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Il vero cinema indipendente italiano

Presentato oggi a Roma L'estate d'inverno.
di Luca Marra

Un cinema dignitoso e senza sperperi
Fausto Cabra . Interpreta Christian nel film di Davide Sibaldi L'estate d'inverno.

giovedì 14 ottobre 2010 - Incontri

I complimenti di Lars Von Trier, più di sedici premi ai festival e cinque giorni per girare: numeri e qualità di L'estate d'inverno, il film che da domani esce nelle sale e che oggi è stato presentato alla Casa del Cinema di Roma. L'opera prima di Davide Sibaldi, interpretata da Fausto Cabra e Pia Lanciotti, ha avuto un percorso particolare.
"C'è una scelta precisa dietro il film. Una distribuzione prima nei festival e poi solo dopo nelle sale" spiega il distributore Christian Lelli di Iris Film che aggiunge "Con soli settanta mila euro e una DVCam abbiamo dimostrato di fare un cinema dignitoso e senza sperperi, con bravi attori e autori. Il vero cinema indipendente italiano e un po' europeo, visto che abbiamo lavorato molto con l'estero". Parla di sfida invece il produttore Enzo Coluccio: "La nostra politica è quelli dei giovani autori e per svilupparla si incontrano forti difficoltà economiche, ma è un rischio che va affrontato".
"Appena finito il liceo ho scritto il film e dopo due mesi già giravamo" comincia così la favola di Davide Sibaldi che ha ricevuto anche i complimenti di Lars Von Trier e continua "Il mio non è un film di 'dogma' (movimento estetico di Lars Von Trier e Thomas Vinterberg n.d.r.) ne ha solo l'aspetto psicologico. È un racconto anche per ragazzini, una storia di persone povere pure negli ambienti: in contrasto con diverse pellicole italiane d'oggi, quelle alto-borghesi, dove il protagonista ha una casa di almeno dieci stanze".
"Una sorta di 3D" continua Sibaldi "Perché la coincidenza del tempo del racconto con quello della realtà immerge lo spettatore nello stesso istante degli attori e il pubblico deve entrare nel film e capirsi. Ho lavorato tanto sui personaggi scrivendo i loro alberi genealogici per più generazioni, altrimenti non avrei potuto creare quello sfondo psicologico simboleggiato dalla camera d'albergo: se ti isoli, rimani una 'stanza' e non puoi diventare 'città'". Il regista ha scelto gli interpreti Pia Lanciotti e Fausto Cabra, alle prime esperienze davanti alla macchina da presa, perché "Gli attori di teatro sono più resistenti" dichiara. "Abbiamo provato e riprovato girando direttamente, senza distinzione; c'era un po' di insicurezza ma è stato interessante scoprire il testo mentre lo recitavi direttamente" è l'impressione di Fausto Cabra, Christian nel film. Per Lulù, Pia Lanciotti nella realtà, l'aspetto più bello è stato invece "L'intensità del tempo che si viveva sul set e la preparazione all'ascolto. Inoltre, il tema centrale è l'abbandono che cova in ognuno di noi, anche se non tutti lo percepiamo".
"Una storia romantica e di avventura ma con una sceneggiatura non classica. Bisogna disorientare lo spettatore anche se inconsciamente ormai è abituato a un certo tipo di racconti con dei colpi di scena predefiniti; partire dal 'classico' e poi distruggerlo e far nascere le novità": sono idee e progetti per il futuro del giovani Sibaldi che ora si gode il presente studiando i classici della sceneggiatura americana.

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