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Un amore senza tempo: Lájos Koltai fotografa l'universo femminile

La seconda regia del maestro della fotografia è una storia di donne, amiche, madri, figlie.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il passaggio dalla fotografia alla regia

lunedì 14 aprile 2008 - Incontri

Il passaggio dalla fotografia alla regia
L'esordio alla regia del maestro Lájos Koltai è avvenuto quasi per caso. Aveva già alle spalle settanta film come direttore della fotografia - tra i quali molti al fianco di István Szabó e un paio con Giuseppe Tornatore (La leggenda del pianista sull'oceano e Malèna) - quando gli si è presentata l'occasione di dirigere Senza destino. "Era da tempo che pensavo di girare un film, ma non avevo ancora trovato il materiale giusto" ha spiegato il regista in occasione della presentazione alla stampa di Un amore senza tempo. "L'autore del libro, Imre Kertész, mi chiamò per avere una mia opinione su come fare il film e a quel punto i resto è venuto da sé". Lontano dalle macerie della vita senza destino del protagonista di quel suo primo film, Koltai torna a lavorare sulle pagine letterarie per portare sul grande schermo l'opera di un'autrice - Susan Minot - e l'universo femminile di Ann (Vanessa Redgrave) e le sue figlie Constance (Natasha Richardson) e Nina (Toni Collette) e di Ann giovane (Claire Danes) e la sua amica del cuore Lila (Mamie Gummer).

Un cast di grandi attrici
Lájos Koltai: È stato incredibile ed emozionante poter lavorare con un cast del genere. Vanessa Redgrave è stata la prima che ho incontrato. Avevamo appuntamento nella hall di un alberghetto molto carino e familiare. Quando sono arrivato lei era già là, mi è venuta incontro, mi ha preso per mano e mi ha fatto sedere al suo fianco. Mi ha detto che la sera prima aveva visto Senza destino e voleva sapere tutto su quel film, come avevo diretto il giovane protagonista, che istruzioni gli avevo dato... Si è aperta a me e in un attimo mi ha dato la sua amicizia.

Dalle pagine letterarie al grande schermo
Lájos Koltai: Quando mi hanno chiesto di dirigere Un amore senza tempo la sceneggiatura c'era già ed era stata scritta da Michael Cunningham. Rispetto al libro di Susan Minot, Michael ha dovuto decurtare una serie di matrimoni e figli che avrebbero reso troppo complicata la trama del film. Lo studio voleva sapere se c'era qualcosa che volevo cambiare, ma io l'ho trovata perfetta. Ho provato ad accorciarla togliendo delle scene e dei dialoghi che man mano ri-incorporavo perché necessari alla totalità del film. Tutti i dialoghi erano a mio avviso molto importanti. L'unica cosa che ho aggiunto è stata la relazione fra le due sorelle, Constance e Nina. Ho attinto dalla mia vita personale: anche io ho due sorelle che non fanno che litigare tutto il tempo.

L'universo femminile
Lájos Koltai: È un film sulle donne, ma soprattutto sulle difficoltà delle donne di stare al mondo. Uno dei problemi viene affrontato da Nina che non sa come dire al compagno di essere rimasta incinta perché è insicura di fronte alla decisione che deve prendere di appartenere a qualcuno. Nonostante sia un film sull'universo femminile ci sono due protagonisti maschili molto importanti: c'è Buddy che non è pronto, non sa che via prendere perché la famiglia non lo ha mai saputo guidare e sostenere, tant'è vero che alle pareti della casa dove vive ci sono solo autoritratti, perché ognuno parla solo di sé ed è interessato solo a se stesso. E poi c'è Harris che invece è l'unico a essere pronto e a sapere cosa fare della sua vita, nonostante i rimpianti.

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