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The Mist: la foschia che avvolge l'animo umano

L'horror di Frank Darabont si concentra sulle reazioni dell'essere umano posto di fronte alla morte.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Uno sceneggiatore in cerca d'autore
Thomas Jane (55 anni) 22 febbraio 1969, Baltimora (Maryland - USA) - Pesci. Interpreta David Drayton nel film di Frank Darabont The Mist.

giovedì 9 ottobre 2008 - Approfondimenti

Uno sceneggiatore in cerca d'autore
Nei primi anni '80 Frank Darabont era ancora uno studente di cinema con una passione sconfinata per i romanzi di Stephen King. Quando gli si prospetta la possibilità di adattare per lo schermo uno dei titoli del suo mito non se la fa sfuggire. Il risultato è il cortometraggio The Woman in the Room tratto da A volte ritornano, la prima antologia di racconti di King. In "La donna nella stanza" il celebre scrittore di Portland utilizzava la figura di un uomo, figlio della donna del titolo, per posare lo sguardo sul rimorso di questi, costretto a utilizzare l'eutanasia per porre fine al dolore della madre gravemente malata. Il corto permette al neoregista di entrare nel mondo cinematografico come autore; negli anni che seguono firma le sceneggiature di Nightmare 3 - I guerrieri del sogno, Il fluido che uccide, La mosca 2 facendosi notare nel decennio successivo con Frankenstein. Poco dopo aver adattato, insieme a Steph Lady, il famoso romanzo gotico di Mary Shelley, Frank Darabont debutta in lungo con Le ali della libertà ottenendo unanimi consensi e notorietà internazionale grazie soprattutto a sette candidature all'Oscar. Dunque King gli aveva portato fortuna. Il felice connubio continua quando, sul finire del millennio, Darabont decide di sceneggiare e dirigere Il miglio verde, anellando così il suo secondo film carcerario, il terzo adattamento di un titolo di Stephen King e quattro nomination alla prestigiosa statuetta d'oro.

I have a dream
Come tutti gli autori, anche Daramont aveva un sogno che non si era ancora realizzato, quello di tradurre per il cinema il racconto horror fantascientifico "La nebbia" della raccolta di King intitolata Scheletri. Ambientato nella cittadina di Bridgton, nel Maine (dove si svolgono gran parte delle storie nate dalla mente dell'autore), il racconto narra dell'improvviso arrivo di una fitta nebbia e di mostruose creature che costringono gli abitanti a rifugiarsi in un supermercato. Dinanzi agli inspiegabili eventi, i concittadini iniziano a manifestare l'aspetto più oscuro del loro animo in un crescendo orrifico. A colpire l'immaginario del regista - che se avesse potuto avrebbe scelto The Mist per esordire in lungo dietro la macchina da presa - sono proprio le reazioni dei personaggi letterari e la "foschia" che arriva ad avvolgere i loro cuori e a renderli ciechi spingendoli a compiere azioni inumane. "Ho amato The Mist da quando l'ho letto nel 1980 in "Dark Forces", un'antologia pubblicata da Kirby McCauley" ha dichiarato Darabont. "King descrive il quadro d'insieme particolarmente bene. Mi è piaciuto leggere questa specie di disintegrazione della società, tipo Signore delle mosche, che si verifica quando le persone vengono messe sotto pressione dalla paura".

Tutti pazzi per King
È Brian De Palma che per primo veicola nel cinema i romanzi di Stephen King offrendo alla Carrietta "Carrie" White letteraria il volto il Sissy Spacek nel suo Carrie - Lo sguardo di Satana. Il "miglior film di paura e spasso dopo Lo squalo" incassa circa diciotto volte il budget messo a disposizione dalla produzione e ottiene il favore di critica e pubblico lanciando allo stesso tempo l'allora esordiente romanziere. Tuttavia, a regalare all'autore un posto nell'Olimpo è senza ombra di dubbio Stanley Kubrick che nel 1980 tramuta "Una splendida festa di morte" in un vero e proprio capolavoro di modernariato horror rivedendo e correggendo il testo originale al punto da contrariare Stephen King. Ma non ha importanza, perché Shining pronuncia la parola definitiva sull'horror. Negli anni a seguire saranno tanti i registi che affronteranno la vasta bibliografia kinghiana coniugandola al proprio modo di sentire il cinema. Da Christine la macchina infernale di John Carpenter a Cujo di Lewis Teague, da Stand By Me - Ricordo di un'estate e Misery non deve morire di Rob Reiner fino ad arrivare a The Mist di Frank Darabont, che nel frattempo, forse a causa della tiepida accoglienza riservata al suo ultimo film, è tornato al prison movie con Law Abiding Citizen, di prossima uscita.

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