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Fa' la cosa sbagliata, revival anni '90

In Fa' la cosa sbagliata Jonathan Levine ricorda con nostalgia gli anni della sua adolescenza.
di Gabriele Niola

Il revival degli anni '90 è pronto
Josh Peck (Joshua Michael Peck) (37 anni) 10 novembre 1986, New York City (New York - USA) - Scorpione. Interpreta Luke nel film di Jonathan Levine Fa' la cosa sbagliata - The Wackness.

venerdì 28 agosto 2009 - Approfondimenti

Il revival degli anni '90 è pronto
Siamo pronti al revival degli anni '90? Senza neanche lasciare che sia finito quello degli anni '80 il regista Jonathan Levine si porta avanti con il lavoro e ambienta il suo racconto di formazione sentimentale nella New York del 1994, facendo riferimento alla propria adolescenza e ricordando con una nostalgia abbastanza evidente, mode, stili, stilemi, politica e musica dell'epoca come si fa con i film nostalgia.
Sebbene non sia raccontato da una voce narrante nè ci sia nessun altro indizio in materia infatti Fa' la cosa sbagliata è una storia vista attraverso la lente deformante del ricordo, è stato il regista stesso ad ammetterlo, come fosse il protagonista a rivivere tre mesi cruciali della sua adolescenza nella propria memoria di un'identità, del sesso e di tanti padri: alcuni veri, altri falsi, altri morti, altri ancora idoli fragili.

Alle origini della storia: gli anni del grunge e del rap
Come accade spesso in questi casi Fa' la cosa sbagliata nasce da un'esperienza personale, quella del regista, il quale ritornando indietro negli anni '90 aiuta la trama del film contaminandola con ricordi propri e i pezzi della sua vita vissuta. La ragazza protagonista ad esempio viene dalla fusione di tre ragazze che hanno realmente fatto parte della vita di Jonathan Levine durante quegli anni. Ognuna con un aspetto diverso ha contribuito a creare la personalità fiera e disillusa di Stephanie. Come nei migliori casi siamo di fronte ad una parte di realtà, una parte di vita vissuta e una parte di finzione.
Un mantra della formazione cinematografica hollywoodiana è: "Comincia da qualcosa che conosci. Comincia da te stesso", per questo Levine ha voluto inserire una gran parte del proprio vissuto all'interno del racconto, perchè lo aiutasse ad infondere quell'autenticità che temeva potesse sfuggirgli al suo primo vero lungometraggio. Ambientare la storia oggi, con tutte le differenze in termini di comunicazione tra i ragazzi che esistono rispetto a 15 anni fa, aveva scatenato nel regista il timore di rendere fasulli i sentimenti in gioco.
Corollario di tutto questo quindi è anche il ricordo di una decade dipinto attraverso i suoi simboli più immediati: Beverly Hills 90210, il rap di Notorious B.I.G., i graffiti, la morte di Kurt Cobain, il sindaco Giuliani e la sua Tolleranza Zero e via dicendo. Tutto è evocato ma mai analizzato, mostrato ma non affrontato, ogni elemento che oggi indichiamo come distintivo di quegli anni serve da referente temporale senza essere mai messo in questione. La differenza tra un film che parla degli anni '90 e un film nostalgia è tutta qui.

La seconda paternità
Curioso che al centro di Fa' la cosa sbagliata ci sia un circuito di figure paterne insufficienti e rimpiazzate. Luke, il protagonista, vive una situazione di disagio familiare proprio per colpa del padre che ha perso molti soldi e costringe la famiglia ad un trasloco in una zona più popolare, di contro la frequentazione con lo psichiatra dr. Squires si rivela sempre di più un appoggio per quella parte della vita del ragazzo che è più traballante. Il dr. Squires stesso però non sembra il massimo dell'affidabilità e più che fare da padre forse avrebbe bisogno egli stesso di qualcuno che lo faccia per lui.
Parallelamente il padre di quella doveva essere la generazione degli anni '90, il creatore dell'ultimo movimento musicale in grado di interpretare il rock e parlare ai ragazzi: il grunge, era morto. A Cobain, nella vita di Luke e degli altri ragazzi di New York, si era sostituito un'altra figura normativa e repressiva come quei padri in reazione ai quali si aderisce ad una sottocultura musicale: il sindaco Giuliani.
Fa' la cosa sbagliata è tempestato di improperi, insulti e maledizioni nei confronti dell'uomo che ha dato vita alla pulizia della città, un'ondata di repressione particolarmente violenta con poliziotti agli angoli delle strade e ragazzi arrestati per pochi grammi di erba. Anche se nel film poi i poliziotti compaiono in realtà una volta sola, contro il molto tempo che Luke passa in strada, lo stesso il clima percepito è quello di un'oppressione che trova sfogo parziale nel gangsta rap, l'altro genere che domina e anima la vita musicale della metà degli anni '90, e che è simboleggiato dalla musica di Notorious B.I.G. l'altro padre, quello che invita a fare cose sbagliate e che di lì a poco sarebbe morto per questo.

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