nicola1
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giovedì 21 luglio 2011
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questi critici ...
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Ho appena finito di leggere la critica del Morandini, e ormai per la verità non mi sorprendo piu' . Elogia questa ripetitva favola di Cameron in un modo melenso, film che a mio avviso non porta niente di nuovo aldilà degli effetti speciali. Provate a leggere la critica sempre del Morandini di Guerre Stellari (1977) ... chiama quel film "Gran baracconata tecnologica, madornale favola d'avventura..." Qual'e' il suo metro di giudizio?
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(di cinemalove)
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simona proietti
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mercoledì 20 luglio 2011
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giusto il 3d
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A parte il 3d, credo che abbia ben poco questo film. Io l'ho visto in dvd e non mi è piaciuto.
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the man of steel
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sabato 25 giugno 2011
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avatar
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Ad un anno e mezzo dalla sua uscita colpisce ancora e rimane nella memoria, alla faccia di chi non crede che rimanga un esempio di grande cinema.
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hilarya
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venerdì 24 giugno 2011
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avatar: benvenuti a pandora
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Avatar per sognare o semplicemente per viaggiare con la fantasia! Una trama semplice e scorrevole che coinvolge tutti dai più piccoli ai più grandi! La sceneggiatura è molto suggestiva con dei panorami mozzafiato:) sempre di volare con le proprie ali! e anche un buon 3D devo dire!
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taniamarina
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mercoledì 22 giugno 2011
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uno dei pochi casi in cui non si rimane delusi
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In bilico tra il pericolo di cadere nella completa dipendenza della second life e una ben più navigata denuncia amazzonica, questo film fa apparentemente perno sulla computer grafica e sulle espressioni digitali incredibilmente umanizzate, davvero sensazionali. Il lavoro più massacrante, a mio avviso, invece è stato quello di creare dialoghi efficaci in ambientazioni che rischiavano di essere ridicole. Bisogna ammettere che il prosieguo della trama è tra le più scontate, tra eroismi e cattivi stereotipi a dir poco stomachevoli, ma il gusto di una fantasia scenica originale e un messaggio interessante, fanno di questo film qualcosa di più di un'operazione fantascientifica.
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In bilico tra il pericolo di cadere nella completa dipendenza della second life e una ben più navigata denuncia amazzonica, questo film fa apparentemente perno sulla computer grafica e sulle espressioni digitali incredibilmente umanizzate, davvero sensazionali. Il lavoro più massacrante, a mio avviso, invece è stato quello di creare dialoghi efficaci in ambientazioni che rischiavano di essere ridicole. Bisogna ammettere che il prosieguo della trama è tra le più scontate, tra eroismi e cattivi stereotipi a dir poco stomachevoli, ma il gusto di una fantasia scenica originale e un messaggio interessante, fanno di questo film qualcosa di più di un'operazione fantascientifica. Da vedere
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rekkahr
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lunedì 20 giugno 2011
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la ruota e il fuoco
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Allora, io nel film di Cameron intravvedo deglispunti di riflessione, almeno tanto interessanti quanto lo sono gli effetti grafici di cui questa pellicola è in grado di meravigiare. Non sono tra quelli che apprezza un film solo per solo per il budget messo in campo o per la raffinateza degli effetti realizzati a compute. avatar ha veramente molto di più, oltre ad emozionare, questo film trasmette veramente a mio avviso quella che può essere una civiltà alternativa a quella dell'uomo, e lo fa partendo dagli stessi paradigmi che fondano la nostra stessa civiltà, che è basata fondamentalmente su due cose:
La ruota e il fuoco.
il protagonista stesso è costretto su una sedia a rotelle, e poi nel suo avatar invece torna a poter utilizzare le sue gambe.
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Allora, io nel film di Cameron intravvedo deglispunti di riflessione, almeno tanto interessanti quanto lo sono gli effetti grafici di cui questa pellicola è in grado di meravigiare. Non sono tra quelli che apprezza un film solo per solo per il budget messo in campo o per la raffinateza degli effetti realizzati a compute. avatar ha veramente molto di più, oltre ad emozionare, questo film trasmette veramente a mio avviso quella che può essere una civiltà alternativa a quella dell'uomo, e lo fa partendo dagli stessi paradigmi che fondano la nostra stessa civiltà, che è basata fondamentalmente su due cose:
La ruota e il fuoco.
il protagonista stesso è costretto su una sedia a rotelle, e poi nel suo avatar invece torna a poter utilizzare le sue gambe. Nella civiltà degli abitanti di pandora non esiste la ruota, non esistono le strade, eppure, a ben vedere, la ruota non è presente in natura neppure sulla terra in alcuna specie animale o vegetale, e questo nonostante milioni di anni di evoluzione, e nonostante la sua semplice applicazione. Quando il protagonista del film si ritrova solo e sperduto in mezzo al giungla, la prima cosa che cerca di fare (e poi fa) è quella di accendere una torcia, accendere cioè il fuoco, che poi questa sia una cosa legata all'istinto umano o alla cultura instrinseca può solo essere motivo di dibattito, fatto sta che alle creatura di pandora questo non sta affatto bene e dunque il protagonista viene attaccato dalle creature animali che lo abitano. E tuttavia, la cultura e l'intelligenza dell'umanità non viene combattuta con lo scopo di annientarla, da parte di "madre natura pandoriana", questo database di conoscenze antiche sembra in ogni caso essere interessata alla natura umana, fino a fondersi e creare così una nuova conoscenza e una nuova cultura ancora più ricca.
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miticocampo
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mercoledì 15 giugno 2011
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da vedere in 3d
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Tutta la rivoluzione che ha portato riguarda la tecnoogia in tre dimensioni, per la trama niente di speciale.
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edoframe
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venerdì 10 giugno 2011
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yawn!
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L'ho visto una sola volta e mi è bastato. Può un film tanto spettacolare essere così noioso? Il "messaggio" (come lo chiama Zappoli) è di una tale banalità che irrita chiunque non cerchi nel cinema intrattenimento facile e una morale da due soldi. Dissento anche sulla chiusa della recensione di Zappoli: qui l'incasso sicuro lo si è cercato eccome: non c'è parola, non c'è inquadratura, non c'è passaggio musicale che non miri alla sollecitazione emotiva telecomandata. Questo è il classico esempio di film costruito per far cassa, altro che!
Tanto per chiarire che cosa intendo per film coraggioso e con un "messaggio" citerò, per fare un esempio recente, "District 9", un film di tutt'altro spessore.
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L'ho visto una sola volta e mi è bastato. Può un film tanto spettacolare essere così noioso? Il "messaggio" (come lo chiama Zappoli) è di una tale banalità che irrita chiunque non cerchi nel cinema intrattenimento facile e una morale da due soldi. Dissento anche sulla chiusa della recensione di Zappoli: qui l'incasso sicuro lo si è cercato eccome: non c'è parola, non c'è inquadratura, non c'è passaggio musicale che non miri alla sollecitazione emotiva telecomandata. Questo è il classico esempio di film costruito per far cassa, altro che!
Tanto per chiarire che cosa intendo per film coraggioso e con un "messaggio" citerò, per fare un esempio recente, "District 9", un film di tutt'altro spessore.
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chi44
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domenica 5 giugno 2011
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molte critiche positive,ma anche critiche negative
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Nonostante le musiche e gli effetti speciali siano tra i migliori di sempre, il film ha una trama banale e prevedibile. Mentre invece molti aspetti tecnici, inerenti alla trama, nonostante a volte siano esplicati, non sono sempre completamente chiari allo spettatore che fatica a capire alcuni meccanismi.
La drammatizzazione è spesso artificiosa, la durata è eccessiva e porta l'inerzia nello spettatore aggravata dal fatto che la pellicola non coinvolge, se non in alcune parti decisamente intense.
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Nonostante le musiche e gli effetti speciali siano tra i migliori di sempre, il film ha una trama banale e prevedibile. Mentre invece molti aspetti tecnici, inerenti alla trama, nonostante a volte siano esplicati, non sono sempre completamente chiari allo spettatore che fatica a capire alcuni meccanismi.
La drammatizzazione è spesso artificiosa, la durata è eccessiva e porta l'inerzia nello spettatore aggravata dal fatto che la pellicola non coinvolge, se non in alcune parti decisamente intense.
Il finale prevedibile è ripetitivo e poco verosimile. Il protagonista segue lo stereotipo del marine tutto d'un pezzo che poi si rende conto del male che stava attuando. Poteva essere maggiormente caratterizzato come anche altri personaggi.
Gli incassi sono probabilmente dovuti alla pubblicità martellante e che lo definiva da subito un "capolavoro". Sono stati annunciati sia due sequel che un prequel per sfruttare il successo economico del primo film.
Avatar è un bel film con ottime musiche e la migliore grafica fin ora. Il rapporto che i Na Vi hanno con la natura invita alla riflessione come la mania dell'uomo di accaparrarsi nuove fonti di energia esauribili ad ogni costo, anche a costo di distruggere un intero pianeta.
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