Tutta la vita davanti

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Un film di Paolo Virzì. Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Elio Germano.
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Commedia, Ratings: Kids+16, durata 117 min. - Italia 2008. - Medusa uscita venerdì 28 marzo 2008. MYMONETRO Tutta la vita davanti * * * - - valutazione media: 3,35 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ciarls venerdì 16 maggio 2008
discreto film, ma poco violento Valutazione 3 stelle su cinque
20%
No
80%

il film è discreto anche se poteva migliorare aggiungendo dettagli splatter nella scena dell'omocidio e dettagli porno nelle scene in cui c'era la coinquilina della protagonista. Poi ci avrei messo qualche sparatoria, giusto per condire il tutto.

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vincenzo lunedì 12 maggio 2008
un film drammatico...... Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
18%

Un film drammatico che parla dell'insoddisfazione dei giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e spesso sono costretti a svolgere lavori umilianti.Un film tragico sul mondo in cui viviamo: dalle caste chiuse ad una società che non riesce a formare i propri giovani e soprattutto non si preoccupa di farlo privilegiando il merito. Un film realista che lascia molta amarezza ed invia forse un messaggio di speranza.

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fa< venerdì 9 maggio 2008
dd Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

bellixximo

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darjus sabato 3 maggio 2008
virzì in forma altmaniana Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

Ampi spazi di una periferia metropolitana, uomini che ballano e cantano, autobus impazziti, scale mobili in eterno movimento, auricolari e scrivanie fantascientifiche, corsi a premi e lotte intestine, menzogne, sogni di plastica e miserie reali: è questo il desolante paesaggio della modernità nella società del dio Denaro, dove l'imperatore Profitto comanda senza pietà, usando l'inganno, la paura e la disperazione come leggi inflessibili cui inginocchiarsi. Questo è il mondo del lavoro in Italia nel nuovo millennio, questo è il panorama che ci mostra un ispiratissimo Virzì, colorando di un surrealismo grottesco il suo lucido affresco sul miserabile mondo dei call-center. Con un piglio quasi Altmaniano il regista livornese si spinge oltre la mera denuncia dello sfruttamento dei precari, descrivendo una realtà a tutto tondo, dove perdono tutti, ricchi e poveri, bravi e incapaci, forti e deboli, e in cui il "mors tua vita mea" trionfa (quasi) sempre sull'amore e sul rispetto. [+]

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andrea di stefano venerdì 2 maggio 2008
grande gesto di virzì ma il finale è ambiguo Valutazione 2 stelle su cinque
24%
No
76%

In termini cinematografici ha una regia scolastica, la foto grafia è all'italiana priva di personalità, gli attori indossano queste maschere reali nella nostra società, nella loro recitazione è a limite della finzione che sentiamo solitamente al teatro e questo non coincide con il tipo di fotografia utilizzata, la sceneggiatura è didatticamente scolastica, se il cinema è arte nell'arte bisogna creare un finale concreto e non ambiguo, prendere una posizione perchè tanto il cinema non è la realta. Paolo Virzì è stato molto bravo a mettere in luce la situazione della società italiana in modo tragicomico, costruendo dei personaggi specchio di una società, quella itaqliana, che ha fatto diventare cultura il grande fratello, una società vecchia dove la classe dirigente è composta da ottantenni che decidono se sei idoneo o meno ad affrontare la vita, imprenditori arricchiti chissà come che appaiono con l'abito firmato e la loro automobile da 50. [+]

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mercoledì 30 aprile 2008
sopra le aspettative Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

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giulia lunedì 28 aprile 2008
dedicato a chi ha "tutta la vita davanti" Valutazione 4 stelle su cinque
59%
No
41%

Bisogna riconoscere a Paolo Virzì il grande merito di aver tracciato un profilo cinico e aderente alla raltà del mondo dei giovani lavoratori. Nella giungla dei precari, tra contratti a termine e co.co.co, nella selvaggia landa dei call-center e delle aziende in cerca di lavoratori giovani e avidi di denaro, si snoda il drammatico scenario del lavoro precario, unica sponda sulla quale approdare per poter dare "un senso a questa vita", avrebbe detto Vasco Rossi, tanto caro alle problematiche esistenziali del mondo dei giovani. Caro come lo è Virzì. La sua maestrìa nel dirigere personaggi e storie tutte diverse ma tutte accomunate da un senso di precarietà che non riguarda il solo aspetto lavorativo, ma la vita in genere, con le sue complessità, i suoi ricchi colpi di scena, il suo cinismo ossessivo, ha fatto di un iper-sponsorizzato film un manuale per la sopravvivenza per apprendisti lavoratori e praticanti della quotidianità. [+]

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rivoluzionario lunedì 28 aprile 2008
il nuovo film del fratello di carlo virzì Valutazione 1 stelle su cinque
13%
No
88%

Se un film ha successo vuol dire che è un pessimo film. Se un film non ha successo vuol dire che è un capolavoro.

[+] se tu scrivi così.. (di anto)
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pedro domenica 27 aprile 2008
tutti bravi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

se non lavorassi in un call center, potrei pensare che tutto questo è inventato. In realtà, a parte un po' di mano calcata talvolta, è tutto molto vero e triste.

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jackbuttler sabato 26 aprile 2008
siamo a posto... Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

E questo sarebbe il grande cinema italiano? Possibile che uno che ha fatto il cantante fino all'altro ieri riesca a produrre dei veri e propri capolavori se paragonati al lavoro di gente che nel cinema ci è nata e ci sguazza ormai da tanti anni? Sono andato a vedere il film pieno di buone intenzioni (in fondo Ovosodo non mi era dispiaciuto), ma sono stato riportato alla dura realtà della regia italiana dopo pochi minuti: un argomento interessante che poteva dar luogo a una miriade di spunti di riflessione trasformato in un teatrino delle banalità degno di una soap-opera sudamericana: l'invidia fra colleghe, il proprietario freddo uomo-immagine ma con una vita disastrata, la dirigente aspide-mamma chioccia che - toh! che novità - è in dloce attesa del figlio illegittimo del capo, la vecchina triste perchè la nipote si è suicidata perchè non trovava lavoro, il venditore che ruba i soldi alla vecchina, la coinquilina ragazza-madre svampita, la mamma morente. [+]

[+] pronto a farti massacrare? (di pasquino)
[+] faccia tosta (di elena)
[+] ...il miglior amico dell'uomo... (di joe)
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