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Ce n'è per tutti, isolamento sul Colosseo

Finite le riprese dell'opera seconda di Luciano Melchionna.
di Marianna Cappi

Umorismo grottesco ed espressionista
Anna Falchi (Anna Kristiina Palomaki) (52 anni) 22 aprile 1972, Tampere (Finlandia) - Toro. Interpreta La presentatrice TV nel film di Luciano Melchionna Ce n'è per tutti.

venerdì 9 gennaio 2009 - Incontri

Umorismo grottesco ed espressionista
Opera seconda, dopo Gas, del regista di estrazione teatrale Luciano Melchionna, Ce n'è per tutti festeggia oggi gli ultimi ciak, non a caso in un piccolo teatro romano. Prodotto da Sauro e Anna Falchi, il film vede protagonista Lorenzo Balducci nel ruolo di Gianluca, un ragazzo che, stanco del mondo, sale sul Colosseo, chiamando involontariamente a sé amici e nemici, parenti e mass media.
Attorno a lui Giorgio Colangeli, Arnoldo Foà, la stessa Anna Falchi, Ambra Angiolini, Micaela Ramazzotti e Stefania Sandrelli.

Un'opera difficile
Luciano Melchionna: Gas era un film sulla violenza ma è diventato una vittima, perché la censura lo ha etichettato come un film violento in sé, facendone un'opera totalmente incompresa. Con il mio secondo film ho scelto la commedia, ma la risata nasce per contrasto. Ho cambiato il genere, ma il linguaggio non è cambiato. Il mio modo di raccontare, grottesco ed espressionista, è rimasto lo stesso. Chi vuole può fermarsi all'umorismo da torta in faccia ma è quasi impossibile, perché il film arriva molto in profondità e ne ha una per tutti. E mi complimento con me stesso per il cast, perché è stato faticosissimo ma perfetto. Sarebbe stato più facile, per esempio, far interpretare a Micaela il ruolo di Ambra e ad Ambra quello di Micaela ma sono contento di aver fatto la scelta più difficile, perché si è rivelata la migliore.

Ambra Angiolini: È un film corale. Io interpreto un'amica di Gianluca e corro verso il Colosseo per cercare soprattutto me stessa. Parlo in gergo romano, sono bionda, porto il gel sulle unghie... Ho recuperato un passato che avevo cercato di dimenticare, un linguaggio e una gestualità che mi appartenevano e che avevo pagato per levarmi di dosso, ma sono grata al regista perché questo ritorno, nel nome della leggerezza, mi ha fatto bene. Comunque verrà recepito, io sono felice di aver fatto quello che ho fatto in questo film.

Arnoldo Foà: Di solito il cinema usa la mia voce, ma qui me l'hanno tolta. Parlo con la faccia. Ho 93 anni, cammino male, sento pochissimo (per fortuna), ricordo pochissimo, tanto che non mi ricordo cos'ho fatto in questo film, però sono felice di averlo fatto con Luciano.

Giorgio Colangeli: Non posso svelare molto del mio personaggio, altrimenti rivelerei troppo, ma sono molto felice di aver partecipato a questo progetto, perché lo reputo interessante e promettente e molto diverso da ciò che si vede comunemente in giro.

Lorenzo Balducci: È la seconda volta che lavoro con Sauro e Anna e la seconda volta che lavoro con Luciano, a distanza di quattro anni da Gas. Oggi sono qui con tutti i miei colleghi attori ma in reltà ho girato tutte le scene da solo, sul Colosseo. Da solo o in compagnia di mia nonna, Stefania Sandrelli, che sale fin lassù con me.

Giselda Volodi: Interpreto la madre di Gianluca ma vedo "mio figlio" per la prima volta oggi e questo la dice lunga, perché il mio personaggio è veramente quello di un genitore che non conosce il figlio ma anche di una donna che non conosce se stessa. È un film molto autentico, perché tratta un argomento attualissimo: l'uomo occidentale ha perso il contatto con gli altri perché ha perso il contatto con se stesso e con la propria umanità.

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