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Un giorno perfetto: nove personaggi in 24 ore

Il regista Ozpetek e gli attori presentano il film al Festival di Venezia.
di Désirée Colapietro Petrini

Il film
Isabella Ferrari (Isabella Fogliazza) (60 anni) 31 marzo 1964, Ponte dell'Oglio (Italia) - Ariete. Interpreta Emma nel film di Ferzan Ozpetek Un giorno perfetto.

domenica 31 agosto 2008 - Incontri

Il film
La storia, durissima, è quella di un uomo che non vuol rassegnarsi all'idea di aver perso la famiglia. Non accetta la separazione dalla donna che ha amato e dalla quale ha avuto due figli. Trascorre le giornate nell'ossessiva ricerca di un contatto, seppure breve, con ciò che rappresenta il suo passato il cui distacco lo ha gettato nello sconforto più totale. Una storia dolorosa con un epilogo altrettanto duro che arriva come un pugno allo stomaco. Una di quelle tematiche di cui purtroppo spesso ci informa la cronaca, che sbatte in prima pagina storie di delitti familiari e che, per quanto portata sul grande schermo da uno dei registi più amati degli ultimi anni, non ha convinto la stampa che lo ha accolto con applausi tiepidi e giudizi tutt'altro che positivi. Tratto dal romanzo della scrittrice Melania Mazzucco, che a Ferzan Ozpetek ha riconosciuto, oltre alla sua magnifica capacità di esplorare il mondo femminile anche quella di essere riuscito perfettamente a rovesciare i generi, Un giorno perfetto è nato da un incontro con il produttore Domenico Procacci successivo alla lettura del libro da parte del regista. "Ho sentito paura e, insieme, una grande attrazione nei confronti della storia. Ero abituato a fare cose mie, non legate a un racconto già esistente. Quando mi sono messo a scrivere la sceneggiatura con Sandro Petraglia ho cercato sin da subito di identificare gli attori giusti perché volevo mettere insieme un cast perfetto".

Isabella Ferrari
Avevo letto e amato il romanzo e alla notizia che Ferzan lo avrebbe portato sul grande schermo mi sono candidata con un sms", ha raccontato Isabella Ferrari. "È stata la prima volta nella mia vita che sono andata io a offrirmi per un ruolo che, se vogliamo, è un po' distante dall'idea pubblica che si ha di me. Ricordo ancora il momento in cui ho inviato quel messaggio. Era notte e ho scritto: Emma è un essere ibrido. È bionda, brutta, incolta ma colta, dal fisico pingue ma elastico. Tu farai un grande film e io mi candido ufficialmente a fare Emma. Lì per lì non mi ha risposto. Poi ci siamo sentiti e mi ha chiesto di non fargli troppe domande. Quando sono arrivata sul set avevo una mia personale idea di Emma. Fino a che, a un certo punto, nella scena di Via Giulia, la mia Emma e quella di Ferzan si sono incontrate".

Valerio Mastandrea
Diversa invece la scelta - peraltro convincente - di Mastandrea nel ruolo del protagonista maschile che, con toni scherzosi, ha detto alla stampa: "Ho fatto questo film perché tutti quelli a cui l'aveva proposto hanno rifiutato". Ma poi ha seriamente aggiunto: "Se avessi avuto dei figli non avrei mai accettato. Sia prima che durante la realizzazione del film, Ferzan ha sempre cercato di non giudicare il mio personaggio. Io, al contrario, sentivo il dovere morale di condannarlo altrimenti non ce l'avrei mai fatta. C'erano troppi comportamenti che non condividevo. Ho cercato di difendermi in qualche modo, tentando di sdrammatizzare ogni volta che potevo. Fare un film è una cosa seria ma non è da prendere così seriamente anche se poi facciamo qualcosa che ci fa riflettere o crea dibattito. Ferzan e io ci siamo mossi su due binari paralleli finché, alla fine, ho capito che il giudizio è universale: stiamo parlando della razza umana che è la cosa più affascinante e incredibile che si possa raccontare".

Stefania Sandrelli
Sorridente e pacata Stefania Sandrelli, presente in sala insieme alle altre attrici del film tra cui Nicole Grimaudo e Nicole Murgia, ha detto: "Quando Ferzan mi ha chiesto di interpretare il ruolo della mamma di Emma ho capito che era importante nell'economia della giornata. Avevo la sensazione che quel personaggio potesse in qualche modo evidenziare quello di Emma e viceversa. È stata un'esperienza bellissima. Devo ammettere di essermi innamorata di lui. Quando sono finite le riprese mi è mancato moltissimo. Cosa significherà? Che mi deve riprendere almeno un'altra volta", ha simpaticamente concluso.

Monica Guerritore
Il mio personaggio, Mara, si mette accanto a Emma come un lago in cui si rispecchiano i sentimenti e credo che sia lo sguardo del regista in scena che accompagna con affetto il disagio della sua protagonista", ha invece spiegato Monica Guerritore che nel film interpreta l'insegnante di Valentina, figlia adolescente della protagonista.

L'uscita in sala
Eppure, per quanto Ozpetek abbia messo dentro tutta una serie di attori di livello, che peraltro non perdono occasione di manifestare pubblicamente nei suoi confronti un grande affetto, misto di riconoscenza e desiderio di tornare a lavorare con lui, il regista non ha del tutto convinto nemmeno il pubblico veneziano della proiezione serale. Risultato di cui però sembra non tener conto la 01 Distribution, società che, in conferenza stampa, prima ancora della proiezione delle 19 in Sala Grande, annunciava l'uscita del film con 400 copie. Perché tutto sommato Ozpetek ha un suo pubblico che lo ama e lo segue indipendentemente dai giudizi impietosi della critica. Dettaglio, questo, che certo non sfugge ai signori del marketing di una delle più grandi case di distribuzione del nostro cinema.

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