kondor17
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lunedì 30 giugno 2014
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buon blockbuster
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Mi trovo d'accordo al 99% con la ottima critica del 2009 di Pino Farinotti. L'uno percento mancante è perchè, tra gli ingredienti fontamentali, si è dimenticato di citare forse quello più importante, il vero filo conduttore su cui si dipana la complessa e serrata matassa del thriller: la cupa sete di vendetta del male, dell'ignoto, dell'oscuro innominabile, divenuta odio distruttivo e sete di sterminio dopo 500 anni di repressione silenziosa, meditata e studiata come neanche l'enigmista di Saw avrebbe saputo fare. Gli lluminati, questa oscura setta dalle pratiche mistiche che tanto si opponeva al credo e alle religioni. Per il resto, buon ritmo, molto serrato, anche se il film pecca di ovvia superficialità (nel romanzo c'era materiale per una trilogia), si discosta parecchio dalla storia e dalla verità, pescando a piene mani nella fervida fatasia di un grande scrittore, che tramite Langdon diventa però estremamente convincente e pure, ai più, credibile.
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Mi trovo d'accordo al 99% con la ottima critica del 2009 di Pino Farinotti. L'uno percento mancante è perchè, tra gli ingredienti fontamentali, si è dimenticato di citare forse quello più importante, il vero filo conduttore su cui si dipana la complessa e serrata matassa del thriller: la cupa sete di vendetta del male, dell'ignoto, dell'oscuro innominabile, divenuta odio distruttivo e sete di sterminio dopo 500 anni di repressione silenziosa, meditata e studiata come neanche l'enigmista di Saw avrebbe saputo fare. Gli lluminati, questa oscura setta dalle pratiche mistiche che tanto si opponeva al credo e alle religioni. Per il resto, buon ritmo, molto serrato, anche se il film pecca di ovvia superficialità (nel romanzo c'era materiale per una trilogia), si discosta parecchio dalla storia e dalla verità, pescando a piene mani nella fervida fatasia di un grande scrittore, che tramite Langdon diventa però estremamente convincente e pure, ai più, credibile. Dopo la dura posizione assunta dalla Chiesa all'uscita del Codice Da Vinci, mi è piaciuta molto invece quella dimostrata in questo caso, giudicando il film "uno spettacolo decente, che regge" anche perchè, sia la Chiesa che la Guardia Svizzera ne escono in fondo in fondo pulite.
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malerio
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giovedì 14 maggio 2009
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angeli & demoni => roma & los angeles
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Non ho letto nessuno dei libri di Dan Brown ma credo che questo "Angeli&Demoni" sia tra i più traducibili e riducibili in pellicola, molto più del "Codice Da Vinci" che, come film, mi lasciò davvero l'amaro in bocca. Il film è prima di tutto ben recitato, poi ha un bel ritmo, ottima suspance (cose che giovano a chi NON conosce già la storia) e "disegna" bene (perchè è questo che fa; non racconta, né descrive) l'ideale e indivisibile dicotomia di sacro e profano, bene che si vuole raggiungere attraverso il male, Angeli & Demoni appunto. Buon Cinema Americano, da troppo tempo ormai abituato a fare NON-FILM che servano a lanciare un futuro sequel, questo almeno giustifica il costo del biglietto.
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Non ho letto nessuno dei libri di Dan Brown ma credo che questo "Angeli&Demoni" sia tra i più traducibili e riducibili in pellicola, molto più del "Codice Da Vinci" che, come film, mi lasciò davvero l'amaro in bocca. Il film è prima di tutto ben recitato, poi ha un bel ritmo, ottima suspance (cose che giovano a chi NON conosce già la storia) e "disegna" bene (perchè è questo che fa; non racconta, né descrive) l'ideale e indivisibile dicotomia di sacro e profano, bene che si vuole raggiungere attraverso il male, Angeli & Demoni appunto. Buon Cinema Americano, da troppo tempo ormai abituato a fare NON-FILM che servano a lanciare un futuro sequel, questo almeno giustifica il costo del biglietto. E poi, vogliamo sottovalutare la bellezza di una (non sempre vera ma foto-realistica) ROMA?! Qualche taglio in più, in sala di montaggio, avrebbe salvato anche il finale...
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[+] ???
(di onipepp)
[ - ] ???
[+] colossal no, ma delusione neppure!!!!
(di aligiu)
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benny90
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domenica 24 maggio 2009
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anegli e demoni: gli illuminati a la chiesa
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Riecco Robert Langdon, il professore di Simbologia Religiosa della Harward University nonchè scrittore.
L' avventura questa volta ( anche se avrebbe dovuto uscire prima del Codice da Vinci che è ambientato un anno dopo ) lo conduce dal CERN di Ginevra alla Città del Vaticano, dove sta per aprirsi il conclave per eleggere il nuovo Papa.
Ma un' oscura minaccia incombe sul piccolo stato e sull' intera cristianità: un' antica e quanto mai misteriosa setta che sta preparando la sua vendetta dopo quattrocento anni.
Gli Illuminati, un nome che molti credevano morto, torna a vivere e ne peggiore dei modi: assasina il Papa,uccide un prete-scienziato del CERN, rapisce quattro cardinali, li uccide uno dopo l' altro in quattro luoghi diversi celati in una Roma resa cupa dallì oscurità e dal pericolo ed infine minaccia di far saltare in aria il Vaticano.
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Riecco Robert Langdon, il professore di Simbologia Religiosa della Harward University nonchè scrittore.
L' avventura questa volta ( anche se avrebbe dovuto uscire prima del Codice da Vinci che è ambientato un anno dopo ) lo conduce dal CERN di Ginevra alla Città del Vaticano, dove sta per aprirsi il conclave per eleggere il nuovo Papa.
Ma un' oscura minaccia incombe sul piccolo stato e sull' intera cristianità: un' antica e quanto mai misteriosa setta che sta preparando la sua vendetta dopo quattrocento anni.
Gli Illuminati, un nome che molti credevano morto, torna a vivere e ne peggiore dei modi: assasina il Papa,uccide un prete-scienziato del CERN, rapisce quattro cardinali, li uccide uno dopo l' altro in quattro luoghi diversi celati in una Roma resa cupa dallì oscurità e dal pericolo ed infine minaccia di far saltare in aria il Vaticano.
Ma Langdon, aiutato dalla figlia dello scienzato e, anche se maldestramente dalla Guardia Svizzera, ma soprattutto dal suo enorme cervellone, proverà a fermare l' assassino per salvare la Chiesa.
Il tutto in quattro ore.
Il ritmo è incalzante, dinamico, coinvolgente e costringe lo spettatore ad incollarsi sulla poltrona ( o nel caso del libro a leggerlo fino alla fine ) per scoprire quale terribile verità si cela dietro al comportamento celatamente ambiguo del camerlengo Carlo Ventresca.
Un film degno di Ron Haward, interpretato magnificamente da Tom Hanks, con il contributo ( nemmeno troppo da secondo piano ) di un attore italianissimo, Pierfrancesco Favino nel ruolo del capitano delle Guardie Svizzere.
Le critiche sono nate da menti piene di preconcetti e già influenzate dal Codice da Vinci, dove a vincere non era la chiesa, mentre in questo film la chiesa trionfa, anche se a caro prezzo, sulla scienza che vuole imporsi a tutti i costi come unico mezzo per spiegare la vita umana.
Se fossi nei panni di un cardinale non sarei così scandalizzato dalle uscite, forse un pò troppo esplicite e dirette, di Dan Brawn, che anche se ha commesso degli errori storici piuttosto grossolani ( ma chi non sbaglia? ) ha saputo dare vita ad un altro best sellers più che meritevole degli incassi fin' ora ottenuti.
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warningsign
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venerdì 9 aprile 2010
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colossal al...tricolore!
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Altra grande trasposizione di uno dei best seller più letti degli ultimi anni sul grande schermo. Dopo il successo planetario del Codice Da Vinci, Ron Howard ci regala un'altra grande avventura targata Dan Brown e Robert Langdon, stavolta interamente ambientata nel "bel Paese". In Angeli e Demoni la fa da padrone l'epica ambiantazione romana e le solenni sonorità già apprezzate nel precedente capitolo (anche se questo è il prequel del Codice). Stavolta il professor Langdon (Tom Hanks) è costretto a recarsi in Italia per una corsa contro il tempo che lo porterà a smascherare un altra incredibile verità della Chiesa, bagnata dal sangue.
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Altra grande trasposizione di uno dei best seller più letti degli ultimi anni sul grande schermo. Dopo il successo planetario del Codice Da Vinci, Ron Howard ci regala un'altra grande avventura targata Dan Brown e Robert Langdon, stavolta interamente ambientata nel "bel Paese". In Angeli e Demoni la fa da padrone l'epica ambiantazione romana e le solenni sonorità già apprezzate nel precedente capitolo (anche se questo è il prequel del Codice). Stavolta il professor Langdon (Tom Hanks) è costretto a recarsi in Italia per una corsa contro il tempo che lo porterà a smascherare un altra incredibile verità della Chiesa, bagnata dal sangue. La morte del Papa è l'occasione giusta per un vecchio nemico della Chiesa, gli Illuminati, di compiere una storica vendetta proprio nei confronti dell'istituzione clericale, rimasta vulnerabile e senza guida. Le abilità di Langdon lo porteranno a seguire un percorso che, passo dopo passo, lo condurranno a scoprire che il pericolo per la Chiesa...viene dall'interno. Altra gemma interpretativa di un grande Tom Hanks, ormai totalmente immedesimatosi nel ruolo, che riesce nell'impresa di esprimere la medesima forza e abilità del suo personaggio letterario. Nella migliore delle scenografie originali, Roma la "Città Eterna", si apprezzano interpretazioni di altissimo livello come quelle di Ewan McGregor, nel ruolo del Camerlengo Carlo Ventresca e di Ayelet Zurer, spalla femminile perfetta nel ruolo della scienziata del CERN Vittoria Vetra. Un elogio speciale va anche riconosciuto al "nostro" Pierfrancesco Favino, che qui impersona il Comandante della Gendarmeria Vaticana Ernesto Olivetti, bravissimo nella sua recitazione in un perfetto inglese, che non sfigura affatto davanti ad un mostro sacro come sua altezza Tom Hanks. Particolarmente riuscito il binomio tra le scene più incalzanti e ricche di pathos e la scelta delle musiche da abbinare, tutte composte da Hans Zimmer (Il Codice Da Vinci, Pirati dei Caraibi, Il Gladiatore...). Un film da cui è difficile voltare lo sguardo, che ti avvolge dall'inizio alla fine, senza mai annoiare e privo (chiaramente) di ogni banalità. Tanto controverso nella critica, quanto professionale e riuscito nella sua versione cinematografica, Angeli e Demoni si deve vedere!
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illuminato
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venerdì 15 maggio 2009
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impressioni di maggio
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Ho letto tutti i libri di Dan Brown, mi sono piaciuti, sono tutti e tre diversi tra loro e vanno intesi, a mio avviso, unicamente come romanzi di avventura, gialli se vogliamo, probabilmente non sono la realtà storica, mi riferisco al primo, "Il codice Da Vinci". Ciò nonostante questo, quando gli argomenti trattati in un libro, racconto, articolo o pesnsiero, si avvicinano agli imperscrutabili dogmi, misteri o segreti celati da santa romana chiesa, si determina un ingiustificato ed inusitato all'arme con conseguente pronta l'evata discudi. Come mai? Forse vi sono, veramente, dei segreti secolari che non debbono essere svelati ??
Sicuramente allora Dan Brown e tutto il cast del film, protrebbero essere tacciati di eresia e quindi arrostiti dal sant'uffizio.
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Ho letto tutti i libri di Dan Brown, mi sono piaciuti, sono tutti e tre diversi tra loro e vanno intesi, a mio avviso, unicamente come romanzi di avventura, gialli se vogliamo, probabilmente non sono la realtà storica, mi riferisco al primo, "Il codice Da Vinci". Ciò nonostante questo, quando gli argomenti trattati in un libro, racconto, articolo o pesnsiero, si avvicinano agli imperscrutabili dogmi, misteri o segreti celati da santa romana chiesa, si determina un ingiustificato ed inusitato all'arme con conseguente pronta l'evata discudi. Come mai? Forse vi sono, veramente, dei segreti secolari che non debbono essere svelati ??
Sicuramente allora Dan Brown e tutto il cast del film, protrebbero essere tacciati di eresia e quindi arrostiti dal sant'uffizio. Sicuramente domani vedrò il film, poi vi farò sapere. Ciao!!!!!
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ciccio capozzi
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martedì 19 maggio 2009
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un thriller archeo-barocco
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“ANGELI E DEMONI” di RON HOWARD; USA, 09. Ancora Langdon, dopo “Il Codice da Vinci”, alle prese con una trappola poliziesco-iniziatica, questa volta per salvare il Vaticano. Benché il romanzo sia precedente all’altro hit, è stato presentato furbamente come un sequel. Solo che questa volta la Chiesa non è “carnefice”, ma vittima. Il regista è riuscito a fare un thriller archeo-turistico. Cioè: un’azione serrata dai ritmi impeccabili, col giusto dosaggio di pause, rispetto agli standards classici del cinema Usa, ma immerso in un’atmosfera fotografica e scenografica affascinante, quella della ricchissima e immensa vitalità artistica della Roma barocca. Difficile da cogliere per un non italiano.
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“ANGELI E DEMONI” di RON HOWARD; USA, 09. Ancora Langdon, dopo “Il Codice da Vinci”, alle prese con una trappola poliziesco-iniziatica, questa volta per salvare il Vaticano. Benché il romanzo sia precedente all’altro hit, è stato presentato furbamente come un sequel. Solo che questa volta la Chiesa non è “carnefice”, ma vittima. Il regista è riuscito a fare un thriller archeo-turistico. Cioè: un’azione serrata dai ritmi impeccabili, col giusto dosaggio di pause, rispetto agli standards classici del cinema Usa, ma immerso in un’atmosfera fotografica e scenografica affascinante, quella della ricchissima e immensa vitalità artistica della Roma barocca. Difficile da cogliere per un non italiano. Non a caso l’artista ipercitato e di riferimento è il Bernini, complessa e stupefacente personalità che spaziava dall’architettura alla scultura; è citato con intelligenza anche Galilei: considerando inoltre che è stato girato nella Reggia di Caserta (gli interni vaticani), è un vero festival della genialità italiana. E dire che la produzione è solo Usa. Eppure hanno fatto un casting multinazionale di grande efficacia, tra cui il sanguigno e spedito Pierfrancesco Favino. I due favolosi sceneggiatori, A.Goldsman e D.Koepp, hanno sintetizzato una storia altrimenti inintelligibile, rendendo con concentrata efficacia i fatti principali.
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galatina
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domenica 17 maggio 2009
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per fortuna mi sono risparmiata almeno il libro...
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Non sono assolutamente una fan di Dan Brown, lo ammetto. Ho letto il Codice da Vinci chiedendomi perchè non avesi spesi quei soldi in un modo migliore... quindi non sono andata oltre, Angeli e Demoni non l'ho proprio preso in considerazione. Comunque, ho pensato che il film potesse trasferire sullo schermo una storia avvincente e non conoscendo la trama, che lo avrei trovato comunque un piacevole "giallo". Invece delusione massima, ho capito subito chi era il "cattivo", forse proprio per quell'eccessiva aria da cattivi che si è voluta dare ai "buoni" e viceversa. Decisamente inverosimile. Un film di una banalità scandalosa, in cui sai perfettamente cosa succederà nella scena successiva. Ron Howard ha saputo fare di meglio, speriamo rinsavisca.
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Non sono assolutamente una fan di Dan Brown, lo ammetto. Ho letto il Codice da Vinci chiedendomi perchè non avesi spesi quei soldi in un modo migliore... quindi non sono andata oltre, Angeli e Demoni non l'ho proprio preso in considerazione. Comunque, ho pensato che il film potesse trasferire sullo schermo una storia avvincente e non conoscendo la trama, che lo avrei trovato comunque un piacevole "giallo". Invece delusione massima, ho capito subito chi era il "cattivo", forse proprio per quell'eccessiva aria da cattivi che si è voluta dare ai "buoni" e viceversa. Decisamente inverosimile. Un film di una banalità scandalosa, in cui sai perfettamente cosa succederà nella scena successiva. Ron Howard ha saputo fare di meglio, speriamo rinsavisca...
Mi chiedo se anche il libro è così... o addirttura peggio.
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[+] il libro...
(di vale '93)
[ - ] il libro...
[+] bah
(di marvelman)
[ - ] bah
[+] per galantina
(di petronius arbiter)
[ - ] per galantina
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giorgio47
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mercoledì 20 maggio 2009
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come fare un brutto film da un libro mediocre
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Diciamo innanzi tutto che Dan Brown non ci piace come scrive, ma che in ogni caso ha delle idee di partenza sempre interessanti. Lo aveva fatto con il Codice da Vinci dove partendo dall’Ultima Cena di Leonardo aveva sviscerato un thriller discreto anche se con una prosa abbastanza piatta. In “Angeli e demoni” parte invece da una diatriba che dura da millenni e cioè il conflitto tra scienza e religione. Ebbene la parte interessante del libro era appunto questa contrapposizione che ancora oggi, e noi in Italia lo vediamo in maniera evidente, esiste.
Niente di tutto questo! Il film si limita ad un correre frenetico e senza senso, che nel libro ha in parte una sua logica, ma che nel film sfugge quasi completamente, tra una Chiesa e l’altra in una, questo e l’unico aspetto positivo del film, Roma ripresa in maniera accettabile.
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Diciamo innanzi tutto che Dan Brown non ci piace come scrive, ma che in ogni caso ha delle idee di partenza sempre interessanti. Lo aveva fatto con il Codice da Vinci dove partendo dall’Ultima Cena di Leonardo aveva sviscerato un thriller discreto anche se con una prosa abbastanza piatta. In “Angeli e demoni” parte invece da una diatriba che dura da millenni e cioè il conflitto tra scienza e religione. Ebbene la parte interessante del libro era appunto questa contrapposizione che ancora oggi, e noi in Italia lo vediamo in maniera evidente, esiste.
Niente di tutto questo! Il film si limita ad un correre frenetico e senza senso, che nel libro ha in parte una sua logica, ma che nel film sfugge quasi completamente, tra una Chiesa e l’altra in una, questo e l’unico aspetto positivo del film, Roma ripresa in maniera accettabile. Per il resto, un polpettone edulcorato con un finale che, se fosse un augurio, potrebbe anche essere accettabile, ma se vuole rappresentare la realtà è solamente ruffianeria
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yaya84
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lunedì 18 maggio 2009
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wow
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Come tutti i film tratti dai libri, necessariamente perde un po' del fascino e della completezza resa dal testo scritto!Comunque è uno dei pochi film davvero rispondenti (salvo qualche particolare resosi necessario dalla scenografia)alla trama letteraria. Il protagonista (Tom Hanks), poliedrico e versatile come sempre ha dimostrato ancora una volta la sua eccezzionale bravura in ogni tipo di ruolo; anche la protagonista femminile ha calzato perfettamente il suo ruolo.
Favolosa la ricostruzione dell'ambientazione romana...sopratutto delle chiese all'interno delle quali il Vaticano ha negato il permesso di girare!
E' bello vedere dall'interno i riti dell'elezione papale e tutta la cerimoniosità che contraddistingue ancora nel 2009 un'istituzione antica come la Chiesa.
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Come tutti i film tratti dai libri, necessariamente perde un po' del fascino e della completezza resa dal testo scritto!Comunque è uno dei pochi film davvero rispondenti (salvo qualche particolare resosi necessario dalla scenografia)alla trama letteraria. Il protagonista (Tom Hanks), poliedrico e versatile come sempre ha dimostrato ancora una volta la sua eccezzionale bravura in ogni tipo di ruolo; anche la protagonista femminile ha calzato perfettamente il suo ruolo.
Favolosa la ricostruzione dell'ambientazione romana...sopratutto delle chiese all'interno delle quali il Vaticano ha negato il permesso di girare!
E' bello vedere dall'interno i riti dell'elezione papale e tutta la cerimoniosità che contraddistingue ancora nel 2009 un'istituzione antica come la Chiesa. Ron Howard è stato un maestro nel rendere al meglio e, a mio avviso, nella maniera più realistica possibile i diversi volti delle gerarchie ecclesiastiche.
Inoltre è stato un film ricco e completo...giallo, mistero, storia, arte e azione!
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francesca72
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lunedì 25 maggio 2009
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da ron howard ci si aspettava di piu'!
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Premettendo che non era facile riassumere un libro pieno di concetti come è il best seller di Dan Brown, assai più riuscito del "codice da Vinci", da Ron Howard ci si aspettava ben di più. La scarsa caratterizzazione dei personaggi impedisce di capire tutto il senso della storia. Il camerlengo impersonato dal sempre bravo Ewan Mc Gregor sembra, solo un timoroso prelato per quasi tutto il film, perdendo il fondamentale carisma che spiega tutta la vicenda. Tom Hanks che capisce miracolosamente tutti gli indizi sfiorandoli appena (forse gli Illuminati non erano poi questi gran geni) ha più l'espressione vacua di Forrest Gump che quella intellettuale di Robert Langdon. Vittoria Vetra è appena una comparsa; il killer è un mercenario anzichè un fervente adepto; alcuni personaggi importanti sono misteriosamente scomparsi o del tutto modificati nella trasposizione; i marchi degli Illuminati sono stati cambiati per non si sa quale motivo (vi è da chiedersi perchè gli Illuminati avessero 4 simboli propri e uno scopiazzato: le 2 chiavi incrociate di S.
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Premettendo che non era facile riassumere un libro pieno di concetti come è il best seller di Dan Brown, assai più riuscito del "codice da Vinci", da Ron Howard ci si aspettava ben di più. La scarsa caratterizzazione dei personaggi impedisce di capire tutto il senso della storia. Il camerlengo impersonato dal sempre bravo Ewan Mc Gregor sembra, solo un timoroso prelato per quasi tutto il film, perdendo il fondamentale carisma che spiega tutta la vicenda. Tom Hanks che capisce miracolosamente tutti gli indizi sfiorandoli appena (forse gli Illuminati non erano poi questi gran geni) ha più l'espressione vacua di Forrest Gump che quella intellettuale di Robert Langdon. Vittoria Vetra è appena una comparsa; il killer è un mercenario anzichè un fervente adepto; alcuni personaggi importanti sono misteriosamente scomparsi o del tutto modificati nella trasposizione; i marchi degli Illuminati sono stati cambiati per non si sa quale motivo (vi è da chiedersi perchè gli Illuminati avessero 4 simboli propri e uno scopiazzato: le 2 chiavi incrociate di S. Pietro); la stampa oscurata e ignara nel film rende la vicenda ancora più insensata.
Il film mette gli spettatori di fronte a fatti compiuti senza spiegarne che la superficie.
Il più convincente del cast è Stellan Skarsgård, coerente e ruvido capitano delle guardie svizzere.
In più tutti i nomi sono stati americanizzati (Carlo, il nome originale del camerlengo, deve essere un nome molto più difficile di Patrick; direi che anche gli americani non sono intellettivamente Illuminati).
Le note positive sono: Pierfrancesco Favino che trasforma un personaggio ottuso e odioso nel libro, in un personaggio intenso e positivo e Roma bellissima e unica a cui questo film deve aver dato una notevole pubblicità mondiale.
E' un buon action movie ma da Ron Howard non volevamo un episodio di Die Hard o di Arma letale (che sono comunque più riusciti) ma una trasposizione contenutisticamente valida del bel libro di Dan Brown.
Insomma: molto al di sotto delle aspettative e delle possibilità del regista e del cast.
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(di vale '93)
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(di andrea d)
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(di vale '93)
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