camillo
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domenica 26 dicembre 2010
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un mare di divertimento!
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Un film diviso in sette cortometraggi con un cast ricchissimo(Lino Banfi,Biagio Izzo,Massimo ceccherini,ecc.).Tutti i sette cortometraggi sono abbastanza belli(il settimo,con Gigi Proietti è il migliore).Ogni artista fa la sua parte per rendere questo film divertentissimo e bello da rivedere.Forse con qualche idea in più il film sarebbe stato migliore.Comunque,tre stelle meritate.
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great steven
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giovedì 18 dicembre 2014
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la commedia pretende troppo e concretizza poco.
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UN’ESTATE AL MARE (IT, 2008) diretto da CARLO VANZINA. Interpretato da LINO BANFI, ENRICO BRIGNANO, NANCY BRILLI, MASSIMO CECCHERINI, ANNA FALCHI, EZIO GREGGIO, BIAGIO IZZO, MARISA JARA, MAURIZIO MICHELI, ENZO SALVI, ALENA SEREDOVA, VICTORIA SILVSTEDT, LUIGI PROIETTI, ALESSANDRO PACI, RICCARDO ROSSI, PAOLA MINACCIONI
Sette episodi che fanno capo ad altrettante località marittime italiane molto rinomate: “Il conte di Montecristo” (Peschici-Gargano): un pizzaiolo emigrato in Svezia ritorna alla città natale fingendosi un imprenditore proprietario di una catena di ristoranti, accompagnato da una bellona bionda e procace; “Saracinesca” (Forte dei Marmi): un tifoso della Fiorentina tenta in mille impacciati modi di mettersi in contatto con un portiere sudamericano, e finisce per andare a letto con la fidanzata del calciatore; “Traffico sulla Pontina” (San Felice Circeo): due amanti rimangono bloccati in ascensore il giorno di Ferragosto, e i rispettivi coniugi ne approfittano per fare l’amore a loro insaputa; “L’isola dell’amore” (Capri): un antiquario si finge omosessuale per vendere i suoi articoli, ma rivela la sua natura focosa quando un milionario americano gli affida per qualche giorno la sensuale e invitante moglie; “Il giovedì” (Ostia): un padre di famiglia separato e cialtrone ha a disposizione un pomeriggio alla settimana per passare del tempo con il figlio di nove anni, e non manca di deluderlo puntualmente con una caterva di menzogne; “Extralarge” (Ischia): un impresario musicale, sposato ad una cantante lirica obesa e golosa, tenta in più occasioni di abbordare l’amante violinista ma, pur ricorrendo ad un lassativo per la moglie, non riesce ad abbordarla e va incontro a una delusione amorosa; “La signora delle camelie” (Porto Rotondo): un doppiatore con problemi di memoria deve sostituire un amico attore, repentinamente ammalatosi, in uno spettacolo teatrale, e lo trasforma involontariamente in una farsa comicissima.
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UN’ESTATE AL MARE (IT, 2008) diretto da CARLO VANZINA. Interpretato da LINO BANFI, ENRICO BRIGNANO, NANCY BRILLI, MASSIMO CECCHERINI, ANNA FALCHI, EZIO GREGGIO, BIAGIO IZZO, MARISA JARA, MAURIZIO MICHELI, ENZO SALVI, ALENA SEREDOVA, VICTORIA SILVSTEDT, LUIGI PROIETTI, ALESSANDRO PACI, RICCARDO ROSSI, PAOLA MINACCIONI
Sette episodi che fanno capo ad altrettante località marittime italiane molto rinomate: “Il conte di Montecristo” (Peschici-Gargano): un pizzaiolo emigrato in Svezia ritorna alla città natale fingendosi un imprenditore proprietario di una catena di ristoranti, accompagnato da una bellona bionda e procace; “Saracinesca” (Forte dei Marmi): un tifoso della Fiorentina tenta in mille impacciati modi di mettersi in contatto con un portiere sudamericano, e finisce per andare a letto con la fidanzata del calciatore; “Traffico sulla Pontina” (San Felice Circeo): due amanti rimangono bloccati in ascensore il giorno di Ferragosto, e i rispettivi coniugi ne approfittano per fare l’amore a loro insaputa; “L’isola dell’amore” (Capri): un antiquario si finge omosessuale per vendere i suoi articoli, ma rivela la sua natura focosa quando un milionario americano gli affida per qualche giorno la sensuale e invitante moglie; “Il giovedì” (Ostia): un padre di famiglia separato e cialtrone ha a disposizione un pomeriggio alla settimana per passare del tempo con il figlio di nove anni, e non manca di deluderlo puntualmente con una caterva di menzogne; “Extralarge” (Ischia): un impresario musicale, sposato ad una cantante lirica obesa e golosa, tenta in più occasioni di abbordare l’amante violinista ma, pur ricorrendo ad un lassativo per la moglie, non riesce ad abbordarla e va incontro a una delusione amorosa; “La signora delle camelie” (Porto Rotondo): un doppiatore con problemi di memoria deve sostituire un amico attore, repentinamente ammalatosi, in uno spettacolo teatrale, e lo trasforma involontariamente in una farsa comicissima. Il quarto episodio ha un titolo che assurge ad omaggio a Dino Risi. Il migliore dei sette episodi è l’ultimo, grazie soprattutto alla recitazione convinta, abile e autoironica dell’infallibile Proietti, che si prende anche l’impegno di introdurre ciascuno episodio declamando una frase nello studio di registrazione. Qualsiasi commento per quel che concerne le altre storielle sceneggiate, poco più che barzellette annacquate e dilungate, andrebbe risparmiato per non insistere troppo sulla garanzia che i fratelli Vanzina (Carlo alla regia ed Enrico alla sceneggiatura, ovviamente) consegnano ad un pubblico ormai abituato a commediole che fanno più piangere che ridere, data la conoscenza scarsetta dei tempi comici e il tentato inganno nei confronti degli spettatori allo scopo di presentare una critica di costume, che poi si rivela prontamente un miscuglio sgangherato e traballante di inezie, inettitudini artistiche e oscenità non prive di cattiveria. Visto che non c’è molto altro da aggiungere riguardo alle qualità (che complimento, d’altronde!) tecniche di quest’ennesimo film balneare di infima categoria, passiamo a tessere le lodi degli attori, non i più bravi, certamente, ma quelli che se la cavano meno peggio, in quanto hanno tutti a che fare con un copione che li valorizza pochissimo: Banfi sfodera il suo dialetto di Canosa e la sua comicità di attore navigato regalando le risate più meritate della pellicola; Brignano e la Brilli sono una coppia affiatata, ma malservita da un’unica situazione che non riesce ad esternare un divertimento sufficiente; Izzo e Salvi, anche a livello dialettal-cabarettistico, non se la cavano male, e almeno a tratti risultano spassosi; la Falchi è l’unica attrice donna a valere qualcosa di più che una presenza statuaria e immobile, mentre le altre colleghe fanno tappezzeria coi loro corpi esposti con autocompiacimento narcisistico. I due autori si prendono molto sul serio, a quanto pare, e si fanno definire “preziosi cantori del nostro tempo”. Peccato che le pretese di effettuare ragionamenti sulle contraddizioni di una società in veloce cambiamento vengano compromesse e praticamente cancellate in partenza dalla volgarità intellettuale onnipresente e da gag azzeccate una volta su un milione (ad essere buoni e, specialmente, onesti). La colonna sonora riprende la nota canzone di Giuni Russo, reinterpretata per l’occasione in una versione disco non molto efficace.
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samuele capannolo
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venerdì 29 novembre 2013
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un film godibile
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Gigi Proietti narra sette storie ognuna diversa dall'altra che rappresentano un pò l'italia e gli italiani di oggi. Ennesima perla dei fratelli Vanzina, la solita commedia estiva con intrecci amorosi e tragicomiche in sette cortometraggi tutti da ridere, putroppo spesso e volentieri, il film ha molte lacune a partire da un Gigi Proietti che sembra molto poco ispirato passando per un bel pò di sbavature sulla sceneggiatura e finendo con una recitazione mediocre da alcuni personaggi, specialmente quelli secondari e quindi meno conosciuti. Nonostante tutto rimane un film godibile che comunque riesce a strappare molte risate da parte dello spettatore, soprattutto perchè vede nel film un ritratto dell'italia e degli italiani attuale, inoltre il cast è molto ricco sia di attori italiani e sia di attori internazionali.
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fabio1957
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lunedì 10 agosto 2015
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grande gigi proietti
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Vanzina, hainoi colpisce ancora,le sue storie sono e qui ci ripetiamo, banalotte, volgari e a volte insulse.Anche questo film non fa eccezione a questa consumata regola, tranne che per l'ultimo epidodio, che da solo vale tutto il film.Non a caso il protagonista è Gigi Proietti, che ci regala una piccola chicca di grandissima comicità, che solo grandi attori riescono a inventare,anche il mitico Scarpetta in "illo tempore" fece qualcosa di simile, con le dovute proporzioni s'intende, però bisogna ammettere che la farsa teatrale provocata dalle amnesie del protagonista che storpia in maniera buffa tutte le battute, ci regala un'irriverente e irrefrenabile pezzo di grande ilarità.
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Vanzina, hainoi colpisce ancora,le sue storie sono e qui ci ripetiamo, banalotte, volgari e a volte insulse.Anche questo film non fa eccezione a questa consumata regola, tranne che per l'ultimo epidodio, che da solo vale tutto il film.Non a caso il protagonista è Gigi Proietti, che ci regala una piccola chicca di grandissima comicità, che solo grandi attori riescono a inventare,anche il mitico Scarpetta in "illo tempore" fece qualcosa di simile, con le dovute proporzioni s'intende, però bisogna ammettere che la farsa teatrale provocata dalle amnesie del protagonista che storpia in maniera buffa tutte le battute, ci regala un'irriverente e irrefrenabile pezzo di grande ilarità.
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elgatoloco
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giovedì 3 marzo 2016
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molto diseguale, ma qualcosa c'è
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Nell'ambito della "riproducibilità tecnica", evidenziata da Benjamin "ci sta"anche la reduplicazione di prodotti simili e iper-simnili tra loro: "Un'estate al mare", firmato da Vanzina, ha molto di déjà vu, ma...glissons... Prodotti fruibili e dunque vendibili per una stagione o poco più, poi venduti come video(?)o ulteriormente replicati in TV. Venendo allo specifico: a parte l'episodio di Proietti, doppiatore ed ex-attore"smemorato", che si trova(per soldi e per denaro, parafrasando in peggio Woody Allen)a sostituire un suo collega(Maurizio Micheli; anche lui bravo), non recependo i suggerimenti del souffluer, dunque toppando e virando "in comico"il dramma de"La dame aux camélias"(La signora delle camenlie)di Alexandre Dumas fils, che, ispirato(è nei titoli di coda)a uno sketch di Dino Verde riesce bene per la bravura dei due-Micheli/Proietti, con la sua suprema maestria proiettiana, catapulata dal teatro anche al cinema e in TV, qualcosa c'è solo nell'episodio di Brignano e della Brilly(strepitosa e bellissima), bravi nell'episodio dell'ascensore che si chiude poco prima di Ferragosto, con l'esplosione di recriminazioni etc.
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Nell'ambito della "riproducibilità tecnica", evidenziata da Benjamin "ci sta"anche la reduplicazione di prodotti simili e iper-simnili tra loro: "Un'estate al mare", firmato da Vanzina, ha molto di déjà vu, ma...glissons... Prodotti fruibili e dunque vendibili per una stagione o poco più, poi venduti come video(?)o ulteriormente replicati in TV. Venendo allo specifico: a parte l'episodio di Proietti, doppiatore ed ex-attore"smemorato", che si trova(per soldi e per denaro, parafrasando in peggio Woody Allen)a sostituire un suo collega(Maurizio Micheli; anche lui bravo), non recependo i suggerimenti del souffluer, dunque toppando e virando "in comico"il dramma de"La dame aux camélias"(La signora delle camenlie)di Alexandre Dumas fils, che, ispirato(è nei titoli di coda)a uno sketch di Dino Verde riesce bene per la bravura dei due-Micheli/Proietti, con la sua suprema maestria proiettiana, catapulata dal teatro anche al cinema e in TV, qualcosa c'è solo nell'episodio di Brignano e della Brilly(strepitosa e bellissima), bravi nell'episodio dell'ascensore che si chiude poco prima di Ferragosto, con l'esplosione di recriminazioni etc., di vecchi rancori e di fuori tutt'altro che eroici e a lungo repressi. E'teatro, in complesso, o variété filmato, null'altro...Ma quael(circa)quarto d'ora salva il film, lo rende almeno parzialmente accettabile... El Gato
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