famiglia deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizza un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite.
Poi straripa un concetto forte: dove alberga il vero mostro? Fra gli umani o gli alieni? ?Forse è così la possibile lettura !
Sullo sfondo una Johannesburg ,teatro permanente di un conflitto sociale disumano, questa volta si rinnova una differente apartheid, non più quella fra bianchi e neri ma questa volta fra umani e non: una segregazione che comunque prende corpo anche questa volta alimentata dall''ignoranza , dalla paura , dal timore del diverso ma anche dalla paura di un confronto paritario.
Mentre questo giovane regista , alla prima esperienza con un lungometraggio , sta ancora assorbendo l'improvvisa notorietà che gli è piovuta addosso conDistrict 9, cerchiamo di mettere insieme un parere sulla sua personalità espressa da novello regista: l'action, il digitale , la percezione veloce, le intuizioni geniali sono gli ingredienti della sua cinematografia; una cinematografia che comunque non disdegnare di affrontare con compiutezza e sensibilità contenuti esistenziale fondamentali .
District 9 è vincente perché contiene una storia originale ,mai noiosa, che ci invita a guardarci allo specchio e comprendere meglio le mostruosità che siamo capaci di partorire; e tutta questa intima riflessione prende corpo con un linguaggio cinematografico agile , intuitivo, quello di Neill Blomkamp ,che tutto osserva e , come una spugna, sa assorbire e decodificare la cinematografica che lo ha preceduto con grande senso di innovazione e duttilità.
Complimenti alla regia.
Che questa opere di fantascienza resti gelosamente nelle nostre private cineteche come esempio eccellente di innovazione.
vale 4 stelle d'oro ed il piacere di " viaggiare" con lei
buona visone
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weach
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domenica 22 gennaio 2012
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la segregazione figlia dell'ignoranza e paura
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
anno di produzione 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film una volontà di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'
essere messi in contatto con la diversità, come 'l'alieno venga prima percepita come qualcosa difficile da accettare e da temere , poi assimilato come qualcosa di familiare ( una presenza sul territorio terrestre ventennale ) ma comunque egualmente conflittuale ; lo spazio di essere anche in seno ad una famiglia deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizzare un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite, sino a mettere in dubbio dove alberghi il vero mostro :nell'umano o nell'alieno ?
Sullo sfondo una Johannesburg ,teatro permanente di un conflitto sociale disumano, questa volta si rinnova una differente apartheid, non più quella fra bianchi e neri ma questa volta fra umani e non: una segregazione che comunque prende corpo anche questa volta alimentata dall''ignoranza , dalla paura , dal timore del diverso ma anche dalla paura di un confronto paritario.
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District 9
regia di di Neill Blomkamp
prodotta da Peter Jackson
anno di produzione 2009
Per non cadere nella banalità riteniamo di poter individuare nel film una volontà di mettere in scena le sensazioni che si percepiscono nell'
essere messi in contatto con la diversità, come 'l'alieno venga prima percepita come qualcosa difficile da accettare e da temere , poi assimilato come qualcosa di familiare ( una presenza sul territorio terrestre ventennale ) ma comunque egualmente conflittuale ; lo spazio di essere anche in seno ad una famiglia deve affrontare dei conflitti spesso insanabili; il processo di consapevolezza porta verso una nuova percezione che stigmatizzare un nuovo modo di percepire il diverso, il mostro , l’ignoto che dilaga nelle nostre vite, sino a mettere in dubbio dove alberghi il vero mostro :nell'umano o nell'alieno ?
Sullo sfondo una Johannesburg ,teatro permanente di un conflitto sociale disumano, questa volta si rinnova una differente apartheid, non più quella fra bianchi e neri ma questa volta fra umani e non: una segregazione che comunque prende corpo anche questa volta alimentata dall''ignoranza , dalla paura , dal timore del diverso ma anche dalla paura di un confronto paritario.
Mentre questo giovane regista , alla prima esperienza con un lungometraggio , sta ancora assorbendo l'improvvisa notorietà che gli è piovuta addosso conDistrict 9, cerchiamo di mettere insieme un parere sulla sua personalità espressa da novello regista: l'action, il digitale , la percezione veloce, le intuizioni geniali sono gli ingredienti della sua cinematografia; una cinematografia che comunque non disdegnare di affrontare con compiutezza e sensibilità contenuti esistenziale fondamentali .
District 9 è vincente perché contiene una storia originale ,mai noiosa, che ci invita a guardarci allo specchio e comprendere meglio le mostruosità che siamo capaci di partorire; e tutta questa intima riflessione prende corpo con un linguaggio cinematografico agile , intuitivo, quello di Neill Blomkamp ,che tutto osserva e , come una spugna, sa assorbire e decodificare la cinematografica che lo ha preceduto con grande senso di innovazione e duttilità.
Complimenti alla regia.
Che questa opere di fantascienza resti gelosamente nelle nostre private cineteche come esempio eccellente di innovazione.
valle 4 stelle d'oro ed il piacere di " viaggiare" con lei
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buluspi
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lunedì 14 novembre 2011
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a scuola da spilberg e lucas
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Come può farsi un film di fantascienza senza doversi confrontare con i Maestri del genere, Spilberg e Lucas? E' una domanda ardua, che certamente il regista Neil Blomkamp si sarà posto assieme a Peter jackson suo mentore in questa pellicola. La risposta è decisa e inevitabile: non può farsi cinema fantascientifico senza Star Wars, E.T. e tutto il resto della compagnia aliena. Tanti i riferimenti nel film agli insegnamenti dei due maestri citati. Basti pensare, su tutti, alla storia dell' alieno buono ed intelligente sopra la media che intende tornare a casa, fuori posto su un pianeta Terra sempre più violento ed immorale. Questa continuità con il grande cinema fantascientifico rende District 9 non un triste prodotto di secondo livello ma una splendida evoluzione di quel cinema che continua a far sognare.
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Come può farsi un film di fantascienza senza doversi confrontare con i Maestri del genere, Spilberg e Lucas? E' una domanda ardua, che certamente il regista Neil Blomkamp si sarà posto assieme a Peter jackson suo mentore in questa pellicola. La risposta è decisa e inevitabile: non può farsi cinema fantascientifico senza Star Wars, E.T. e tutto il resto della compagnia aliena. Tanti i riferimenti nel film agli insegnamenti dei due maestri citati. Basti pensare, su tutti, alla storia dell' alieno buono ed intelligente sopra la media che intende tornare a casa, fuori posto su un pianeta Terra sempre più violento ed immorale. Questa continuità con il grande cinema fantascientifico rende District 9 non un triste prodotto di secondo livello ma una splendida evoluzione di quel cinema che continua a far sognare. Il Sud Africa è un set innovativo ed interessante per questo genere di cinema, gli attori non sono delle star di primo livello ma dimostrano di saperci fare, la sceneggiatura è ottima ma, cosa più importante per questo tipo di film, gli effetti speciali sono eccellenti. I "gamberoni" stuzzicano la fantasia e l' immaginazione sul mondo alieno e vanno a costituire una razza aggressiva, primitiva negli istinti vitali ma allo stesso tempo evoluta tecnologicamente. La storia ricorda molto la vicenda dei criminali e diseredati cubani spediti da Fidel Castro negli Usa (in Florida) per ripulire un pò il suo Paese (vedi Scarface). Gli spunti offerti dal film sono tanti e di assoluto splendore, il tema bioetico è il più interessante per non parlare delle riflessioni che il film genera sul cinismo e la poca sensibilità umana che sempre più sono causa di barbarie contro le altre specie e non solo... Per concludere non ci resta che ringraziare Peter Jackson e soprattutto l' ottimo Neil Blomkamp che dimostrano che c' è una nuova generazione di creatori e artisti che intendono dare continuità al cinema che più di tutti a fatto sognare e immaginare le generazioni passate... Grazie E.T., grazie Jedi, grazie "gamberoni"!
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mastropietro2112
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giovedì 25 agosto 2011
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un gran bel film che va visto
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Poche parole.
Niente di nuovo. Morale, schema di successione degli eventi, l'evoluzione del protagonista, il mostro 'umanizzato' e così tanto altro. Ma tutto esteticamente bello ed emotivamente coinvolgente.
Non era facile non cadere nel banale. Non era facile ammortizzare lo scontato eroismo del protagonista.
Ottimi tempi e ottimo finale in mezzo a tante altre scelte azzeccate.
Ribadisco: da vedere, rivedere (dopo un po') e collezionare.
Buona visione a tutti.
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rongiu
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domenica 29 maggio 2011
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esseri senzienti.
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"Buon viaggio, piccolo".
Uno stimolante dramma scifi. District 9 può contare su di una storia molto originale. Siamo nel 1992, icieli di Johannesburg \ Sud Africa / ospitano una spacecraft di notevoli dimensioni. District 9 ha una particolare genesi. Bisogna tornare indietro, sulla nostra linea del tempo, al 2005. E’ in quest’anno che prende vita un cortometraggio, low-budget, dal titolo \”Alive in Jo’burg”/. Qual è l’idea di Blomkamp? Quella di documentare dal vivo gli effetti, i contraccolpi, le reazioni delle persone nei confronti dei profughi intergalattici. Perché Johannesburg con le sue baraccopoli o bidonville? Perché fanno parte del passato del regista ed ha voglia di raccontarlo.
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"Buon viaggio, piccolo".
Uno stimolante dramma scifi. District 9 può contare su di una storia molto originale. Siamo nel 1992, icieli di Johannesburg \ Sud Africa / ospitano una spacecraft di notevoli dimensioni. District 9 ha una particolare genesi. Bisogna tornare indietro, sulla nostra linea del tempo, al 2005. E’ in quest’anno che prende vita un cortometraggio, low-budget, dal titolo \”Alive in Jo’burg”/. Qual è l’idea di Blomkamp? Quella di documentare dal vivo gli effetti, i contraccolpi, le reazioni delle persone nei confronti dei profughi intergalattici. Perché Johannesburg con le sue baraccopoli o bidonville? Perché fanno parte del passato del regista ed ha voglia di raccontarlo. La documentazione raccolta, è stata linfa per il film e non solo; la frontiera realtà/finzione si assottiglia e tanto. L’avventura di Blomkamp e del suo co-sceneggiatore è stata l’occasione per meditare bene sulla scelta dei temi e dei protagonisti. Sharlto Copley \ Wikus Van De Merwe / protagonista del film, ha partecipato al cortometraggio come produttore.
Il film
Tutti sono rimasti sorpresi che la navicella non si sia fermata sopra Manhattan o Washington o Chicago, ma si è fermata direttamente sopra la città di Johannesburg.
Esordio documentaristico - E’ imminente uno sfratto di extraterrestri da una baraccopoli (District 9) … appunto. Le dichiarazioni, rese da persone direttamente coinvolte nei fatti di Johannesburg, danno l’immediata idea delle difficoltà di un’operazione di tale portata e non solo.
Grey Bradnam \ Jason Cope /- UKNR Chief Correspondent.
Immobilità, pressioni internazionali ed ipotesi - “Le porte non si sono aperte per 3 mesi. Se ne stava semplicemente lì. Nessuno poteva entrare. Ed hanno deciso, dopo lunghe discussioni, che la cosa migliore da fare sarebbe stata darci un taglio”. “Le creature erano estremamente denutrite, sembravano malate… sembravano non avere uno scopo. C’era molta pressione internazionale su di noi a quel tempo. Quindi abbiamo dovuto fare la cosa giusta. Il governo ha messo in piedi un gruppo di soccorso per iniziare a trasferire gli alieni in un campo provvisorio sotto la loro navicella”. “Ci sono letteralmente un migliaio di teorie differenti sul perché la navicella è inoperabile e si specula anche sul perché. Il modulo di comando si sia separato dalla navicella madre, e poi in qualche modo sia andato perduto”.
Sarah Livingstone \ Nathalie Boltt / – Sociologist, Kempton Park University - 06/03/1982 16:27:38 “Oh mio Dio”
Chi sono, quanti saranno, come andrà a finire? “Eravamo sul punto di un primo contatto. Tutto il mondo ci osservava. Aspettandosi, non so… musica dal cielo e luci luminose”. “Non avevamo un piano. Erano milioni di loro. Quindi, il campo provvisorio divenne recintato, in seguito militarizzato. E prima che ce ne accorgessimo, divenne una topaia”. “Dove c’è un’arma, c’è un crimine. La tensione cresce e cresce. Le persone iniziarono a stufarsi e alla fine iniziò ...”.
Francois Moraneu\Nick Blake/- CIV Engineer Team
Ma cosa nasconde district 9? “Ma la verità è che nessuno sapeva cos’era quel posto. Ci sono parecchi segreti nel Distretto 9. E’ caduto da solo o è stato programmato? Non lo so. Dall’esame metrico di vecchi filmati si nota chiaramente che un ... si stacca ...”.
Dr Katrina McKenzie\Sylvaine Strike/ UIO Aid Worker
Accoglienza iniziale “All’inizio, molte attenzione furono date…a fornire agli alieni un proprio statuto e protezione”. Poi…
Dirk Michaels\William Allen Youn / MNU CEO TALKS ALIEN INTEGRATION
Personale certezza “Voglio essere realistico con tutti. Gli alieni non torneranno a casa. Gli alieni resteranno qui”.
Interviewee\Elizabeth Mkandawie/
L’inevitabile disprezzo (?) “Spesero parecchi soldi per tenerli lì. Quando li avrebbero potuti spendere per qualcos’altro, ma… almeno li tengono separati da noi”.
Les Feldman\John Summer/ - MIL Engineer
Siamo sicuri di averlo visto cadere “L’abbiamo cercato. Abbiamo guardato da tutte le parti. Quel pezzo che è precipitato ci ha causato parecchi problemi”.
Il nostro uomo- Wikus Van De Merwe \ Sharlto Copley / MNU-Alien Affairs
“Lo incontriamo nel quartier generale dello MNU dipartimento degli Affari Alieni. “Quello che facciamo qui, in questo reparto è… cercare di stabilire i contatti con i Gamberi, nell’interesse dello MNU e degli umani”.
Le persone sensibili e di qualsiasi età, durante la visione del film avvertono una naturale intuizione intellettuale; il loro modo di pensare subisce un ulteriore, violento scossone, di lì a poco. Alcuni obiettivi sono rivalutati, altri messi da parte, altri ancora rimodulati. Inizialmente la camcorder a spalla crea un leggero senso di disagio che va via via scomparendo quando inizia il faccia a faccia con i nuovi profughi extragalattici; la loro storia e i tanti punti chiave da accertare e senza filtri. Perché, ad esempio, il governo Nigeriano ha creato un bel po’ di problemi alla Sony per la presenza nel film della figura di Obesandjo \Eugene Khumbanyiwa/ ? Tutto ciò che è sempre stato apparentemente informe, enigmatico, diventa perfettamente comprensibile. Conseguenza di questo nuovo stato dell’essere, mentre la ragione inevitabilmente ne prende atto, è lo scatenarsi di una infinita quantità di emozioni. Anche le fobie, probabilmente, tendono a diminuire. L’esoscheletro fa meno paura; ti rendi conto che sicuramente il vero “nemico” è da individuare in altre forme di vita, magari in quella simile alla nostra? Gamberi, alieni, forestieri, “Poleepkwa” o non-umani sono esseri senzienti, cioè muniti di un cervello e di un sistema nervoso perfettamente sviluppati. E’ senziente qualunque essere che soffre fisicamente e psichicamente. Non ci è dato saper del perché della loro venuta, sono più alti degli umani, hanno un guscio esterno duro ed una massa facciale piena di viticci, probabilmente coinvolti nella masticazione, ma non è stato provato. Sono dotati di una notevole forza. Christopher Johnson è uno di loro, è un non-umano, ma molto, molto, particolare … la sua storia impatta violentemente con quella di Wikus Van De Merwe\ Sharlto Copley /
Un quesito ed alcuni temi trattati dal regista.
Sarà facile per Wikus dare il via alle operazioni di sgombero?
Nepotismo e faziosità.
Il ruolo della burocrazia.
Apartheid, sue conseguenze.
Il DNA dei galaxy.
Armi illegali e cibo per gatti. \ Un non troppo felice connubio /.
Eliminazione, sgombero ed allontanamento di massa; conseguenze.
Le scelte del Potere vs Il poter scegliere.
Malattia e solitudine.
Mutazione genetica.
Armi di distruzione totale.
Scienza e Potere.
Il gusto del Potere.
I mezzi di Informazione.
Crisi e fine di un regime.
Il diversamente proveniente. \ un nuovo amico /
Sir Peter Jackson \ produttore / conosciuto dal grande pubblico per il suo lavoro Il Signore degli Anelli, ha fiutato nello script di Neill Blomkamp \ regista e co-sceneggiatore / con Terri Tatchell un nuovo, penetrante modo di presentare un dramma, epico; unito nel contempo ad un sottile, corporeo humor. Ha puntato ed a vinto. Così mi par di capire.
Good Click!
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dandy
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lunedì 4 aprile 2011
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nessuno dice che sia un capolavoro ma...
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Prodotto da Peter Jackson,un originale film che usa la fantascienza con scoperti sottotesti politici criticando in primo piano la ghettizzazione e i trattamenti stile Abu Grahib.Scritto dal regista che ha ampliato il suo corto di 6 minuti "Alive in Joburg" del 2005.La prima parte è straordinaria,girata come un satirico e spietato "mockumentary",e ci mostra un protagonista per niente diverso dalle ignobili persone da cui prende ordini,costretto dalle circostanze a cambiare punto di vista e prendere atto di cosa significhi essere emarginato,sfruttato,e addirittura cacciato.La seconda come di consueto si avvicina di più a vari esempi americani dove l'azione scontata con qualche lampo splatter ha la meglio sull'ironia acre e soprattutto sulla riflessione.
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Prodotto da Peter Jackson,un originale film che usa la fantascienza con scoperti sottotesti politici criticando in primo piano la ghettizzazione e i trattamenti stile Abu Grahib.Scritto dal regista che ha ampliato il suo corto di 6 minuti "Alive in Joburg" del 2005.La prima parte è straordinaria,girata come un satirico e spietato "mockumentary",e ci mostra un protagonista per niente diverso dalle ignobili persone da cui prende ordini,costretto dalle circostanze a cambiare punto di vista e prendere atto di cosa significhi essere emarginato,sfruttato,e addirittura cacciato.La seconda come di consueto si avvicina di più a vari esempi americani dove l'azione scontata con qualche lampo splatter ha la meglio sull'ironia acre e soprattutto sulla riflessione.Non mancano momenti di commozione e rabbia,e il finale può commuovere gli spettatori non troppo usurati.Ho sentito molte critiche riguardo al budget e sugli effetti speciali.Le trovo assurde:gli effetti sono ottimi,sia artigianali che digitali,e non diventano i protagonisti come facilmente accade.Non è dai milioni spesi che si vede la qualità di un film.Negli USA presto cult,e nel resto del mondo un buon successo.Quasi un "Men in black" politico e sociale.
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alexx___
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martedì 22 febbraio 2011
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Sinceramente nn mi é piaciuto. é l'unico film che al cinema non ho finito di vedere.
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pjmix
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sabato 12 febbraio 2011
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gamberoni come umani.
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Non avrei mai pensato di vedere un film fantascientifico di questo tipo: quello che salta agli occhi non sono gli effetti speciali o le distruzioni a cui siamo abituati, ma i sentimenti. Ci si immedesima nel personaggio principale, si capisce e si fa proprio il suo disagio, la sua vulnerabilità e il suo "sacrificio". Un film di denuncia, che fa riflettere su temi importanti ancora oggi attuali (primo su tutti il razzismo) e che coinvolge lo spettatore a schierarsi a favore degli alieni, non degli umani. Geniali le riprese a cam, come un documentario; rendono la storia quasi reale. Merito della regia è quello di aver creato un'atmosfera coinvolgente e piuttosto leggera, nonostante l'argomento qui sia importante.
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Non avrei mai pensato di vedere un film fantascientifico di questo tipo: quello che salta agli occhi non sono gli effetti speciali o le distruzioni a cui siamo abituati, ma i sentimenti. Ci si immedesima nel personaggio principale, si capisce e si fa proprio il suo disagio, la sua vulnerabilità e il suo "sacrificio". Un film di denuncia, che fa riflettere su temi importanti ancora oggi attuali (primo su tutti il razzismo) e che coinvolge lo spettatore a schierarsi a favore degli alieni, non degli umani. Geniali le riprese a cam, come un documentario; rendono la storia quasi reale. Merito della regia è quello di aver creato un'atmosfera coinvolgente e piuttosto leggera, nonostante l'argomento qui sia importante. L'unico problema? Chi si ferma all'apparenza non vede il messaggio che lancia questo film.
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hitmanboy47
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domenica 26 dicembre 2010
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buon film ma troppo sopravvalutato
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Tecnicamente il film è perfetto (effetti speciali, scenografia, fotografia e anche colonna sonora) e anche la storia non è male.
Il problema sono la sceneggiatura e i dialoghi.
La narrazione a tratti è avvincente, ma alcune volte diventa noiosa.
Non mi ha convinto pienamente, ma le premesse di un grande film c'erano tutte.
Nonostante i difetti, è un film che consiglio la visione.
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