Notte brava a Las Vegas

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Un film di Tom Vaughan. Con Cameron Diaz, Ashton Kutcher, Rob Corddry, Treat Williams, Dennis Miller.
continua»
Titolo originale What Happens in Vegas…. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 99 min. - USA 2008. - 20th Century Fox Italia uscita venerdì 9 maggio 2008. MYMONETRO Notte brava a Las Vegas * * 1/2 - - valutazione media: 2,71 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Ora che mi sposo Cameron Diaz. Non sono più il signor Demi Moore Demi Moore Sì, è vero, fino a qualche tempo fa era solo il giovanissimo marito della diva americana

di Silvia Bizio La Repubblica

«Sono un entusiasta e quando voglio qualcosa, la ottengo sempre». Così Ashton Kutcher parla dei tratti essenziali del suo carattere. Come non credergli. A soli trent'annì è uno dei giovani attori più amati della sua generazione. Ma anche il protagonista del gossip hollywoodiano, visto che da cinque anni è il marito di Moore. Bella, bellissima ma di quasi sedici anni più vecchia di lui. Si sono incontrati nel 2003 e sposati due anni dopo, nella loro casa di Beverly Bills. Una cerimonia intima, organizzata in 21 ore, alla quale ha partecipato anche il primo marito di temi, Bruce Willis, padre delle sue tre figlie.
Naturalmente le malelingue non hanno scommesso un soldo bucato sulla durata di questa unione. E invece il ragazzo e la signora, contro ogni previsione, sono dïventati una delle coppie più solide di Hollywood. Il segreto della loro unione? Ashton lo spiega nel corso di questa intervista fatta per ïl lancio di Notte brava a Las Vegas, commedia romantica da oggi nei cinema, con una spumeggiante Cameron Diaz in grande spolvero. Ashton Kutcher, 30 anni compiuti il 7 febbraio scorso, una storia familiare segnata dalla malattia congenita del fratello gemello Michael (affetto da paralisi cerebrale infantile) e dal divorzio dei genitori quando lui aveva 13 anni, è arrivato al cinema passando dalla moda. Ex modello di Calvin Klein, Versace e Abercrombie & Fitch è diventato famoso in America alla fine degli anni Novanta con la sitcom That 70s Show. Nel 2003 si inventa Punk'd, il popolare programma di Mtv basato sugli scherzi alle celebrità. Ma questa ormai è storia. Ora Kutcher è in piena ascesa verso il successo: dopo le commedie demenzial-adolescenziali tipo Fatti strafatti e strafighe (2000), sta diventato il nuovo Tom Cruise, interpretando sia ruoli d'azione, come in The Guardian (accanto a Kevin Costner), sia quelli da rubacuori romantico e un po' imbranato, in commedie come Sballati d'amore e Indovina chi.
In Notte brava a Las Vegas, diretto da Tom Vaughan, Kutcher e la Diaz sono due cuori infranti, lei abbandonata dal fidanzato, lui licenziato dal padre, che si incontrano nella capitale del gioco e, dopo una notte di follie, si ritrovano sposati e con un assegno di tre milioni di dollari, vinto al casinò, da dividere. Il giudice, cui si rivolgono per il divorzio, li costringe a rimanere sposati per almeno sei mesi, nel corso dei quali devono (almeno apparentemente) fare di tutto per far funzionare il loro matrimonio. Ma, guarda caso, dopo sei mesi di odio reciproco, scoprono di essere disperatamente innamorati l'uno dell'altra. Insomma, un ruolo cucito alla perfezione intorno al bellissimo e romantico Kutcher, che di persona emana simpatia e anche semplicità (qualità, questa, dovuta forse all'essere cresciuto tra i campi di granoturco dell'Iowa). Al polso porta un nastrino rosso: «Non lo tolgo mai. Indica che sono un seguace della Kabala. Come Demi. Sa, ci siamo sposati con un rito kabalistico» spiega sorridendo.
Ashton, Notte brava a Las Vegas è una commedia sulla difficoltà della convivenza fra un uomo e una donna. La sua esperienza personale con Demi Moore come è stata?
«Quando ho incontrato Demi, vivevo in un appartamento da scapolo, ff bar era il mobile più importante della casa, anzi non ce ne erano altri, i vestiti erano sparpagliati dappertutto, fra videogiochi e palloni. Demi, invece, in quel momento stava cercando casa. Così le ho proposto di venire a vivere da me con le sue tre figlie. Non ci ho messo molto a capire che il frigorifero serviva a tenere il cibo freddo, che le magliette appartenevano ai cassetti e non al pavimento. Certo, la mia vita è cambiata all'improvviso: soprattutto le visite notturne».
In che senso?
«Be', le ragazze non apprezzavano il fatto di suonare alla porta per essere accolte da Demi Moore. Alla fine hanno smesso».
E cosa lo ha conquistato di Demi Moore?
«È stata la prima donna che non me ne ha fatta passare una, si è sempre infuriata se facevo una cavolata. Non aveva bisogno di me. Mi voleva, ma non aveva bisogno di me. È una delle persone più intelligenti che conosco: non è gelosa, non è possessiva. Dopo averla incontrata, ho capito subito che era la donna della mia vita. Pensi, People mi aveva appena inserito nella lista dei cinquanta uomini più sexy del mondo e io mi sono tolto dal mercato senza nessun rimpianto».
Ma è vero che lei è gelosissimo delle scene erotiche deivecchì film di sua moglie?
«Diciamo che preferisco non vederle. Anche se è so che è tutto finto, mi dà molto fastidio vedere Demi nelle braccia di un altro uomo». In questo film si è trovato accanto a un'altra donna bella e affascinante come Cameron Diaz. Ma anche qui più in là con gli anni di lei. Come è stato il vostro rapporto sul set? «Guardi, uno dei motivi per cui ho accettato di fare questo film è perché avrei lavorato con Cameron. Erano anni che aspettavo l'occasione di farlo».
Come mai?
«L'avevo incontrata durante una premiazione. Io non ero nessuno e lei era già famosissima. Mi piacque da morire la sua spontaneità: sul palcoscenico sudava e si asciugava le ascelle con il vestito. A sempre se stessa, sempre. Il primo giorno delle riprese di Notte brava a Las Vegas mi sono presentato a lei timidamente e nel giro di pochi minuti mi aveva messo a mio agio. Mi fa morire dal ridere e poi ha un'energia pazzesca. Mi ha costretto ad allenarmi solo per starle appresso nelle scene in cui correvamo. Alla fine le ho portato via il suo personal trainer».
Lei sembra molto attento non solo al suo fisico ma anche alla moda.
«Ha colto nel segno. Il mio arma; dio è strapieno e nella nostra camera da letto io e Demi abbiamo sette di quei lunghi appendiabiti su rotelle: la sera li dobbiamo spostai re da una parte all'altra per ondare a letto. Negli Stati Uniti, i vestiti non sono apprezzati quanto dovrebbero. Un abito è un'espressïone artistica. Quando facevo il modello ho imparato molto sul taglio degli abiti, mi incuriosisce la loro fattura. Sa qual ë la cosa bella del successo? È che i grandi stilisti mi riempiono di vestiti».
A proposito di successo, non crede che la sua relazione con Demi Moore l'abbia danneggiato nella sua carriera?
«Per niente. La mia carriera è esattamente come dovrebbe essere. E non è niente male. Sono convinto che esistono persone destinate ad avere successo, non importa quali siano gli ostacoli da superare. Penso dì essere uno di questi. Non sarò l'attore più bravo di Hollywood, ma sono tra quelli che lavorano sodo. E il mio rapporto con una donna fenomenale come Demi non ha fatto che rafforzarmi».
In che senso?
«Lei mi incoraggia, mi sostiene, mi sopporta con stile. Se parto per girare un film, cerchiamo comunque di vederci, di non stare separati per più di una settimana. Mi ha insegnato a fermarmi, se lei sta facendo qualcosa, per starle accanto. Confesso che non è facile, perché ho una natura irrequieta e di solito non riesco a stare
nello stesso posto un minuto».
E com'è il suo rapporto con le figlie di Demi Moore?
«Le amo moltissimo. Siamo una grande famiglia unita, allegra e anticonformista. E, se volte saperlo, ho un rapporto di amicizia anche con Bruce Willis».
Ma che tipo di patrigno è? Per esempio, dà consigli alle figlie di Demi Moore su come comportarsi con i ragazzi?
«Ci provo, ma è un casino. È la sfida più ardua di questo mio ruolo familiare perché non mi fido di nessuno dei maschi che ronzano intorno alle mie figliastre. E invece, Rumer Glenn, Scout LaRue e Tallulah Belle sono nella fase della vita in cui tutto ruota intorno all'amore. La verità è che non credo possa esistere un uomo degno di stare con una delle mie "ragazze"».
Da Il Venerdì di Repubblica, 9 maggio 2008

di Silvia Bizio, 9 maggio 2008

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